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9 aprile 2012

Ciao.. Miriam (Maffai)

Addio a Miriam Mafai,   la ragazza rossa, la coscienza femminile del giornalismo e della sinistra




Morta all'età di 86 anni, dopo una lunga malattia, la Mafai aveva contribuito alla nascita de "La Repubblica" nel 1976.

Partecipò alla resistenza antifascista a Roma, una fervente partigiana.

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..ed anche Lei se n'è andata, una donna che ho ammirato molto.


ciao Miriam. 

1 marzo 2012

E' morto Lucio Dalla

Sono sgomenta...come credo tanti di noi, per la improvvisa morte di LUCIO DALLA. Avevo ed ho tanta  ammirazione per questo grande cantautore italiano. 
Archivio  il post precendente, per riproporlo...e dedico oggi questo spazio al grande LUCIO DALLA 




DA EQUILIBRIARTE - a cura Lorenzo Paci 

E' morto Lucio Dalla. Il cantautore e' stato stroncato da un attacco cardiaco a Montreaux, in Svizzera, dove si trovava in Svizzera per una serie di concerti. Tra qualche giorno avrebbe compiuto 69 anni. 

Nato infatti il 4 marzo 1943 a Bologna, il cantautore aveva partecipato solo poche settimane fa all'ultimo Festival di Sanremo, con il brano Nanì insieme con il giovane cantante Pierdavide Carone. 

“A causare la morte di Lucio Dalla e’ stato un attacco di cuore”, confermano altre agenzie di stampa. 

La sua attività artistica è andata avanti per quasi cinquant’anni. Suonava clarinetto e sassofono, la sua produzione musicale ha attraversato numerose fasi, dalla stagione beat alla sperimentazione ritmica, fino alla canzone d'autore, arrivando a varcare i confini della lirica e della melodia italiana. 

Incredulità nel mondo dell'arte e della musica «Non è possibile, mi ha telefonato ieri sera (mercoledì, ndr), stava benissimo, ed era felice, tranquillo, divertito e in pace con se stesso» commenta attonito Roberto Serra, bolognese, amico storico di Lucio Dalla e fotoreporter di professione. 

Lucio Dalla infatti oltre ad essere uno dei maggiori cantautori italiani di sempre, con una carriera lunga oltre 50 anni, era anche un grossissimo collezionista ed un gallerista, ha curato infatti per anni una galleria d’arte contemporanea a Bologna, la NO CODE, sede di eventi e happening extra-musicali. 

La musica italiana perde un maestro. 


CIAO LUCIO - sarai sempre con noi con le tue splendide canzoni

1 novembre 2009

ALDA MERINI ...E LA SUA "POESIA"


E' morta a Milano la poetessa Alda Merini. Aveva 78 anni. Era ricoverata all'ospedale San Paolo (dove sarà allestita la camera ardente) da una decina di giorni per un tumore osseo. Viveva in condizioni di quasi indigenza (una scelta di vita basata su una sorta di noncuranza), tanto che i pasti quotidiani le venivano portati dai servizi sociali comunali.



http://www.youtube.com/watch?v=pEAYCn_GKm8






LA TERRA SANTA
Ho conosciuto Gerico,
ho avuto anch'io la mia Palestina,
le mura del manicomio
erano le mura di Gerico
e una pozza di acqua infettata
ci ha battezzati tutti.
Lì dentro eravamo ebrei
e i Farisei erano in alto
e c'era anche il Messia
confuso dentro la folla:
un pazzo che urlava al Cielo
tutto il suo amore in Dio.

Noi tutti, branco di asceti
eravamo come gli uccelli
e ogni tanto una rete
oscura ci imprigionava
ma andavamo verso la messe,
la messe di nostro Signore
e Cristo Salvatore.

Fummo lavati e sepolti,
odoravamo di incenso.
E dopo, quando amavamo
ci facevano gli elettrochoc
perché, dicevano, un pazzo
non può amare nessuno.

