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22 settembre 2022

Per non dimenticare: il cuore racconta di Tiziano Scarpel

Succede che le amiche e gli amici in questo mio cammino artistico, mi chiedano di scrivere di loro, di recensire il loro volume o una loro opera.

Non mi ritengo "critica d'arte", non ho titoli a tal proposito, ma credo, dopo tanti anni di dedizione all'arte in genere, di riuscire a capirne qualcosa.

Qualche mese fa mi è giunta la richiesta da parte dell'amico Tiziano Scarpel di stilare una prefazione al suo nuovo volume e seppur non conosco Tiziano, ma di lui ho seguito la sua pittura ed il suo crescendo nello scrivere, mi sono sentita di esaudire a sua richiesta. 

Tiziano è rimasto soddisfatto e mi ha pure detto, che tra le righe, ha letto tanto di lui come se io lo avessi davvero conosciuto e frequentato. Mi succede e forse  è proprio questo mio modo di entrare prima nella persona e poi nell'artista mi permette di  carpire quelle sfumature che anche, al più esperto critico, magari può sfuggire.

Vi presento


“Per non dimenticare: il cuore racconta” di Tiziano Scarpel

PREFAZIONE di CARLA COLOMBO

“La passione è un’emozione sulla quale si agisce.

Senza azione, la passione non produce risultati utili.

La passione è il carburante nel fuoco dell’azione.

Quando hai passione per qualcosa, lo ami anche quando lo odi.

Un desiderio alimentato dalla passione porterà i più grandi risultati nella vita”.

Ecco che cosa ho trovato in web sulla definizione della “passione” che ho voluto cercare, pensando a Tiziano Scarpel, perché è  palpabile quanta passione lui riponga nel suo operato artistico, ma oserei dire anche nel suo percorso di vita.

Se c’è dunque passione, vuol dire che c’è emozione e trovarmi a recensire appunto le emozioni scritte di Tiziano Scarpel non è poca cosa, considerando   che non ho mai avuto il piacere di conoscerlo personalmente per cui, per questa prefazione mi dovrò limitare alla mia conoscenza virtuale attraverso le Sue opere sia pittoriche che letterarie.  

La nostra amicizia è ormai quasi ventennale ed è stata coltivata  attraverso i mezzi informatici, in particolare il rispettivo blog, che appunto tanti anni fa ormai, “la faceva da padrone”  in web  come vetrina personale per postare i lavori artistici,  conoscere il lavoro di altri e comunque postare ciò che si voleva condividere con  gli altri detentori di blog di argomenti vari.

Il tempo ha fatto sì che quegli spazi diventassero salotti per commenti più o meno pertinenti, ma che comunque davano lo spunto per creare amicizie, che sono in alcuni casi durati nel tempo.  

Tutti i giorni era normale postare, erano creature nostre che cullavamo e che cercavamo sempre di renderle al meglio; accattivanti, eleganti, interessanti. Ed è proprio lasciando i vari commenti sui diversi blog il nostro range di conoscenze si ampliava e così è successo anche con Tiziano.

Nel tempo purtroppo carissime amiche ed amici ci hanno lasciato ed è come se ci avessero lasciate persone che realmente frequentavamo.

Tiziano a tal proposito ha lasciato, qui fra questa pagine del volume la poesia: “Ultimo post” dedicato proprio ad un carissima amica che ci ha lasciati.  

 

Dopo questa premessa necessaria, per far conoscere i miei inizi di amicizia con Tiziano Scarpel, entro nel merito della silloge, in punta di piedi, come mi piace spesso affermare. Recensire poi un lavoro letterario, di poesie fra l’altro, secondo me, deve essere fatto proprio con la delicatezza del cuore, perché si vanno a scoprire emozioni intime espresse da un animo che si è in quel momento messo a nudo,

Già il titolo della silloge lo trovo azzeccato. Si evince da subito che all’interno troveremo emozioni legate agli affetti, ai ricordi a tutto ciò che Tiziano ha accarezzato e che accarezza con la carezza del cuore nel suo percorso di vita, con tutta la positività che lo contraddistingue, come il ragazzo di tanti anni fa.

