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1 marzo 2010

CILE : TERREMOTO DEVASTANTE

PICCOLA RIFLESSIONE :
- SBAGLIO O ANCHE QUESTO E' UN TERREMOTO CON TANTO DI MORTI?
- penso non esistano diversità di morti...

Comunque voglio esternare la mia solidarietà agli abitanti della zona per  questa ennesima tragedia di calamità naturale, dove ovviamente le conseguenze sono anche dovute alle solite incurie umane.
Sbaglio o davvero non se ne può più??????

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Si scava fra le macerie in tutto il Cile a circa 24 ore dal terremoto di 8,8 gradi Richter, che è stato seguito da uno sciame di scosse di assestamento - 71 alla mezzanotte italiana - che hanno toccato anche la magnitudo di 6,9. la direttrice della Protezione civile cilena ha annunciato un bilancio ufficiale di oltre 700 morti, 15 dispersi e di almeno due milioni di persone sinistrate.




Il centro più colpito è Concepcion, città costiera di 200.000 abitanti posta circa 500 chilometri a sud di Santiago. Qui sono crollati diversi palazzi e alcuni incendi devastanti. Molto pesante la situazione anche nella provincia di Maule, nella zona dell'epicentro, dove i morti sono almeno un'ottantina e dove il ministero della sanità Julio Montt ha descritto la situazione evocando «scenari danteschi». Due morti anche in Argentina.



Il previsto tsunami ha colpito la costa centrale cilena, abbattendosi sul porto di Talcahuano, trascinando barche, pescherecci e container sulla terraferma. In precedenza aveva investito l'arcipelago cileno di Juan Fernandez, provocando almeno cinque morti e diversi dispersi sull'isola di Robinson Crusoe. Lo tsunami ha viaggiato attraverso tutto il Pacifico. Mattinata di grande paura alle Hawaii, dove l'allarme è scattato all'alba e dove il governatore ha dichiarato lo stato emergenza ma alla fine le onde anomale si sono rivelate ben poca cosa e l'allerta è stata revocata.

Nel sud del Pacifico, lo tsunami ha investito la Polinesia francese con onde alte circa due metri alle isole Marchesi, causando lievi danni. L'onda anomala ha raggiunto le coste del Giappone con un impatto debole: l'onda registrata nell'arcipelago di Ogasawara, oltre mille chilometri a sud di Tokyo in pieno Pacifico, ha toccato i 10 centimetri di altezza. L'allarme interessa anche l'estremo oriente della Russia, in particolare le isole Curili, le isole Sakhalin e la penisola del Kamchakta.

Mai così, mai. «Mai nella mia vita». «Sembrava la fine del mondo». Un minuto di terrore allo stato puro, un boato sordo e un crescendo di sussulti della terra, un’accelerazione che sembrava non dovesse finire: sempre più forte, sempre più spaventosa.

Anche in un paese abituato a convivere con i terremoti come il Cile, la scossa che alle 3,34 di ieri ha fatto tremare la terra ha pochi precedenti: 8,8 della scala Richter, infinitamente più potente di quello che ha colpito l’Aquila, mille volte più temibile del sisma di Haiti. Ci sono crolli, strade e ponti interrotti, il sistema di comunicazioni compromesso.

Il bilancio delle vittime per ora è di oltre 400 morti, le più colpite le città di Concepcion e Talca, la regione del Maule, non lontano dall’area flagellata nel 1960 dal più devastante terremoto del pianeta: 9,5 di magnitudo.

A Concepcion, dove si trova una comunità di 500 italiani, è crollato un palazzo di 15 piani e un centinaio di persone sono rimaste intrappolate sotto alle macerie. Un incendio è scoppiato nella facoltà di chimica dell’università. «Si vedono le fiamme, una nube nera si alza nel cielo». L’ospedale locale è stato evacuato, altri nella stessa regione hanno subito crolli parziali. La popolazione si è messa in fuga verso l’entroterra, temendo un possibile maremoto, le onde hanno colpito il vicino porto di Constitucion.

