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carla_colombo@libero.it - 349 5509930 - In questo mio spazio desidero condividere le mie opere pittoriche, le mie poesie, foto, viaggi, ricette, letture...ACCOMODATEVI!

Le mie opere im vendita su ARTLYNOW

Le mie opere  im vendita su ARTLYNOW
troverete particolari proposte artistiche- carla_colombo@libero.it

12 novembre 2012

I quaderni di Pino Palumbo

Ho avuto modo il mese di settembre  di dedicare una personale on-line  sul blog

al poeta 
 PINO PALUMBO 
e dopo questa splendida personale che ha avuto moltissime visite e consensi da parte di tutti Voi, Pino ha pensato bene di comporre una raccolta con tutte le poesie pubblicate unitamente alle varie immagini che personalmente ho scelto per accompagnare le Sue poesie. Ne è uscito un lavoro egregio degno, secondo me di pubblicazione. 
Mi ha fatto l'onore di inserire in pagina di copertina la mia opera Pezzi di VITA alla quale tengo moltissimo 

In un precedente momento,  che poi ha pensato di completare proprio in questi giorni a seguito della suddetta personale Pino aveva predisposto un altro volume virtuale nel quale sono  raccolte tutte le varie letture-poesie dedicate a dipinti di amici artisti unitamente alle loro opere pittoriche.
Ed anche qui sono onorata che alcune sono stata dedicate alle mie opere. 

Che aspettate!?
Correte da PINO PALUMBO E SFOGLIARE COSI' I VOLUMI PAGINA DOPO PAGINA.
...come a sfogliare una vera e propria raccolta 


10 novembre 2012

Terra di Provenza ed il sentiero delle ocre

Qualche anno fa avevo visitato la Provenza in un tour che mi aveva molto entusiasmato e tra le varie città abbiamo visitato  pure la piccola cittadina di Roussillon  ed il  famoso sentiero delle ocre.
Durante il percorso obbligato avevo raccolto (di nascosto perchè è proibito) della  terra bellissima appunto  color ocra... che ho conservato e che conservo  e che ogni tanto riprendo quando mi accingo ad eseguire le opere informali.
Ho dipinto tante volte i campi di lavanda (se volete guardare qui:)
http://www.artecarla.it/campagne_boschi.html
ma ciò che Vi propongo è una cosa completamente diversa che so raccoglierà qualche perplessità....queste sono le opere amate dagli "artisti" e dagli addetti ai lavori,  un po' meno da coloro che preferiscono  le opere figurative e le classiche opere da appendere sui muri della propria casa.

Terra di provenza (sentiero dell'ocra) - tecnica mista su tela - 60x40 - anno 2012 

un piccolo accenno di quel bellissimo luogo: 



Roussillon è il paese dell'ocra, arroccato su balze rocciose dal colore rosso vivo, immerso nel verde intenso della vegetazione mediterranea, in particolare di cedri e pini. 

Da qui parte il sentiero delle ocre: un percorso da seguire a piedi che vi porta tra grandi falesie, torri e pinnacoli di terra di un colore intenso che va dal rosso vermiglio al giallo -a seconda della quantità di ossidi di ferro presenti- con gradazioni e sfumature spettacolari.
Queste grandi formazioni rocciose sono modellate dall'acqua, dalla pioggia, dal vento che fanno riaffiorare tonalità diverse, e danno origine a forme e strutture singolari, a gole e piccoli canyon. Un ambiente veramente unico che può ricordare le rocce dello Utah negli Stati Uniti e che, per i colori molto intensi, viene simpaticamente chiamato "il Colorado Provenzale".
Di grande effetto è sicuramente il contrasto tra le gradazioni di rosso della roccia ed il verde della vegetazione: sembra di essere di fronte ad una tavolozza di colori o meglio, ad una collina di colori.
Ovviamente queste ocre e pigmenti sono stati e continuano ad essere utilizzati da artisti ed artigiani locali nella produzione di maioliche, vasi, stoviglie, piastrelle, terrecotte. 

