Come di consueto durante la manifestazione dei festeggiamenti di SAN GEROLAMO presso il Chiostro dei Padri Somaschi si sta tenendo la VI COLLETTIVA DI ARTISTI DELLA ZONA.
La mostra, la cui inaugurazione è stata il 6 febbraio, sarà aperta al pubblico sino a domenica 13 febbraio.
Ben 51 artisti hanno aderito alla chiamata della collettiva dando lustro e prestigio all'insieme delle opere esposte.
con la mia opera "MIO DOLCE AMORE" a carattere religioso
Le altre due opere presentate
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per l'opera
Ricordi d'autunno
(oppure-corro su prati al sole d'autunno)
olio a spatola su tela, dim. cm. 40x40 - anno 2010
mi è stato rilasciato il DIPLOMA DI SEGNALAZIONE
E dopo aver visitato la Collettiva, essendo una stupenda giornata, ne ho approffittato per farmi una rilassante passeggiata a piedi salendo su...fino a
"LA VALLETTA" dove si venera il Santo , ed ancora più su, fino ad arrivare alla
Rocca dell' INNOMINATO, si, proprio quello del famoso "I PROMESSI SPOSI"
SAN GEROLAMO,nobile veneziano nato nel 1486, dopo un'avventurosa giovinezza, decide nel 1531 di abbandonare tutto e, pur rimanendo laico, dedicarsi ad una missione tutta particolare: condividere la vita con i poveri e fare comunità con gli orfani.
La sua esperienza spirituale matura all'interno della riforma cattolica attraverso il movimento del Divino Amore, e vicino a personaggi di rilievo come Gaetano da Thiene (fondatore dei teatini), il cardinale Gian Pietro Carafa (poi papa Paolo IV)
Come membro del Divino Amore Girolamo diventa abile organizzatore delle opere di carità in Venezia (l'Ospedale degli Incurabili di Venezia, la bottega degli orfani a S. Rocco). La sua fama in questo campo lo porterà per le città della Lombardia e del Veneto, chiamato dai vescovi ad ordinare le opere di carità delle loro diocesi.
Attorno a Girolamo si crea un grande alone di collaboratori, ed alcuni di essi decidono di condividere il suo stile di vita. Nasce così la Compagnia dei servi dei poveri, ora chiamati Padri Somaschi.
Girolamo muore a Somasca (Lecco) l'8 febbraio 1537 (quest'anno si venera l'anniversario della morte)dopo aver contratto la peste dai malati che curava durante una terribile epidemia che aveva colpito la Valle di S. Martino. Fu il suo estremo atto d'amore, capace di dare la vita secondo il comando di Gesù.
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LA MIA PASSEGGIATA :
Dopo aver visitato la Basilica di SOMASCA
si giunge alla
VIA DELLE CAPPELLE
Un suggestivo viale di circa 500 metri, oltre cinquanta statue lignee raccontano in breve la vita di San Girolamo dal momento della liberazione dal carcere alla sua morte.
Le cappelle e le statue risalgono alla seconda metà del XIX secolo
A metà delle vie delle cappelle si trova
LA SCALA SANTA
La Scala Santa è formata da centouno scalini: salendo in ginocchio, e recitando una preghiera per ogni scalino, si ottiene l’indulgenza.
Ancora oggi la Scala Santa è meta di molti pellegrini alla ricerca di pace interiore.
Al termine della Scala Santa c’è l’Eremo, incavato nella roccia dove San Girolamo si ritirava in preghiera.
Al termine della salita delle cappelle, si arriva ad un portale che conduce in uno spiazzo:
siamo giunti
alla VALLETTA
dove San Girolamo amava ritirarsi in preghiera e in penitenza.
In questo luogo si possono ammirare l'ultima cappella (che rievoca la morte di San Girolamo), la Chiesa della Risurrezione con il piccolo cimitero in cui riposano alcuni padri somaschi, il piccolo santuario dedicato a San Girolamo, la fonte.
Il tutto immerso in una pace che invita alla preghiera. Tutti giorni c'è la presenza di un religioso per poter ricevere la benedizione con la reliquia di San Girolamo o per accostarsi alla confessione.
Nelle giornate limpide è possibile ammirare stupendi panorami sulla Valle di San Martino, sul lago di Garlate e (salendo al Castello) su Lecco e il primo bacino del lago.
La Valletta è aperta da settembre ad aprile dal lunedì al sabato dalle 8.00 alle 16.30 e alla domenica dalle 8.00 alle 17.30.
Da maggio ad agosto tutti i giorni dalle 8.00 alle 17.30.
Al di fuori di questi orari è tuttavia possibile raggiungere il Castello e gli altri itinerari seguendo le indicazioni sul luog
ROCCA DELL'INNOMINATO
Dal santuario della Valletta si sale alla Rocca dove S. Girolamo aveva sistemato definitivamente il suo orfanotrofio. Attraverso un sentiero a gomiti e a giravolte in mezzo al verde del bosco, si arriva al recinto del castello che la tradizione attribuisce all’Innominato dei Promessi Sposi
Prima di accedere al Castello, sulla destra è costruito un Oratorio dedicato a S. Ambrogio molto cara ai primi compagni di San Girolamo
Nello spiazzo erboso una Croce è innalzata a segno di salvezza là dove, alla voce implorante di Lucia rapita, Alessandro Manzoni, devoto di San Girolamo perché alunno dei Somaschi, fa sussurrare: “Dio perdona tante cose per un’opera di misericordia”.
Nel torrione del Castello è stata ricavata l'ultima cappella che ricorda il miracolo della moltiplicazione del pane ivi compiuto da san Girolamo.
Dalla rocca si gode di uno splendido panorama, in cui spiccano il blu del lago, le montagne verdi e paesi che si allungano e si snodano lungo le sponde di quel “ramo del lago di Como” reso tanto famoso dal Manzoni (vedi foto sopra)
Dalla rocca si può poi scendere da un sentiero che riporta alla Scala Santa e che permette di accorciare il percorso.
..E così si arriva alla fine di un percorso colmo di vegetazione di ogni tipo, di misticità, di santità, un luogo di incanto e di bellezza naturale e poetica.
Sono salita col sole ed il cielo azzurro
e così si mostrava la rocca col castello
e sono scesa con il penombra della sera
e così invece si mostrava la stessa rocca
tutte le foto sono di C.Colombo
ad eccezione dei panorami,
poichè la foschia non ha permesso dal castello di scattare foto nitide.
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Come è mia consuetudine Vi invito sempre a visitare questi mie posti, colmi di tanta bellezza naturale e storia.
Somasca dista solo 20 km. da casa mia, un luogo che mi sono riproposta di tornare con calma e con maggior tempo a disposizione. Con l'arrivo della bella stagione la vegetazione sarà splendida e le fioriture nel loro culmine. Qualche violetta comincia a spuntare ma sono solo dei piccoli accenni di primavera.
SE CAPITATE DUNQUE DALLE MIE PARTI.....RICORDATE ....SOMASCA E LA VALLETTA CON IL CASTELLO DELL'INNOMINATO.
Ne vale veramente la pena!!!
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