Qualche tempo fa dedicai a mio padre la poesia "...e te ne andavi"
che secondo me è la più bella poesia che ho scritto, nata come un flash in una sera d'inverno, mentre il mio sguardo si perdeva fuori dalla finestra. Mi sembrò per un attimo di vedere ancora mio padre scendere lungo la strada che portava a casa sua dopo cena. Papà rimase vedevo ed allora per cinque anni dividevamo la sua presenza tra me e mia sorella.
In un attimo nacque così questa lirica che nel tempo mi ha dato tante soddisfazioni nei concorsi, ma anche personali.
Mi sono sentita un poco in colpa con la mamma, perchè non sono più riuscita ad eguagliare la bellezza di questa poesia seppure a Lei abbia dedicato nel tempo tante poesie.
Ci riprovo, quasi scopiazzando la precedente, ma riuscendo a vedere ancora la Sua costante presenza su quella sedia diventata sbiadita nonostante fosse coperta da un cuscino:
….e
te ne stavi
… e te ne stavi
con luce fioca
che cadeva dagli occhi,
che cadeva dagli occhi,
sulla solita sedia
raccolta
nell’angolo della
vecchia cucina.
Sullo sgabello i piedi
stanchi del
giorno
e la coperta di avanzi
di lana
dai colori
brillanti
copriva le
ginocchia infreddolite.
… e punto dopo
punto
con filo sottile
lentamente sfilavi con cura
dall’uncinetto
ricurvo
candide trine
preziose.
La telenovela
alla tivù
raccontava di
storie d’amore
e la luce tremula
dall’alto
nascondeva agli
occhi stanchi
il piccolo errore
del punto.
… e riga dopo
riga
intrise di amore
splendevano ogni giorno
trine preziose di candido
pizzo
cucite al tessuto
di lino.
Tesori pregiati avvolgevi
che nascevano lunghe le
sere
mentre fuori la
neve
nell’annuncio della
notte silente
cadeva come latte di nuvole.
… e se il sonno
tarda a venire
il divano è
ristagno del cuore,
stringo forte il
cuscino
imbottito di piume
e cesellato di
bianco filet
… e con il tuo viso
che ho dentro di me
che ho dentro di me
dormo serena …
… e sei qui...
ancora con me, mamma.
ancora con me, mamma.
Carla
Colombo
28 dicembre 2012
(tutti i diritti riservati di Carla Colombo)
il cuscino confezionato dalla mia mamma che stringo, quando non riesco a prendere sonno
(succede alle vecchiarelle)
(mi riservo qualche modifica alla poesia---tutte le volte che rileggo sistemo o correggo qualcosa..uffolina)