Ma un giorno da dentro l'avello
anch'io mi sono ridestata
e anch'io come Gesù
ho avuto la mia resurrezione,
ma non sono salita ai cieli
sono discesa all'inferno
da dove riguardo stupita
le mura di Gerico antica.






biografia di ALDA MERINI
Alda Merini, poetessa milanese, nasce nel capoluogo lombardo il 21 marzo 1931.
Minore di tre fratelli, le condizioni della famiglia sono modeste. Alda frequenta le scuole professionali all'Istituto "Laura Solera Mantegazza"; chiede di essere ammessa presso il liceo Manzoni, ma - sembra incredibile - non supera la prova di italiano. In questi anni dedica molto tempo anche allo studio del pianoforte.

Spinta da Giacinto Spagnoletti, suo vero scopritore, esordisce come autrice alla tenera età di quindici anni. Spagnoletti sarà il primo a pubblicare un suo lavoro, nel 1950: nella "Antologia della poesia italiana 1909-1949" compaiono le sue poesie "Il gobbo" e "Luce".
Nel 1947 incontra quelle che definirà come "prime ombre della sua mente": viene internata per un mese all'ospedale psichiatrico di Villa Turno.

Nel 1951, anche su suggerimento di Eugenio Montale, l'editore Scheiwiller stampa due poesie inedite di Alda Merini in "Poetesse del Novecento".
In questo periodo frequenta per interesse di lavoro ma anche per amicizia Salvatore Quasimodo.

Sposa Ettore Carniti, proprietario di alcune panetterie di Milano, nel 1953. Esce poi il primo volume di versi intitolato "La presenza di Orfeo". Due anni dopo publica "Nozze Romane" e "Paura di Dio". Sempre nel 1955 nasce la primogenita Emanuela: al medico pediatra dedica la raccolta "Tu sei Pietro" (pubblicata nel 1961).

La poetessa inizia poi un triste periodo di silenzio e di isolamento: viene internata al "Paolo Pini" fino al 1972, periodo durante il quale non manca comunque di tornare in famiglia, e durante il quale nascono altri tre figli.

Dopo alternati periodi di salute e malattia, che durano fino al 1979, la Merini torna a scrivere; lo fa con testi intensi e drammatici che raccontano le sue sconvolgenti esperienze al manicomio. I testi sono raccolti in "La Terra Santa", pubblicato da Vanni Scheiwiller nel 1984.

Nel 1981 muore il marito e, rimasta sola, la Merini dà in affitto una camera della sua abitazione al pittore Charles; inizia a comunicare telefonicamente con il poeta Michele Pierri che, in quel difficile periodo del ritorno nel mondo letterario, aveva dimostrato numerosi apprezzamenti sui suoi lavori.

I due si sposano nel 1983: Alda si trasferisce a Taranto dove rimarrà tre anni. In questi anni scrive le venti "poesie-ritratti" de "La gazza ladra" (1985) oltre ad alcuni testi per il marito. A Taranto porta a termine anche "L'altra verità. Diario di una diversa", suo primo libro in prosa.

Dopo aver nuovamente sperimentato gli orrori del manicomio, questa volta a Taranto, torna a Milano nel 1986: si mette in terapia con la dottoressa Marcella Rizzo alla quale dedicherà più di un lavoro.

Dal punto di vista letterario questi sono anni molto produttivi: naturale conseguenza è anche la conquista di una nuova serenità.

Negli anni, diverse pubblicazioni consolideranno il ritorno sulla scena letteraria della scrittrice.

Nel 1993 riceve il Premio Librex-Guggenheim "Eugenio Montale" per la Poesia, come altri grandi letterati contemporanei prima di lei, tra i quali Giorgio Caproni, Attilio Bertolucci, Mario Luzi, Andrea Zanzotto, Franco Fortini.

Nel 1996 le viene assegnato il "Premio Viareggio" per il volume "La vita facile"; l'anno seguente riceve il "Premio Procida-Elsa Morante".

Nel 2002 viene pubblicato da Salani un piccolo volume dal titolo "Folle, folle, folle d'amore per te", con un pensiero di Roberto Vecchioni il quale nel 1999 aveva scritto "Canzone per Alda Merini".

