GRAZIE PER ESSERE ARRIVATI QUI DA ME.
carla_colombo@libero.it - 349 5509930 - In questo mio spazio desidero condividere le mie opere pittoriche, le mie poesie, foto, viaggi, ricette, letture...ACCOMODATEVI!

Le mie opere im vendita su ARTLYNOW

Le mie opere  im vendita su ARTLYNOW
troverete particolari proposte artistiche- carla_colombo@libero.it

21 aprile 2009

Frasi-citazioni di grandi artisti (pittori)














VINCENT VAN GOGH

La nostra vita è come il cammino di un pellegrino. Una volta vidi uno splendido dipinto, rappresentava un paesaggio di sera. Sulla destra, in lontananza, una fila di colline che sembravano blu nelle brume della sera. Al di sopra di quelle colline, lo splendore del tramonto, le nuvole grigie striate d'argento, d'oro e di porpora. Il paesaggio è una pianura coperta d'erba e d'erica, qua e là le cortecce bianche delle betulle con le foglie gialle perché è autunno. Attraverso il paesaggio scorre una strada che porta a un'alta montagna, molto, molto lontana e, sulla cima della montagna, una città su cui il sole al tramonto getta una luce di gloria. Sulla strada cammina un pellegrino, ha un bastone in mano. Egli sta camminando già da molto tempo ed è stanco. Incontra una donna, una figura in nero che fa pensare alle parole di San Paolo: "Anche se triste, tuttavia sempre lieta. Quest'angelo di Dio è stato messo lì per incoraggiare il pellegrino e per rispondere alle sue domande; e il pellegrino chiede: 'Questa strada è sempre in salita?'. E la risposta è : 'Sì, fino alla fine'. Il pellegrino chiede ancora: 'Il viaggio durerà tutto il giorno?'. E la risposta è: 'Da mattina fino a sera, amico mio'. E il pellegrino continua la sua strada, triste eppur sempre lieto.
Vincent Van Gogh
----------------------------------
BREVE BIOGRAFIA
Van Gogh Vincent, pittore olandese (1853-1890). Iniziò a lavorare all'età di sedici anni alla bottega d'arte della galleria Goupil, prima nella sede principale dell'Aia e poi nelle filiali di Londra e Parigi. Spinto da una crisi religiosa, nel 1876 divenne predicatore laico. L'esperienza fallì e il V. G. pensò di dedicarsi appieno alla pittura. Tornato all'Aia (1881) iniziò a dipingere soggetti di vita contadina, usando colori e tecniche che richiamavano la tradizione della pittura olandese. La manifestazione più alta di questo periodo è "Mangiatori di patate" (1885, Amsterdam, Museum V. G.). Ritornato a Parigi (1886), vi trascorse anni così pieni di esperienze, da indurre in lui profondi cambiamenti stilistici in cui predominava un uso del colore acceso, puro, una pittura tormentata che senz'altro aprì la strada a movimenti artistici come il fauvisme e l'espressionismo. Ma, intanto, l'equilibrio psichico di V. G. andava sempre più affievolendosi. Nel 1889 si tagliò un orecchio e fu ricoverato all'ospedale psichiatrico di Saint-Rémy. All'uscita dall'ospedale alternò periodi di grande fiducia in se stesso a crisi di profonda disperazione. Fu questo, comunque, il periodo in cui il V. G. dipinse furiosamente e accanitamente.

19 aprile 2009

I° premio alla mia poesia "....E SOGNO"




...E sogno

Sogno il sole
per angoli tetri
di rovine senza vita
e colore rilassante
che accarezzi
anime disperate
per morti senza colpe.


E sogno la pace
per popoli sfiniti
da tristi epiloghi
ed amore
in mani tese
all’alleluia
per un futuro migliore.


E sogno l’immenso
fra nuvole rosa
di cieli tersi e luminosi
e incanto
fra brezze marine
di isole lontane.


