31 agosto 2009
30 agosto 2009
Aggiornamento sito
Film sotto le stelle : CHE-L'ARGENTINO + CHE GUERRIGLIA
è stato eliminato su yuotube per uso improprio e di violazione nei termini consentiti d'uso.
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Che - L'argentino è la prima di due parti dedicate alla figura di Che Guevara, la seconda Che - Guerriglia è sempre diretta da Soderbergh.
Il film è stato distribuito in Italia dalla BiM Distribuzione a partire dal 10 aprile 2009.
Trama del film CHE - L'ARGENTINO
Che - Guerriglia
Trama del film CHE - GUERRIGLIA
La vita di Ernesto 'Che' Guevara dopo il trionfo della rivoluzione cubana: dal suo famoso discorso alle Nazioni Unite del 1964 fino alla sua morte. E' il 1966 quando il Che decide di lasciare la sua famiglia per andare in Bolivia a cominciare una nuova rivoluzione. Giunto a La Paz, incontra altri rivoluzionari e insieme a loro si incammina verso la giungla per dar vita a un'insurrezione...morirà il 9 ottobre 1967.-------------------
PARERE PERSONALE ( PER QUEL CHE CONTA )
Mi ha interessato molto la parte storica - culturale e l'approfondimento del mito "CHE".
I due films sono uno svolgere di guerriglia, spari e violenza. Del resto non potevo aspettarmi una cosa diversa...
Forse, avrei voluto assistere alla visione del CHE anche come "uomo" coinvolto negli affetti, sposato due volte e con cinque figli, ma forse tutto questo non è così interessante dal punto di vista "mito".
Consiglio comunque senz'altro la visione di entrambi proprio per la possibilità di aapprofondire e comprendere meglio il mito "CHE".
1930 Contrae una forte asma che lo perseguiterà per tutta la vita.
1933 la famiglia si trasferisce ad Alta Gracia, sulla sierra di Cordoba, dove il clima è più consono alla salute di Ernesto.
1945 I Guevara si trasferiscono a Buenos Aires. Ernesto si iscrive alla facoltà di medicina.
1951/52 Ernesto viaggia per otto mesi in America Latina con l'amico Alberto Granado. Prima in motocicletta poi con mezzi di fortuna, visitando il Cile, il Perù, la Colombia, il Venezuela.
1953 Prende la laurea in medicina e riparte per un secondo viaggio in bolivia, Perù, Equador e Venezuela.
1954 Arriva in Guatemala dove vive in prima persona la drammatica esperienza della spedizione mercenaria che liquida il governo Arbenz. Si rifuguia in Messico e scrive il suo primo articolo politico sull'esperienza guatemalteca. Nel frattempo a conosciuto la peruviana Hilda Gadea che diventerà sua moglie. In Messico nasce la primogenita Hildita.
1955 Tramite gli esuli cubani conosce Fidel Castro e si unisce a loro nelle esercitazioni militari in vista della spedizione a Cuba. Egli si fa istruttore politico dei militanti, cui insegnava i rudimenti del marxismo
1956 La polizia militare scopre il rancho dove si esercitano gli esuli cubani. Guevara trascorre 2 mesi in carcere.
1956 25 novembre, dal porto di Tuxpan, parte lo yacht "granma", il maltempo e il carico rendono lo sbarco catastrofico e tardivo, guevara è debilitato dall'asma. Il 5 Luglio la spedizione è attaccata all'alba del 5 Luglio nella piantagione di Allegrìa del Pìo, le vittime sono notevoli e lo stesso Guevara è ferito. I superstiti della spedizione sono una dozzina, tra cui i fratelli Castro, Cienfuegos e Almeida.
1957 La guerriglia si espande a macchia d'olio, i primi successi della guerriglia avvengono con azioni rapide a caserme isolate. Guevara assume il comando della seconda colonna, dopo la battaglia di El Uvero.
1958 Castro affida a Guevara e Cienfuegos il compito di marciare verso Santa Clara.
1958 28/31 dicembre: la colonna del comandante Guevara entra trionfante a Santa Clara.
1959 2 Gennaio: I "barbudos" entrano all'Havana.
1959 12 Febbraio Guevara diventa cittadino cubano.
1959 2 Giugno Guevara sposa in seconde nozze la cubana Aleida March, dalla quale avrà 4 figli: Aleidita, Celia, Camilito ed Ernesto.
