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21 gennaio 2013

Eremo di sant'Alberto di Butrio

Qualche mese fa   Vi avevo accennato della visita alla Certosa di Pavia e mi ero riservata di parlarVi di un altro stupendo angolo colmo di misticità e quiete.

Se capitate dunque da quelle parti Vi consiglio caldamente di visitare:

L'EREMO DI SANT'ALBERTO DI BUTRIO

 L'eremo di Sant'Alberto di Butrio, sorge fra primi rilievi dell'Appennino Ligure, nella Valle Staffora dell'Oltrepò Pavese, in provincia di Pavia, in frazione Butrio del comune di Ponte Nizza, a 687 metri s.l.m., isolato in una chiostra di monti, tra verdi pascolicastagniquerceabeti.

La costruzione dell'eremo venne iniziata dallo stesso sant'Alberto, forse del casato dei Malaspina, che nel 1030 andò ad abitare insolitudine nella vicina valletta del Borrione, ove tuttora vi è una piccola cappelletta a lui dedicata.



Avendo guarito miracolosamente un figlioletto muto del marchese di Casasco (Malaspina), questi in segno di riconoscenza gli edificò unachiesa romanica dedicata alla Madonna in cui sant'Alberto ed i suoi seguaci eremiti potessero celebrare l'Ufficio divino. Costituitisi incomunità, gli eremiti edificarono il monastero di cui rimane attualmente un'ala: il cosiddetto chiostrino ed il pozzo.
A capo della comunità venne eletto sant'Alberto, che rimase abate fino al 1073, anno della sua morte. Nel frattempo l'eremo, alle dirette dipendenze del Papa, era assurto a grande potenza sia spirituale che temporale. Molte erano le celle e le dipendenze dell'eremo, situate nelle attuali province di PiacenzaPaviaAlessandria e Genova.
Dopo la morte di sant'Alberto, l'eremo crebbe ancora in potenza e numero di monaci tanto da divenire un centro spirituale di una vastissima zona. Ospitò illustri personaggi ecclesiastici e laici tra cui il fuggiasco re d'Inghilterra Edoardo II Plantageneto che ancor prima si era nascosto nel Castello di Melazzo vicino ad Acqui Terme: un documento del 1877 attesta, senza ombra di dubbio, che il re morì e fu sepolto inizialmente in questo Eremo. Si ritiene inoltre che vi abbiano soggiornato anche Federico Barbarossa e Dante Alighieri.
I monaci seguivano la regola benedettina, secondo la riforma di Cluny o la revisione bobbiense, mantenendo tuttavia sempre viva l'antica vocazione eremitica.
Verso la metà del XV secolo, con l'avvento degli abati commendatari, l'eremo incominciò il periodo di decadenza.
Nel 1516 papa Leone X unì l'abbazia a quella di San Bartolomeo in Strata di Pavia.
Nel 1543 gli ultimi monaci (olivetani) lasciarono l'eremo per trasferirsi altrove. Vi rimase solo un sacerdote addetto alla cura delle anime. Nel 1595 la chiesa di Sant'Alberto fu eretta a parrocchia. Seguirono tre secoli di quasi abbandono totale, durante i quali il monastero e parte della torre furono distrutti. Con l'avvento delle leggi napoleoniche, nel 1810, l'eremo fu soppresso e requisito dal governo.


 Il complesso del fabbricato dell'eremo si compone della chiesa parrocchiale di Santa Maria, che è quella originaria edificata da sant’Alberto, e di tre oratori adiacenti e comunicanti: quello di sant'Antonio di forma trapezoidale, situato appena dentro la porta d'ingresso, che appare tutto affrescato; segue la cappella del SS.mo che si identifica come navata di sinistra per chi guarda l'altare, e infine la chiesa di Sant'Alberto sulla destra sempre per chi guarda l'altare.
Sotto un certo aspetto è quest'ultima la più importante, perché in essa vi fu sepolto sant'Alberto dopo la morte, perché vi si conservano tuttora le sue due tombe e le sue ossa, e infine perché in essa sono stati eseguiti i più pregevoli affreschi dell'eremo. La più antica di queste chiese è quella di Santa Maria, edificata da sant'Alberto con l'aiuto del Marchese Malaspina, verso l'anno 1050. Segue quella intitolata a sant'Alberto sorta prima della sua morte o subito dopo.
Contemporanea a questa dovrebbe essere quella chiamata recentemente Cappella del Santissimo. Nel 1300 sorse poi la chiesetta di Sant'Antonio, forse al posto di una tettoia o pronao. Così, pure nel 1300, cioè nel periodo di maggior potenza e fulgore dell'eremo, venne costruita la torre ora mozza.
Tutti gli affreschi sono del 1484, dipinti da luglio a settembre, e non recano firma. Fino a tempi recenti furono attribuiti alla scuola dei fratelli ManfredinoFrancischino Boxilio di Castelnuovo Scrivia. Ora vi è la tendenza di attribuirli ad un monaco pittore che per umiltà avrebbe voluto conservare l'anonimato. Si suppone che molti affreschi, specialmente nella chiesa di Santa Maria, siano andati perduti nel corso dei secoli per insulsi restauri.
La chiesa di Santa Maria è stata restaurata, riportandola all'aspetto primitivo, nel 1973, in occasione del nono centenario della morte di sant'Alberto. Nello stesso anno sono state eseguite le scalinate nel sagrato dell'eremo ed altri lavori.




