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31 agosto 2016

Festa DEL LAVELLO - 2016

Su invito della presidentedel Centro Culturale IL LAVELLO DI CALOLZIOCORTE 
- SIG.RA DANILA COLOMBO, mi pregio di postare il programma dei vari eventi culturali che lo stesso centro  organizza egregiamente come ogni anno.









27 agosto 2016

#irlanda #dublino #mollymalone #statua #canzone #monumento #carlacolombo

Durante il tour, in Irlanda, questa splendida ballata che poi è diventato l'inno popolare (non è però l'inno nazionale) tutti noi ce ne siamo innamorati ed abbiamo anche cercato di impararla. 


Condivido ciò che scrive Wikipedia
La canzone[modifica | modifica wikitesto]
Il brano appartiene alla cultura musicale popolare gaelica ed è dedicato ad una figura di dubbia esistenza storica, convenzionalmente identificata con una giovane pescivendola del villaggio di Howth, a nord di Dublino, morta in giovane età a causa di una non meglio specificata febbre.

Ignota è la data di composizione della canzone, che dovrebbe comunque essere stata scritta in Scozia nella seconda metà dell'Ottocento. Molly Malone, tuttavia, era già nel Settecento la protagonista di una canzone (una stampa settecentesca col riferimento a Molly Malone è in mostra al Dublin Writers Museum). Ugualmente sconosciuto è l'autore (o gli autori) del testo e della musica. Il brano non venne mai edito ufficialmente prima degli anni ottanta del XIX secolo e la sua pubblicazione avvenne contestualmente a quella di uno scritto che trattava dello stesso argomento da parte dello scrittore di Edimburgo James Yorkston.
Molti ritengono comunque che il brano dedicato a Molly Malone sia pressappoco coevo al celebre motivo musicale folk Oh my darling, Clementine scritto da Percy Montross intorno al 1880.
La canzone, grazie alla sua popolarità, divenne l'inno informale di Dublino, tanto da essere adottata nel 1970 dai tifosi riuniti nella "Hill 16", lo storico e popolare settore dello stadio della Gaelic Athletic Association, e successivamente dai maggiori club di sostenitori delle squadre di rugby e di calcio della città
Testo

« In Dublin's fair city,
where the girls are so pretty,
I first set my eyes on sweet Molly Malone,
As she wheeled her wheel-barrow,
Through streets broad and narrow,
Crying, "Cockles and mussels, alive alive oh!"

"Alive-a-live-oh,
Alive-a-live-oh",
Crying "Cockles and mussels, alive alive oh".

She was a fishmonger,
And sure 'twas no wonder,
For so were her father and mother before,
And they both wheeled their barrow,
Through streets broad and narrow,
Crying, "Cockles and mussels, alive, alive oh!"

"Alive-a-live-oh,
Alive-a-live-oh",
Crying "Cockles and mussels, alive alive oh".

She died of a fever,
And no one could save her,
And that was the end of sweet Molly Malone.
Now her ghost wheels her barrow,
Through streets broad and narrow,
Crying, "Cockles and mussels, alive, alive oh!"

"Alive-a-live-oh,
Alive-a-live-oh",

Crying "Cockles and mussels, alive alive oh" »
(IT)

« Nella bella città di Dublino,
dove le ragazze sono così carine
vidi per la prima volta la dolce Molly Malone
che portava il suo carretto,
per strade strette e larghe
gridando "vongole e cozze vive!"

vive, vive oh!
vive, vive oh!
Urlava "vongole e cozze vive!"

Lei era una pescivendola,
ma non c'è da stupirsi
perché lo erano stati anche suo padre e sua madre
e tutti e due avevano portato il carretto
per strade strette e larghe
gridando "vongole e cozze vive!"

vive, vive oh!
vive, vive oh!
Urlava "vongole e cozze vive!"

Morì a causa della febbre,
e nessuno fu capace di salvarla
quella fu la fine della dolce Molly Malone
ma il suo fantasma spinge ancora il carretto
per strade strette e larghe
gridando "vongole e cozze vive!"

vive, vive oh!
vive, vive oh!
Urlava "vongole e cozze vive!"




in compagnia di Molly Malone a DUBLINO 





foto di Carla Colombo

se vuoi vedere: 


26 agosto 2016

#Irlanda #Dublino #Oscarwilde #statua #carlacolombo

agosto CON UN TOUR IN IRLANDA.

Ho tantissimo materiale e non so davvero se riuscirò a postare tutto, vedo cosa mi andrà di inserire 

inizio con: 

In compagnia di Oscar Wilde a Dublino - agosto 2016 

Ho prelevato da web e così mi ripasso un po' cio' che la guida ci ha riccamente illustrato.