Nel 2003 la "Einaudi Stile Libero" pubblica un cofanetto con videocassetta e testo dal titolo "Più bella della poesia è stata la mia vita".

Nel febbraio del 2004 Alda Merini viene ricoverata all'Ospedale San Paolo di Milano per problemi di salute. Un amico della scrittrice chiede aiuto economico con un appello che le farà ricevere da tutta Italia, e-mail a suo sostegno. La scrittrice ritornerà successivamente nella sua casa di Porta Ticinese.

Nel 2004 esce un disco che contiene undici brani cantati da Milva tratti dalle poesie di Alda Merini.

Il suo ultimo lavoro è datato 2006: Alda Merini si avvicina al genere noir con "La nera novella" (Rizzoli).

6 ottobre 2009

GINO GIUGNI - il padre della Statuto dei Lavoratori



Ieri 4 ottobre è mancato

GINO GIUGNI

definito il padre della "STATUTO DEI LAVORATORI",

e da " lavoratrice", mi piace qui ricordarlo, ringraziando lui e tutti colori che a quel tempo lo hanno stilato con tanta dedizione.

Mi sono ritrovata in diverse occasione a prenderne stralci e doverli approfondire per ragioni varie che qui non vi sto a descrivere, ma il famoso art. 18 è stato e sarà probabilmente oggetto di molte discussioni parlamentari e sindacali.




Luigi Giugni, meglio conosciuto col diminutivo di Gino (Genova, 1º agosto 1927Roma, 4 ottobre 2009), è stato un politico italiano che ha ricoperto un ruolo chiave nella stesura dello Statuto dei lavoratori.
Biografia
Laureato in giurisprudenza, ha esercitato la professione di avvocato ed insegnato diritto del lavoro presso l'università di Bari, Università di Roma La Sapienza e la LUISS Guido Carli.
È stato visiting professor nelle università di Nanterre, Parigi, UCLA (Los Angeles), Buenos Aires e Columbia University di New York .
È ricordato come il "padre" dello Statuto dei lavoratori: nel 1969 venne infatti messo a capo della Commissione nazionale che ebbe l'incarico di redigere tale testo.
Il 3 maggio 1983, mentre stava camminando a Roma, venne "gambizzato" da una donna. L'attentato fu rivendicato dalle Brigate Rosse, e fu anche il primo di un cambio di strategia da parte di quella organizzazione terroristica. Tale nuova strategia, infatti, consisteva non più nel colpire il "cuore" dello Stato attraverso i suoi poliziotti, magistrati o alti dirigenti politici (strategia rivelatasi perdente), bensì nel prendere di mira i cosiddetti "cervelli" dello Stato (come appunto Giugni, ed in seguito Massimo D'Antona e Marco Biagi) ossia l'anello di congiunzione tra le istituzioni e il mondo economico.
Nel 1983 venne anche eletto senatore nelle liste del Partito Socialista Italiano: fu presidente della Commissione per il lavoro e la sicurezza sociale, e membro della Commissione parlamentare inquirente sulla Loggia Massonica P2.

Al termine delle elezioni politiche del 1987 confermò sia il suo seggio a Palazzo Madama sia la presidenza della Commissione Lavoro.
Dal 1993 al 1994 è presidente del PSI, e nello stesso arco di tempo diviene Ministro del Lavoro del governo Ciampi.
Dopo l'inchiesta Mani Pulite ed il conseguenziale disfacimento del PSI aderisce ai Socialisti Italiani di Enrico Boselli, ed alle elezioni politiche del 1994 viene eletto deputato tra le file dei Progressisti.
Negli ultimi anni si allontanò dalla politica preferendo l'insegnamento: divenne professore ordinario della facoltà di Economia dell'università "La Sapienza" di Roma.

