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Le mie opere im vendita su ARTLYNOW

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24 agosto 2011

Cassano D'adda - un'altra perla sull'Adda

Il mio desiderio di approfondire la visita di alcuni paesi displocati sulle sponde del mio fiume , l'Adda, si sta via via più definendo, infatti Vi sto per presentare alcune immagini di uno splendido paese che ho visitato qualche domenica fa, quando il caldo non era così opprimente  anche se sulle sponde del fiume i bagnanti erano tantissimi.
C A S S A N O   D ' A D D A 

Cassano d'Adda (Casàn in dialetto milanese) è un comune di 18.696 abitanti della provincia di Milano. Fa parte del territorio della Martesana
Non vi sto ad elencare tutte le belle ville patrizie che potrete eventualmente visitare in una visita a Cassano d'Adda ... sarebbe troppo lungo, mi limito ad inserire  alcune  immagini del

C A S T E L L O

che già da solo merita senz'altra una visita.







 Il ponte che collega le due sponde dell'Adda ed il panorama che si presenta è stupefacente. Qui sotto da sopra i ponte il panorama



IL Castello è visitabile dalla splendida piazza in paese...
ed anche da quassù il panorama merita davvero tantissimo



foto di © Carla Colombo 
tratto dall'web...

Maestoso, un po' altezzoso, cromaticamente e architettonicamente leggermente confuso, il castello di Cassano d'Adda svetta sull'argine del canale Muzza, accogliendo con severità il viaggiatore che proviene dalla pianura bergamasca. Si presenta, a prima vista, in modo sicuramente originale, privo cioè delle fondamentali caratteristiche che accompagnano i castelli lombardi: : nessun merlo, una sola torre, nessun bastione, nessun fossato. Questa singolare parvenza estetica altro non è che il risultato di una plurimillenaria storia di rimaneggiamenti e di abbandoni .
Non è possibile datare con esattezza l'anno della costruzione del maniero cassanese; è comunque certo che nell'anno 887 accolse il tedesco re Carlomanno chefu il primo di una non trascurabile serie di ospiti che soggiornarono tra le possenti mura della rocca abduana. Anche re Enzo, figlio di Federico II di Svevia, infatti vi si trattenne nel 1245 mentre Ezzelino III da Romano vi fu fatto prigioniero nel 1258 prima di essere tradotto a Soncino. Il Castello di Cassano seguì le vicende politiche della vicina Milano, conteso tra Torriani, Visconti e Sforza. Nel 1446 visse una breve parentesi veneziana con il dominio della Serenissima che lo fortificò, lo cinse di un fossato e lo dotò di bastioni e fortilizi all'imbocco della Muzza. Qualche anno più tardi, tuttavia, il maniero già quasi millenario, tornò definitivamente sotto la potenza ambrosiana alla quale legò fortune e sventure. Tra il 1451 e il 1474 il castello fu al centro di una intensa opera di rimaneggiamento e fortificazione: l'architetto Bartolomeo Gadio, che saldò il suo nome all'unica torre presente nella struttura militare cassanese, fu incaricato di eseguire lavori che ne interessarono la rocca, il revellino e i contrafforti sull'Adda. Fu necessario attendere altri tre secoli perché il vecchio castello tornasse all'attenzione di architetti e ingegneri: fu Carlo Emanuele III di Savoia, re di Sardegna, a fortificare il maniero su progetto del capomastro Perrucchetti, antenato del fondatore degli Alpini. Fu questa l'ultima boccata di ossigeno per l'ormai stanca ed inutilizzata fortezza. Nel 1764, in pieno illuminismo, si fece demolire il portone del ricetto, che cingeva il borgo