1959 Il 29 Novembre diventa presidente del banco nacional.
1960 Parte per un viaggio nei paesi socialisti.
1961 E' nominato ministro dell'industria; guida la delegazione cubana al Convegno economico interamericano di Punta del Este in Uruguay.
1962/64 Compie viaggi nei paesi socialisti, in Africa ed in Cina.
1965 14 Marzo ultima apparizione pubblica del "Che", parte per il Congo, dove partecipa alla guerriglia diretta da Sumaliot.
1966 Giunge in Bolivia per cominciare la guerriglia con un gruppo di fedeli, non riesce però ad ottenere l'appoggio del partito comunista boliviano, un tempo promesso. La causa del mancato appoggio è senz'altro da rintracciare nel discorso in cui il "Che" aveva aspramente criticato la politica di Mosca. Il Che diventa scomodo a troppi, amici e nemici.
1967 23 Marzo Prima vittoria dei guerriglieri contro l'esercito boliviano.
1967 26 Settembre la prima sconfitta a La Higuera. Il Che si attarda per compiere l'evacuazione dei feriti, non raggiungerà mai la colonna.
1967 8 Ottobre, in uno scontro nella gola di Yuro, Ernesto Guevara viene accerchiato, ferito, cattuarato e condotto nella scuola elementare di La Higuera.
1967 Il 9 Ottobre Il "Che" viene ucciso per ordine?
Alle 06.30 un elicottero porta Joaquìn Zenteno Anaya (colonnello boliviano) e Felix Ramos (cubano della CIA). Farla finita col "Che", dopo l'umiliazione della baia dei porci è un vecchio progetto degli yenkee. Verso le 10 arriva a La Higuera l'ordine di sbarazzarsi del "Che". Scrive il giornalista inglese Richard Gott: "egli fu l'unica persona che tentò di dirigere le forze radicali di tutto il mondo, contro gli Stati Uniti".
Alle 13.30 Il sergente Teran spara sul "Che", ma non lo uccide il colpo di grazia al cuore non verrà rivendicato da nessuno dei presenti, Il G2 cubano lo attribuirà a Felìx Ramos. (perseguitato dalla vendetta degli studenti di La Paz, Mario Teran, nell'Aprile del 1968 si getterà dalla finestra del quarto piano dell'edificio in cui abitava).
Per i contadini di la Higuera, il "Che" si è tramutato in pietra, e attende la sua ora per risorgere.
1997 vengono riesumati i resti del "Che"
28 agosto 2009
PROPOSTA DEL MESE
26 agosto 2009
Quiz del mese di SETTEMBRE
norme di partecipazione :
- puo' partecipare chiunque, ad esclusione, per il momento, dei vincitori dei precedenti mesi, che potranno partecipare solo partendo dalla data del 18 settembre.
- si possono dare tre indicazioni di foto
- solo alla fine del concorso verrà confermata la risposta esatta
- scadenza quiz 25 settembre
- vincerà chi per primo darà la risposta giusta (è consigliabile indicare sempre il nome di chi interviene sul blog.)
- il regalo sarà consegnato a mezzo posta con spese a mio carico, con totale rispetto della privacy.
- il regalo proposto questo mese è il seguente :
Opere del mese di AGOSTO
25 agosto 2009
Poesia : L'ADDA... la mia ADDA e foto scattate domenica 23 agosto 2009
Muta, melanconica,
passata compagna
del pescatore assonnato.
Lenta, silente
sei oggi musa ispiratrice
di sussulti del cuore
riposti in variegati,
cerulei esaltanti
pigmenti ricamati
sulla tela di un eterno
dialogo d’amore.
Carla Colombo
24 agosto 2009
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L’ADDA…la mia Adda
Muta, melanconica,
passata compagna
scivolavi lentamente
alle chiassose grida
di bimba solare
e nel silenzio ovattato
accompagnavi i pensieri
del pescatore assonnato.
Lenta, silente
sei oggi musa ispiratrice
di sussulti del cuore
riposti in variegati,
cerulei, esaltanti
pigmenti ricamati
sulla tela di un eterno
dialogo d’amore.