Nel 2005 prese la tessera dei Socialisti Democratici Italiani, insieme a Nerio Nesi.
In seguito aderì al Partito Democratico ed, insieme ad altri personaggi famosi, firmò un manifesto in favore della candidatura di Walter Veltroni [1]
È scomparso la notte di domenica 4 Ottobre 2009 a Roma, al termine di una lunga malattia.
Aveva 82 anni.



STATUTO DEI LAVORATORI

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Con la denominazione di Statuto dei Lavoratori, ci si riferisce alla legge n. 300 del 20 maggio 1970, recante "Norme sulla tutela della libertà e dignità dei lavoratori, della libertà sindacale e dell'attività sindacale nei luoghi di lavoro e norme sul collocamento.", che è una delle norme principali del diritto del lavoro italiano. La sua introduzione provocò importanti e notevoli modifiche sia sul piano delle condizioni di lavoro che su quello dei rapporti fra i datori di lavoro, i lavoratori e le loro rappresentanze sindacali; ad oggi di fatto costituisce, a seguito di minori integrazioni e modifiche, l'ossatura e la base di molte previsioni ordinamentali in materia di diritto del lavoro
PER APPROFONDIMENTI :

9 settembre 2009

Addio Mike



SE NE è ANDATO

MIKE BUONGIORNO

Dedico questo mio piccolo spazio (anche se tutti ne parlano) poichè ho sempre ritenuto Mike Buongiorno una persona spontanea, sincera e senza il cosidetto" pelo sulla lingua" nel dire ciò che si sentiva di dire.
Mi piace ricordarlo postando il video della famosa "discussione" con Sgarbi e penso sia sia dal quel momento che ha fatto scattare in me "la simpatia" e quindi l'apprezzamento per il presentatore Buongiorno ma soprattutto per l'uomo Mike.









MIKE E IL SUO "ALLEGRIA"

biografia di


MIKE BUONGIORNO




Italoamericano, figlio di madre torinese. Il nonno paterno, Michelangelo Bongiorno, era emigrato da Campofelice di Fitalia a quel tempo frazione di Mezzojuso in Sicilia, dove aveva una bottega. Tornò, ancora piccolo, con la madre a Torino, dove frequentò il liceo classico. Durante la seconda guerra mondiale, abbandonò gli studi e, grazie alla sua conoscenza dell'inglese, fu impiegato come staffetta per le comunicazioni tra Alleati e gruppi partigiani. Fu catturato dalla Gestapo e messo al muro per essere fucilato, ma si salvò perché fu perquisito e gli agenti tedeschi gli trovarono i documenti americani. Allora essi lo portarono nel carcere di San Vittore a Milano, dove fu detenuto per 7 mesi, per poi venire deportato dapprima nel campo di transito di Bolzano (dove fu testimone delle atrocità commesse da Michael Seifert, alias "Misha"), poi nel campo di concentramento austriaco di Mauthausen. Fu liberato prima della fine del conflitto grazie ad uno scambio di prigionieri di guerra tra Stati Uniti e Germania.
Tornò a New York, e dal 1946 lavorò presso la sede radiofonica del quotidiano Il progresso italo-americano. Con Corrado era il presentatore più popolare in Italia, ove, nel 1953, si trasferì per contribuire alla nascita della televisione. E, seppure Corrado apparve prima nelle trasmissioni sperimentali TV, dalla Triennale di Milano, fu Bongiorno a presentare la prima trasmissione in onda dalla TV di Stato italiana (RAI), cioè Arrivi e partenze.
Nel 1955/56 presentò alla radio il programma a quiz Il motivo in maschera, con l'orchestra diretta da Lelio Luttazzi. Sulla stessa falsariga, tra il 1967 e il 1970, Mike Bongiorno condurrà la trasmissione radiofonica pre-serale Ferma la musica!, con il complesso diretto inizialmente da Gorni Kramer e poi da Sauro Sili.
Nel 1955 Bongiorno recitò nel film Il prezzo della gloria e in alcuni fotoromanzi, e subito dopo lanciò il primo quiz della televisione italiana, Lascia o raddoppia? (versione italiana del quiz americano The 64.000 $ Question), contribuendo a far entrare il nuovo mass media nella cultura popolare di una nazione che, all'indomani della seconda guerra mondiale, stava subendo forti e radicali cambiamenti.
Agli inizi degli anni sessanta Umberto Eco gli dedica il celeberrimo saggio Fenomenologia di Mike Bongiorno, nella quale la tecnica comunicativa del conduttore viene analizzata dal noto scrittore in maniera accademica. Umberto Eco rintracciava le radici profonde del successo di questo personaggio nella sua "mediocrità assoluta" grazie alla quale «lo spettatore vede glorificato e insignito ufficialmente di autorità nazionale il ritratto dei propri limiti».[1]
Nel 1960 egli intraprende la conduzione del programma di successo Campanile sera, prosegue la sua carriera nel 1963 con la seguitissima trasmissione La fiera dei sogni e nel 1966 con Giochi in famiglia.
A partire dal 1963, ha condotto ben undici edizioni del Festival di Sanremo, l'ultima nel 1997 con Valeria Marini e Piero Chiambretti.
Atri quiz di grande successo dell'epoca Rai furono invece Rischiatutto, del 1970 e Scommettiamo?, del 1976.