fortificato e si procedette ad altre opere di smantellamento: nel 1776 potè ufficialmente dichiarasi finita l'importanza militare del castello di Cassano tanto che se ne meditò una poco gloriosa demolizione. Negli anni settanta del XVIII secolo, infatti, si pensò di utilizzare l'area compresa tra il ricetto, il castello e il convento dei cappuccini per la edificazione di una dimora di residenza per il principe Ferdinando, figlio di Maria Teresa. La grande spesa, la distanza da Milano e, soprattutto, l'umidità della zona fecero abbandonare presto il progetto che si avvalse delle firme degli architetti Fè, Nosetti e Ferrari.
Superata la sua funzione bellica tra il XVIII e il XIX secolo , il maniero fu riadattato ad usi diversi; sede di pretura e carceri, caserma militare. Nel Novecento continuò incessante l'opera di "snaturalizzazione" del castello che finì per ospitare una filanda, sede di Pretura, officine, laboratori artigianali, malsane abitazioni. Fino ai primi anni Ottanta vi si trovava anche una frequentatissima discoteca ricordata con nostalgia dai giovani dell'epoca. Ogni ambiente della rocca finì insomma vittima dell'incuria e del più sconfortante degrado. Agli inizi degli anni Novanta si registrò un improvviso quanto inatteso colpo di spugna: si sbaraccò tutto quanto non attinente alla vetustà e alla importanza del luogo e si diede il via a lavori di restauro che restituirono, almeno esternamente, un certo decoro all'antico castello . Agli inizi degli anni Duemila la rocca che fu dei Visconti, pare voler far parlare ancora di se. Ne è una riprova quanto accadde nel 1999, anno in cui ritrovarono la luce alcuni meravigliosi affreschi di scuola giottesca. Un capolavoro di finissima fattura maldestramente celato sotto un robusto strato di calcina .in una cappella patrizia che aveva finito per diventare una coppia di miniappartamenti. Passato l'iniziale entusiasmo, tuttavia, l'imprevisto ritrovamento, che portò il castello di Cassano anche al centro dell'interesse della stampa nazionale, i riflettori sembrano essersi di nuovo spenti su questo prezioso tesoro della storia lombarda.
Marco Galbusera
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Che dire ancora..si può scendere dal Castello lungo un percorso obbligatorio che porta direttamente sul fiume e prorpio sulla sponda del Castello si visita la struttura del "dopolavoro" dove ai tempi riunivano i lavoratori della ex Borletti. ed ora adibito ad eventuali culturali ed a semplice bar...il paese offre moltissimo.  Inoltre se avete voglia di una passeggiata in mezzo al verde si giunge alla centrale posta in una conca silente e rilassante.  Oppure, se lo desiderate  è possibile   passare una giornata lungo le sponde del fiume in cerca di refrigerio o di tintarella presso la cosidetta Spiaggia di Cassano (qui sotto), ma anche in oasi di verde isolati e refrigeranti .
Le foto che ho inserito qualche giorno fa dei cigni sono state scattate proprio su queste acque che si accostano senza problemi ai  turisti.
Cassano d'Adda dunque è senz'altro un meta da inserire per coloro che vogliono documentarsi sui paesi posti sul percorso del fiume Adda oppure semplicemente per passare una giornata in Brianza.

da you.tube

23 agosto 2011

Mostra collettiva ZAGO and your Friends pro EMERGENCY

E' con entusiasmo che ho dato da subito, da come ho saputo dell'iniziativa,  il mio contributo a  questa bellissima e solidale inziativa  partita già dalla fine del  2010 e che ora sta  prendendo corpo. Ormai  ci siamo!

