GRAZIE PER ESSERE ARRIVATI QUI DA ME.
carla_colombo@libero.it - 349 5509930 - In questo mio spazio desidero condividere le mie opere pittoriche, le mie poesie, foto, viaggi, ricette, letture...ACCOMODATEVI!

Le mie opere im vendita su ARTLYNOW

Le mie opere  im vendita su ARTLYNOW
troverete particolari proposte artistiche- carla_colombo@libero.it

Visualizzazione post con etichetta Poesie di ospiti. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Poesie di ospiti. Mostra tutti i post

28 dicembre 2020

...e la neve avvolge. silloge, progetto

 Ormai mi conoscete amiche ed amici e sapete che una ne faccio e cento ne penso...e come è successo in passato, per queste iniziative non ci metto tanto a metterle in atto!

Questa che oggi mi si è illuminata vede la partecipazione, se volete, di tutti Voi, poeti, pittori, fotografi...e se poi ci riuscirò, ne farò una nuova silloge che raggrupperà tutto il materiale pervenuto, con la speranza che i costi non siano troppi alti, altrimenti mi vedrò costretta a riprodurre le foto in bianco e nero (che tutto sommato con la neve, vengono di solito benissimo)

La neve ispira sempre, nonostante i disagi che per molti sono tanti, e credo che dal lontano marzo 85, non se ne è più vista così tanta dalle mie parti.
Stamattina era davvero un incanto.
A Voi dunque. Inviate il materiale

a carla_colombo@libero.it

indicando chiaramente il
Vostro nome e cognome ed i titoli delle opere (mi raccomando la risoluzione alta delle foto).




28 agosto 2020

#pasturo #antoniapozzi #poesia

Sul percorso della poetessa milanese Antonia Pozzi, morta suicida a 26 anni. 

È sepolta a Pasturo piccolo borgo della Valsassina Lc,  dove trovava rifugio con I suoi versi fra le montagne della Valsassina. 

Il Cristo in bronzo erge nel piccolo cimitero ai piedi dei monti e la villa di famiglia,conserva una targa a ricordo. 

Inoltre lungo le vie di Pasturo è stato creato un percorso poetico con pannelli e foto dell'epoca della stessa Antonia Pozzi. 

Un piccolo paese raccolto ed accogliente che conserva tacitamente I versi della Pozzi a ricordarla nella sua breve vita.

da WIKIPEDIA


Figlia di Roberto Pozzi, importante avvocato milanese, e della contessa Lina Cavagna Sangiuliani, nipote di Tommaso Grossi,[1] Antonia scrive le prime poesie ancora adolescente. Studia nel liceo classico Manzoni di Milano, dove intreccia con il suo professore di latino e greco, Antonio Maria Cervi, una relazione che verrà interrotta nel 1933 a causa delle forti ingerenze da parte dei suoi genitori.

Nel 1930 si iscrive alla facoltà di filologia dell'Università statale di Milano, frequentando coetanei quali Vittorio Sereni, suo amico fraterno, Enzo PaciLuciano AnceschiRemo Cantoni, e segue le lezioni del germanista Vincenzo Errante e del docente di estetica Antonio Banfi, forse il più aperto e moderno docente universitario italiano del tempo, col quale si laurea nel 1935 discutendo una tesi su Gustave Flaubert.

Antonia Pozzi

Tiene un diario e scrive lettere che manifestano i suoi molteplici interessi culturali, coltiva la fotografia, ama le lunghe escursioni in bicicletta, progetta un romanzo storico sulla Lombardia, studia tedescofrancese e inglese viaggia, pur brevemente, oltre che in Italia, in FranciaAustriaGermania e Inghilterra, ma il suo luogo prediletto è la settecentesca villa di famiglia, a Pasturo, ai piedi delle Grigne, nella provincia di Lecco, dove si trova la sua biblioteca e dove studia, scrive a contatto con la natura solitaria e severa della montagna. Di questi luoghi si trovano descrizioni, sfondi ed echi espliciti nelle sue poesie; mai invece descrizioni degli eleganti ambienti milanesi, che pure conosceva bene.

La grande italianista Maria Corti, che la conobbe all'università, disse che «il suo spirito faceva pensare a quelle piante di montagna che possono espandersi solo ai margini dei crepacci, sull'orlo degli abissi. Era un'ipersensibile, dalla dolce angoscia creativa, ma insieme una donna dal carattere forte e con una bella intelligenza filosofica; fu forse preda innocente di una paranoica censura paterna su vita e poesie. Senza dubbio fu in crisi con il chiuso ambiente religioso familiare. La terra lombarda amatissima, la natura di piante e fiumi la consolava certo più dei suoi simili».

