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6 ottobre 2009

GINO GIUGNI - il padre della Statuto dei Lavoratori



Ieri 4 ottobre è mancato

GINO GIUGNI

definito il padre della "STATUTO DEI LAVORATORI",

e da " lavoratrice", mi piace qui ricordarlo, ringraziando lui e tutti colori che a quel tempo lo hanno stilato con tanta dedizione.

Mi sono ritrovata in diverse occasione a prenderne stralci e doverli approfondire per ragioni varie che qui non vi sto a descrivere, ma il famoso art. 18 è stato e sarà probabilmente oggetto di molte discussioni parlamentari e sindacali.




Luigi Giugni, meglio conosciuto col diminutivo di Gino (Genova, 1º agosto 1927Roma, 4 ottobre 2009), è stato un politico italiano che ha ricoperto un ruolo chiave nella stesura dello Statuto dei lavoratori.
Biografia
Laureato in giurisprudenza, ha esercitato la professione di avvocato ed insegnato diritto del lavoro presso l'università di Bari, Università di Roma La Sapienza e la LUISS Guido Carli.
È stato visiting professor nelle università di Nanterre, Parigi, UCLA (Los Angeles), Buenos Aires e Columbia University di New York .
È ricordato come il "padre" dello Statuto dei lavoratori: nel 1969 venne infatti messo a capo della Commissione nazionale che ebbe l'incarico di redigere tale testo.
Il 3 maggio 1983, mentre stava camminando a Roma, venne "gambizzato" da una donna. L'attentato fu rivendicato dalle Brigate Rosse, e fu anche il primo di un cambio di strategia da parte di quella organizzazione terroristica. Tale nuova strategia, infatti, consisteva non più nel colpire il "cuore" dello Stato attraverso i suoi poliziotti, magistrati o alti dirigenti politici (strategia rivelatasi perdente), bensì nel prendere di mira i cosiddetti "cervelli" dello Stato (come appunto Giugni, ed in seguito Massimo D'Antona e Marco Biagi) ossia l'anello di congiunzione tra le istituzioni e il mondo economico.
Nel 1983 venne anche eletto senatore nelle liste del Partito Socialista Italiano: fu presidente della Commissione per il lavoro e la sicurezza sociale, e membro della Commissione parlamentare inquirente sulla Loggia Massonica P2.

Al termine delle elezioni politiche del 1987 confermò sia il suo seggio a Palazzo Madama sia la presidenza della Commissione Lavoro.
Dal 1993 al 1994 è presidente del PSI, e nello stesso arco di tempo diviene Ministro del Lavoro del governo Ciampi.
Dopo l'inchiesta Mani Pulite ed il conseguenziale disfacimento del PSI aderisce ai Socialisti Italiani di Enrico Boselli, ed alle elezioni politiche del 1994 viene eletto deputato tra le file dei Progressisti.
Negli ultimi anni si allontanò dalla politica preferendo l'insegnamento: divenne professore ordinario della facoltà di Economia dell'università "La Sapienza" di Roma.

Nel 2005 prese la tessera dei Socialisti Democratici Italiani, insieme a Nerio Nesi.
In seguito aderì al Partito Democratico ed, insieme ad altri personaggi famosi, firmò un manifesto in favore della candidatura di Walter Veltroni [1]
È scomparso la notte di domenica 4 Ottobre 2009 a Roma, al termine di una lunga malattia.
Aveva 82 anni.



STATUTO DEI LAVORATORI

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Con la denominazione di Statuto dei Lavoratori, ci si riferisce alla legge n. 300 del 20 maggio 1970, recante "Norme sulla tutela della libertà e dignità dei lavoratori, della libertà sindacale e dell'attività sindacale nei luoghi di lavoro e norme sul collocamento.", che è una delle norme principali del diritto del lavoro italiano. La sua introduzione provocò importanti e notevoli modifiche sia sul piano delle condizioni di lavoro che su quello dei rapporti fra i datori di lavoro, i lavoratori e le loro rappresentanze sindacali; ad oggi di fatto costituisce, a seguito di minori integrazioni e modifiche, l'ossatura e la base di molte previsioni ordinamentali in materia di diritto del lavoro
PER APPROFONDIMENTI :