Oggi 14 luglio sarebbe stato il compleanno della mia mamma e solo oggi, qui sul blog, riesco a ricordarla nel giorno del Suo compleanno, dopo 11 anni che è mancata.
Come avrete constatato in tutti questi anni di apertura blog non sono mai riuscita a festeggiare in questo spazio virtuale le mie ricorrenze private; compleanni vari, anniversari...miei e dei miei affetti mancati o presenti.
Il motivo? Non lo so neppure io, so solo che è sempre stato così.
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Quando mancò la mia mamma nutrivo tanta rabbia, esternavo parole cattive ... ero arrabbiata con il mondo intero, e mi facevo un sacco di sensi di colpa, che tra l'altro mi faccio ancora. In quei giorni scrivevo col dolore dentro che fino ad allora non avevo mai provato.
Ricordo un pomeriggio in ufficio, a pochi giorni dalla Sua scomparsa ebbi la sensazione di piegarmi in due, un dolore lancinante mi prendeva lo stomaco, come se qualcosa mi si spaccasse a metà.
Ho capito che solo in quel momento provavo il vero dolore.
Feci finta di nulla e continuai il mio lavoro.
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Quando ad ottobre è uscita la mia raccolta di poesia "LA MELODIA DEL CUORE" non sono stata capace di inserire gli scritti che avevo "per così dire , buttato", perchè quegli scritti erano solo miei e del mio dolore.
Oggi, per chissà quale strano motivo che però non riesco a trovare, e credo sia la prima volta appunto con una ricorrenza, sento di condividere un assaggio di quelle righe...accompagnate ancora con una parte del mio dolore che provo tutte le volte che penso a Lei. Il tempo alleggerisce ma non ci fa dimenticare.
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Questo scritto che posto non lo ritengo " poesia " ma solo uno sfogo necessario di quel momento, ad un mese esatto dalla sua perdita;ricordo perfettamente che lo scrissi in ufficio ad un mese esatto dalla Sua scomparsa, alla stessa ora del pomeriggio.
Mamma è mancata il giorno 3 marzo alle ore 14,00 - nel 2002
oggi voglio augurarti MAMMA - BUON COMPLEANNO...in questo modo :
Quanto ti ho
voluto bene
Un
mese, marzo … tremendo
Stesso
giorno 3 … maledetto
Stessa
ora, 14.00 … oscura
mi
hai lasciata.
Stavi
male
con
la tua febbre alta,
e noi a guardarci,
increduli,
incoscienti
pensando
e sperando
che
fosse un falso allarme
di
quelli domabili,
di
quelli vissuti,
ma
sempre vinti.
Le
tue membra ci mancavano
sempre
di più
e
noi a guardarci
e
noi a chiederci
e
noi a …..!
Abbiamo
chiesto aiuto
a
chi non ce l’ha voluto dare,
anche tu non ci hai aiutati
forse non
hai voluto
cambiare il tuo destino!
Voglio dimenticare
o
ricordare per non cancellare
come
tu, Donna forte, tenace,
hai
abbandonato la vita,
hai
lasciato tutti noi,
hai
lasciato me
con
l’amarezza dentro
per non averti saputo dire:
quanto
ti ho voluto bene.
Carla
Colombo
3
aprile 2002
Ho saputo scrivere anche parole diverse e stavolta raggruppate nella raccolta :
La nostra fine
Quelle attenzioni di amore;
leggeri
aliti di brezza
in
un mare in tempesta.
Quei sospiri di vita;
lievi
fiocchi di neve
per
un iceberg alla deriva.
Quelle
lacrime di dolore;
sbiadite
perle di collana
per
un cuore ormai fermo.
Quelle paure,
quelle ansie,
quelle incredulità …
hanno
germogliato
il
mio nulla
il
tuo tutto
e
la nostra fine.
Carla
Colombo
14
marzo 2002
Non ti
ritroverò nel mio Natale
In un Natale qualsiasi vorrei ritrovarti
per sussurrarti parole che non hai udito,
per accogliere le tue mani ancora ferme,
per ammirare i tuoi occhi non ancora stanchi.