Avvertiva certamente il cupo clima politico italiano ed europeo: le leggi razziali del 1938 colpirono alcuni dei suoi amici più cari: «forse l'età delle parole è finita per sempre», scrisse quell'anno a Sereni.

A soli ventisei anni si tolse la vita mediante barbiturici in una sera di dicembre del 1938, nel prato antistante all'abbazia di Chiaravalle: nel suo biglietto di addio ai genitori parlò di «disperazione mortale»; la famiglia negò la circostanza «scandalosa» del suicidio, attribuendo la morte a polmonite. Il testamento della Pozzi fu distrutto dal padre, che manipolò anche le sue poesie, scritte su quaderni e allora ancora tutte inedite.

È sepolta nel piccolo cimitero di Pasturo: il monumento funebre, un Cristo in bronzo, è opera dello scultore Giannino Castiglioni. Il comune di Milano le ha intitolato una via.



Nelle stanze lariane
di Antonia Pozzi

di Angelo Sala

«Mi accorgo che tutta la vita di città, di lusso, di movimento non ha lasciato su di me alcuna traccia, non ha per me nessuna importanza, la potrei perdere dall'oggi al domani senza dire ahi!: quel che non posso perdere è questo paese e questa casa, questi costumi di cotonina a fiori che sono più belli di tutte «les toilettes»». Così nel luglio 1938 Antonia Pozzi scrive alla nonna Nena, nipote di Tommaso Grossi.
Il paese a cui si riferisce nella lettera è Pasturo, in Valsassina, dove la famiglia ha una casa di villeggiatura. È la settecentesca villa dei Marchiondi, che i Pozzi hanno acquistato nel 1917, facendone la loro residenza estiva. Antonia Pozzi, alla quale è offerta un'educazione perfetta con le scuole migliori, il pianoforte, l'arte applicata (disegno, scultura), lo sport (sci, nuoto, equitazione, tennis), trascorse ogni anno - a partire dal 1918 - diversi mesi in questa casa. Tale permanenza non fu ininfluente sulla formazione e sulla sua produzione artistica. Lei stessa, in una lettera del 14 aprile 1935 all'amico Remo Cantoni, scriveva parlando della sua casa a Pasturo: «... Quando dico che qui sono le mie radici non faccio solo un'immagine poetica. Perché ad ogni ritorno fra questi muri, fra queste cose fedeli ed uguali, di volta in volta ho deposto e chiarificato a me stessa i miei pensieri, i miei sentimenti più veri... ».
La dimora settecentesca ha subito importanti trasformazioni, soprattutto all'interno. Rimangono il grande portico colonnato su un lato del cortile e il grande loggiato sullo stesso lato della casa, all'ultimo piano. È intatto il giardino, con il fondo il cancelletto in ferro dal quale si accede direttamente alla mulattiera che porta in Grigna. E accanto al giardino scorre ancora il ruscello nei cui suoni Antonia ha trovato a volte riparo e consolazione per la sua anima inquieta.
Nella profondità di questa dimora settecentesca, quasi una sorta di grembo della casa stessa, sono conservati intatti i due locali che furono lo studio e la dimora vera di questa donna dalla breve ma intensissima vita. Non sono un museo - il relativo progetto è un sogno cullato da molti - quanto un percorso di suggestioni nella biografia della grande poetessa lombarda. Ci sono i suoi bellissimi disegni, gli acquerelli e le tempere di quando aveva pochissimi anni; ci sono tantissimi piccoli oggetti accumulati negli anni dei viaggi tra il Mediterraneo e l'Europa; le fotografie delle cose belle incontrate, soprattutto le sculture classiche della tradizione greca e romana; c'è la sua biblioteca, ben ordinata, con intere collane di letteratura europea, molte opere in lingua originale affiancate dagli immancabili vocabolari. Un percorso di memorie tra le piccole grandi cose della sua vita, dove si intrecciano fotografie, diari, lettere. Una tappa intima per contenuti e dimensione, i due locali possono infatti contenere solo poche persone alla volta.
Dalla finestra si vede la Grigna. Un'altra occasione per riattraversare le poesie della Pozzi mettendole in relazione diretta con i luoghi che le hanno ispirate. «...di queste montagne consuete, il sole abbagliante di lassù mi appare come specchiato in un lago placido, piano. Le cose si fanno ricordi, l'amore delle cose nostalgia. Ma è una nostalgia che ha in sé tanta pace: proprio la pace che è nel cuore di chi sta su una riva e vede il cielo riflesso nell'acqua mite. Sto tanto bene qui: è la casa della mia prima infanzia. E in questa stanza ho incominciato a meditare e a soffrire. Qui, in questa solitudine di ogni ora, vengono le anime care dei vivi e dei Morti, e la popolano di presenze silenziose. E forse è proprio l'essere qui, in questo raccoglimento di cella che mi riconduce alla più vera me stessa...» scrive al poeta Tullio Gadenz nella sua ultima estate, quella del 1938.
Per Antonia Pasturo rappresenta il desiderio lacerante di appartenere a un luogo. Lei, che si è sempre sentita fuori posto ovunque, qui ha la sensazione di trovarsi a casa, la casa dell'anima: «Come una radice profonda, su dalla terra segreta dell'anima, risale fino ai miei occhi la luce pensosa...» aggiunge nella stessa lettera a Gadenz.
Le porte della dimora settecentesca di Pasturo, oggi proprietà delle suore del Preziosissimo Sangue, saranno aperte nella giornata del 19 febbraio per la visita che concluderà le manifestazioni di "Buon compleanno Antonia", teatro, poesia, cinema e fotografia in corso al Teatro Franco Parenti di Milano. Chi approfitterà dell'occasione vi troverà conservati anche i suoi album di fotografie, circa tremila. Antonia Pozzi aveva scoperto la fotografia nel 1929, lo stesso anno delle sue prime poesie. Gli album sono un altro importante documento di memoria: ci sono, assieme alle montagne da lei amatissime, tante immagini di Pasturo e della sua gente, le donne al lavatoio, i contadini con i gerli pesanti, i vecchi, il gobbo del paese. E i bambini incantati davanti alla bancarella dei cavallini di cartapesta alla fiera. Se la sua poesia è intimamente segnata dall'urgenza del chiarimento ultimo, la sua fotografia è invece un modo per ritrovare uno sguardo pacificato sul mondo, esprimendone tutta l'infinita bellezza.
Antonia Pozzi fa della fotografia un colloquio silenzioso con il tempo che passa, afferra il primordiale profumo di natura alpina che la affascina, varca la soglia di quell'etereo e invalicabile stacco tra le vicende umane e quelle del puro alternarsi dei cicli naturali. La montagna, così come l'ha sott'occhio e come ce l'ha consegnata con le sue fotografie, non è più solo il dono incomparabile lasciatoci da una serie di millenni trascorsi, dissolti come neve al sole, quando solo la voce potente delle valanghe dominava il silenzio primordiale. La montagna è, per Antonia Pozzi, la scoperta di un lavoro intelligente, meticoloso e metodico, del montanaro di Pasturo. E questo le offre l'occasione irripetibile di condurre un racconto per immagini legato alla gente di queste nostre montagne.
Nei suoi diari, richiamando una passeggiata nei pressi del cimitero di Pasturo, il 10 settembre 1937 scriveva: «... pensare di essere sepolta qui non è nemmeno morire, è un tornare alle radici. Ogni giorno le sento più tenaci dentro di me. Le mie mamme montagne... ». Antonia Pozzi è sepolta - come aveva desiderato - nel cimitero di Pasturo.