A Roussillon è possibile anche visitare il Conservatoire des ocres et pigments appliquès.








impossibile resistere all'acquisto di pigmenti da utilizzare in pittura 
(ricordo che è stata una grossa spesa...
ma io pecco sempre quando vedo novità di materiali , è una mia debolezza e sono i regali che mi concedo) 


Copyright registrato
(Tutti i diritti riservati ®©)
foto ed opera di carla colombo 

8 novembre 2012

Ecce Artist - collettiva


A ROMA...questo originale evento al quale sono onorata di farne parte con una mia piccola opera di dimensioni tassative 20x20

Solo i miei occhi...chiusi - tecnica mista su mdf - dim. cm 20x20

lazionauta....ha parlato dell'evento dietro mia comunicazione :

http://www.lazionauta.it/ecce-artist/

--e se vi va di leggere....

EVENTO PATROCINATO DA ROMA CAPITALE MUNICIPIO XVII

Partecipano allo show oltre trecento opere di artisti da tutto il mondo: ricerche artistiche più disparate, opere pittoriche, fotografiche, digitali e in poesia, provenienti dalle più diverse formazioni


Si spazia dalla dall’iperrealismo alla digital art, dall’ipercontemporaneo al figurativo, alla grafica, alla street art, al pop surrealismo, al polimaterico…
Presenti autori affermati, emergenti e neofiti sperimentatori che esprimeranno in un fittissimo dialogo il proprio pensiero attraverso il prodotto detto “arte”.
L’evento ha come unico scopo quello di promuovere l’arte e i protagonisti che la rappresentano.
L’autoritratto è il linguaggio più significativo che l’artista utilizza per interagire con lo spettatore, il quale è invitato a cogliere il senso e il significato della poetica dell' “essere “ artista.
Attraverso l’interpretazione del “se” gli autori estraggono le essenze più intime: espressioni inquiete o pacificate, corpi dissolti o irriverenti, volti sereni, percezioni allarmanti, tratti accennati, ritagli d’anima deposti in piccole opere di cm 20X20.
Tasselli di vita raccontati, recitati, sputati, in un percorso che coinvolge lo spettatore immergendolo in un micro-macrocosmo dove riflettere sulle tematiche essenziali dell’”essere umani” nella società contemporanea.
Intime necessità di comunicazione senza sottomissioni all’establishment dei circuiti artistici.
Informiamo che la mostra sarà visionabile da dieci giorni prima della data del vernissage esclusivamente per la stampa e per la critica su appuntamento al n. 338 9665584.
La location “FABBRICAIMMAGINE beautè avancèe” di Maurizio Gulinello e Mariagrazia Benvenuti è un centro benessere che si occupa di servizi di bellezza a tutto tondo, specializzato nella cura dei capelli, nella consulenza stilistica, in esclusivi trattamenti di alta cosmesi con check up medici e coiffeure d’avanguardia, è anche make up atelier e make up agency.
Periodicamente il centro offre ai suoi clienti la visione di interessanti e innovative mostre d’arte contemporanea curate dalla titolare stessa Mariagrazia Benvenuti (artista, curatrice, collezionista, estetista e make up artist specializzata in tecniche fisiomassoterapiche).
Ringraziando per la cortese attenzione ci auguriamo di averVi tra gli ospiti.
Saluti
Mariagrazia Benvenuti



INFO E CONTATTI:
cell.338 9665584
email: mariagraziabenvenuti@gmail.com




“ECCE ARTIST” di Michele La Porta
“Si usa uno specchio di vetro per guardare il viso; e si usano le opere d’arte per guardare la propria anima.” E' questo il tema della Mostra internazionale "ECCE ARTIST" - AUTORITRATTO D'ARTISTA, a cura di Mariagrazia Benvenuti e Alessandro Stacchi, organizzata da "FABBRICAIMMAGINE" con il patrocinio di Roma Capitale. 
Soli 20x20 cm, un apparentemente confine o gabbia, per esprimere la sconfinata percezione di se stessi che, proprio di lineare e "regolare nelle forme", sembra non avere nulla. Una raccolta di opere di piccolo formato, eseguite con qualsiasi tecnica e materiale, digital, pittura, fotografia, collage aperto anche alla scrittura e alla poesia, che è sembrata una sfida.
I meccanismi psichici che si manifestano nelle dinamiche dell'autoritratto, partendo dal contrastante rapporto che abbiamo con la nostra immagine e la percezione che gli altri hanno di noi, diventano, quindi, la messa in scena di queste risultanti.
Elaborare un'immagine, un volto o una forma che siano espressione della nostra identità non è, però, un'impresa semplice. 
Il senso di identità, infatti, non può prescindere anche dalla materializzazione della percezione interiore che è ben più complessa dello schema corporeo, suppur ne funga da inevitabile contenitore o "specchio". 
L'autoritratto, collegando i modelli percettivi e analitici degli elementi interni ed esterni è, per l'artista, un mezzo per interrogarsi, scandagliarsi e celebrarsi. 
E' l'espressione creativa della necessità di dare sostanza e visibilità alla pluralità delle proprie maschere ma anche un manifesto psicologico con il quale dare un corpo e una rappresentazione alle proprie ansie, insicurezze, lacerazioni, debolezze, consapevolezze, ricchezze e speranze. 

