GRAZIE PER ESSERE ARRIVATI QUI DA ME.
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Le mie opere im vendita su ARTLYNOW

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26 aprile 2009

Frasi celebri di : EDGAR DEGAS






BIOGRAFIA DI EDGAR DEGAS



Edgar Degas (1834-1917)

tra tutti i pittori impressionisti è quello che conserva la maggiore originalità e distanza dagli altri. I suoi quadri non propongono mai immagini di evanescente luminosità ma rimangono ancorati ad una solidità formale assente negl
Nel 1862 realizzò il suo primo quadro che lo rese famoso: «La famiglia Bellelli».
In esso raffigura la famiglia della sorella sposata ad un fiorentino di nome Bellelli. Nel quadro compaiono il marito, la moglie e due figlie.
L’inedito taglio compositivo, insieme ad una precisa introspezione psicologica dei personaggi, ne fanno un’opera di un realismo e di una modernità che addirittura anticipa alcune delle successive conquiste di Edouard Manet.
Negli anni successivi iniziò ad uscire dal suo ambiente borghese per frequentare il Café Guerbois dove strinse amicizia con Manet e gli altri pittori che avrebbero formato il gruppo degli impressionisti.
Fu tra i fondatori del gruppo e fu proprio egli ad organizzare la mostra presso il fotografo Nadar. E partecipò a tutte le otto successive mostre impressioniste, tranne quella del 1882.Le sue differenze con gli altri impressionisti sono legate soprattutto alla costruzione disegnata e prospettica dei suoi quadri.
Le forme non si dissolvono e non si confondono con la luce. Sono invece rese plastiche con la luce tonale e non con il chiaroscuro, e in questo segue la tecnica impressionista. Ciò che contraddistingue i suoi quadri sono sempre dei tagli prospettici molto arditi. Per questi scorci si è molto parlato dell’influenza delle stampe giapponesi, anche se appare evidente che i suoi quadri hanno una inquadratura tipicamente fotografica.
Tra i suoi soggetti preferiti ci sono le ballerine, (che costituiscono un tema del tutto personale), e le scene di teatro.
Anche in questo,
Degas coincide con l’impressionismo: la scelta poetica di dar immagine alla vita urbana, con i suoi riti e i suoi miti, a volte borghesi, a volte bohemiène.

24 aprile 2009

Ben arrivata sul mio blog all'artista FEDORA GRILLI

GRAZIE FEDORA

PER ESSERTI INSERITA TRA I LETTORI FISSI
DEL MIO BLOG.
Ti dedico questo spazio :
opera olio su tela
senza titolo
(premiata al CONCORSO INSIEME CON L'ARTE - III° premio exequo
CON LA SEGUENTE MOTIVAZIONE da me stilata)
Senza titolo…ma forse oserei intitolare questa opera : LA FESTA DEI COLORI Con una semplicità e una bravura esplosiva, l’artista Grilli, su uno sfondo che definirei “caravaggese” manifesta la cromia di colori efficace e suggestiva. Semplice la composizione, ma proprio perché semplice non sempre è così appunto”scontato” rendere interessante l’opera.Senza fronzoli, senza remore, butta sulla tela il suo sentire che non ha bisogno di intermediari…Lei e la sua tela….Lei e la sua pittura.Tecnica pittorica spontanea dunque quella di Grilli, che ti prende a prima vista, quella che però, in un secondo momento e con un dovuto approfondimento , ti fanno capire di quanto l’artista sia sicura di sé, di quanta voglia ha di raccontare senza perdersi in troppi rivoli.Un esempio di “pittura macchiaiola” per l’energia di colori, di cromia, di essenzialità per quella voglia di comporre…macchia di colore.
CARLA COLOMBO
5 dicembre 2008


E' possibile conoscere meglio la pittrice FEDORA GRILLI visitando il suo sito : http://www.fedoragrilli.it .

23 aprile 2009

Aggiornamento sito

Il mio sito è stato aggiornato.

Fatemi visita e se vorrete lasciarmi un Vs. passaggio sul libro degli ospiti, sarà graditissimo.

Ciaoooooooooo!

