Durante il tragitto andata-ritorno del mio ultimo breve viaggio MA LUNG TRAGITTO
AMSTERDAM E OLANDA DEL NORD
(magari più avanti Vi posterò alcune stupendissime foto) ho riletto con l'entusiasmo di allora un libro che avevo annotato tra i miei preferiti nel lontano 1999.
Libro amato. Libro letto e riletto. Libro vissuto.
(che Vi consiglio)
L'autrice narra con una delicatezza fuori dal comune di una storia d'amore che resiste anni ai sotterfugi, celebrata attraverso dichiarazioni epistolari, incontri fugaci e pazienza, la sola pazienza che può uscire dal ventre di un'innamorata.
e solo tutto si potesse racchiudere in due righe, allora chiuderei qui. Ma l'essenza si dilata in uno snodare di storia raccontata con garbo, con dolcezza, con eleganza.
Chi racconta è Costanza, e racconta attraverso un lungo dialogo epistolare alla sua amica Gabriella dell'incontro con Lucrezia, la figlia dell'uomo che ha amato per una vita, di nascosto.
Costanza, al raggiungimento dei 74 anni, riceve una lettera da parte di questa giovane donna, che le chiede di incontrarla per poterle parlare. Ha trovato infatti, riordinando tra le cose di suo padre (morto da poco) una scatola piena di lettere, firmate semplicemente "C.". Evidentemente non scritte dalla madre. Chiede quindi alla donna di poterla raggiungere in Provenza dove abita per conoscerla.
La prima reazione è intensa ed emotiva. Sapere che una donna, che lei ha conosciuto bambina, ha letto le lettere indirizzate a suo padre e vuole farsi un'idea della stravagante, riservata e appassionata donna che gliele ha scritte, è quasi imbarazzante, tenero, inconsueto. Costanza accetta, in cuor suo sapendo che niente di così bello può accaderle ancora, sperando che sia stato proprio Andrea, il suo antico amore, ad avergliela messa lungo il destino.
Lucrezia arriva e con lei la scatola di lettere, ordinatamente riposte per data. Si ferma a dormire presso la casa di Costanza, nella stanza che fu di Carolina, sua figlia.
La presenza di Lucrezia dà a Costanza l'ineffabile sensazione di felicità. Sa che può ripercorrere finalmente l'amata relazione e lo fa senza pudore, approfittando della discrezione e della disponibilità di comprensione che Lucrezia le porge con dolcezza.
Passano così interminabili e struggenti pomeriggi a leggere ad alta voce le lettere che Costanza spedì ad Andrea.
Piano, si delinea tutta la vicenda, nei minimi particolari.
Andrea, musicista affermato, intreccia questa storia d'amore con Costanza, e vive con lei anni di disperato e stretto amore, accontentandosi di weekend rubati, di intrecci di gambe e di cuore, di giorni intrisi di sentimento e passione.
Andrea è un uomo sposato, ha una figlia. È un uomo riservato, silenzioso, passionale. Un uomo che ama lo strumento che suona, il violino, più di se stesso.
Costanza è una donna sentimentale, emotiva fino allo stremo, piena di risorse, paziente, tenera. Ha due matrimoni alle spalle e due figli.
Il loro è un amore che non ha niente di velenoso, non ci sono tracce di meschinità nella loro relazione, c'è solo un desiderio spasmodico di stare insieme, la voglia continua e pressante di amarsi, senza fare male a nessuno.
La protagonista dice più volte nel libro che "in realtà non dimoravano, in noi, i cromosomi degli amanti."
Costanza racconta a Lucrezia tutti i tragitti della sua storia con Andrea, li racconta leggendo le lettere che la ragazza le ha portato. Risponde a domande impertinenti e curiose che le vengono fatte - "Com'era mio padre a letto?" - con ammirevole educazione e garbo, senza volgarità. Anche le scene di sesso descritte sotto forma di lettera hanno un retrogusto dolciastro, a volte fin troppo. A tratti infatti il libro appare quasi melenso, le lettere tantissime, a dimostrazione di un rapporto epistolare intenso, prolungato, minuzioso.
Lo spunto per la chiusura lo dà un piccolo incidente di percorso che capita ad Andrea, un dolore alla spalla che si acutizza e che lo rende nervoso, che non lo lascia suonare, che non gli permette di essere se stesso, che gli chiuderà la strada verso la musica.
Questo crea tensioni all'interno della coppia già provata dalla lontananza, dalla sofferenza e Costanza decide quindi di mettere fine al loro rapporto, riassumendo così la decisione: "Preferisco vederlo morire, questa specie di amore, piuttosto che lasciarlo vivacchiare come un omino storpio nascosto al mondo" .
Dal momento in cui però la storia d'amore finisce, non senza dolore, il libro prende ancora una piega diversa.