L’epicentro del sisma è stato localizzato nel Pacifico, ad una profondità di 35 chilometri e ad un centinaio di distanza dalla costa. Immediato l’allarme tsunami, il primo dal 1964 esteso a tutta l’area del Pacifico. Un’ondata alta una quindicina di metri ha investito l’arcipelago di Juan Fernandez, dove si trova l’isola di Robinson Crusoe: l’acqua è arrivata fino a metà del centro abitato, tre archeologici francesi risultano dispersi. Per ieri notte si attendeva l’arrivo dello tsunami alle Hawaii, in allerta già da ore: ad attenderla le telecamere dei network tv, mentre Obama ha seguito l’evolversi della situazione nella situation room. Prima ad essere investita dalle onde di tsunami è stata la costa cilena. A Talcahuano, vicino a Concepcion, racconta una testimone a radio Bio Bio, il mare è salito per dieci isolati. «Non c’è più acqua né elettricità».

Sulle isole di Pasqua la popolazione è stata messa al riparo nelle terre alte. Una scossa interminabile e a seguire uno sciame potentissimo che si è riverberato anche nei paesi vicini - in Argentina sono stati persino evacuati degli edifici. Nella capitale Santiago - a 320 chilometri dall’epicentro - luce e comunicazioni sono saltate per molte ore, ci sono edifici lesionati, l’aeroporto ha subito danni seri ed è stato chiuso. Le scarne testimonianze che arrivano da un paese letteralmente spezzato dal sisma - sono saltati gli snodi autostradali che collegano il nord e il sud del Cile - ripercorrono le poche decine di secondi del sisma in due parole. «Mai così». «In quel minuto e mezzo di terrore ho pensato che sarei morto: era come se un mostro gigantesco mi stesse per inghiottire», ha raccontato da Santiago il tecnico italo-brasiliano Felipe Spiandorin.

La presidente Michelle Bachelet sin dalle prime ore ha sorvolato le località più colpite e ha coordinato gli aiuti. È stato dichiarato lo stato di catastrofe, ma non c’è stato per ora un appello alla solidarietà internazionale.

Il presidente Obama ha offerto il suo aiuto, il Pentagono con un messaggio su Twitter ha dato la sua disponibilità. Difficile avere un quadro delle esatte proporzioni della tragedia, la rete di telecomunicazioni è collassata. «Qui è crollato tutto, siamo abituati ai terremoti ma uno così non lo avevo mai visto», è la testimonianza di Antonio Faundes, direttore del quotidiano «El centro», da Talca: impossibile una stima delle vittime. Secondo notizie rilanciate via Twitter 265 detenuti del carcere locale sarebbero fuggiti.

50.000 italiani: In Cile vivono circa 50.000 italiani, ma al momento la Farnesina non ha notizie di vittime.

Hillary Clinton Nonostante il terremoto che ha colpito il Cile, il segretario di Stato americano Hillary Clinton si recherà a Santiago nell'ambito della sua missione che toccherà cinque paesi dell'America Latina, la settimana prossima. La Clinton lascerà Washington stasera per partecipare domattina alla cerimonia d'insediamento del nuovo presidente dell'Uruguay, Josè Mujica. Quindi, sempre domani, volerà a Santiago del Cile, dove ricorderà le offerte di aiuto che gli Usa intendono dare in seguito al sisma. Poi sarà in Brasile dove ribadirà le ragioni americane a favore di nuove sanzioni ai danni dell'Iran per stoppare il suo programma di proliferazione nucleare. Il Brasile è uno dei paesi con diritto di voto in Consiglio di Sicurezza Onu e potrebbe esprimere riserve sull'imposizione di nuove misure economiche contro Teheran. Infine Hillary Clinton visiterà il Costarica e il Guatemala.

art. di  Marina Mastrolucatutti