notizie prelevate da WIkipedia.
foto di Carla Colombo 

19 gennaio 2013

Par-condicio in poesia


Qualche tempo fa dedicai a mio padre la poesia "...e te ne andavi"
che secondo me è la più bella poesia che  ho scritto, nata come un flash in una sera d'inverno, mentre il mio sguardo si perdeva fuori dalla finestra. Mi sembrò per un attimo  di vedere ancora mio padre scendere lungo la strada che portava a casa sua dopo cena. Papà rimase vedevo ed allora per cinque anni dividevamo la sua presenza tra me e mia sorella. 
In un attimo nacque così questa  lirica che nel tempo mi ha dato tante soddisfazioni nei concorsi, ma anche personali. 
Mi sono sentita un poco in colpa con la mamma, perchè non sono più riuscita ad eguagliare la bellezza di questa poesia seppure a Lei abbia  dedicato nel tempo tante poesie. 
Ci riprovo, quasi scopiazzando la precedente, ma riuscendo a vedere ancora la Sua costante presenza su quella sedia diventata sbiadita nonostante fosse coperta da un cuscino: 


….e te ne stavi



… e te ne stavi
con  luce fioca 
che cadeva dagli occhi,
sulla solita sedia raccolta
nell’angolo della vecchia cucina. 
Sullo sgabello  i piedi
stanchi del giorno
e la coperta di avanzi di lana
dai colori brillanti
copriva le ginocchia infreddolite.

… e punto dopo punto
con filo  sottile
lentamente sfilavi  con cura
dall’uncinetto ricurvo
candide trine preziose.
La telenovela alla tivù
raccontava di storie d’amore
e la luce tremula dall’alto
nascondeva agli occhi stanchi
il piccolo errore del punto.

… e riga dopo riga
intrise di amore
 splendevano ogni giorno
trine preziose di candido pizzo
cucite al tessuto di lino.
Tesori pregiati avvolgevi
che nascevano lunghe le sere
mentre fuori la neve
nell’annuncio della notte silente
cadeva come latte di nuvole.

… e se il sonno tarda a venire
 il divano è ristagno del cuore,
stringo forte il cuscino
imbottito di piume
e cesellato di bianco filet

… e con il tuo viso 
che ho dentro di me 
dormo serena …
… e sei qui...
ancora con me, mamma.

Carla Colombo
28 dicembre 2012 

(tutti i diritti riservati di Carla Colombo)



il cuscino confezionato dalla mia mamma  che stringo, quando non riesco a prendere sonno
 (succede alle vecchiarelle)
(mi riservo qualche modifica alla poesia---tutte le volte  che rileggo sistemo o correggo qualcosa..uffolina) 

18 gennaio 2013

Il punto stampa + volume 60esimo FNP-CISL - rassegna stampa

IL PUNTO STAMPA è una testata on-line ma anche cartacea molto seguita nella zona del Lecchese.
A nome del sig.  Claudio Bottagisi e per mezzo del Direttore Sig. Claudio Redaelli   è stata dedicata una intera pagina alla mia raccolta di poesie "LA MELODIA DEL CUORE"

Ringrazio moltissimo 



forse per la lettura è meglio cliccare qui :
http://www.ilpuntostampa.info/2013/01/carla-colombo-e-la-melodia-del-cuore.html


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Ho avuto il piacere di essere inserita con due miei eventi nel volume uscito per festeggiare
i 60 anni della FNP - CISL zona di LECCO 


Un libro per celebrare i sessant’anni di fondazione della Federazione Nazionale Pensionati Cisl di Lecco. E per rivivere le tappe più significative di un cammino caratterizzato fondamentalmente da tre passaggi e da altrettanti obiettivi: apprendere dal passato, agire nel presente, progettare per il domani. 
Una raccolta fotografica capace di testimoniare il percorso e l’esperienza della Fnp sul nostro territorio.


Qui sotto a seguito del I concorso Letterario indetto dalla FNP . CISL NEL 2011 - nel quale la mia poesia ::...e ancora ti parlo, ha conseguito il II posto. 



e qui con il sig. MARCO COLOMBO - segretario generale della FNP - CISL DI LECCO , a seguito della mia personale presso la sala congressi, sempre della FNP CISL A LECCO in occasione della festa della donna. 2012 - durante la personale si era tenuto anche un dibattito a tema " DONNA "



Ringrazio moltissimo tutti i componenti della segreteria FNP - CISL in particolare:  sig.ra RACHELE PENATI, sig. MARCO COLOMBO ed il  sig, GIANFRANCO PANZERI - capo lega di Merate che mi ha recapitato il volume.
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Era doveroso...dare lustro alle pubblicazioni.

