Si, lo so, vado veloce con i miei post, ma ho sempre tante cose da proporre, belle o brutte che siano, ma mi piace condividerle e poi valuterete Voi senza crearVi troppo problemi. Se apprezzate ok, se non apprezzate non fa nulla, sarà per il prossimo post.... (stasera sono un poco burlona, si sente vero?)
Ah..una cosa, non pensiate che sto scrivendo al vuoto, perchè nonostante non abbia più lo spazio commenti, Vi assicuro che mi arrivano... e come se mi arrivano...e quindi continuo imperterrita nell'inserire tutto ciò che mi piace.
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Devo ammetterlo! Sono tremendamente imbarazzata nel dire che nonostante non sia poi tanto giovincella, .non conosco tutto il tragitto della mia amata Adda anche se le zone che andrò a proporVi sono a pochi chilometri da casa mia.
Ah..una cosa, non pensiate che sto scrivendo al vuoto, perchè nonostante non abbia più lo spazio commenti, Vi assicuro che mi arrivano... e come se mi arrivano...e quindi continuo imperterrita nell'inserire tutto ciò che mi piace.
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Devo ammetterlo! Sono tremendamente imbarazzata nel dire che nonostante non sia poi tanto giovincella, .non conosco tutto il tragitto della mia amata Adda anche se le zone che andrò a proporVi sono a pochi chilometri da casa mia.
Ma come si suol dire ...mai dire mai...ed allora mi sono riproposta di dedicare qualche pomeriggio agli approfondimenti della mia zona.
..ed ho incominciato da qui...dal comune di
TREZZO SULL'ADDA
CON DUE SPECIALISSIME CHICCHE
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la prima : LA CENTRALE TACCANI
Lungo l'alzaia del percorso dell'Adda che da Imbersago porta a Trezzo sull'Adda, adagiata sulle acque calmissime dell'Adda, fra la navigazione del battello che appunto da Trezzo risale le acque verso Imbersago, e viceversa, fra il silente adagio dei cigni e delle gallinelle d'acqua
appare fra la verde vegetazione, all'improvviso in un'ansa particolare , imponente e particolarmente affascinante la centrale Idroelettrica Taccani in un contesto veramente da contemplare.
da Wikipidia
La Centrale idroelettrica Alessandro Taccani è una storica centrale idroelettrica di proprietà dell'ENEL L'edificio progettato da Gaetano Moretti è un esempio di architettura eclettica per la compresenza di un linguaggio modernista e una forte connotazione di gusto neoromanico.
Nel 1894 l'industriale Cristoforo Benigno Crespi (1833-1920 ), titolare di una celebre industria cotoniera e fondatore del villaggio di Crspi d'Adda acquistò il promontorio di Trezzo sul quale si trovavano i resti del castello con l'intento di costruire una centrale idroelettrica che fornisse energia al suo cotonificio
Storia
Nel 1894 l'industriale Cristoforo Benigno Crespi (1833-1920 ), titolare di una celebre industria cotoniera e fondatore del villaggio di Crspi d'Adda acquistò il promontorio di Trezzo sul quale si trovavano i resti del castello con l'intento di costruire una centrale idroelettrica che fornisse energia al suo cotonificio
Ottenuta la concessione per lo sfruttamento delle acque costituì la "Società Anonima per le Forze Idrauliche di Trezzo sull'Adda Benigno Crespi", il 7 febbraio 1903 acquisì dai fratelli Rolla, titolari di un opificio situato sul promontorio, un'ulteriore concessione. La filanda "Rolla" già dal 1892 faceva uso di due gallerie sotterranee per azionare una turbina
Gli studi preliminari, eseguiti in parte nel 1897 dallo stesso progettista del villaggio industriale, l'ingegnere Pietro Brunati, prevedevano un impianto di dimensioni minori rispetto a quello poi realizzato.
La realizzazione fu affidata a Gaetano Moretti (1869-1938) architetto ed illustre esponente di una corrente ispirata al modernismo mentre il direttore tecnico fu Adolfo Covi aiutato da Alessandro Taccani e Oreste Simonatti. Una delle direttive date dal Crespi era che l'impianto fosse ben inserito da un punto di vista ambientale e non contrastasse con i resti del castello visconteo, la scelta del materiale da costruzione di rivestimenti cadde su una tipologia di puddinga nota come "ceppo dell'Adda" .