v.fisogni






















foto di Carla Colombo 


POTRETE TROVARE SU WEB NUMEROSE POESIE DELLA POZZI, E VOLETE, CLICCATE QUI:


https://www.poesiedautore.it/antonia-pozzi/amore-di-lontananza




29 giugno 2020

#operaadolio

Questa mia opera 


Oro...oro...oro ti darò. 
olio a spatola su tela. dim. cm. 40x60 - copyright 



ha ispirato la poetessa Teresa Formenti 


I campi Montevecchia


Ma quanto è bella la nostra
Brianza baciata dal sole
accarezzata dal vento
verde di alberi e prati
.....e trilli di passeri
ubriachi d' amore.
Ha l ' oro nel petto 
e regala stupore...

Teresa Formenti 
copyright


24 maggio 2020

#pittura #poesia

Chi avrebbe immaginato che il mio grembiulone di pittura, riscuotesse successo addirittura da ispirare una poesia?
È ciò che è successo con l'amico Pino Palumbo che ha scritto questi versi, appunto ispirato dal grembiule imbrattato di colori.
Colori di passione

Sulle bianche tele
dipingo un ricordo,
un pò di nostalgia,
la gioia dei pensieri
della mia mente.
Le sfumature dei colori
tenui, di un pizzico di malinconia,
velati di leggera tristezza,
e una gaia giovinezza...
sull’Adda, espressa dolcemente.

