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Le mie opere im vendita su ARTLYNOW

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7 novembre 2012

Fiori...ancora fiori

Giusto per non perdere la cosidetta mano...


acquerello in violetto ortensia e iris - su carta Fabriano gr. 300
dim. . 42x55 - anno 2012


Dedica

E’  appena socchiusa
la porta dei sogni,
l’inverno con il suo freddo
tende a venire. 
 
   Che gelida l’aria!

Se non mi regali
le carezze che conosco
sento del cuore
l’inverno ed il suo gelo. 
 
   Quanto mi manchi!

Carla Colombo
 ottobre 2012

5 novembre 2012

Un meriggio a Milano

..e durante la visita alla mostra di Milano, mi sono uscite spontanee queste poche parole..e qualche foto



Meriggio a Milano

Frammenti di sole d'ottobre 
illuminano nel cielo le guglie
di merletto di trine antiche
e mentre briciole preziose sul lastricato 
saziano colombi 
che tubano noncuranti di noi
giungono come musica melodiosa
dalla piazza affollata
le voci dei turisti.

   Che belli i visi paffuti dei bimbi
   che giocano nel caldo meriggio!

Con passo veloce scompare 
nel tunnel del metrò
il lavoratore stanco del giorno
e fra  languidi sguardi in galleria 
 la signora vestita di rosso
ammira vetrine illuminate
in attesa dell'imbrunire 
e  la piazza ritrova il silenzio
ed anche il mio ritorno.

  Che caotico il traffico sulla tangenziale  
  ma presto sarò da Voi!

Carla Colombo
Ottobre 2012
(in un pomeriggio durante la visita alla mostra di Picasso)


 foto di Carla Colombo 

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(Tutti i diritti riservati ®©)


4 novembre 2012

Mostra dedicata a Pablo Picasso

GRAZIE A TUTTE LE AMICHE E AMICI CHE OGGI MI HANNO FATTO 
GLI AUGURI PER IL MIO ONOMASTICO. 

..E RIPRENDO....
In uno splendido martedì pomeriggio di ottobre mi sono recata a Milano con il gruppo "IL GRAPPOLO" dove ho potuto visitare presso il PALAZZO REALE la splendida mostra dedicata al Maestro spagnolo PABLO PICASSO



alcuni compagni di viaggio, in attesa del nostro orario di entrata 


all'intern. è proibito fare fotografie, ho "rubato" solo qualche scatto.....
Dipinti, sculture, fotografie e film per raccontare uno degli artisti che ha maggiormente segnato il Novecento, La mostra è aperta sino al 6 gennaio 2012  :una grande mostra  antologica ripercorre la ricca produzione del Maestro spagnolo: tra i capolavori esposti, anche La Celestina (1904), realizzata nel cosiddetto Periodo Blu, e il Ritratto di Dora Maar (1937), che riproduce il volto della fotografa amata dall'artista andaluso. 
Il percorso espositivo è arricchito da disegni, stampe e libri illustrati e da una sezione che documenta la mostra presentata da Picasso nel 1953 proprio nel museo affacciato su Piazza Duomo. In quell'occasione, la monumentale e drammatica Guernica fu esposta nella Sala delle Cariatidi, devastata dalle bombe dieci anni prima. In questa occasione è stata riproposta con una copia di dimensioni come l'originale






alcune opere esposte :