(se avessi chiesto alla nuvoletta di mettersi in quella posizione,
mi avrebbe rifiutato l'invito, sembra fatta apposta).
Moretti progettò un edificio centrale e due ali di lunghezza diversa in uno stile liberty riprendente però forme medievali. Al centro è posta la sala comandi mentre nelle ali laterali si trovano la sala macchine e le turbine.
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Dopo aver percorso la strada che dal piccolo porticciolo porta appunto alla centrale ed aver scattato qualche foto, torniamo sui nostri passi per poi addentrarci nel paese di Trezzo.
Si percorre una strada in salita e si dopo un centinaio di metri al
Si percorre una strada in salita e si dopo un centinaio di metri al
la seconda : CASTELLO VISCONTEO
(entrata libera. e quando mai succede?)
Ci si addentra su un bellissimo viale ricco di conifere e vegetazione varia, arricchito da giochi per bimbi e particolari scenografici che richiamano all'epoca
e dopo pochi passi, svoltando a destra appare subito sulla sinistra .LA TORRE quadrata alta 42 metri
(ed ecco ancora la novoletta che mi segue)
da Wikipidia
Storia
I castelli di epoca viscontea nel milanese formano una sorta di cintura attorno al capoluogo lombardo. Tale collocazione li rende facilmente raggiungibili attraverso un percorso continuo che permette di evidenziarne i principali caratteri stilistico-strutturali e le più ricorrenti tipologie.
Il castello di Trezzo sull'Adda, uno dei più importanti del milanese, era costruito a difesa di un ponte e per la sua posizione strategica fu a dapprima conteso fra Federico Barbarossa e la città di Milano e in seguito fra i Visconti e i Torriani. Fu più volte distrutto o incendiato ma sempre ricostruito.
I resti attuali sono quelli della costruzione del 1370 di Bernabò Visconti del quale fu residenza e poi prigione fino alla sua morte (1385) ad opera del nipote Gian Galeazzo Visconti. Il ponte era a campata unica di 72 metri, alto 25 metri sul pelo dell'acqua, fortificato e costruito su tre livelli per consentire il passaggio separato di carri e pedoni; per i tempi era una notevole opera di ingegneria .
Il castello fu conquistato da Paolo Colleoni, padre di Bartolomeo Colleoni e da alcuni parenti il 23 ottobre 1404 e da questi tenuto come base per scorrerie nel territorio fino alla riconquista da parte del Carmagnola da cui fu demolito. Da quel momento iniziò il declino del castello utilizzato, tra l'altro, nel XIX secolo per ricavarne materiale da costruzione per l'Arena di Milano .
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Il Castello è oggetto ancora oggi di numerosi leggende ed ancora sulle cronache si parla del fantasma del castello. Se volete approfondire...ho trovato questo interessante post ed alcune foto suggestive,
http://www.croponline.org/trezzodadda.htm
Purtroppo non mi è stato possibile entrare nel castello, nonostante la visita guidata, poichè era già passato l'orario, ma mi sono ripromessa di tornare e chissà che anche io non abbia il privilegio di incontrare il famoso fantasma :-)
Purtroppo non mi è stato possibile entrare nel castello, nonostante la visita guidata, poichè era già passato l'orario, ma mi sono ripromessa di tornare e chissà che anche io non abbia il privilegio di incontrare il famoso fantasma :-)
Dal parco si apre lo scenario sull'Adda
Mentre nei locali attigui al castello si tengono mostre d'arte ed eventi culturali vari, inoltre vengono organizzati spettacoli di cinema all'aperto o divertimenti vari per bambini ed adulti.
Non lo dico tanto per dire, ma vale davvero la pena, specialmente per coloro che non abitano troppo lontano passare almeno una domenica pomeriggio ed approfondire questa zona....e poi mi pagherete un caffè...questo è sicuro .
foto e piccole riprese sono di Carla Colombo
La prossima passeggiata lungo il percorso della mia Adda sarà dedicata ad un angolo veramente prezioso e da non perdere. Come vedete anche questo è un angolo della mia preziosa Brianza da visitare e da inserire nella Vostra agenda viaggi.
Dimenticavo..l'anno scorso avevo presentato questa opera ad un concorso ...
OPERA : Nella storia, la ricerca del tempo andato
olio + tecnica mista su tela - dim. cm. 60x40 - anno 2010
tratta da uno scatto del mio amico Marco Ravasi di Arlate.. perchè dovevamo fare coppia
....e con questa opera....non avevo vinto nulla.