Poesia di Diego Mereu

ESTASI
olio a spatola su tavola di legno spess. 2
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Questa mia opera è stata utilizzata dal poeta
Diego Mereu
per accompagnare la sua :
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POESIA
vieni e riposa
su leggiadre strofe
che, dal gentil pensiero,
vado scrivendo
-
inquieta anima mia
vaga, su terra di speme,
dove il cor non si spaura
e umano periglio,l'amor,
non inganna.
-
di Diego Mereu
22 aprile 2009

http://blog.libero.it/rimandodAMORE/

http://www.artecarla.it/poesia.html


22 aprile 2009

Collettiva - ARTE PER RICOSTRUIRE

PARTECIPO ALLA COLLETTIVA DI DONAZIONE
ARTE PER RICOSTRUIRE
Mercoled’ 29 Aprile ore 21,00
Gelateria Spini
Robbiate
Cosè scrive Simona Bartolena
È difficile trovare le parole giuste per commentare una catastrofe come uella che ha travolto l’Abruzzo.
Si rischia di spendere parole inutili ella loro scontata evidenza, di ripetere frasi già dette mille volte, tanto logore da svuotarsi di significato anche quando sono espresse nella più sincera partecipazione.
Forse è questo il motivo per cui, invece che parlare o scrivere, preferiamo agire, cercando, con i nostri mezzi, di fare qualcosa per chi in questo momento sta vivendo una situazione tanto drammatica.
L’idea di una vendita di opere d’arte a scopo benefico è nata dagli artisti stessi, che hanno deciso di mettere a disposizione alcuni lavori perraccogliere fondi da inviare in aiuto ai terremotati. Nella serata dimercoledì 29 aprile sarà possibile acquistare pezzi di alcuni artisti molto noti sul territorio , ma anche di artisti provenienti da altre zone d’Italia, a prezzi particolarmente vantaggiosi.
Un’occasione per chi ama l’arte ma anche per chi sente semplicemente il bisogno di fare qualcosa di utile: un piccolo gesto per un fine davvero nobile. Ospita l’iniziativa la gelateria Spini di Robbiate, una realtà da sempre attenta all’arte e alla cultura, che ha accolto la proposta senza esitazioni, dimostrando ancora una volta notevole sensibilità verso iniziative benefiche di questo genere.
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UN INVITO A TUTTI A PARTECIPARE AL GESTO DI SOLIDARIETA' - GRAZIE

21 aprile 2009

Frasi-citazioni di grandi artisti (pittori)














VINCENT VAN GOGH

La nostra vita è come il cammino di un pellegrino. Una volta vidi uno splendido dipinto, rappresentava un paesaggio di sera. Sulla destra, in lontananza, una fila di colline che sembravano blu nelle brume della sera. Al di sopra di quelle colline, lo splendore del tramonto, le nuvole grigie striate d'argento, d'oro e di porpora. Il paesaggio è una pianura coperta d'erba e d'erica, qua e là le cortecce bianche delle betulle con le foglie gialle perché è autunno. Attraverso il paesaggio scorre una strada che porta a un'alta montagna, molto, molto lontana e, sulla cima della montagna, una città su cui il sole al tramonto getta una luce di gloria. Sulla strada cammina un pellegrino, ha un bastone in mano. Egli sta camminando già da molto tempo ed è stanco. Incontra una donna, una figura in nero che fa pensare alle parole di San Paolo: "Anche se triste, tuttavia sempre lieta. Quest'angelo di Dio è stato messo lì per incoraggiare il pellegrino e per rispondere alle sue domande; e il pellegrino chiede: 'Questa strada è sempre in salita?'. E la risposta è : 'Sì, fino alla fine'. Il pellegrino chiede ancora: 'Il viaggio durerà tutto il giorno?'. E la risposta è: 'Da mattina fino a sera, amico mio'. E il pellegrino continua la sua strada, triste eppur sempre lieto.
Vincent Van Gogh
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BREVE BIOGRAFIA
Van Gogh Vincent, pittore olandese (1853-1890). Iniziò a lavorare all'età di sedici anni alla bottega d'arte della galleria Goupil, prima nella sede principale dell'Aia e poi nelle filiali di Londra e Parigi. Spinto da una crisi religiosa, nel 1876 divenne predicatore laico. L'esperienza fallì e il V. G. pensò di dedicarsi appieno alla pittura. Tornato all'Aia (1881) iniziò a dipingere soggetti di vita contadina, usando colori e tecniche che richiamavano la tradizione della pittura olandese. La manifestazione più alta di questo periodo è "Mangiatori di patate" (1885, Amsterdam, Museum V. G.). Ritornato a Parigi (1886), vi trascorse anni così pieni di esperienze, da indurre in lui profondi cambiamenti stilistici in cui predominava un uso del colore acceso, puro, una pittura tormentata che senz'altro aprì la strada a movimenti artistici come il fauvisme e l'espressionismo. Ma, intanto, l'equilibrio psichico di V. G. andava sempre più affievolendosi. Nel 1889 si tagliò un orecchio e fu ricoverato all'ospedale psichiatrico di Saint-Rémy. All'uscita dall'ospedale alternò periodi di grande fiducia in se stesso a crisi di profonda disperazione. Fu questo, comunque, il periodo in cui il V. G. dipinse furiosamente e accanitamente.