arte, pablo picasso, periodo blu, pittura, celestina, arte del novecento, arte - grandi maestri
ed anche LEI...LA CELESTINA
L'opera conosciuta al mondo col titolo di Celestina, è un celebre dipinto realizzato nel 1904 dal grande artista spagnolo Pablo Picasso.
Quest'opera è realizzata con la tecnica dei colori ad olio, su una tela che ha le dimensioni di 81 per 60 centimetri, ed è conservata presso il Museo Nazionale Picasso di Parigi, che prende il nome proprio dal celebre artista, che è riuscito durante un intera vita, con lo studio, la ricerca ed il suo grande genio artistico, a smuovere le fondamenta del mondo dell'arte.
Ma chi è la Celestina del ritratto di Picasso? Forse a dire di alcuni esperti e storici, potrebbe esser il ritratto di una certa donna, tale Carlotta Valdivia, mezzana (una sorta di ruffiana dell' epoca) soprannominata appunto “Celestina”, che era anche cieca di un occhio. Questo nomignolo in lingua spagnola ha il significato di “protettrice”. In Spagna, in molto paesi, le donne anziane venivano associate anche alla morte, visto che toccava a loro annunciare chi era morto recentemente nella zona.
Questa bella opera di Picasso, è stata eseguita mentre si trovava a Barcellona, in un periodo preciso, che precede la partenza verso Parigi, la città francese più famosa e amata da tutti gli artisti, sia famosi che meno famosi. In questo breve periodo che va all'incirca dall' Inverno del 1903 e la Primavera del 1904, l'artista Picasso, riesce a produrre numerose opere artistiche, che gli esperti e gli storici di arte, diranno essere, come i capolavori più belli di tutto l'intero Periodo Blu (clicca e leggi). Tra questi capolavori, ricordiamo per esempio, Il pasto del cieco, La vita, Vecchio cieco e ragazzoIl vecchio chitarrista e anche questo di Celestina, di cui parlo in questo breve articolo (potete cliccare sui nomi per andare agli articoli relativi).
Osservando il dipinto, possiamo vedere subito che, la protagonista è una donna abbastanza anziana, anzi addirittura Picasso dipinge anche un suo occhio sinistro malforme, forse cieco o che porta le evidenti tracce di un velo di cataratta. Il corpo della donna, non si intravede bene nelle forme, anche se si può intuire che è molto esile, sotto una mantella scura che lo avvolge. Il volto, coperto da un velo scuro, riesce a mettere in grande risalto il suo viso chiaro e illuminato. Picasso riesce attraverso la sua abilità artistica e alcuni particolari importanti, a rendere questo viso di donna anziana molto reale e vero. Se guardiamo per esempio la precisione dell'attaccatura e il colore così naturale dei capelli della donna anziana, o magari le gote scavate dagli anni e quindi dal cedimento naturale della pelle. Un altra meraviglia del dipinto di Picasso è il particolare del mento, dove notiamo l'ombra che viene portata dalla peluria, e le rughe che ci descrivono questo bellissimo viso molto vissuto. Tutto questo riesce a colpire ogni osservatore per il suo grande verismo.
Il colore del personaggio e dello sfondo, è quasi monocromatico, alcuni toni del colore principale, il blu (se vi fa piacere, potete leggere altri articoli del blog sul periodo blu di Pablo Picasso), sembra appena rischiarato dal colore rosa che colora le guance dell'anziana donna.
Lo sfondo no ci fa capire bene dove la donna si trovi, non abbiamo molte informazioni per capire il contesto che la circonda. Cosa Picasso vuole trasmetterci attraverso il viso di questa donna anziana? In questo modo, la donna che sembra molto malinconica, diventa anche enigmatica, e attraverso l'uso predominante del colore blu si tinge di inquietudine, rafforzata anche da quella malformazione all'occhio molto evidente e dallo sguardo penetrante e obliquo della donna.
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Sono veramente tante le opere esposte che caratterizzano i vari periodi del maestro spagnolo. Tutto in un ampio spazio delle sale del Palazzo Reale richiama attenzione e curiosità e tutto è molto affascinante e lo diventa ancora di più, seguendo la vita del maestro, perchè la sua pittura è collegata alle varie fasi della Sua vita, in particolare ai tanti amori ed alla Sue donne. 
Potete trovare tutti i dati della mostra qui :

e per quanto riguarda la vita di Picasso inutile che io mi limiti a queste pagine, l'web è pieno di note su Picasso 
Posso solo  dirVi che, se siete in zona e volete passare un pomeriggio diverso questa è l'occasione giusta. 