Lucrezia ascolta con interesse e discrezione il proseguo della vita di Costanza, che si separa e conosce un altro uomo, lo stesso che le è ancora vicino. Tutto ciò nonostante la storia d'amore con Andrea le sia rimasta impigliata nelle maglie del cuore, e non riesca affatto a liberarsene.
Quando tutto appare scontato e finito, arriva una piccola sorpresa per Costanza, che rende giustizia a un amore che sembrava terminato tra le pagine di vecchie lettere, ma mai dimenticato.
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Paola Calvetti tocca un tasto apparentemente delicato, quello dell'amore extraconiugale, raccontato con la delicatezza e la sensibilità necessaria per non farcelo leggere sotto la luce violenta dell'interrogatorio, della punizione.
I pezzi più armoniosi sono senz'altro quelli descrittivi, dove è palese e vivace la sua capacità nel rendere partecipe di ogni scena chi legge, quasi a tifare un amore "scomodo".
Così racconta: "Amare un uomo sposato significa centellinare. L'arte di trattenere, ridurre, diluire, riassumere, costringere nei limiti del tempo e dello spazio, diventa una delle fatiche più urgenti. In alcuni periodi, amarlo si riduceva a dolore puro. Vivevo con l'assenza emotiva e la presenza fisica. Una contraddizione in termini. Il lampo della sofferenza stava con me tutto il giorno, conficcato in quel punto del petto dove una volta si agitavano, benvolute e ingenue, immaginarie farfalle. Una paura assordante. A volte bastava la tonalità di una nota sola, o incorciare qualcuno che mi riportasse a lui, e il minimo benessere conquistato si trasformava in grumi di malinconia" .
E poi ancora, in una lettera ad Andrea:
"Amore,
la nostra 'terza via' esiste. Anche se talvolta è invisibile anche ai nostri cuori. Perché non vi si accede via cavo, nè via etere, nè per le vie brevi. È la via interiore, quella che lega due persone anche se non si vedono, non si sentono, non si toccano. È una via che ha il potere di cancellare l'ansia. E che deve e può dare sollievo quando ci si sente tristi, magari un po' soli. [...] Questa via trasparente, tra me e te, esiste. Non immaginarti conteso: da un lato ci sono io, dall'altro la tua famiglia. Io abito la tua strada invisibile. Se noi ci siamo trovati dopo mesi in cui ci eravamo solo intravisti, significa che le nostre anime, i nostri cuori e i nostri corpi avevano bisogno di incontrarsi. Anche se da un lato ci sono le responsabilità della vita, noi non dobbiamo cancellare la nostra 'via'. Stare insieme fa bene. A tutti e due. [...]".
È un libro che coinvolge per la facilità di lettura (questa per molti è un'enorme pecca e ultimamente mi trovo a dar loro ragione). La scorrevolezza a tratti è così fluida che pare quasi di bere le pagine, e non so dire se sia un pregio o uno svantaggio. Senz'altro è un libro accattivante per come viene proposto, lo schema delle lettere a volte dà spunti per riflessioni, lo stile narrativo non è ricercato ma coinvolgente.
Costruito come una sinfonia, con un preludio, quattro movimenti e un finale (a sorpresa), il romanzo è ambientato nel mondo nella musica classica, ed è appunto raccontato con una musicalità fluida e lieve, sulle note di opere importanti.
Ricco di pause contemplative, ricordi struggenti e amare affermazioni, riesce comunque con la sua cadenza distesa a legare con sentimento i pensieri alle pagine, che volano sotto gli occhi.
Da leggere con una buona dose di ottimismo. La vita è fatta anche di queste storie.
E a volte è il tempo migliore.
Titolo L' amore segreto
Autore Paola Calvetti
Prezzo € 10,33
Dati 160 pp
Anno 1999
Editore Baldini Castoldi Dalai
(tutto ciò che è qui postato è scopiazzato...in internet, anche se sottoscrivo intergralmente quanto espresso qui sopra)
(tutto ciò che è qui postato è scopiazzato...in internet, anche se sottoscrivo intergralmente quanto espresso qui sopra)
PAOLA CALVETTI :
Paola Calvetti (Milano, 1958) è una scrittrice italiana, vive e lavora a Milano.
Attualmente è Direttore della Comunicazione del Touring Club Italiano.
Dal 1993 al 1997 ha diretto l'Ufficio Stampa del Teatro alla Scala.
Dal 2009 partecipa alla trasmissione di Rai 3 Linea Notte.
L'amore Segreto, Baldini&Castoldi - 1999
L'addio, Rizzoli - 2001
Né con te né senza di te, Bompiani - 2004
Perché tu mi hai sorriso, Bompiani - 2007
"Noi due come un romanzo", Mondadori - 2009
DA WIKIPEDIA.