A ROMA...questo originale evento al quale sono onorata di farne parte con una mia piccola opera di dimensioni tassative 20x20
Solo i miei occhi...chiusi - tecnica mista su mdf - dim. cm 20x20
lazionauta....ha parlato dell'evento dietro mia comunicazione :
http://www.lazionauta.it/ecce-artist/
--e se vi va di leggere....
--e se vi va di leggere....
EVENTO PATROCINATO DA ROMA CAPITALE MUNICIPIO XVII
Partecipano allo show oltre trecento opere di artisti da tutto il mondo:
ricerche artistiche più disparate, opere pittoriche, fotografiche, digitali e
in poesia, provenienti dalle più diverse formazioni
Si spazia dalla dall’iperrealismo alla digital art, dall’ipercontemporaneo al
figurativo, alla grafica, alla street art, al pop surrealismo, al
polimaterico…
Presenti autori affermati, emergenti e neofiti sperimentatori che esprimeranno
in un fittissimo dialogo il proprio pensiero attraverso il prodotto detto
“arte”.
L’evento ha come unico scopo quello di promuovere l’arte e i protagonisti che
la rappresentano.
L’autoritratto è il linguaggio più significativo che l’artista utilizza per
interagire con lo spettatore, il quale è invitato a cogliere il senso e il
significato della poetica dell' “essere “ artista.
Attraverso l’interpretazione del “se” gli autori estraggono le essenze più
intime: espressioni inquiete o pacificate, corpi dissolti o irriverenti, volti
sereni, percezioni allarmanti, tratti accennati, ritagli d’anima deposti in
piccole opere di cm 20X20.
Tasselli di vita raccontati, recitati, sputati, in un percorso che coinvolge lo
spettatore immergendolo in un micro-macrocosmo dove riflettere sulle tematiche
essenziali dell’”essere umani” nella società contemporanea.
Intime necessità di comunicazione senza sottomissioni all’establishment dei
circuiti artistici.
Informiamo che la mostra sarà visionabile da dieci giorni prima della data del
vernissage esclusivamente per la stampa e per la critica su appuntamento al n.
338 9665584.
La location “FABBRICAIMMAGINE beautè avancèe” di Maurizio Gulinello e
Mariagrazia Benvenuti è un centro benessere che si occupa di servizi di
bellezza a tutto tondo, specializzato nella cura dei capelli, nella consulenza
stilistica, in esclusivi trattamenti di alta cosmesi con check up medici e
coiffeure d’avanguardia, è anche make up atelier e make up agency.
Periodicamente il centro offre ai suoi clienti la visione di interessanti e
innovative mostre d’arte contemporanea curate dalla titolare stessa Mariagrazia
Benvenuti (artista, curatrice, collezionista, estetista e make up artist
specializzata in tecniche fisiomassoterapiche).
Ringraziando per la cortese attenzione ci auguriamo di averVi tra gli ospiti.
Saluti
Mariagrazia Benvenuti
INFO E CONTATTI:
cell.338 9665584
email: mariagraziabenvenuti@gmail.com
“ECCE ARTIST” di Michele La Porta
“Si usa uno specchio di vetro per guardare il viso; e si usano le opere d’arte
per guardare la propria anima.” E' questo il tema della Mostra internazionale
"ECCE ARTIST" - AUTORITRATTO D'ARTISTA, a cura di Mariagrazia
Benvenuti e Alessandro Stacchi, organizzata da "FABBRICAIMMAGINE" con
il patrocinio di Roma Capitale.
Soli 20x20 cm, un apparentemente confine o gabbia, per esprimere la sconfinata
percezione di se stessi che, proprio di lineare e "regolare nelle
forme", sembra non avere nulla. Una raccolta di opere di piccolo formato,
eseguite con qualsiasi tecnica e materiale, digital, pittura, fotografia,
collage aperto anche alla scrittura e alla poesia, che è sembrata una sfida.
I meccanismi psichici che si manifestano nelle dinamiche dell'autoritratto,
partendo dal contrastante rapporto che abbiamo con la nostra immagine e la
percezione che gli altri hanno di noi, diventano, quindi, la messa in scena di
queste risultanti.
Elaborare un'immagine, un volto o una forma che siano espressione della nostra
identità non è, però, un'impresa semplice.
Il senso di identità, infatti, non può prescindere anche dalla materializzazione
della percezione interiore che è ben più complessa dello schema corporeo,
suppur ne funga da inevitabile contenitore o "specchio".
L'autoritratto, collegando i modelli percettivi e analitici degli elementi
interni ed esterni è, per l'artista, un mezzo per interrogarsi, scandagliarsi e
celebrarsi.
