A seguito di un convegno ho avuto modo di soggiornare per due notti presso il
CONVENTO DI SANT'ANDREA A COLLEVECCHIO
e di dormire in una piccola cella una volta adibita ai frati francescani.
La mia cella si chiamava "Madre terra" - Da qui ne è scaturito uno scritto ed un dipinto (anzi questo che vedete più altri quattro acquarelli) che probabilmente serviranno per un volume dedicato a questa esperienza -
OPERA: Lassù...la luce. olio a spatola su tela dim cm. 60x40 - giugno 2016 .
“MADRE TERRA”
Ho lasciato fra le tue mura
d’intensa storia
di lacrime e sogni
i miei pensieri
nascosti e custoditi
nel cuore del tempo
ed ho posato sul povero giaciglio
le mie membra stanche
di affanni e di dolori.
Solo tu ora Madre Terra
conosci il segreto del mio dolore
e lo hai raccolto così, dolcemente,
come una madre
nell’umida notte di pioggia
di un impensabile giugno.
Con l’alba del nuovo giorno
e con il melograno in fiore
di rosso vermiglio
piantato appena laggiù
nel ridente giardino
ho ritrovato il sorriso,
preludio di un domani
ricco di frutti succulenti,
di speranza e di umanità
… Sei “Madre Terra” mia
sono “Madre Vostra” (figli miei)
Carla Colombo
7 giugno 2016
Stilata a seguito esperienza di un convegno presso il convento di Sant’Andrea a Collevecchio (Rieti) (sul cammino di San Francesco).
Madre Terra è stata la mia “cella” che mi ha ospitata per due notti.