3 novembre 2012

Lettura-recensione del Prof. Giuseppe Manitta

Prima una piccola premessa.
Non voglio sembrare troppo ego postando articoli -  scritti su di me, ma è doveroso da parte mia rendere omaggio a coloro che mi regalano sempre meravigliose manifestazioni di affetto, di apprezzamento e di stima che contraccambio sempre e di cuore.
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Sul blog http://lavostraarte.blogspot.com nuova personale .
 L'ARTISTA DEL MESE - OLENA KHUDOLEY
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Bellissima recensione alla mia opera del prof. Giuseppe Manitta . presidente dell'accademina internazionale  il CONVIVIO e pubblicato sul n. 50 del periodico IL CONVIVIO - SETTEMBRE 2012


CARLA COLOMBO e le visioni di luce di Giuseppe Manitta
Carla Colombo è nata e risiede ad Imbersago, in Brianza. Da giovanissima scopre la passione per i colori e si avvicina al mondo della pittura con l'intento di ricerca che l'accompagnerà per tutto il suo percorso artistico. Dipinge con "foga" non comune , giustificabile forse quale recupero del tempo perduto in pittura. Si tratta di un impeto originale, che raramente ritroviamo in autori viventi che tendono a smorzare, troppo spesso, la naturalezza dell'anima.
Dal 2008 si appassiona al movimento artistico della mail art e nel 2009 si associa all'Aima (archivio internazionale di mail artisti) e partecipa a scambi ed eventi internazionali. Nel settembre 2011 progetta e realizza la prima collettiva internazionale di mail art presso il proprio atelier riuscendo  a riunire in un unico progetto bel 100 artisti. Il 2011 invece diventa l'anno delle chine. 


Flash in Provenza olio su tela cm.60x30 - anno 2008 - collezione privata

I toni luminosi e cromatici nell'opera di Carla Colombo ripercorrono i voli aerei della luce e i moti dell'anima. Le sue raffigurazioni hanno risonanze liriche con accordi cromatici che trovano linfa vitale nella memoria e nella fantasia. Ma la pittura di Carla Colombo non  solo visione interiore del paesaggio, ma soprattutto interpretazione della realtà. Da ciò si comprende benissimo come la sua pittura si trasposizione e interpretazione. I paesaggi della Colombo coinvolgono, perché danno la sensazione di abbracciare chi li osserva. Si tratta di una pittura che sa essere trascinante, delicata ed allo stesso tempo magmatica ed energica, ma c'è anche la spontaneità della pennellata, il suo fluire ora morbido ora impetuoso, che empie ogni campitura e ogni immagine rappresentata. L'espressione della luce e l'espressione interiore del colore offrono una sintesi perfetta, i soggetti e l'ispirazione sono intensamente percepibili e la rappresentazione appare reale e metaforica. 
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2 novembre 2012

2 novembre - ai nostri cari (commemorazione dei defunti)

Mi piace farlo sempre, ma oggi ancora di più....

AI NOSTRI AFFETTI 
che non sono più tra noi


un ricordo indelebili che resta in noi per sempre. 

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Quando ero bambina

Quando ero bambina
col naso all’insu’
giocavo con le nuvole in cielo
e fra il bianco candore
cercavo i mille volti dei sogni
intrisi di dolce vaniglia.

E con la fantasia percorrevo
sentieri striati di rosa e di lillà
campagne assolate in corse gioiose,
ruscelli destati da canti  di uccelli
e mari cullanti in acque di seta.

   Erano attimi immensi
   coccolati da calde visioni
   evanescenti e di effimera felicità.

Mi ritrovo ancora
col naso all’insù
a guardare le nuvole in cielo
e tra il bianco candore 
cerco sagome di volti amati
contorni di sorrisi perduti.

   … ma resta solo
   il gioco di allora bambina.
   … e la triste realtà di ...donna.


(a tutti Voi....che non vedo, ma che Vi sento) 

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31 ottobre 2012

La mia prima volta....o forse la seconda

Non è mia abitudine presentare mostre personali (non lo faccio neppure per le mie) ma ho accettato e con un certo imbarazzo devo dire, che però si è subito stemperato.
Ho accettato dunque   l'invito dell'amico Walter Rocca del gruppo Effeotto di Cernusco Lomb. e valente fotografo, di presentare la mostra del comune amico   fotografo GIOVANNI CONTI di Olginate. 