E' l'espressione creativa della necessità di dare sostanza e visibilità alla
pluralità delle proprie maschere ma anche un manifesto psicologico con il quale
dare un corpo e una rappresentazione alle proprie ansie, insicurezze,
lacerazioni, debolezze, consapevolezze, ricchezze e speranze.
Speranze, spesso, di ancorarsi alla Storia, dando a se stessi un senso di
immortalità, rappresentando quel doppio che sopravviverà e resterà eterno.
L’autoritratto in "piccola" mostra di Alessandra Pontecorvo
Il “Call for Artist” della Mostra Internazionale di Opere di Piccolo Formato
organizzata da Mariagrazia Benvenuti (ottobre 2012) in “FABBRICAIMMAGINE”, a
Roma, ha come tema, quest’anno, “Ecce Artist”, autoritratto d’artista.
L’autoritratto è presente in tutte le fasi della storia dell’arte, come
dimostrazione di bravura, come autocelebrazione, come volontà di lasciare
testimonianza di sé da parte dell’artista (sia esso pittore, scultore o
scrittore) . Può essere però più interessante ai nostri giorni prendere atto
della rottura degli schemi tradizionali avvenuti nel clima pittorico
antinaturalista del Novecento. Qui, gli autoritratti di Gauguin ed Ensor hanno
aperto la via a mille auto-metamorfosi di volti e corpi. Sempre in questo
filone si iscrivono gli esperimenti precubisti dì Picasso il quale, attribuendo
alla sua figura i tratti grossolani di una maschera africana, si accosta al
gusto primitivista degli artisti tedeschi del primo espressionismo.
Rimasto saldo in sella anche durante il ritorno del tradizionalismo, come ben
indicano, in Italia, la serie degli autoritratti metafisici di de Chirico o, in
Germania, il freddo realismo degli autoritratti nell'ambito della Nuova
Oggettività, l’autoritratto si è fatto, invece, raro nei primi due decenni del
secondo dopoguerra in quanto inadatto al gusto astratto e informale prevalente.
E’ poi è tornato in uso con la pop art, l'iperrealismo, le varie correnti
neofigurative di fine secolo, col contributo anche del diffondersi della
fotografia come medium artistico (A, Warhol, Gilbert & George, J. Beuys).
Ricordiamo a questo proposito – in una produzione artistica che diviene sempre
più complessa sotto la spinta della immensa storia che la precede – il Triplo
autoritratto di Rockwell (1960), che mostra sé stesso davanti a una tela
intento a copiare il suo volto riflesso da uno specchio, sotto la tutela di
autoritratti del passato, da Dùrer a Picasso, riprodotti nel quadro.
"Attraverso lo sguardo, metafora del suo potere creativo,
l'auto-ritrattista acquisisce un triplice ruolo, in quanto è allo stesso tempo
autore, soggetto e spettatore”, ha affermato Cristina Nuñez, fotografa spagnola
che ha proposto l’autoritratto come metodo di auto-terapia. Non è difficile
capire quanto questo sia vero. Ma, restando nel campo della produzione di opere
d’arte, possiamo dire che ogni autoritratto, al di là dello sguardo sulla
propria interiorità, è sempre una sorta di performance. Deve entrare in gioco
l’intenzionalità: è assolutamente impossibile costruire la propria immagine in
modo inconscio. Il nostro agire o recitare è funzionale a ciò vogliamo che gli
altri vedano di noi, ma prima dobbiamo entrare in contatto con la molteplicità
del nostro essere e decrittarla (e costruirla). Quindi, se l’autoritratto è
performance non è detto che sia un’auto-confessione realistica. Può essere
anche gioco: possiamo uscire da noi stessi, immaginarci diversi da quello che
siamo, come ha fatto l’artista giapponese Tomolo Sawada con le sue quattrocento
fototessere-autoritratto che rappresentano quattrocento donne diverse; oppure
possiamo ricorrere allo pseudo-autoritratto ( Autoritratto come farabutto di
J.M. Basquiat, 1982): un'irriconoscibile maschera primitivista cui l'autore ha
attribuito uno status di autoritratto in quanto espressione del proprio
sentimento e gusto creativo. Le opere pervenute a FABBRICAIMMAGINE in seguito
al Call di quest'anno mostrano di iscriversi perfettamente nel solco tracciato
dalla storia dell'arte: si va dal minimalismo realista ironico all'informale,
dalle composizioni finto-collage a sofisticati autoscatti, da straordinari
grafismi a gouasches e polimaterici. Veramente un concentrato, di eccellente
livello, di quello che offre il panorama artistico mondiale.