“Per non dimenticare, il cuore racconta” è la seconda fatica letteraria di Tiziano Scarpel.   La prima risale al 2014 il cui titolo era “Una vita…tante emozioni”

Titolo entrambi emblematici per quanto contenuto.

Ero sicura di trovare all’interno poesie dedicate ai suoi affetti familiari: Tiziano marito non può certamente tralasciare liriche dedicate alla sua compagna di vita, sua moglie Anna Maria, come non può tralasciare nel suo ruolo di padre poesie dedicate alle due figlie: Cristiana e Gloria e poi al figlio Mauro.  Tiziano che della sua vita ha fatto un capolavoro di dedizione con chiunque ed ovunque, è persona disponibile, leale, buona, gentile. Non credo di potermi sbagliare, perché se non lo fosse non potrebbe scrivere così liberamente di sentimenti puri, leggibili sotto  ogni aspetto e sotto qualsiasi lente di in gradimento. Non si notano brutture, sdoppiamenti, negatività, nella Sua semplicità di scrittura c’è tutto il Tiziano Scarpel, quello che ama e sa di essere amato.

Per incidere maggiormente sulla volontà di “raccontarsi e raccontare” Tiziano si avvale  di fotografie storiche in bianco e nero  che lo ritraggono con i suoi affetti più cari e di alcune  opere pittoriche scelte fra le tante da lui dipinte che accompagnano liriche dedicate alla natura, al mare, alla montagna, ai tanti fiori decantati (stella alpina, papavero, solo per citarne qualcuno). I posti delle fragole sono raccontati come se quei posti li avessimo conosciuti anche noi e vederli con i nostri occhi in fondo non è così difficile. Un ritorno alla gioventù, agli anni belli della spensieratezza e della serenità.

Mi piace ricordare che Tiziano Scarpel è un bravo pittore di tecnica ad olio, che stende mirabilmente con pennellate grasse, tanto da essere scambiate per spatolate.  Ricordo come fosse ieri,  quanto chiesi al fratello di Tiziano, Tomaso (con una m) di farmi  vedere qualche immagine di opera di Tiziano e quando vidi un suo lavoro non esitai a carpire la passione che Tiziano aveva riposto in quella tela, di quanta fosse la passione che si trovava intrisa  nella cromia, di quanto entusiasmo viveva in quel paesaggio.  Non avendo frequentato alcuna scuola d’arte ed essendo appunto autodidatta è facile intuire di quale dono di natura egli è dotato, che nel tempo ha coltivato esclusivamente con la sua dedizione e caparbietà, le stesse che ha utilizzato negli ultimi anni per scrivere le liriche che andrete a leggere in questa nuova silloge. 

Tiziano non ha mai nascosto e non nasconde di non aver frequentato studi particolari. Era normale per noi figli del nord, soprattutto della Lombardia e del Veneto, due delle regioni che negli anni del dopoguerra offrivano lavoro soprattutto in campagna, e dunque,  dopo le scuole dell’obbligo, i nostri genitori ci indirizzavano sulla via del lavoro, vuoi per necessità familiari o vuoi per la cultura dei genitori stessi che allora era legata molto al mondo agreste.

La poesia per Tiziano Scarpel è stata, oltre alla pittura, un’ulteriore ancora di salvezza, un’uscita dalla normalità. Così come per la pittura anche la poesia nasce da autodidatta.  L’occasione fu accolta qualche anno fa quando lo invitai a partecipare ad una rubrica natalizia che teneva  un’amica comune per una testata locale qui del lecchese e da allora, entusiasta nel vedere pubblicata una sua poesia sul Natale,  non si è più fermato.

Ha partecipato a diverse mie iniziative sia come pittore in collettive di pittura, che come poeta in progetti proposti con il coinvolgimento di bravi autori nazionali, quindi i suoi scritti sono annoverati in antologie varie, depositate anche presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma.

Nelle sue liriche l’autore lascia parlare il cuore e la sua mano scrive con la semplicità di chi sa raccontare i drammi ed i travagli di una vita in modo “quasi sereno”, dando voce a leggeri scoramenti, che non sono mai strazianti, ma semplicemente leggeri,  accadimenti casuali che succedono come se nella vita tutto fosse normalità. Un susseguirsi di atteggiamenti positivi, con il finale che non sorprende, perché trova sempre la chiusa positiva ed incoraggiante.