Organizzata dal gruppo Effeotto di Cernusco Lombardone con il patrocinio del comune di Cernusco Lombardone si è conclusa 



Durante la cerimonia di premiazione
Salvatore Krassowski, Carla Colombo, Giovanni Conti e Giuseppe Gironi. Sotto alcuni scatti del fotografo in mostra

 ho avuto il piacere di leggere la mia POESIA "LA FOGLIA" DEDICATA PROPRIO AD UNO CATTO FOTOGRAFICO DI GIOVANNI CONTI  ed inaugurare così con la prima lettura in pubblico  la mia raccolta LA MELODIA DEL CUORE

LA FOGLIA

Adagiata sul manto azzurrato
Colorata del più bel arcobaleno
Riposi in sussulti di brezza
E musica melodiosa.

La sagoma vacillante
Riflette nello specchio di acqua
La sua ombra
E di vita l’ultimo spiraglio.

Carla Colombo
18 ottobre 2011

Su scatto di Giovanni Conti 


ALTRI SCATTI che trovate anche su merateonline:



foto fornite da Walter Rocca . scatti di Giovanni Conti . coperti da copyrigt.

Altre foto della personale sul sito del gruppo EFFEOTTO
file:///C:/Users/Carla/Desktop/download.htm

GIOVANNI CONTI E I SUOI SCATTI COLMI DI POESIA
Giovanni Conti nasce ad Olginate in Brianza ed è da queste Sue origini che estrapola le motivazioni per i Suoi scatti che sono una continua ricerca e scoperta.
La vita lo ha portato a scelte di lavoro completamente diverse, ma con scrupolosa dedizione da semplice hobbysta si è avvicinato alla fotografia rimanendone sempre più coinvolto.

Ha tenuto in questi ultimi anni diverse mostre personali in zona  che gli hanno riconosciuto successo di pubblico e di critica. Inoltre ha partecipato a numerosi concorsi ottenendo importanti riconoscimenti che lo hanno spronato a dedicarsi maggiorante a questa Sua passione.
Con l’occhio ma  soprattutto  con l’anima  di chi sa cogliere il momento, Giovanni Conti esprime con la Sua macchina fotografica momenti  colmi di poesia e di sentimento, dove il fiume diventa linfa vitale di un mattino a primavera, i monti richiamano il risveglio  del giorno, le campagne colgono attimi di pomeriggi gioiosi, e poi tanto altro ancora, un susseguirsi di immagini che trasmettono il calore della Sua Brianza, ma non solo, ogni viaggio, ogni escursione è un modo per cogliere sempre attimi pieni di vita sfavillanti di luce  e colore.
La dolcissima capacità di fermare l’attimo, la talentuosa espressività artistica nel carpe-diem è una delle virtù di Giovanni Conti che usa la macchina fotografica  come tavolozza ed i colori come suoni che sprigionano sentimento puro.
Fotografie che raccontano e coinvolgono,  catturando la luce e introflettendola nella trama del foglio  che si materializza in una dimensione dell’anima. Tonalità sciolte e ricamate in un movimento finissimo che solo il suo istinto e la sua sensazione sa  percorrere  i sentieri dell’anima e li rivive nella distribuzione cromatica calda.  Fotografie che come  storie  tramontano o come la vita stessa che declina ma che, se vissuta porta con sé i colori dei sentimenti più belli che non muoiono mai  e nemmeno la stagione che passa riesce ad appassire.
Giovanni Conti non ama l’elaborazione digitale, solitamente propone al pubblico la fotografia pulita, quella che nasce spontanea, quella che assapora di favola del momento in un mix di emozioni e di pathos tra il Suo esprimere e ciò che la natura offre.
In questa ulteriore personale dal titolo “IMMAGINI” non si smentisce. In una ricca e corposa carrellata propone fotografie già presentate in altre occasioni ed altre che hanno ottenuto riconoscimenti in concorsi vari, il tutto integrato con nuovi scatti inediti.
Oltre la Brianza dunque, una proposta di altre immagini, tutte con un denominatore comune;  sempre e comunque la nostra bella natura…in un mondo di serena e rilassante poesia a colori…”la poesia a colori di Giovanni Conti”

Carla Colombo 
13 marzo 2012 

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