Carla Colombo
24 agosto 2009
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foto scattate all'Adda sponda di Imbersago il 24 agosto 2009
Opere del mese di AGOSTO
23 agosto 2009
programma film sotto le stelle
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23 Agosto 2009 17:57 Nome: celide
Mercoledi` 26 e giovedì 27 agosto
HARRY POTTER E IL PRINCIPE MEZZOSANGUE
di S. Elliott con J. Biel, K. Scott Thomas
oltre che donna dalle mille qualità, si apprende che sei una vera appassionata anche di cinema, prendi nota così se ti va puoi organizzarti e divulgare tramite il tuo blog
Sabato 29 agosto
CHE - L`ARGENTINO
CHE - GUERRIGLIA
di S. Soderbergh con B. Del Toro, J. Ormond
Inizio spettacoli ore 21,30 c/o CAMPO SPORTIVO COMUNALE di via gorizia - Osnago.
In caso di maltempo le proiezioni si terranno presso la SALA CINE-TEATRO DON G. SIRONI via gorizia 6 - osnago
Intero € 4,00 - Ridotto (under10, over60, abbonati sala sironi) € 3,00
Organizza: Comune di Osnago; Sala Cine-Teatro Don Sironi; Barz and Hippo.
ciao
P.S. ti potremo vedere in un prossimo futuro come attrice o doppiatrice?
Film sotto le stelle : LEZIONI D'AMORE
Il film “Lezioni d’ Amore” è la trasposizione di un racconto breve di Philip Roth intitolato “L’ animale morente”.
Il film “Lezioni d’ Amore” è incentrato sulla visione del sesso come mezzo contro la vecchiaia e la morte.
Regia: Isabel CoixetSceneggiatura: Nicholas MeyerAttori: Penélope Cruz, Ben Kingsley, Dennis Hopper, Peter Sarsgaard, Patricia Clarkson, Deborah Harry, Chelah Horsdal, Sonja Bennett, Shaker Paleja
LA TRAMA DEL FILM “LEZIONI D’ AMORE”
Nella trama del film, David Kepesh (interpretato dall’ attore Ben Kingsley) è un professore per niente simpatico che ha passato i 50 anni.
Le emozioni della prima vera storia d’ amore della sua vita. I continui sospetti di tradimento di David finiscono però per allontanare Consuela e la loro storia d’ amore si interrompe.
Gli attori protagonisti Ben Kingsley e Penelope Cruz sono bravissimi ed danno veramente l'impronta al film, ricco di dialoghi intelligenti e direi mai banali, anche se all'inizio potrebbe sembrare un pochino monotono. Al primo approccio sembra la solita storia d'amore dell'uomo maturo con la giovane ragazza, ma col procedere la storia diventa coivolgente ed in alcuni tratti di profonda riflessione. Il dialogo, le immagini, le riflessioni dei protagonisti sono accompagnati da sottofondo di musica da pianoforte (mi è sfuggito il titolo ed il compositore) molto melodiosa e carezzevole.
Lo consiglio, solo se siete "portati" a questo genere di film...(ho sentito diversi sbadigli durante la proiezione....) ehehehe, specialmente da parte degli uomini.
Al prossimo appuntamento con il film sotto le stelle.
22 agosto 2009
FOTO di STEFANO DE MAIO - AOSTA
Su consenso dell'artista,
propongo questi due scatti "poetici" .
Come me, l'artista con queste foto è stato
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Mi sono innamorata della foto qui sopra postata, e penso possa essere musa ispiratrice
FOTO : SOLITARIO
Stefano de Maio ha acconsentito...col privilegio di essere il primo "osservatore" dell'opera.
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Grazie STEFANO ed in bocca al lupo per la tua arte e per la tua vita!
21 agosto 2009
Concorso-collettiva PAESAGGI DI BRIANZA
CONCORSO POETART 2009 - finalista selezionata con ATTESTATO DI MERITO
PoetArt Concorso- Vincitori Winners 2009.La Giuria del Premio Poetart 2009 “In memoria di Dario Giuliano”
presieduta da Carlo Roberto Sciascia (Critico d’arte)
e composta da
Mario Francese (Giornalista)
Carmine T.A. Verazzo (Presidente di ExpoArt – Poeta e scrittore)
Carlo Capone (Vicepresidente di ExpoArt – Pittore)
Angelo Ranieri (Direttore artistico di ExpoArt - Pittore)
presa attenta visione delle opere d’arte ed attenta lettura delle poesie pervenute alla segreteria del premio ha valutato il valore di ogni singola opera e componimento, pervenendo all’insindacabile verdetto che costituisce la classifica finale.