Oscar Wilde è di sicuro uno dei nomi più associati al lato artistico letterario di Dublino. E fare la foto con la sua scultura, è un classico per tutti i turisti in visita alla capitale irlandese.
La statua di Oscar Wilde si trova nell’angolo nord-ovest di Dublino in Merrion Square, all’interno di un delizioso parco in cui possiamo camminare allontanandoci dal trambusto della città, per un pic-nic o semplicemente rilassandoci su una panchina o sull’erba. Tornando alla nostra statua con soprannomi davvero di cattivo gusto, vediamo di capirci qualcosa in più…
Oscar Wilde nacque e visse gran parte della sua infanzia e giovinezza a Dublino, autore di opere teatrali, poesie, racconti e saggi che gli hanno dato successo in tutto il mondo, ma anche tante critiche per il suo modo di essere un po fuori dagli schemi di quell’epoca . In città qualunque angolo parla di lui, specialmente la sua casa e i grandi spazi del Trinity College che lo ha visto passare attraverso le sue aule, sono ogni anno prese d’assalto da migliaia di turisti.
Ma oggi vi porto in particolare a Merrion Square a scoprire questa particolare scultura di colori posta su una grande roccia, che trasmette proprio lo spirito bohemien e ribelle con il quale è conosciuto Wilde in tutto il mondo. L’autore della scultura è Danny Osborne , artista inglese molto noto per le sue sculture eclettiche, in particolare questa di cui vi parlo oggi.
Il titolo ufficiale della scultura è ” The Quare in the Square in Merrion Square Park ” ed è stato originariamente commissionato dal famosissimo gruppo industriale irlandese della birra, Guinness, per un importo di 45.000 sterline. Nel tempo sono stati dati diversi soprannomi in rima (e di cattivo gusto a mio parere) a questa scultura popolarmente conosciuta in riferimento alla omosessualità dello scrittore, che torna utile tanto per citare l’autore:
La società perdona spesso il criminale, ma non perdona mai il sognatore.
Mettiamo da parte le allusioni stupide che l’autore stesso probabilmente ignorava all’epoca , sfidando la rigidità vittoriana e le convenzioni del suo tempo, e concentriamoci sul colore della sua giacca e della sciarpa e con quale modo tiene la pipa nella mano destra, una figura che rappresenta al 100% l’animo dell’autore che ha fatto sognare intere generazioni con le sue opere.
Un altro particolare da notare sono gli occhi di Wilde, che si suppone stessero a guardare la casa dove è nato e dove ha vissuto, al numero 1, di Merrion Square (almeno, se non ci fosse nulla tra la scultura e l’edificio). Di fronte alla scultura, possiamo vedere due colonne con citazioni dell’autore.






foto di Carla Colombo


17 agosto 2016

#opere #dipinti #acqua #fiori #paesaggio #carlacolombo #artecarla

Posto ora due opere appena terminate ..la terza per ogni serie:


Così è ... se vi pare 3 - acrilico a spatola su mdf - dim. cm. 30x25 - luglio 2016 


In cielo...un canto di gioia 3 - acrilico e olio su mdf- dim. cm. 48x48 - luglio 2016 

TUTTE LE MIE OPERE PITTORICHE SUL SITO


16 agosto 2016

#spagna #canarie #ilteide #tenerife #carlacolombo #viaggi #vacanze

Se si soggiorna all'isola di Tenerife, non si può non visitare IL TEIDE 
Il Teide è un vulcano che si trova sull'isola di Tenerife, nell'arcipelago delle Canarie. Con i suoi 3718 metri sul livello del mare (e i circa 7.000 metri sopra la piattaforma oceanica) è la vetta più alta di Spagna. È il terzo vulcano del mondo per altitudine dalla sua base,[1] nonché uno dei vulcani attivi più alti del Continente Africano.




DA WIKIPEDIA

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il nome Teide deriva dalla parola Echeyde (inferno), infatti i Guanci (l'antica popolazione dell'isola) ubicavano in questo monte l'aldilà. Secondo la loro credenza qui viveva Guayota, il demonio del male. Secondo la leggenda, Guayota rapì il dio Magec (dio della luce e del sole), e lo portò con sé all'interno della montagna; i Guanci chiesero la clemenza di Achamán, il dio Supremo, che riuscì a sottrarre Magec a Guayota e coprire l'entrata del vulcano. Il diavolo era in questo modo contenuto all'interno del vulcano.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il vulcano ha un ciclo di eruzione di circa 150.000 anni. Un recente studio ha dimostrato che in futuro le eruzioni del Monte Teide saranno violente, in quanto ha una struttura ben consolidata che rende possibile una violenta eruzione. Questo studio ha anche rivelato che il Teide ha una struttura quasi identica a quella del Vesuvio e dell'Etna.[2]
Nel tempo queste eruzioni formarono un cono vulcanico che si stima essere stato di circa 5000m sul livello del mare. Una eruzione esplosiva ha però distrutto la parte superiore del vulcano creando la catena della Cañada; crollando verso nord, i detriti allungarono l'isola dandole l'attuale conformazione. Successivamente nuove eruzioni diedero forma all'attuale cono che vediamo oggi svettare al centro del bacino della Cañada. La sua particolare altezza in un contesto di totale assenza di montagne nelle vicinanze (è l'unica cima dell'isola) conferisce al Pico del Teide (la punta del vulcano) un grande fascino per gli escursionisti che da qui possono godere di un 360° mozzafiato.
Seppur non si registrino eruzioni dal 1909 il vulcano è ancora attivo. Nei pressi del Pico del Teide (oltre i 3400 metri) l'alta temperatura delle rocce segnala la persistente attività del vulcano e causa il fenomeno delle "fumarole" (emissione di vapori sulfurei, che si verifica quando l'acqua infiltratasi nel terreno evapora a contatto con le rocce calde).
Cristoforo Colombo, durante il suo viaggio per le Isole Canarie, la notte del 24 agosto 1492, prima di partire per l'America, scrisse nel suo diario che il picco delle fiamme era molto al di fuori del Teide, ma recenti ricerche hanno dimostrato che l'eruzione era avvenuta in un altro vulcano.[3]
L'ingegnere Leonardo Torriani, nel manoscritto del Cinquecento "Descrizione delle Isole Canarie", assicura che questo vulcano è famoso per la sua grande altezza, che è descritta dai marinai in mare da 440 miglia di distanza.[4]

ALCUNE FOTO 
nel viaggio di andata



prma tappa panoramica









stazione funicolare






sulla funicolare 






arrivati al Teide 

























foto di Carla Colombo - wwww.artecarla.it 
vedi :