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17 luglio 2017

Lanzarote, #ilgiardinodeicactus #orzola #cuevadelosverdas #miradordelrio #campensino #casacesarmanrique

Quest'anno la mia settimana di vacanza è stata dedicata alla terza isola delle CANARIE (già viste Fuerventura e Thenerife)

LANZAROTE 

Solitamente alterno le giornate di spiaggia e mare a visite varie del lugo ed anche quest'anno non mi sono smentita.
Con il noleggio di una IBIZA (a firma Manrique) 



per tre giorni alla modica cifra di 70,00 euro abbiamo percorso in lungo ed in largo l'isola, considerando anche che è piccola e che le strada sono uno spettacolo, ben tenute e con indicazioni ben precise.
Abbiamo tralasciato la visita alla Montagna di Fuoco Timanfaya e Jamos de Aqua poichè già visitati in occasione delle vacanze a Furteventura ed abbiamo preferito concentrarsi sui luoghi non ancora conosciuto.

I percorsi da me suggeriti (tenete presente che le distanza sono limitate, per cui si può fare tutto questo tranquillamente in un giorno) 
Preciso inoltre che le notizie "scritte" sono state prelevate da web, mentre le foto sono di mio libero scatto. 

I GIORNO IN ORDINE  DI VISITA seguendo un logico percorso:

IL GIARDINO DEI CACTUS 

Il Giardino dei Cactus di Lanzarote nasce negli anni ’70, quando Cesar Manrique, in pieno dialogo creativo con il paesaggio di Lanzarote, rivolge la propria attenzione all’antica Guatiza. Qui le diverse conche del terreno, dovute alla prolungata estrazione di cenere vulcanica, erano state, nel tempo, utilizzate come discariche. L’artista insiste perchè il Cabildo di Lanzarote acquisti il terreno, lo ripulisca e lo recinti. L’idea è ottima, ma solo negli anni ’80 si svilupperà il progetto del nuovo Centro di Arte, Cultura e Turismo.“Il Giardino dei Cactus” viene inaugurato nel 1990, magnifico esempio di intervento architettonico che mantiene vivo il binomio tra arte e natura.
Il Giardino è situato nella località di Guatiza (Costa Teguise), in un’importante area agricola tinerfeña. La scelta di quest’area privilegiata – come in molte altre opere di Manrique – implica un’armonia totale tra il paesaggio e l’opera del maestro, perfettamente integrata nel territorio. Da sottolineare – all’entrata – l’imponente cactus metallico, e la porta in ferro battuto, disegnata come a far da anteprima alla sorprendente maestosità dell’interno.














ORZOLA 
Il villaggio di pescatori di Orzola si trova sulla punta settentrionale dell’isola di Lanzarote ed è conosciuto per le sue bellissime spiagge e i numerosi punti di interesse dei dintorni. Orzola è riuscito a mantenere incontaminato il suo antico fascino ed è un luogo incantevole dove trascorrere le vacanze. Intorno al porto, nodo fondamentale per i collegamenti tra Lanzarote e la piccola isola di Graciosa, la più grande dell’arcipelago del Chinijo, si trovano rinomati ristoranti di pesce. Bellissima, incantevole la piccola insenatura subito prima di arrivare nel piccolo paese senza prima tralasciare la visita panoramica che si presenta lungo il percorso










CUEVA DE LOS VERDAS
La Cueva de los Verdes è una grotta situata sull’isola di Lanzarote e deve la sua creazione alla grande eruzione vulcanica di Monte Corona datata quasi più di 5.000 anni fa. Queste grotte, lunghe circa sei chilometri e e visitabili per una lunghezza di due chilometri, si trovano nella parte settentrionale dell’isola di Lanzarote e, proprio per la loro particolarità e perché permettono di godere di un panorama unico ed illuminato da una luce particolare e molto suggestiva, meritano una visita che non dimenticherete mai e che renderà davvero significativo il vostro soggiorno a Lanzarote.
All’interno della Cueva de los Verdes si può osservare una grotta formata da due gallerie e da diversi corridoi labirintici e lagune sottorranee illuminati da una luce di sfumatura verde che dà il nome a questo luogo naturale e affascinante. Questa grotta, utilizzata in epoca antica per sfuggire agli attacchi dei pirati o dei vari conquistatori che cercarono di dominare l’isola di Lanzarote e le Canarie, è formata anche da un auditorium che, avendo una capacità di quasi mille persone, può essere utilizzato per diverse manifestazioni musicali e, grazie al suo tunnel di sei chilometri d’estensione, noto come “Tunnel d’Atlantide” e che sprofonda sotto il livello dell’acqua per altri due chilometri circa, la Cueva de los Verdes è una delle grotte più grandi d’Europa e di tutto il mondo. Inoltre, la zona di Cueva de los Verdes è direttamente collegata al famoso Jameos de Agua, un’apertura nel terreno che consente l’accesso alle cavità sottostanti e che è di particolare interesse esattamente come la grotta di Cueva de los Verdes.
La grotta di Cueva de los Verdes può essere visitata in circa un’ora ed è aperta tutto l’anno. Per di più, grazie all’opera dell’artista di Lanzarote Jesus Soto, che ha creato e curato l’illuminazione, il percorso interno e lo sfondo musicale, all’interno di Cueva de los Verdes si è creata un’atmosfera magica e unica per ogni visitatore che avrà modo di deliziarsi di una visita davvero unica nel suo genere. Inoltre, nonostante la mano dell’uomo all’interno della grotta, l’ambiente rimane incontaminato e perfettamente integrato tra le formazioni laviche e geologiche del luogo. Gli spazi creati da Soto sono infatti caratterizzati da ambienti e colori naturali che si inseriscono perfettamente nella poetica naturale dell’isola e dell’idea di conservazione e incontaminazione che gli abitanti di Lanzarote hanno della loro isola.
Poche esperienze sono interessanti quando le avventure all’interno di una grotta di queste proporzioni, infatti, visitare Cueva de los Verdes è una vera iniziazione nelle viscere della terra. Infatti, la parte visitabile di Cueva de los Verdes è formata da poco più di un chilometro di gallerie sovrapposte e, in alcuni punti, è possibile scoprire nuovi spazi e prospettive molto diverse tra di loro. Canali di lava, blocchi solidi, gocce di lava, depositi di sale e altre suggestive solidifcazioni sono solo alcune delle cose che si possono ammirare all’interno della Cueva de los Verdes e che costringono il visitatore a scattare migliaia di fotografie per immortalare l’arte della natura applicata al sottosuolo.












