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21 aprile 2009

Frasi-citazioni di grandi artisti (pittori)














VINCENT VAN GOGH

La nostra vita è come il cammino di un pellegrino. Una volta vidi uno splendido dipinto, rappresentava un paesaggio di sera. Sulla destra, in lontananza, una fila di colline che sembravano blu nelle brume della sera. Al di sopra di quelle colline, lo splendore del tramonto, le nuvole grigie striate d'argento, d'oro e di porpora. Il paesaggio è una pianura coperta d'erba e d'erica, qua e là le cortecce bianche delle betulle con le foglie gialle perché è autunno. Attraverso il paesaggio scorre una strada che porta a un'alta montagna, molto, molto lontana e, sulla cima della montagna, una città su cui il sole al tramonto getta una luce di gloria. Sulla strada cammina un pellegrino, ha un bastone in mano. Egli sta camminando già da molto tempo ed è stanco. Incontra una donna, una figura in nero che fa pensare alle parole di San Paolo: "Anche se triste, tuttavia sempre lieta. Quest'angelo di Dio è stato messo lì per incoraggiare il pellegrino e per rispondere alle sue domande; e il pellegrino chiede: 'Questa strada è sempre in salita?'. E la risposta è : 'Sì, fino alla fine'. Il pellegrino chiede ancora: 'Il viaggio durerà tutto il giorno?'. E la risposta è: 'Da mattina fino a sera, amico mio'. E il pellegrino continua la sua strada, triste eppur sempre lieto.
Vincent Van Gogh
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BREVE BIOGRAFIA
Van Gogh Vincent, pittore olandese (1853-1890). Iniziò a lavorare all'età di sedici anni alla bottega d'arte della galleria Goupil, prima nella sede principale dell'Aia e poi nelle filiali di Londra e Parigi. Spinto da una crisi religiosa, nel 1876 divenne predicatore laico. L'esperienza fallì e il V. G. pensò di dedicarsi appieno alla pittura. Tornato all'Aia (1881) iniziò a dipingere soggetti di vita contadina, usando colori e tecniche che richiamavano la tradizione della pittura olandese. La manifestazione più alta di questo periodo è "Mangiatori di patate" (1885, Amsterdam, Museum V. G.). Ritornato a Parigi (1886), vi trascorse anni così pieni di esperienze, da indurre in lui profondi cambiamenti stilistici in cui predominava un uso del colore acceso, puro, una pittura tormentata che senz'altro aprì la strada a movimenti artistici come il fauvisme e l'espressionismo. Ma, intanto, l'equilibrio psichico di V. G. andava sempre più affievolendosi. Nel 1889 si tagliò un orecchio e fu ricoverato all'ospedale psichiatrico di Saint-Rémy. All'uscita dall'ospedale alternò periodi di grande fiducia in se stesso a crisi di profonda disperazione. Fu questo, comunque, il periodo in cui il V. G. dipinse furiosamente e accanitamente.