In 100 + 1 saremo tutti quanti con le nostre opere "incomple" ma poi terminate dallo splendido artista veronese ZAGO che con la Sua maestria nell'arte del riciclaggio ha fatto sì che le nostre opere prendessero consistenz,a e che assumessero particolari  manifestazioni artistiche trasmettendo messaggi per tematiche piuttosto pesant di  questa nostra Società. 
Le opere  tutte delle dimensioni tassative di 70x100, saranno disponibili per eventuali vendite per euro 350.00 cad l'una per l'altra ed  il ricavato sarà devoluto interamente ad EMERCENGY. .

http://www.emergencyuk.org/menu.php?A=003&SA=018&P=041&ln=En



DAL 21 NOVEMBRE AL 18 DICEMBRE 2011
DUGDATE CENTER . ENFIEL LONDON 



Ora tenetevi forti....
questa era la mia opera incompleta inviata a Zago alla fine del 2010 

sprazzi di luce per Emergency
olio + tecnica mista su tela. dim. cm. 70x100 



guardate dopo la mano fantasiosa e dannata di Zago 



Carla Colombo and Zago

La raccolta delle anime dannate 2010

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Attraverso questa lettura-recensione di Valentina Basile avrete modo di entrerà un  meglio sul significato delle opere proposte e sui messaggi che si vogliono trasmettere e di come, noi, con le nostre si siamo affidati alle mani di Zago lasciando che la nostra opera di trasformasse in altro..... 

dom 21 agosto 2011

L’arte contemporanea si affida continuamente a nuove sperimentazioni. Il discorso che vuole pronunciare con parole dettate da un gusto nuovo e da vicende storiche mutate, è quello già scritto dai grandi artisti del ‘900, che, inscrivibili nelle cosiddette avanguardie artistiche, hanno spalancato una volta per tutte la strada all’utilizzo di materiali atipici. Si cominciò con sabbie, plastica, sugheri, lamiere di ferro. Fu poi la Pop Art ad introdurre l’impiego dei rifiuti come materiale artistico ed è da questa esperienza, svuotata da quell’idea di serialità provocatoria che la accompagnò e riempita di significati nuovi e profondi che si fa largo l’idea del riciclo. D’altronde l’arte oltre ad un’esperienza sensoriale - e psicologico - emotiva - è da sempre fenomeno sensibile alle problematiche del suo tempo.
Gli artisti colgono in sferzate di pennello, scalpello o altro ancora i dolori che affligono la società, le sue gioie e i suoi periodi d’oro, le parabole ascendenti e il suo colare a picco. L’arte di questi tempi si confronta perciò con tematiche e problematiche generate da un mondo sempre più tecnologico ed artificiale, a partire dall’inquinamento. Ed è per questo che si ritrova nella pratica genuina e sempre più diffusa del riciclo, prendendo a modello le parole di Gabriel García Márquez: “Le cose hanno una vita propria, si tratta soltanto di risvegliargli l’anima”. Qui il rifiuto, l’oggetto che sarebbe destinato all’abbandono nelle discariche sempre più affollate, subisce una duplice rivalutazione: dapprima viene considerato degno di essere utilizzato di nuovo e quindi riacquista vita e modalità d’uso, poi viene elevato ad oggetto artistico, per cui viene inserito all’interno di un prodotto creativo. E ne diviene parte integrante, acquista la valenza di strumento e veicolo delle emozioni dell’artista al pari di elementi nobili quali il colore o il disegno.
Gli artisti, riuniti per Emergency nella mostra Zago and your friends, sono diversi fra loro per nazionalità, preferenze cromatiche ed espressive. Si tratta di opere cosiddette a due mani, ma l’innovazione vera sta nel fatto che tutti e cento gli artisti partecipanti si siano affidati alle mani e all’ingegno di un unico artista: Gianantonio Zago Marino.
L’operazione cui sono andati incontro è rischiosa: hanno sviluppato le loro opere, ma acconsentendo che un altro artista vi lavori ulteriormente, accettano anche che le loro creazioni si trasformino in qualcos’altro, che resta una loro espressione intrinseca, ma al tempo stesso diviene qualcosa di completamente nuovo, modellato da un’operazione di osmosi culturale ed artistica. Materiali e tecniche miste caratterizzano quindi i quadri in esposizione, ma i lavori sono uniformati da una comune ricerca espressiva, che diventa un’esperienza tattile, perché è possibile percepire la materia che affiora dallo spazio-limite del quadro ed invade la realtà. Ed è anche quest’ultima che a sua volta varca il limen, la soglia dell’opera e ne diventa un’estensione, perché la tela è costituita da oggetti veri, elementi protagonisti della vita quotidiana di ciascuno.
Si tratta di una scelta non casuale di oggetti che però sono stati trovati per caso, vicino ai cassonetti, agli angoli delle strade.
Zago guarda ai materiali da inserire in base a fattori emotivi ed estetici, rispettando l’armonia di un’opera già conclusa. E crea in alcuni casi effetti di tromp l’oeil, in cui l’elemento pittorico richiama quello materico e quasi vi si confonde.
L’esperienza della Pop Art si traduce nelle lattine di coca cola o fanta che sono oggetto privilegiato utilizzato dall’artista. Ma ad esse si accompagnano pacchetti di sigarette, peluche abbandonati, scarpe rovinate, penne, cinture, pennelli e tanto altro ancora. Zago crea composizioni polimateriche alle quali talvolta unisce la tecnica dei pastelli ad olio. Le opere si colorano in questo modo di figure emblematiche che nella loro semplicità stilizzata diventano elemento grafico potentissimo.
L’arte, in questo contesto, si fa denuncia sociale e politica, vera lotta al sistema. Promuove i diritti dell’uomo, la pace, la solidarietà. E nell’era globalizzata, lontano dal mondo meccanico e freddo della virtualità, diventa veicolo autentico mediante il quale esprimere le proprie idee, che attraverso questo evento internazionale diventano testimonianza di emancipazione e tramite di una conoscenza accessibile a tutti.
I quadri amplificano quindi il loro significato o se ne caricano di uno nuovo, legato a problematiche attualissime, che si conformano perfettamente all’azione umanitaria di Emergency, come il dilagante degrado sociale, la perdita dei valori, la mercificazione dei corpi, il dramma delle vittime di guerre mai giuste, affrontate con grande audacia espressiva, cui si accompagna talvolta una sagace ironia, che vuole provocare, punzecchiare le menti e spingerle a non arrestarsi sotto la polvere di una realtà già fatta, ma a pensare, a riflettere per creare una visione propria e personalissima del mondo.
Valentina Basile
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Tutto il mondo web sta parlando di questo grande evento ed anche io,  nel mio piccolo cerco di dare il contributo per la divulgazione della mostra.