Mike Bongiorno con Silvio Berlusconi all'esordio di Canale 5
Fu uno dei primi grandi conduttori a lavorare con le televisioni private e contribuì, con l'imprenditore Silvio Berlusconi, alla nascita della televisione commerciale (da sempre monopolio statale).Già nel 1979 condusse, su Telemilano (quella che poi sarebbe divenuta Canale 5), prima Milaninter club (una rassegna sportiva in onda dal 1978 al 1979), poi la trasmissione I sogni nel cassetto. L'ultima trasmissione in Rai fu Flash (1980/1982), dopodiché passò definitivamente al nuovo gruppo Mediaset per condurre trasmissioni che gli furono particolarmente congeniali: i telequiz Bis (1981) Superflash (1982), Pentatlon (1985), Telemike (1987), Tutti x uno (1992).
Dal 1989 al 2003 ha condotto La ruota della fortuna. In questa conduzione è stato affiancato da diverse vallette: la prima fu Ylenia Carrisi (figlia di Al Bano e Romina Power), Paola Barale, Antonella Elia, Claudia Grego, Miriana Trevisan e Nancy Comelli.
Nel 1993-1994 conduce Festival italiano su Canale 5 (sulla falsariga del Festival di Sanremo) con Paola Barale (prima edizione) e Antonella Elia (seconda edizione).
Dal 1990 ha condotto Bravo Bravissimo e dal 1994 Viva Napoli, in entrambe le trasmissioni veniva spesso affiancato dalle vallette de La ruota della fortuna.
Nell'estate del 1999 e del 2000 ha condotto Momenti di gloria, insieme ad Ellen Hidding, trasmissione in cui cantanti non professionisti potevano incarnare il proprio cantante preferito.
Nel 2000 ha condotto su Canale 5, insieme ad Antonella Elia, Qua la zampa, trasmissione dedicata a cani, gatti e altri animali domestici.
Nell'estate del 2001 ha condotto Paperissima Sprint, al posto di Striscia la notizia, affiancato dal Gabibbo e di Antonella Mosetti.
Nelle ultime stagioni televisive Bongiorno si è dedicato alla conduzione di due quiz su Retequattro: Genius, un format televisivo dedicato ai ragazzi, e Il migliore.
È stato testimonial di alcune campagne pubblicitarie tra cui L'olio Cuore (insieme al figlio Leonardo) e Wind Infostrada insieme a Fiorello.
Ha conseguito il titolo di dottore presso l'università IULM di Milano nell'agosto del 2007.
Nel settembre 2007 è tornato in RAI per la conduzione della 68° edizione di Miss Italia su Rai Uno insieme a Loretta Goggi.
Dal 14 aprile 2008 ha condotto "L'Offerta del Mese" sul canale Mediashopping.
Il 20 marzo 2009, tramite un comunicato in risposta alle critiche che vedevano la sua partecipazione ad una promozione del nuovo show di Fiorello su SKY come un tradimento nei confronti di Mediaset, ha reso noto di non aver avuto rinnovato il contratto dall'azienda di Cologno a fine 2008, e di essere perciò libero di poter lavorare con chiunque. Tra le opportunità per Mike nel dopo-Mediaset ci sarebbe una partecipazione al Fiorello Show su Sky[2][3].
Il 26 marzo 2009 viene comunicato che Mike Bongiorno ha firmato un contratto con SKY, grazie al quale avrebbe condotto sul canale 109 SKY Uno 12 puntate del famoso quiz Rischiatutto, ribattezzato per l'occasione RiSKYtutto.[4]
La notte fra il 7 e l'8 settembre 2009, muore all'età di 85 anni, colto da un infarto mentre si trovava all'hotel Metropole di Monte Carlo per una breve vacanza.[5][6][7]