In un Natale qualsiasi vorrei ritrovarti
per quella favola mai vissuta,
per quel arcobaleno sempre stinto,
per quel sogno infranto e mai realizzato.
In un Natale qualsiasi vorrei ritrovarti
soave musica melanconica della mia vita,
leggera capinera di uno stanco mattino
colore flebile della mia ultima amara tela.
In un Natale qualsiasi vorrei ritrovarti
brezza mattutina in un giorno luminoso
acqua vitale di un albero sempre verde
carezza antica di una guancia desiderosa.
In questo Natale non ti ritroverò
per raccontarti parole nuove che non ti ho detto
,
per ridarti nelle mani il calore del cuore,
per illuminare i tuoi occhi di un nuovo colore.
Nei miei Natali non ti ritroverò mai più madre
mia.
Carla Colombo
30 agosto 2007
Un Natale,
quel Natale
Occhi stellari
di luce osannante.
Suoni scanditi
di rimembranze antiche.
Vetrine sfavillanti
di luci artefatte.
Dolci profumati
ai sapori casalinghi.
Assoluta,
esagerata lode
di un Natale
ormai perso,
introvabile,
come è introvabile
quella tua carezza
di un Natale,
quel Natale
che non sarà,
che non potrà
più essere mio.
Carla
Colombo
settembre
2007
Tu eri il vento
Freddo,
pesante,
inerte
è sasso
il vuoto che mi assale.
Fragile,
debole,
smunta
è argilla
l’essenza della mia anima.
Tu eri
il vento forte
ed io
il filo d’erba
Carla Colombo
gennaio 2010
Mi manchi sempre
Nasconde
il tuo sorriso,
l’impavido cielo
e dietro la costante
nuvola cupa
non ti vedo più.
Al gioire
del giorno,
quel giorno …
… non mi hai destata.
Carla
Colombo
19
maggio 2010
La rosa eterna
Ti scorgo
ogni giorno d’estate
nell’angolo
assolato dell'amato giardino,
che mi ha
vista bambina
giocare
sul prato a primavera.
Nascosta
tra le foglie del vecchio castano
sorvegli
instancabile
affetti
che conservi nel cuore
nello
scorrere lento delle ore
rintoccate
dalle meste campane.
Sei
bella, sei unica,
sei
fiammante di colore vermiglio
e profumi
d’essenza
da quel
giorno che linfa ti donò
una mano
d'amore.
I miei
occhi increduli
adornati
da solchi di vita
diventano
luce al vederti
e il
volto ricamato dagli anni
ritrova
carezze soffuse.
All’improvviso
una mano
leggera
mi sfiora i capelli
e ritorno
bambina
… è mia
madre
… con
la carezza di allora.
Carla Colombo
7 luglio 2011
A mia madre che il 14 luglio festeggia il suo compleanno (ma
non lo festeggerà)
… e te ne stavi
…e te ne stavi
con luce fioca
che cadeva dagli occhi,
sulla solita sedia raccolta
nell’angolo della vecchia
cucina.
Sullo sgabello i piedi
stanchi del giorno
e la coperta di avanzi di lana
dai colori brillanti
copriva le ginocchia infreddolite.
…e punto dopo punto
con filo sottile
lentamente sfilavi con cura
dall’uncinetto ricurvo
candide trine preziose.
La telenovela alla tivù
raccontava di storie d’amore
e la luce tremula dall’alto
nascondeva agli occhi stanchi
il piccolo errore del punto.
…e riga dopo riga
intrise di amore
splendevano ogni giorno
trine preziose di candido pizzo
cucite al tessuto di lino.
Tesori pregiati avvolgevi
che nascevano lunghe le sere
mentre fuori la neve
nell’annuncio della notte silente
cadeva come latte di nuvole.
…e se il sonno tarda a venire
il divano è ristagno del cuore,
stringo forte il cuscino
imbottito di piume
e cesellato di bianco filet
…e con il tuo viso
che ho dentro di me
dormo serena …
…e sei qui...
ancora con me, mamma.
Carla Colombo
28 dicembre 2012
Ciaoo Mamma - AUGURI -
...guarda la tua rosa... è ancora fiorita, come 11 anni fa....
e come lo è sempre.... anche in antunno.