La Giuria ha così deliberato:
Per la sezione A POESIA
1° Premio Antonella Rossi - Sesto S.Giovanni (MI) con la poesia “E ora dimmi, madre”
2° Premio ex aequo Agostino Tortora - Napoli con la poesia “Anima d’argento”
2° Premio ex aequo Vincenzo Colonnese - Londra (ENG) con la poesia “Di sogni e d’amore”
3° Premio Antonio Fabozzi - Frattaminore (NA) con la poesia “Siamo lacrime amare!”
Finalisti selezionati con attestato di merito
Luca Cenisi - Cordenons (PN) con la poesia “L’haiku mattutino”
Barbara Santoni - Chiusi (SI) con la poesia “Guardo”
Rosalba Panzieri - Poggio Moiano (RI) con la poesia “La mia forma”
Valentina Di Stefano - Roma con la poesia “Attraversando l’aria”
Emanuela Antonini - Fabriano (AN) con la poesia “La vita in pugno”
Maria Rosaria Rizzo - Agropoli (SA) con la poesia “In memoria di te”
Flora Gravina - Porlezza (CO) con la poesia “Madonna Betulla”
Il premio della Giuria è stato attribuito al secondo classificato ex aequo Agostino Tortora
Per la sezione B ARTI VISIVE
1° premio Enito - Aversa (CE)
2° premio Ex aequo Antonio Gigante - Palagianello (TA)
2° premio Ex aequo Davide Arpe - Matera
3° premio Michele D’Ippolito - Napoli
Finalisti selezionati con attestato di merito
Carla Colombo - Imbersago (LC)
Ciro D’Alessio - Napoli
Pasquale Mastrogiacomo - Salerno
Clara Nicese - Napoli
Maria Bagiardi - Latina
Stefano De Maio - Saint-Vincent (AO)
Anita Manachino - Netro (BI)
Rosa Maria Taffaro - Milena (CL)
Giovanni Coscarelli - Salerno
Giovanni Cappelletti - Civitanova Marche (MC)
Il premio della Giuria è stato attribuito al secondo classificato ex aequo Antonio Gigante.
Comunicazioni
La manifestazione di chiusura del Premio si terrà i giorni 13-14-15 settembre 2009 presso il Chiostro di S.Antonio al Seggio ad Aversa.
Il giorno 13 settembre alle ore 18:30 è prevista la cerimonia di premiazione, alla presenza delle istituzioni cittadine, alla quale faranno seguito la lettura pubblica delle liriche finaliste e la presentazione della Mostra Collettiva d’Arte Contemporanea composta dalle opere finaliste.
20 agosto 2009
Film sotto le stelle : VINCERE
Con il film italiano “Vincere” il regista Marco Bellocchio torna a parlare della storia d’ Italia e dell’ amore di Ida Dalser (interpretata da Giovanna Mezzogiorno) per Benito Mussolini (Filippo Timi).
Il regista Marco Bellocchio con il film “Vincere” è stato in concorso al Festival di Cannes 2009
Nella storia del film “Vincere” si intrecciano potere, morale cattolica e ragion di Stato, e il fascismo nelle sue forme pubbliche e private.
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In una delle prime scene del film “Vincere”, Ida Dalser assiste (nel 1907) al dibattito in una Casa del Popolo fra il giovane Benito Mussolini (allora socialista e anticlericale) ed un sacerdote: Mussolini nega l’ esistenza di Dio. Ma quando Ida Dalser è rinchiusa nel manicomio di Pergine, la radio annuncia la firma dei Patti Lateranensi.
Mussolini usava tutto e tutti. Ida aiutò molto Mussolini, lo finanziò economicamente per realizzare le sue idee, ma poi Mussolini scelse Rachele: una donna che parlava in dialetto era più funzionale alla sua ascesa politica di quanto non lo fosse Ida Dalser istruita e intraprendente. Per proteggere la sua immagine e la sua famiglia ufficiale con Rachele, Mussolini strappò il figlio Albino alla madre Ida mettendolo in collegio e impedendogli di dire chi fosse. Ma quando, prima Ida e poi il figlio, iniziarono a dare scandalo con le loro richieste di riconoscimento, Mussolini li rinchiuse in manicomio.