Potete trovare tanto su questa collettiva chiedendo a google..ma anche qui :
http://www.facebook.com/pages/ZAGO-and-YOUR-Friends/159408070773972

tutte le opere partecipanti....uno spettacolo!!!!

22 agosto 2011

Due splendide amiche

Come ho scritto nel post precedente Ieri, ho tenuto la mia ennesima esposizione presso il Mercato dell'antico ad Imbersago , il mio paese.

Giornata  tremenda per via del caldo eccessivo e poca gente ovviamente in piazza, ma la giornata è stata rallegrata da due splendide visite di due amiche blogghine.
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Al mattino...(e lo sapevo), perchè  mi aveva avvertita, vedo spuntare un viso vagamente conosciuto, anche se, semi-nascosto da stupendo cappellino di paglia (adoro i cappelli) ed occhiali da sole.

MA SI MI DICO...E' PROPRIO LEI...



"LA SANDRA" 

(Foto scattate  da suo marito Franco)

Sul suo blog potrete visionare altri scatti raccolti in un bellissimo slide. 

Inutile dirVi di quanta simpatia, dolcezza e positività esprime la nostra Sandra, del resto si vede già dal suo viso solare e luminoso.  Sandra e Franco sono arrivati da Modena. per conoscermi...questo per me è un vero piacere e onore, peccato solo che la temperatura non  era proprio l'ideale per la visita al mio dolce paesiello con annesso Adda e Santuario e tutto il resto...ma noi abbiamo chiacchierato e siamo stati bene lo stesso , ..evvaiiiiiiiiiiii!!!Grazieeeeeeeeeeeee!!!

e poi....