Sulla bianca tela,
ogni volta dipingo un’emozione.

Sul bianco tessuto
del mio grembiule,
son dipinte mille illusioni.
in ogni piuma di colore
di un pennello da pulire,
o di un polpastrello d’asciugare.
Sì, ci son tutte l'emozioni
dei mie sogni…
O tutte le mie passioni.

Pino Palumbo copyright





Forse potrei creare un'istallazione! Sapete...quelle istallazioni artistiche che vanno tanto di moda. Il titolo potrebbe essere:
"Col sudore...dei pennelli" . Questo è il mio grembiulone che raccoglie anni di lavoro (altri li ho buttati). Non ho toccato nulla di ciò che ho imbrattato sul grembiule negli anni. Suggestivo vero?
Mi sa che questo lo conserverò per I posteri.
Ora ne ho uno bianchissimo e pulitissimo, regalo della carissima Cinzia Zardus (chissà se lo ricorda?)

7 aprile 2020

#poesia



Quando posto una mia opera e quando fa esplodere all'istante parole poetiche è, credo, una gran bella soddisfazione.
Vuol dire che il mio lavoro arriva a chi ne fa visione.
E' ciò che è successo ieri quando ho postato la mia datata opera (2007) e subito, l'amica poetessa Patrizia Acerboni è stata praticamente folgorata.
La sua poesia mi è giunta come un lieto buongiorno. Ringrazio dunque di cuore Patrizia e lascio a Voi la lettura della poesia con l'accompagnamento della mia opera "Il sentiero dell'anima": Grazie



3 settembre 2019

Tiziano Scarpel ed il suo mondo artistico

Tramite web, in particolare il blog, ho avuto modo di conoscere in forma virtuale l'amico 
TIZIANO SCARPEL

Tiziano, persona squisitissima, è anche pittore e poeta e nel suo lungo cammino artistico ci ha sempre deliziato con le sue emozioni ricche di cromia luminosa ma anche di parole care per tutti noi.

Ho avuto già modo di scrivere di lui, sull'altro mio blog che ho dedicato all'arte di artisti vari
e e no sto qui a riportare la recensione che scrissi per lui, che tra l'altro è stata raccolta nel volume "LaVostraArte" , ma  vi invito a fare "Un giro" perché vi potrete deliziare con gli occhi e con l'animo.




Qui, in questo mio spazio personale,  desidero dare visibilità ad una sua poesia,  dedicata ad un'amica speciale che purtroppo è volata via per un altro mondo e che era molto attiva  nel mondo web, in particolare su tutti i nostri blog. Lasciava sempre a tutti noi  commenti pertinenti e molto delicati.
Desidero dare ampio spazio a questo testo e ricordare con le parole di Tiziano la carissima
AMBRA DEL BONO che manca a tutti noi.


L’ultimo post

Con il cuore
che batteva a cento, a rilento
mi son soffermato
sul tuo commento,
dove a malincuore,
ti scusavi per il ritardo
di quel dì, in cui un
poetico post è nato.
Quel tuo ritardo è poi svanito
nell'universo infinito,
io ti aspetterò...un giorno,
un mese, un anno
pur di non vederti apparire,
ed insieme divulgare
in quel post per noi creato,
post... che tu, ben ricorderai,
io mi sono emozionato
dai commenti 
che i nostri virtuali amici
han lasciato!
Parole spontanee,
dettate dal cuore,
senza giri di parole,
queste mie le invio a te, lassù,
così potrai emozionarti
anche tu!

L’autore ha pubblicato la silloge “Una vita…tante emozioni”
e lo troviamo anche a pag. 109 per l’arte visiva del volume LaVostraArte 

ALCUNI DIPINTI DI TIZIANO SCARPEL 



Luci ed ombre  olio su tela 50x70



El gork de Torai


 la ca' d'oro olio su tela 60x80 



San Vito di Cadore croda Marcora olio su tela 50x70



Autunno nell'aia acrilico 50x70


Grazie Tiziano per la tua grande sensibilità umana ed artistica 
e soprattutto grazie per la tua amicizia costante. 



3 luglio 2019

#LAVOSTRAARTE #VOLUME #CATALOGO

VOLUME LAVOSTRAARTE. 