Speranze, spesso, di ancorarsi alla Storia, dando a se stessi un senso di immortalità, rappresentando quel doppio che sopravviverà e resterà eterno.


L’autoritratto in "piccola" mostra di Alessandra Pontecorvo 
Il “Call for Artist” della Mostra Internazionale di Opere di Piccolo Formato organizzata da Mariagrazia Benvenuti (ottobre 2012) in “FABBRICAIMMAGINE”, a Roma, ha come tema, quest’anno, “Ecce Artist”, autoritratto d’artista.
L’autoritratto è presente in tutte le fasi della storia dell’arte, come dimostrazione di bravura, come autocelebrazione, come volontà di lasciare testimonianza di sé da parte dell’artista (sia esso pittore, scultore o scrittore) . Può essere però più interessante ai nostri giorni prendere atto della rottura degli schemi tradizionali avvenuti nel clima pittorico antinaturalista del Novecento. Qui, gli autoritratti di Gauguin ed Ensor hanno aperto la via a mille auto-metamorfosi di volti e corpi. Sempre in questo filone si iscrivono gli esperimenti precubisti dì Picasso il quale, attribuendo alla sua figura i tratti grossolani di una maschera africana, si accosta al gusto primitivista degli artisti tedeschi del primo espressionismo. 
Rimasto saldo in sella anche durante il ritorno del tradizionalismo, come ben indicano, in Italia, la serie degli autoritratti metafisici di de Chirico o, in Germania, il freddo realismo degli autoritratti nell'ambito della Nuova Oggettività, l’autoritratto si è fatto, invece, raro nei primi due decenni del secondo dopoguerra in quanto inadatto al gusto astratto e informale prevalente. E’ poi è tornato in uso con la pop art, l'iperrealismo, le varie correnti neofigurative di fine secolo, col contributo anche del diffondersi della fotografia come medium artistico (A, Warhol, Gilbert & George, J. Beuys). Ricordiamo a questo proposito – in una produzione artistica che diviene sempre più complessa sotto la spinta della immensa storia che la precede – il Triplo autoritratto di Rockwell (1960), che mostra sé stesso davanti a una tela intento a copiare il suo volto riflesso da uno specchio, sotto la tutela di autoritratti del passato, da Dùrer a Picasso, riprodotti nel quadro.
"Attraverso lo sguardo, metafora del suo potere creativo, l'auto-ritrattista acquisisce un triplice ruolo, in quanto è allo stesso tempo autore, soggetto e spettatore”, ha affermato Cristina Nuñez, fotografa spagnola che ha proposto l’autoritratto come metodo di auto-terapia. Non è difficile capire quanto questo sia vero. Ma, restando nel campo della produzione di opere d’arte, possiamo dire che ogni autoritratto, al di là dello sguardo sulla propria interiorità, è sempre una sorta di performance. Deve entrare in gioco l’intenzionalità: è assolutamente impossibile costruire la propria immagine in modo inconscio. Il nostro agire o recitare è funzionale a ciò vogliamo che gli altri vedano di noi, ma prima dobbiamo entrare in contatto con la molteplicità del nostro essere e decrittarla (e costruirla). Quindi, se l’autoritratto è performance non è detto che sia un’auto-confessione realistica. Può essere anche gioco: possiamo uscire da noi stessi, immaginarci diversi da quello che siamo, come ha fatto l’artista giapponese Tomolo Sawada con le sue quattrocento fototessere-autoritratto che rappresentano quattrocento donne diverse; oppure possiamo ricorrere allo pseudo-autoritratto ( Autoritratto come farabutto di J.M. Basquiat, 1982): un'irriconoscibile maschera primitivista cui l'autore ha attribuito uno status di autoritratto in quanto espressione del proprio sentimento e gusto creativo. Le opere pervenute a FABBRICAIMMAGINE in seguito al Call di quest'anno mostrano di iscriversi perfettamente nel solco tracciato dalla storia dell'arte: si va dal minimalismo realista ironico all'informale, dalle composizioni finto-collage a sofisticati autoscatti, da straordinari grafismi a gouasches e polimaterici. Veramente un concentrato, di eccellente livello, di quello che offre il panorama artistico mondiale.