Regia: Marco Bellocchio
Sceneggiatura: Daniela Ceselli, Marco Bellocchio
Attori: Giovanna Mezzogiorno, Filippo Timi, Fausto Russo Alesi, Pier Giorgio Bellocchio, Michela Cescon, Corrado Invernizzi, Paolo Pierobon, Bruno Cariello, Francesca Picozza, Simona Nobili, Vanessa Scalera, Giovanna Mori, Patrizia Bettini, Silvia Ferretti, Corinne Castelli, Fabrizio Costella
biografia di Ida Dalser
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Ida DalserIda Irene Dalser (Trento, 1880 – Venezia, 11 dicembre 1937) fu, secondo la ricostruzione del giornalista trentino Marco Zeni e come descritto nelle memorie di Rachele Mussolini, una delle compagne di Benito Mussolini.
Nata vicino Trento, facente allora parte dell'Impero Austroungarico, e figlia del sindaco del paese di Sopramonte, si diplomò a Parigi in medicina estetica per poi trasferirsi a Milano ed aprire un salone di bellezza sul modello francese. A Milano riprese una relazione con Mussolini, che conosceva già. Il duce infatti aveva lavorato, nel 1909, a Trento come giornalista del locale periodico socialista diretto da Cesare Battisti. Secondo alcuni Benito Mussolini e Ida Dalser avrebbero contratto un matrimonio religioso, anche se di questo evento non esistono registrazioni nei documenti ufficiali. Dalla loro relazione pare sia nato (l'11 novembre 1915) Benito Albino Mussolini, che (secondo la ricostruzione di Marco Zeni) è stato riconosciuto dal padre (vi è un documento notarile che prova questo riconoscimento) e ne avrebbe assunto il cognome. Benito Mussolini pare abbia accettato anche notevoli somme da lei, come pure dai coniugi Sarfatti, per finanziare la sua attività politica. Ida Dalser avrebbe dichiarato anche di aver partecipato ad incontri con agenti francesi che promettevano finanziamenti al giornale di Mussolini ("Il Popolo d'Italia") in cambio del suo impegno a favore dell'entrata in guerra dell'Italia. In realtà Mussolini aveva già maturate, per conto suo, posizioni interventiste.
Allo scoppio della guerra Benito Mussolini si arruolò. Contestualmente si unì con un'altra donna, Rachele Guidi, con un regolare matrimonio civile avvenuto il 17 dicembre 1915 durante una degenza all'ospedale di Treviglio. Dopo la Marcia su Roma, Mussolini, ormai arrivato al potere, sembra abbia cercato di cancellare le tracce della sua relazione con Ida Dalser, che però non si sarebbe rassegnata al ruolo di ex-amante e pretendeva di essere riconosciuta come prima moglie del duce. Ida Dalser, che avrebbe affermato di aver subito un lungo periodo di stretto controllo da parte della polizia locale, venne internata nel manicomio di Pergine Valsugana e poi di S. Clemente a Venezia, dove morì nel 1937.
Il figlio Benito Albino venne educato in un collegio dei Barnabiti e poi arruolato in marina, sempre, pare, sotto la stretta sorveglianza della polizia politica. Venne internato nel manicomio di Milano Mombello dove morì il 26 agosto 1942.
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Un mio personale e modesto parere (discutibile)
Un film che ho apprezzato molto per quanto riguarda la parte "storica" che non conoscevo. Ho scoperto un nuovo pezzo della vita del duce che non sapevo. Dal punto di vista artistico ritengo che in alcuni tratti (a mio parere) è risultato un pochino lento e un po' confusionario nel richiamare pezzi di storia reale tramite trasmissione di documentari .
Forse avrei affidato ad altro artista la parte del figlio e non avrei utilizzato lo stesso artista Filippo Timi che ha intepretato il duce degli anni 1915.
Stupenda la Mezzogiorno nella parte di Ida Dalser; molto intensa e veritiera sia nella parte di amante-dedita totalmente al duce e quella di donna-moglie e mamma che fino all'ultimo denuncia la verità.