MIRADOR DEL RIO
Un belvedere unico nel suo genere ed assai spettacolare è senza dubbio quello che si affaccia sullo stretto lembo d’acqua che separa le isole di Lanzarote con l’isolotto di La Graciosa. Si tratta di un belvederepeculiare anche per la mano saggia dell’uomo che ha dato un tocco artistico e di “biodesign” al “mirador”. Si tratta di Cesar Manrique, uno dei più significativi architetti, artisti e designer del secolo scorso, che nacque proprio ad Arrecife, capitale dell’isola di Lanzarote.
Il “Mirador del Rio” (così è noto per la fascia d’acqua così stretta da sembrare un fiume, in spagnolo “rio”) è uno spettacolo emozionante sull’oceano atlantico e sulla sua superficie argentata che si estende per centinaia di chilometri sotto ai nostri occhi. L’attenzione dell’artista nel rispettare la natura e l’ambiente si notano dalla scelta dei materiali, perfettamente compatibili con la roccia e l’ambiente naturale circostante: non si nota come una “costruzione” umana che si impone sulla montagna panoramica, ma è piuttosto una integrazione allo spettacolo che ci offre l’altezza sull’isola de La Graciosa. Un piccolo perfezionamento, quasi, da parte di Cesar Manrique su di un qualcosa già perfetto come solo la Natura sa creare.
Il “Mirador del Rio” inoltre offre al visitatore tutta una serie di possibilità più “moderne” e meno romantiche se volete, ma pur sempre gradevoli. Potrete infatti utilizzare il bar del Mirador, i cui interni sono stati progettati sempre da Manrique, e potrete sedervi con la vostra bibita in una discreta terrazza panoramica, per nulla invasiva nei confronti dei visitatori che desiderano godere del panorama e al tempo stesso di offrire delle visuali davvero uniche sull’oceano e sull’isolotto de La Graciosa.










 CASA DI CESAR MANRIQUE AD HARIA


Per capire César Manrique, la sua opera e conoscerne la sua storia sono imprescindibili due visite: 
una alla Casa Museo ad Harìa e l'altra a Taro di Tahiche. 
La prima permette di visitare le stanze e il laboratorio dove l'artista creava le sue opere. 
E' una visita intima e famigliare attraverso i suoi oggetti di uso quotidiano. 
La casa è in puro stile canario coi caratteristici balconi in legno, il patio e il palmeto. 
E' vietato scattare foto agli interni, permesso solo per gli esterni (non potevo non rubare le foto per lo studio artistico)












CAMPENSINO
Le isole Canarie hanno una profonda cultura nella natura e della genuinità dei prodotti. Ecco perchè quello che è stato senza dubbio l’artefice dello sviluppo artistico dell’isola di Lanzarote, Cesar Manrique, ha pensato fosse necessario un monumento dedicato ai vari “campesinos”, ai contadini di Lanzarote: una figura spesso trascurata dagli artisti, ma che invece risulta cruciale nella visione del mondo dell’artista, dato che Manrique era molto sensibile all’armonia tra uomo e natura. Se la natura è la fonte della vita e l’uomo ne è il figlio, la figura dell’agricoltore diviene in questa visione quasi una sorta di “sacerdote”, uno sciamano che fa fiorire la natura e, insieme con essa, soddisfa i bisogni dell’uomo.
Fin qui il significato dell’opera, ma come si presenta oggi il monumento al campesino? Si tratta di una scultura che potremmo definire “astratta”, quasi metafisica nella sua tinta di bianco irreale. Ma per nulla astratto, per nulla frivolo è il materiale di costruzione: si tratta di una serie di serbatoi idrici da barca, utilizzati accostandoli l’uno sull’altro, come a simboleggiare  un delicato equilibrio nella gestione dell’acqua. Già, l’acqua, elemento prezioso e fondamentale, dato che non bisogna sottovalutare che oggi Lanzarote è un isola in cui abbonda la produzione agricola, ma fino a pochi decenni fa l’isola era estremamente arida e poco accogliente. Ecco dunque il monumento al Campesino, a colui, cioè, che trasforma la natura da desertica a campo coltivato, con il solo aiuto dell’acqua e della forza di volontà.
Un monumento che si trova sopra un basamento in pietra grezza, simile a quelli che circondano i numerosi vigneti dell’isola, la cui produzione di vini di qualità è rinomata in tutta Europa. Un monumento che non poteva che trovarsi nel centro geografico dell’isola, dato che ne rappresenta una sorta di asse portante ancora prima che un simbolo.


Come detto sopra questo percorso è fattibilissimo per un giorno, tenendo comunque presente che il mio soggiorno aveva base vicino ad ARRECIFE-PUERTO DEL CARMEN. 
appuntamento al prossimo itinerario. 

VISUALIZZATE:

II ITINERARIO


III ITINERARIO