Così come è stata la silloge FRAMMENTI EMOZIONALI (poesia e più mani e più cuori) "unica nel suo genere", considerando come e dove è stata sviluppata, così credo che anche questo volume modestamente, lo sia...Unico nel suo genere.
Non ho avuto modo (magari qualcuno mi smentirà) di leggere volumi che siano stati riservati unicamente a recensione di opere pittoriche, tralasciando le solite info di biografie, e soprattutto che siano state stilate da una come me, che è come tutti voi, amante dell'arte, che ha fatto la propria cultura personale unicamente attraverso la propria passione, ospitando e scrivendo dell'arte altrui, magari anche in modo controproducente.
Un volume dunque che sono orgogliosa di annoverare fra i miei editi e che mi accompagnerà nel mio percorso artistico e di vita.
Ringrazio ancora una volta tutti gli amici artisti che hanno riposto la loro fiducia in me, regalandomi la loro ARTE e per aver accolto il mio progetto con entusiasmo.
Mi scuserete se troverete qualche refuso, qualche errore, ho controllato e ricontrollato, ma facendo tutto da sola,,,,chissà...qualcosa sarà scappato 
CARATTERISTICHE DEL VOLUME:
LA VOSTRAARTE progetto artistico di Carla Colombo
Grafica copertina: Arch. Massimo Besana
Testi ed impaginazione: Carla Colombo
Introduzione: Carla Colombo
Prefazione: dott. Marina Salomone
per la copertina "scritta Arte" ricavata dall'opera "Complicità" di Carla Colombo coll. privata
Stampa: Edizione EBS PRINT
ISBN 978-788-9349-648-3
Finito di stampare: giugno 2019
ARTISTI RECENSITI: N. 91
POETI INSERITI: N. 20
Pagine: 155 (una minima parte in bianco e nero)
Copertina Lucida
Carta pagine gr. 130 lucida
Costo di copertina € 28,00
Superfluo dire che essendo il volume con cod. ISBN sarà distribuito tranquillamente, come da contratto stilato con la casa editrice.

26 dicembre 2018

#pensiericomevoli #mariaanzani

Molto molto gradito questo regalo inaspettato dalla collega pittrice, nonchè poetessa Maria Anzani di Ronco Briantino che ho avuto modo di conoscere in un concorso durante il quale presiedevo come membro di giuria e che poi ho avuto ed ho il piacere di ospitare con due sue opere presso La Gardenia Imbersago, la cui mostra terminerà il 31 gennaio. 

Maria Anzani ha pubblicato l'elegante e molto personale silloge "Pensieri come voli" , composta da 138 pagine ed arricchita da alcune immagine dei suoi dipinti, così come l'immagine di copertina "Uno sguardo in collina".


Pensieri Come Voli (2011) (testo della sua presentazione)
Maria Anzani, nata a Ronco Briantino il 7 marzo 1943, è l’autrice di queste poesie sgorgate dal cuore e dal suo animo sensibile e profondo.
La sua poesia fresca e semplice riflette un mondo di affetti puri e familiari che hanno come sfondo il suo paese natìo immerso nel verde della Brianza da dove cominciano a prendere forma le colline e le Prealpi Lombarde.
L’autrice molto spesso ci mette in contatto con la Creazione, con questo “tutto” primordiale dove risiedono le fertili forze.
Al Creatore a volte si rivolge per trovare ispirazione, conforto, protezione.
Le immagini sono ricche di ricordi, di colori spesso vivi e luminosi, ma anche sfumati e adombrati da sofferenze dolorose.
La sua poesia nasce spontanea, al di là di ogni manierismo letterario o speculazione che intacchino la verginità della sua ispirazione.
La terra natìa è la base della sua poesia: in quel mondo Maria ritrova l’istinto della sua natura, il grido d’amore, il canto di gloria, la fiamma del dolore, il desiderio di vita.
Le liriche qui pubblicate sono l’espressione di un vissuto intenso e sofferto, senza l’intento o la pretesa di un’opera letteraria. 
Grazie Maria Anzani



21 settembre 2018

#frammentiemozionali

Sarete Voi amiche ed amici che avete partecipato alla composizione delle poesie raccolte in "FRAMMENTI EMOZIONALI" ad essere protagonisti domenica 30 settembre presso il giardino delle Idee di Rosaria Munafò. 

Ognuno di Voi leggerà una poesia condivisa e una propria poesia inserita nella raccolta. 
Credo che sia anche bello dare spazio anche alla lettura delle poesie degli amici che per motivi di lontananza o per altri motivi, non potranno essere presenti.
Vi invito, se ancora non lo avete pensato, a salvare la locandina, perchè Vi assicuro che non è così facile ed usuale pubblicare poesie a più mani, per cui, sono quasi sicura che non passerà inosservata questa cosa, come è già successo con l'articolo inserito nella stampa locale.