ALIAS MARIO ALIPRANDI
la nuova fatica letteraria di Mario Aliprandi che ho gradevolmente ricevuto e che mi permetto di consigliare
MARIO ALIPRANDI ED IL “
NOME URLATO”
Ho conosciuto Mario, insieme all’amico comune Giovanni Conti
a seguito di un piacevole viaggio verso Arezzo per il ritiro di un gradito
premio ad un concorso al quale avevamo partecipato, ed a nostra insaputa,
avevamo ottenuto un validissimo piazzamento nelle diverse sezioni.
Già avevamo inteso che durante quel viaggio nascesse una sincera amicizia, ed infatti, tale si è
manifestata nel corso degli anni, che seppur non frequentatissima, ci avvolge
sempre di un bel stare insieme e non manchiamo mai, quando ci vediamo
soprattutto alle mie personale di pittura, di manifestare la nostra spontaneità.
Ho da subito intuito, ed il tempo me ne ha dato ragione, che
Mario è un culmine di sensibilità e di voglia di amore.
Ne ho avuto la certezza quando con estrema semplicità mi regalò la sua prima pubblicazione (stampato in proprio) de “La donna del Treno” e successivamente, edito da Montedit “Un cuscino per la buonanotte” ed ancora con la personale di poesie /da lui definite “bagatella”/ e foto sul mio blog che ho dedicato ad artisti vari (http://lavostraarte.blogspot.com).
Ne ho avuto la certezza quando con estrema semplicità mi regalò la sua prima pubblicazione (stampato in proprio) de “La donna del Treno” e successivamente, edito da Montedit “Un cuscino per la buonanotte” ed ancora con la personale di poesie /da lui definite “bagatella”/ e foto sul mio blog che ho dedicato ad artisti vari (http://lavostraarte.blogspot.com).
Con questa ulteriore fatica letteraria, che ho letto tutta
d’un fiato, così come si fa quando lo scritto prende..e prende… la mia certezza
sopra espressa è ormai consolidata.
Il titolo già acchiappa! “Un
giorno urlerò il tuo nome”, un brivido lungo tutto il corpo mi ha presa, per un attimo ho sentito il mio nome "urlato" lungo tutto il percorso della nostra penisola. Mi sono immedesimata in quella donna.
Sentire o sapere per certo che un uomo urla il tuo nome,
sentire l’eco della voce, laggiù in fondo alla valle, oppure sulla cima di un
monte, sentire il tuo nome sciogliersi al calar del sole o dileguarsi
nell’infinito orizzonte del mare...è una sensazione credo profondamente unica ed intima, particolarmente
“urlata” del proprio sentire.
Quale donna non vorrebbe che il proprio uomo lo facesse?
E così, con questa premessa, mi sono ritrovata a scorrere
riga dopo riga, pagina dopo pagina, senza rendermene conto...quella sera lo stavo letteralmente
divorando, tanto che, ad un certo punto ho detto basta perchè ormai l'ora era tarda.
Da subito, dalle prime pagine la curiosità di come continuasse,
o finisse o chissà che … questo amore … mi ha presa.
Superfluo dire come il linguaggio usato da Mario sia totalmente di dedizione assoluta per un amore che già dalle prime pagine comprendi che ha già il percorso/destino segnato.
Superfluo dire come il linguaggio usato da Mario sia totalmente di dedizione assoluta per un amore che già dalle prime pagine comprendi che ha già il percorso/destino segnato.
La protagonistra, una donna che può sembrare fredda ma che conosce bene la sua quotidianità di moglie e di mamma e di altro, e che, proprio per questa quotidianità non riesce a sciogliersi
completamente, o forse non lo vuole fare proprio per non illudere un uomo profondamente innamorato.
Attraverso la descrittiva che scorre velocemente fra le pagine, Mario mi ha permesso di conoscere ancora meglio l’Engadina, questa magnifica zona che avevo
visitato anni fa con la motivazione di voler approfondire i luoghi e le ispirazione pittoriche del maestro pittore
Segantini.
Mi sono immedesimata a volte in questa coppia magnificamente “unica” e tutto sommato “comune” di due amanti alla ricerca di un momento tutto loro, fatto di meraviglia, di spontaneità, di quotidianità, di un fuggi fuggi da ciò che un banale il giorno può stancamente offrire.
Mi sono immedesimata a volte in questa coppia magnificamente “unica” e tutto sommato “comune” di due amanti alla ricerca di un momento tutto loro, fatto di meraviglia, di spontaneità, di quotidianità, di un fuggi fuggi da ciò che un banale il giorno può stancamente offrire.
Lo ammetto, a volte mi sono sentita un’intrusa, come se stessi sbirciando
da una porta socchiusa, ma forse è proprio questo l’intento dell’autore? Farci
sentire partecipi, immedesimarci ed a volte anche renderci un po’ spioni di questa storia d’amore.
E’ bello pensare che anche gli amanti possano trascorrere
momenti loro e non per forza rubati alla giornata come clandestini sbarcati in
chissà quale mondo … che però in fondo non è altro che un mondo che sanno arricchire di fascino particolare, forse perché clandestino - trasgressivo , solo la parola incute
inquietudine mista a voglia di starci comunque
… e sempre.
Mario Aliprandi anche in questa nuova pubblicazione scrive
con la “tastiera del cuore” intrisa di passione e di poesia, due buone qualità
che secondo me, il poeta-scrittore non deve mai tralasciare, perché solo con
queste si arriva direttamente al cuore di chi sfoglia il lavoro prodotto magari
custodito da tempo nel cassetto della memoria o meglio ancora nel cassetto del cuore
adagiato sempre appunto sul “cuscino della
buonanotte”.
Non so se Mario grida ancora il nome di questo suo amore, ma
so per certa che a tutti noi è arrivato, sappiamo che esiste e che da qualche parte sta leggendo
un’ulteriore dichiarazione d’amore.
Noi invece la leggiamo
continuamente negli occhi e nel sorriso spontaneo di Mario Aliprandi.
Carla Colombo
22 luglio 2017
se volete conoscere altro di Mario:
per qualsiasi info sull'eventuale acquisto al costo di Euro 9,50 lo si può trovare presso l'edicola Passoni di Olginate oppure:
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carla_colombo@libero.it