Sembra che ci voglia dire: il buio della vita si dilegua sempre e delle ferite dell’anima restano solo i ricordi, tutto si è rimarginato, quasi senza lasciare nessun solco. Come allora non essere amico del tempo che passa, seppur lascia  malinconia e nostalgia, come nella poesia di apertura “Far tesoro”

…da sempre mi ha tenuto per mano, nella gioia e nel dolore…

Gli affetti e l’amore  così  importanti per tutti noi li troviamo nelle liriche di Tiziano che li raccoglie con la leggerezza di parole semplici ma tanto sentite.

Dediche particolari alla sua compagna di vita, a sua moglie,  che diventa musa ispiratrice alla quale dedicare parole spontanee piene di amore e di profonda gratitudine per una vita insieme colma di tutto, di gioie e di dolori, con la consapevolezza che però insieme, tutto è stato affrontato e si affronta

Cinquant’anni di vita, guerra e pace!””…Mano nella mano, come due ragazzini, abbiamo festeggiato un traguardo, un sogno…”

tante pagine che Tiziano ricorda con parole dettate dal cuore, parole dirette che non lasciando fraintendimenti, ma la testimonianza  di un amore assoluto, forse leggermente  celato, forse non esternato,  ma che ora resta fra le pagine magnificamente presenti, bianche, quasi immacolate.

Come tralasciare l’amore importante per le figlie, Cristiana e Gloria alle quali dedica parole colme d’amore. Alla figlia maggiore Cristiana, che  ne parla con gli occhi pieni di luce di un padre che l’ha visto crescere “La bambina dai capelli color del grano” ,ora donna e madre.

Alla figlia voluta ed amata  “Gloria, una dolce melodia”

…Giungesti dal cielo, come un fulmine a ciel sereno, un dono inaspettato che ti lascia senza fiato…

Non manca il ricordo alla cara mamma, con la poesia appunto “Cara mamma”

…sono trascorsi più di vent’anni, da quando una sera, silenziosamente sei partita…

Scorrendo le varie pagine, mi soffermo sugli scritti dedicati agli angoli del cuore, alla natura in tutte le sue sfaccettature; dal fiume, ai monti, al mare, ai fiori, accompagnati da opere pittoriche significative .

Alcuni esempi: “La nostra battigia”,  “Il lento mutare”, e poi riflessioni, “perduta libertà”  “Come il mare”..e tante altre.

Tanti sono gli argomenti trattati; la donna, la figura dell’alpino,  il Natale, la Befana, San Valentino, argomenti vari affrontati sempre con la semplicità che lo contraddistingue.

Nessuna figura retorica, nessun sottinteso, nessuna similitudine, solo ed esclusivamente la penna del cuore, come anche nelle poesie in vernacolo friulano, che lascia quel tocco di nostrano e di antico che tanto ci convince sempre.  

Sfogliando le pagine della silloge, troviamo il  Tiziano Scarpel “grande” , dove svela  una punta di nostalgia e di quasi dispiacere nel tempo che se ne è andato troppo velocemente , che ben si racconta nei suoi ricordi con la semplicità di chi ha vissuto una vita piena di valori con la grinta di esserci sempre in prima persona a dare  il meglio di sé per chiunque ne avesse bisogno.

Lo ha fatto e lo fa sempre in famiglia, nella vita lavorativa, nel suo ambiente, e lo fa anche come pittore e come poeta regalando sempre immagini solari con i suoi dipinti e parole sincere con le sue liriche.

Un merito grande quello di Tiziano è la volontà ferrea di aver superato ostacoli, non sempre facili, di averci messo la grinta giusta soprattutto per superarli.

Lui lo sa ed io lo confermo, che su queste pagine  lascia una testimonianza eccezionale di vita, un diario per i suoi affetti più cari ed una conoscenza maggiore del suo animo sensibile per coloro che gli vogliano bene e che vorranno possedere questo suo volume...raccontato col cuore…per non dimenticare.

 Carla Colombo

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