I FUNERALI SI TERRANNO A MILANO

SABATO - 12 SETTEMBRE

19 agosto 2009

UN OMAGGIO A FERNANDA PIVANO


FERNANDA PIVANO CI HA LASCIATO :

Chi era Fernanda Pivano?
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BIOGRAFIA
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Saggista, traduttrice e scrittrice Fernanda Pivano, 90 anni ha tradotto numerosi autori americani come William Faulkner, Ernest Hemingway, Francis Scott Fitzgerald, Sherwood Anderson, Gertrude Stein. Ha scoperto e curato la pubblicazione di scrittori quali Richard Wright, Allen Ginsberg, Jack Kerouac... Fernanda Pivano ha fortemente contribuito alla diffusione e alla conoscenza critica della cultura e letteratura americane nel nostro Paese. In particolare ha portato in Italia gli autori della Beat Generation.
Fernanda Pivano è nata a Genova. Ha conseguito una laurea in lettere nel 1941, una laurea in Filosofia nel 1943, un diploma di Pianoforte nel 1940 a Torino. Attualmente vive a Milano. Fernanda Pivano è una figura di grande rilievo nella scena culturale italiana soprattutto per il suo contributo alla divulgazione della letteratura americana in Italia. Ha iniziato l'attività letteraria sotto la guida di Cesare Pavese nel 1943 con la traduzione dell'antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters. In seguito ha tradotto le opere di molti romanzieri come Faulkner, Hemingway, Fitzgerald, Anderson, Gertrude Stein; a quasi tutte le traduzioni ha proposto lunghi saggi critici. Rilevante è stata anche la sua attività di talent scout editoriale per aver suggerito la pubblicazione delle opere di scrittori contemporanei più significativi d'America, da quelli degli anni venti, più sopra citati, a quelli del dissenso negro, come Richard Wright, ai protagonisti della beat generation come Ginsberg, Kerouac, Burroughs, Ferlinghetti, Corso, agli autori dell'ultima generazione come McInerney, Levitt, Ellis.
Si è presto affermata come saggista confermando in Italia il metodo critico basato sulla testimonianza diretta, sulla storia del costume e sull'indagine storico-sociale degli scrittori e dei fenomeni letterari. Agli inizi degli anni sessanta ha fatto lunghi viaggi nei Mari del sud e nei Paesi arabi. E' autrice di una quarantina di traduzioni, due antologie, quattro raccolte di saggi, un libro di memorie, una biografia e due romanzi; ha ricevuto molti premi. Tra le sue opere si possono ricordare "La balena bianca", "America rossa e nera", "Beat Hippie Yippie", "Mostri degli Anni Venti", "C'era una volta un beat", "L'altra America degli anni sessanta",, "Intervista a Bukowski", "Biografia di Hemingway", "Cos'è più la virtù", "La mia kasbah", "Altri amici", "Album americano", "Viaggio americano

Con il grande FABRIZIO DE ANDRE'




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MILANO, 19 AGO - camera ardente presso la casa di cura Don Leone Porta a Milano dove è morta ieri la scrittrice Fernanda Pivano.I funerali si svolgeranno VENERDI' a GENOVA