19 agosto 2009
UN OMAGGIO A FERNANDA PIVANO
Saggista, traduttrice e scrittrice Fernanda Pivano, 90 anni ha tradotto numerosi autori americani come William Faulkner, Ernest Hemingway, Francis Scott Fitzgerald, Sherwood Anderson, Gertrude Stein. Ha scoperto e curato la pubblicazione di scrittori quali Richard Wright, Allen Ginsberg, Jack Kerouac... Fernanda Pivano ha fortemente contribuito alla diffusione e alla conoscenza critica della cultura e letteratura americane nel nostro Paese. In particolare ha portato in Italia gli autori della Beat Generation.
Fernanda Pivano è nata a Genova. Ha conseguito una laurea in lettere nel 1941, una laurea in Filosofia nel 1943, un diploma di Pianoforte nel 1940 a Torino. Attualmente vive a Milano. Fernanda Pivano è una figura di grande rilievo nella scena culturale italiana soprattutto per il suo contributo alla divulgazione della letteratura americana in Italia. Ha iniziato l'attività letteraria sotto la guida di Cesare Pavese nel 1943 con la traduzione dell'antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters. In seguito ha tradotto le opere di molti romanzieri come Faulkner, Hemingway, Fitzgerald, Anderson, Gertrude Stein; a quasi tutte le traduzioni ha proposto lunghi saggi critici. Rilevante è stata anche la sua attività di talent scout editoriale per aver suggerito la pubblicazione delle opere di scrittori contemporanei più significativi d'America, da quelli degli anni venti, più sopra citati, a quelli del dissenso negro, come Richard Wright, ai protagonisti della beat generation come Ginsberg, Kerouac, Burroughs, Ferlinghetti, Corso, agli autori dell'ultima generazione come McInerney, Levitt, Ellis.
Si è presto affermata come saggista confermando in Italia il metodo critico basato sulla testimonianza diretta, sulla storia del costume e sull'indagine storico-sociale degli scrittori e dei fenomeni letterari. Agli inizi degli anni sessanta ha fatto lunghi viaggi nei Mari del sud e nei Paesi arabi. E' autrice di una quarantina di traduzioni, due antologie, quattro raccolte di saggi, un libro di memorie, una biografia e due romanzi; ha ricevuto molti premi. Tra le sue opere si possono ricordare "La balena bianca", "America rossa e nera", "Beat Hippie Yippie", "Mostri degli Anni Venti", "C'era una volta un beat", "L'altra America degli anni sessanta",, "Intervista a Bukowski", "Biografia di Hemingway", "Cos'è più la virtù", "La mia kasbah", "Altri amici", "Album americano", "Viaggio americano
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MILANO, 19 AGO - camera ardente presso la casa di cura Don Leone Porta a Milano dove è morta ieri la scrittrice Fernanda Pivano.I funerali si svolgeranno VENERDI' a GENOVA
18 agosto 2009
Opere del mese di AGOSTO
14 agosto 2009
NUOVO APPUNTAMENTO AL MERCATO DELL'ANTICO
13 agosto 2009
BUON FERRAGOSTO
12 agosto 2009
Gita consigliabile : L'ABBAZIA DI PIONA
La prima fonte ci attesta che nel VII secolo d.C. in quel territorio esisteva una comunità monastica, probabilmente di impostazione eremitica, è il Cippo di Agrippino. Il Cippo prende il nome dal vescovo di Como che nel 617 fece erigere un oratorio a santa Giustina martire.
Verso la fine dell'XI secolo l'abbazia di Piona fu inserita nel movimento della riforma cluniacense che prevedeva il trasferimento dei monaci dalla casa madre Cluny alle abbazie in crisi per rivitalizzarle.
Durante il restauro del 1906 è venuto alla luce l'iscrizione di una epigrafe dalla quale si deduce che dopo l'adesione alla riforma cluniacense la chiesa fu consacrata (1138) alla Beata Vergine Maria. La chiesa è dedicata anche a san Nicola di Bari quale co-patrono, ma la data della dedicazione è incerta.
A partire dal XII secolo ci è pervenuta una documentazione che dimostra la vitalità, anche economica, dell'abbazia di Piona: nel corso del XIV secolo cominciano tuttavia ad affiorare i sintomi di una lenta decadenza dovuta al ridotto numero di monaci. L'aggravarsi dei debiti, fino ad arrivare al 1432 all'introduzione della Commenda.
