Con il film italiano “Vincere” il regista Marco Bellocchio torna a parlare della storia d’ Italia e dell’ amore di Ida Dalser (interpretata da Giovanna Mezzogiorno) per Benito Mussolini (Filippo Timi).
Il regista Marco Bellocchio con il film “Vincere” è stato in concorso al Festival di Cannes 2009
Nella storia del film “Vincere” si intrecciano potere, morale cattolica e ragion di Stato, e il fascismo nelle sue forme pubbliche e private.
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In una delle prime scene del film “Vincere”, Ida Dalser assiste (nel 1907) al dibattito in una Casa del Popolo fra il giovane Benito Mussolini (allora socialista e anticlericale) ed un sacerdote: Mussolini nega l’ esistenza di Dio. Ma quando Ida Dalser è rinchiusa nel manicomio di Pergine, la radio annuncia la firma dei Patti Lateranensi.
Mussolini usava tutto e tutti. Ida aiutò molto Mussolini, lo finanziò economicamente per realizzare le sue idee, ma poi Mussolini scelse Rachele: una donna che parlava in dialetto era più funzionale alla sua ascesa politica di quanto non lo fosse Ida Dalser istruita e intraprendente. Per proteggere la sua immagine e la sua famiglia ufficiale con Rachele, Mussolini strappò il figlio Albino alla madre Ida mettendolo in collegio e impedendogli di dire chi fosse. Ma quando, prima Ida e poi il figlio, iniziarono a dare scandalo con le loro richieste di riconoscimento, Mussolini li rinchiuse in manicomio.
Regia: Marco Bellocchio
Sceneggiatura: Daniela Ceselli, Marco Bellocchio
Attori: Giovanna Mezzogiorno, Filippo Timi, Fausto Russo Alesi, Pier Giorgio Bellocchio, Michela Cescon, Corrado Invernizzi, Paolo Pierobon, Bruno Cariello, Francesca Picozza, Simona Nobili, Vanessa Scalera, Giovanna Mori, Patrizia Bettini, Silvia Ferretti, Corinne Castelli, Fabrizio Costella
biografia di Ida Dalser
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Ida DalserIda Irene Dalser (Trento, 1880 – Venezia, 11 dicembre 1937) fu, secondo la ricostruzione del giornalista trentino Marco Zeni e come descritto nelle memorie di Rachele Mussolini, una delle compagne di Benito Mussolini.
Nata vicino Trento, facente allora parte dell'Impero Austroungarico, e figlia del sindaco del paese di Sopramonte, si diplomò a Parigi in medicina estetica per poi trasferirsi a Milano ed aprire un salone di bellezza sul modello francese. A Milano riprese una relazione con Mussolini, che conosceva già. Il duce infatti aveva lavorato, nel 1909, a Trento come giornalista del locale periodico socialista diretto da Cesare Battisti. Secondo alcuni Benito Mussolini e Ida Dalser avrebbero contratto un matrimonio religioso, anche se di questo evento non esistono registrazioni nei documenti ufficiali. Dalla loro relazione pare sia nato (l'11 novembre 1915) Benito Albino Mussolini, che (secondo la ricostruzione di Marco Zeni) è stato riconosciuto dal padre (vi è un documento notarile che prova questo riconoscimento) e ne avrebbe assunto il cognome. Benito Mussolini pare abbia accettato anche notevoli somme da lei, come pure dai coniugi Sarfatti, per finanziare la sua attività politica. Ida Dalser avrebbe dichiarato anche di aver partecipato ad incontri con agenti francesi che promettevano finanziamenti al giornale di Mussolini ("Il Popolo d'Italia") in cambio del suo impegno a favore dell'entrata in guerra dell'Italia. In realtà Mussolini aveva già maturate, per conto suo, posizioni interventiste.
Allo scoppio della guerra Benito Mussolini si arruolò. Contestualmente si unì con un'altra donna, Rachele Guidi, con un regolare matrimonio civile avvenuto il 17 dicembre 1915 durante una degenza all'ospedale di Treviglio. Dopo la Marcia su Roma, Mussolini, ormai arrivato al potere, sembra abbia cercato di cancellare le tracce della sua relazione con Ida Dalser, che però non si sarebbe rassegnata al ruolo di ex-amante e pretendeva di essere riconosciuta come prima moglie del duce. Ida Dalser, che avrebbe affermato di aver subito un lungo periodo di stretto controllo da parte della polizia locale, venne internata nel manicomio di Pergine Valsugana e poi di S. Clemente a Venezia, dove morì nel 1937.
Il figlio Benito Albino venne educato in un collegio dei Barnabiti e poi arruolato in marina, sempre, pare, sotto la stretta sorveglianza della polizia politica. Venne internato nel manicomio di Milano Mombello dove morì il 26 agosto 1942.
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Un mio personale e modesto parere (discutibile)
Un film che ho apprezzato molto per quanto riguarda la parte "storica" che non conoscevo. Ho scoperto un nuovo pezzo della vita del duce che non sapevo. Dal punto di vista artistico ritengo che in alcuni tratti (a mio parere) è risultato un pochino lento e un po' confusionario nel richiamare pezzi di storia reale tramite trasmissione di documentari .
Forse avrei affidato ad altro artista la parte del figlio e non avrei utilizzato lo stesso artista Filippo Timi che ha intepretato il duce degli anni 1915.
Stupenda la Mezzogiorno nella parte di Ida Dalser; molto intensa e veritiera sia nella parte di amante-dedita totalmente al duce e quella di donna-moglie e mamma che fino all'ultimo denuncia la verità.