ALCUNE FOTO DELLA COLLETTIVA 




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7 novembre 2012

Fiori...ancora fiori

Giusto per non perdere la cosidetta mano...


acquerello in violetto ortensia e iris - su carta Fabriano gr. 300
dim. . 42x55 - anno 2012


Dedica

E’  appena socchiusa
la porta dei sogni,
l’inverno con il suo freddo
tende a venire. 
 
   Che gelida l’aria!

Se non mi regali
le carezze che conosco
sento del cuore
l’inverno ed il suo gelo. 
 
   Quanto mi manchi!

Carla Colombo
 ottobre 2012

5 novembre 2012

Un meriggio a Milano

..e durante la visita alla mostra di Milano, mi sono uscite spontanee queste poche parole..e qualche foto



Meriggio a Milano

Frammenti di sole d'ottobre 
illuminano nel cielo le guglie
di merletto di trine antiche
e mentre briciole preziose sul lastricato 
saziano colombi 
che tubano noncuranti di noi
giungono come musica melodiosa
dalla piazza affollata
le voci dei turisti.

   Che belli i visi paffuti dei bimbi
   che giocano nel caldo meriggio!

Con passo veloce scompare 
nel tunnel del metrò
il lavoratore stanco del giorno
e fra  languidi sguardi in galleria 
 la signora vestita di rosso
ammira vetrine illuminate
in attesa dell'imbrunire 
e  la piazza ritrova il silenzio
ed anche il mio ritorno.

  Che caotico il traffico sulla tangenziale  
  ma presto sarò da Voi!

Carla Colombo
Ottobre 2012
(in un pomeriggio durante la visita alla mostra di Picasso)


 foto di Carla Colombo 

Copyright registrato

(Tutti i diritti riservati ®©)


4 novembre 2012

Mostra dedicata a Pablo Picasso

GRAZIE A TUTTE LE AMICHE E AMICI CHE OGGI MI HANNO FATTO 
GLI AUGURI PER IL MIO ONOMASTICO. 

..E RIPRENDO....
In uno splendido martedì pomeriggio di ottobre mi sono recata a Milano con il gruppo "IL GRAPPOLO" dove ho potuto visitare presso il PALAZZO REALE la splendida mostra dedicata al Maestro spagnolo PABLO PICASSO



alcuni compagni di viaggio, in attesa del nostro orario di entrata 


all'intern. è proibito fare fotografie, ho "rubato" solo qualche scatto.....
Dipinti, sculture, fotografie e film per raccontare uno degli artisti che ha maggiormente segnato il Novecento, La mostra è aperta sino al 6 gennaio 2012  :una grande mostra  antologica ripercorre la ricca produzione del Maestro spagnolo: tra i capolavori esposti, anche La Celestina (1904), realizzata nel cosiddetto Periodo Blu, e il Ritratto di Dora Maar (1937), che riproduce il volto della fotografa amata dall'artista andaluso. 
Il percorso espositivo è arricchito da disegni, stampe e libri illustrati e da una sezione che documenta la mostra presentata da Picasso nel 1953 proprio nel museo affacciato su Piazza Duomo. In quell'occasione, la monumentale e drammatica Guernica fu esposta nella Sala delle Cariatidi, devastata dalle bombe dieci anni prima. In questa occasione è stata riproposta con una copia di dimensioni come l'originale






alcune opere esposte :