16 gennaio 2013

un, due,tre...stella! (solo Rose)

Decisamente passo ad altro argomento "artistico"


su sfondo caravaggesco e con spatola vigorosa....ecco un'altra ultima opera che sta ancora asciugando : 

"un, due, tre...stella" - olio a spatola su tela
cm. 40x30 - gennaio 2013 


.....e se il vento riuscisse a trovare i colori delle mie tele 

so che troverebbe un unico colore ... rosso...


14 gennaio 2013

Bastaaaaaa!!!

Non so Voi, amiche ed amici miei, ma in questi giorni, fra tutte le mie faccende di casa e di altro, mi sto facendo anche una "capatosta"  di dibattiti politici, seguendo in pratica quasi tutti i canali,   non passa sera che non ne senta uno ed in modo martellante.
Mi entrano  in testa  le contraddizioni di tanti personaggi, le falsità, le ipocrisie, anche i buon propositi, ma che restano tali sono in campagna elettorale e che poi, come per incanto, spariscono subito dopo un mese di governo.  
Negli anni passati il mio impegno anche in questo campo è sempre stato piuttosto coinvolgente per vari motivi ed anche in questo periodo, seppur meno impegnata,  non posso fare a meno di ascoltare, di meditare ed ahimè, di arrabbiarmi.
La politica è un'arte e pochi la sanno fare. Aggiungo, la politica è una nobile arte e non è ammissibile che venga così deplorevolmente data in mano a dei balordi che sanno solo fare gli interessi propri!
Ma perchè questa premessa? Solo per giustificare questa mia uscita di "poesia" - passatemi il terminee -scritta in un "Botto" da cittadina piuttosto incavolata.

A Voi ferire al cuore chi volete,  credo che, secondo me, sono pochi da salvare... 

Eppure...ma basta così! 

Non sono inerte
e con la mente chiusa
come fossi guscio di noce
alla cupidigia del mondo.

Non sono indifferente
e con la bocca spalancata
come fossi maschera di gomma
all’avidità di tanti.

Non sono stupìta
e non lascio al taglio i rami
dell’albero piantato nella rotonda
all’ingresso del paese.

    Io non sono
    come tu mi vuoi!

Evaporo nel fumo
il grigio costante
di momenti grevi,

ferisco il cuore
di chi non nomino
anche a bassa voce,

resto immobile    
senza proferir parole
pensando che…?

  non posso pensare 
è tempo di agire 
  
… e  starò a guardare!  

Gennaio 2013


a tal riguardo ho una serie di opere informali che manifestano questi disagi :


 Difficile esserci - tecnica mista su tela - dim. cm. 70x50 - anno 2012 


Pensiero presente - tecnica mista su tela,  cm 50x50 - anno 2012


Deve finire. olio + tecnica mista su tela. di. cm. 80x60 - anno 2011 


I tanti perchè - olio e tecnica mista - materiali vari - su tela- dim. cm. 70x50 - anno 2011


Perchè non credere che possa cambiare - olio+acrilico+foglia d'oro+materiali vari - dim. cm. 60x60 
- anno 2011 

Ai margini...la sofferenza - olio + tecnica mista e foglia d'oro - dim. cm. 70x70 - anno 2010
ed altre che potrete vedere qui : 

tutti i diritti servati . Carla Colombo 


12 gennaio 2013

fresca....fresca!

Fresca ed ancora "con la classica puzza di colori" che per me è "profumo inebriante" :-) Vi lascio con l'ultimissima opera terminata oggi:


opera : Che tesoro che sei! (frammento del giorno) - 
olio a spatola su tela. dim. cm 50x50 - 11 gennaio 2013 
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Ho ricevuto la lettura del dott. Romeo Aracri, che condivido con piacere con tutti Voi, 
ringraziando il dott. Aracri 
I veri artisti hanno tante vite e una di queste per Carla Colombo e’ quella di possedere un talento innato nel riproporre con una affettuosità delicatissima il mondo che la circonda o forse che qualche volta ha sognato .Come in questa splendida opera fatta di colori vivi,pulsanti,gioiosi che avvolgono lo sguardo e lo proiettano nel suo mondo fiabesco dove tutto e’ semplicemente soffuso di magiche melodie e cromatismi vibranti. Il talento non e’ definibile ma in questa sua espressione si può raccogliere tutta la sua umanità,la sua sensibilità e tutta al sua intelligente personalità che domina i colori in un gioco magistrale che fa arrivare direttamente all’animo,attraverso tonalità dolcissime, sensazioni e emozioni profondissime che suscitano un sentimento di quiete e armonia soffusa. Leggerezza cromatica,padronanza della luce, analisi del colore,costituiscono il suo universo artistico,il suo eden di forme e colori espresso con l’uso cromatico di spatolate sicure e decise sulla tela che ci restituiscono fiori dai colori tenui in una virazione compiuta del verde sotteso da una suggestione intrigante della luce come il reale possibile o piu’ probabilmente desiderato e dai suoi occhi catturato.
dott.R.Aracri
12 gennaio 2013
tutti i diritti riservati . Carla Colombo 
una lieta domenica - serenità e sorriso...sempre !!!