Nel pomeriggio verso le 14.30 dopo una piccola rinfrescante spruzzata di acqua in un bagno vicino (ma chi me lo fa fare..eheheh, ma quando si  prendono gli impegni con gli organizzatori, non mi piace mancare), vedo un viso  che mi viene incontro e che ho già conosciuto qualche mese fa ,sempre elegante e ben truccata...

"MA CHE BELLO . CHE SORPRESA!!!"
è leiiii

"LA ROSA"  



La foto sopra l'ha sistemata per bene Rosa...:-))) 

nel suo blog, conoscerete altre immagini.

Rosa ha voluto davvero farmi una sorpresa, perchè questa visita era per me inaspettata.
 Abbiamo chiacchierato a lungo e  Rosa ha dimostrato ancora una volta la Sua sensibilità ed il forte stimolo verso le emozioni. Mi ha anche regalato le sue gambe...ahahah....ma non solo!
Beh dai..ci siamo divertite, ma .il nostro dialogo è stato anche molto profondo...e pubblicamente voglio ringraziare Rosa. . 

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Mi scuso con le amiche se non ero proprio all'altezza, struccata e un po' dismessa per il troppo caldo ,ma giuro che la contentezza era veramente alta...e la prossima volta sarò più presentabile, truccata e tirata a  lucido... 
Grazie davvero tantissimo, la giornata con Voi è passata in un baleno. 

19 agosto 2011

Opere ad olio


Domenica 21 AGOSTO 

sarò presente come ogni terza domenica del mese al 
MERCATO DELL'ANTICO
AD
IMBERSAGO - piazzale palazzo Comunale (in ristrutturazione)
con alcune mie opere.
Vi aspetto , anche se probabilmente gli espositori saranno decimati per il periodo di ferie.

Inoltre.
Venite a giocare con me e con Francesco Acciaro e vincere un suo lavoro artistico
qui : 

Vi lascio con 
Un omaggio estivo per tutti Voi (ultime  due opere di una settinana fa) .

un mio personale...


CADEAU D'ESTATE 
olio a spatola su MDF
dim. cm. 30x34 - agosto 2011 

IN  ARMONIA 

e per coloro che sono stati a casa come me in questo agosto

Vi regalo il mio ....


MARE...MARE 
olio a spatola su MDF
dim. cm. 30x24 - agosto 2011 


IN SOLIDARIETA' 
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Lieta domenica 
ciaooo

Incredibile : Il paese delle meraviglie

Durante le consuete passeggiate lungo le vie del mie paese  mi succede spesso di imbattermi in fenomeni strani, almeno lo sono per me.....

Come è possibile riuscire ad allevare.....




..e questo è il fratellino, perchè non so se lo ricordato, ma avevo già inserito la femminuccia qualche mese fa.
Eppure, mi dico,  non abito in località montana...

...e poi...mi dico ancora ...non abito neppure in zona di mare per ritrovarmi davanti  fiori (ibiscus gigante) lasciati così come vegetazione di un normale prato...



foto di ©Carla Colombo 

ed allora questa volta mi dico convinta 
 vivo nel paese delle meraviglie!


17 agosto 2011

Sincronismo..eppure sono solo "Cigni"

Penso di avere particolare fortuna quando immortalo questi splendidi esemplari del regno animale...ma la cosa entusiasmante, secondo me, di questi scatti  è l'averli colti  in un sincronismo impressionante, una posa perfetta.

Guardate un poco che splendore...sempre sulle acque del mio fiume ...L'ADDA..., in un posticino che presto Vi presenterò.

SIAMO UNA COPPIA PERFETTA! 





NON TE NE ANDARE. RESTA CON ME!







foto di© C Colombo (nessun ritocco, sono proprio spettacolari così!)