La Commenda procurava una rendita vitalizia ad un titolare lontano il quale non si occupava né dell'amministrazione del monastero, né del mantenimento dei monaci. Questa istituzione aveva portato numerose abbazie della Penisola ad uno stato abbandono e miseria. A Piona la Commenda si protrasse per oltre III secoli. A partire dai primi anni del XIX secolo il complesso monastico è appartenuto a numerose famiglie per poi terminare nelle mani della famiglia Rocca. Il 25 settembre 1937 il Commendatore Pietro Rocca faceva donazione di tutta la tenuta di Piona alla congregazione cistercense di Casamaria al fine di eternare la memoria dei suoi congiunti, Cesare e Lidia, morti nell'eccidio del cantiere Grandrand in Etiopia. Prima di morire Pietro Rocca ha voluto vendere ai monaci anche una villa cinquecentesca così da restituirla, insieme con l'abbazia, alla originaria funzione di luogo di carità.
Il chiostro, sempre quadrangolare, è il punto di riferimento di tutto il complesso monastico.
L'edilizia claustrale si ispira al peristilio della villa romana nell'intento di raccordare le parti dell'intero monastero.
Nel periodo della riforma cluniacense nascono in Europa numerosi monasteri che ricalcano il modello della casa madre Cluny.
Il chiostro è il luogo del silenzio, non quanto alla rinuncia della comunicazione interpersonale, ma perché è attraverso il silenzio che è possibile il dialogo con Dio. La struttura quadrangolare del chiostro evoca la forza simbolica del numero quattro: i quattro elementi dell'universo, i quattro punti cardinali, il disprezzo si se, il disprezzo del mondo, l'amore del prossimo l'amore di Dio. Al centro del chiostro la fonte e l'albero raffigurano la fonte delle delizie e l'albero della vita del paradiso terrestre..
Le due lapidi del 1252 e del 1257 si legge che il chiostro di Piona fu fatto costruire dal pittore Bonaccorso de Cnova da Gavedona. Gli archi a tutto sesto delle gallerie poggiano su capitelli compositi e sono marcati da ghiere in mattoni rossi.
LA CHIESA
La chiesa appare, in tutta la sua sobria eleganza, leggermente arretrata rispetto al lato occidentale del monastero cui si appoggia. Sulla facciata si apre la porta bronzea dello scultore Giuseppe Abram (1982); i due battenti sono ripartiti in sei riquadri rappresentanti la storia di san Benedetto tratti da "I DIALOGHI" di san Gregorio Magno. Sono di Abram anche le formelle che ritraggono le scene della "VIA CRUCIS" lungo le pareti interne della navata. Sulla facciata si apre una monofora, mentre una serie di arcatelle segue gli spioventi del tetto e prosegue lungo le pareti laterali, la cui superficie è scandita da monofore e sottili lesene. Anche nel sottotetto dell'abside si sviluppa l'ornamentazione delle arcatelle, e il perimetro semicircolare è alleggerito da tre piccole monofore.
E' evidente la discontinuità della tecnica di realizzazione sella muratura, tra la parte inferiore e quella superiore del perimetro esterno dell'abside. La stessa discontinuità nell'uso dei materiali la ritroviamo anche all'interno della chiesa, forse perché i lavori furono realizzati in tempi diversi.
A destra dell'abside si erge il campanile quadrangolare, un rifacimento del XVII secolo, la cui verticalità è rallentata da tre cornici marcapiani. Sui lati del campanile si susseguono con ritmo ascensionale e alterno oculi e feritoie fino alla cella campanaria che prende respiro da quattro fornici a tutto sesto.
Le Gocce imperiali sono un distillato d'erbe prodotte dai monaci (cistercensi) , monasteri cistercensi italiani, secondo un’antica ricetta probabilmente inventata da un frate di nome Eutimio tra la fine del 1700 e gli inizi del 1800.
Oltre ad essere un efficacissimo digestivo possono essere utilizzate come dissetante, se sciolte in acqua, e per correggere bevande come caffè, tè e latte. Grazie alla loro elevata gradazione alcolica e alle proprietà benefiche delle erbe da cui sono prodotte possono venire anche utilizzate come disinfettante, collutorio per l'igiene orale e per liberare le vie respiratorie aspirandone gli effluvi.
Hanno una gradazione alcolica di 90° e un gusto di Anice. Ingredienti: alcool, acqua, erbe, aromi naturali e zafferano che conferisce il colore giallo che le contraddistingue.