arte, pablo picasso, periodo blu, pittura, celestina, arte del novecento, arte - grandi maestri
ed anche LEI...LA CELESTINA
L'opera conosciuta al mondo col titolo di Celestina, è un celebre dipinto realizzato nel 1904 dal grande artista spagnolo Pablo Picasso.
Quest'opera è realizzata con la tecnica dei colori ad olio, su una tela che ha le dimensioni di 81 per 60 centimetri, ed è conservata presso il Museo Nazionale Picasso di Parigi, che prende il nome proprio dal celebre artista, che è riuscito durante un intera vita, con lo studio, la ricerca ed il suo grande genio artistico, a smuovere le fondamenta del mondo dell'arte.
Ma chi è la Celestina del ritratto di Picasso? Forse a dire di alcuni esperti e storici, potrebbe esser il ritratto di una certa donna, tale Carlotta Valdivia, mezzana (una sorta di ruffiana dell' epoca) soprannominata appunto “Celestina”, che era anche cieca di un occhio. Questo nomignolo in lingua spagnola ha il significato di “protettrice”. In Spagna, in molto paesi, le donne anziane venivano associate anche alla morte, visto che toccava a loro annunciare chi era morto recentemente nella zona.
Questa bella opera di Picasso, è stata eseguita mentre si trovava a Barcellona, in un periodo preciso, che precede la partenza verso Parigi, la città francese più famosa e amata da tutti gli artisti, sia famosi che meno famosi. In questo breve periodo che va all'incirca dall' Inverno del 1903 e la Primavera del 1904, l'artista Picasso, riesce a produrre numerose opere artistiche, che gli esperti e gli storici di arte, diranno essere, come i capolavori più belli di tutto l'intero Periodo Blu (clicca e leggi). Tra questi capolavori, ricordiamo per esempio, Il pasto del cieco, La vita, Vecchio cieco e ragazzoIl vecchio chitarrista e anche questo di Celestina, di cui parlo in questo breve articolo (potete cliccare sui nomi per andare agli articoli relativi).
Osservando il dipinto, possiamo vedere subito che, la protagonista è una donna abbastanza anziana, anzi addirittura Picasso dipinge anche un suo occhio sinistro malforme, forse cieco o che porta le evidenti tracce di un velo di cataratta. Il corpo della donna, non si intravede bene nelle forme, anche se si può intuire che è molto esile, sotto una mantella scura che lo avvolge. Il volto, coperto da un velo scuro, riesce a mettere in grande risalto il suo viso chiaro e illuminato. Picasso riesce attraverso la sua abilità artistica e alcuni particolari importanti, a rendere questo viso di donna anziana molto reale e vero. Se guardiamo per esempio la precisione dell'attaccatura e il colore così naturale dei capelli della donna anziana, o magari le gote scavate dagli anni e quindi dal cedimento naturale della pelle. Un altra meraviglia del dipinto di Picasso è il particolare del mento, dove notiamo l'ombra che viene portata dalla peluria, e le rughe che ci descrivono questo bellissimo viso molto vissuto. Tutto questo riesce a colpire ogni osservatore per il suo grande verismo.
Il colore del personaggio e dello sfondo, è quasi monocromatico, alcuni toni del colore principale, il blu (se vi fa piacere, potete leggere altri articoli del blog sul periodo blu di Pablo Picasso), sembra appena rischiarato dal colore rosa che colora le guance dell'anziana donna.
Lo sfondo no ci fa capire bene dove la donna si trovi, non abbiamo molte informazioni per capire il contesto che la circonda. Cosa Picasso vuole trasmetterci attraverso il viso di questa donna anziana? In questo modo, la donna che sembra molto malinconica, diventa anche enigmatica, e attraverso l'uso predominante del colore blu si tinge di inquietudine, rafforzata anche da quella malformazione all'occhio molto evidente e dallo sguardo penetrante e obliquo della donna.
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Sono veramente tante le opere esposte che caratterizzano i vari periodi del maestro spagnolo. Tutto in un ampio spazio delle sale del Palazzo Reale richiama attenzione e curiosità e tutto è molto affascinante e lo diventa ancora di più, seguendo la vita del maestro, perchè la sua pittura è collegata alle varie fasi della Sua vita, in particolare ai tanti amori ed alla Sue donne. 
Potete trovare tutti i dati della mostra qui :

e per quanto riguarda la vita di Picasso inutile che io mi limiti a queste pagine, l'web è pieno di note su Picasso 
Posso solo  dirVi che, se siete in zona e volete passare un pomeriggio diverso questa è l'occasione giusta.