E sogno cuori
in cerca di amore
per giorni a venire
e abbracci
forti e sinceri
per un mondo nuovo.


E sogno
…e lasciatemi sognare!


I° ASSOLUTO DI POESIA

(nella foto con il sindaco di Annone,. mio omonimo "Carlo Pasquale Colombo")

(non ho il sombrero dietro la testa, ma solo un'esposizione di piatto in legno di ulivo artigianale)
11° concorso nazionale di poesia
e 6° concorso di fotografia

ORGANIZZATO DALL'ASS. CULTURALE
"CLUB AMICI MOLISANI"
di ANNONE IN BRIANZA

con il patrocinio
prov. di Lecco, comune di Annone Br. , Banca Pop Milano, Banca Pop.Lecco,
Parco Monte Barro.
19 APRILE 2009


(se volete visionare altre foto :
http://www.artecarla.it/concorso_di_poesia_e_fotografia_-_club_amici_molis.html

-l'alba di presto mattino (cielo di casa mia)

-l'oceano senza limite (a Fuerteventura)


- Regalo della fotografa Nina Grioli di Catania


17 aprile 2009

Visitate il mio paese e la mia Brianza verde - LAGHET DE SARTIRANA











foto scattate il giorno di Pasquetta
La leggenda del lago di Sartirana
C’era una volta un pellegrino vecchio e stanco; era in cammino da molto tempo senza essersi fermato in alcun luogo. Si narra che quando giunse a Sartirana, molti e molti secoli or sono, il lago non esistesse ancora ed il paese si adagiasse in una ridente valle dove i contadini vivevano felici con le loro famiglie.
Era già tardo pomeriggio quando il pellegrino giunse nel centro abitato. Il poveretto girava e rigirava per le vie del paese in cerca di ospitalità.
Il cuore di tutti era così indurito che nessuno gli volle prestare attenzione; anzi, tutti, a cominciare dai bambini, presero a deriderlo. Persiane e porte di ogni casa gli venivano chiuse in faccia. Le madri, benché affaccendate nei lavori domestici, correvano a vederlo e nascondevano i figli sotto i propri grembiuli. C’era anche chi, ancor più timoroso, si nascondeva dietro gli stipiti delle porte e lo guardava passare mogio e triste con quel cappello scuro calcato sulla testa, la lunga barba, i piedi nudi, il bastone, la bisaccia un po’ logora ed un pastrano consumato dai tarli e dagli anni.
Però, proprio mentre stava passando davanti all’ultima casa, una porta si aprì e sul ballatoio comparve una donna di mezza età.
Era rimasta vedova da alcuni anni ed abitava sola con i figli.
Subito, vedendolo così sporco e stanco, offrì ospitalità al pellegrino.
Quando fu l’ora di andare a dormire, la vedova lo accompagnò nella camera che aveva preparato.
Egli la ringraziò commosso e si coricò contento.
Anche la donna andò subito a dormire e quella le sembrò proprio una notte tranquilla. Al mattino però, una visione straordinaria le doveva apparire davanti agli occhi; infatti, alzatasi di buon’ora, dopo aver aperto la finestra, al posto del paese vide che c’era un lago: delle case e dei suoi abitanti non era rimasta traccia.
E’ solo una leggenda, oppure si avvicina alla realtà?
In paese, ancora oggi, qualcuno ha paura a lanciare la lenza in mezzo al lago,non si sa mai, potrebbe rimanere impigliata in qualche comignolo o nella torre del campanile sommerso.
Il lago di Sartirana, Merate (LC) A cura di Massimo Ciarloni

Il lago di Sartirana è un piccolo bacino lacustre di origine intermorenica della regione briantea (nel comune di Merate, in provincia di Lecco) con una profondità massima di 2,7 metri. Si estende su un'area di 0,098 Kmq con una larghezza e lunghezza massima rispettivamente di 210 e 450 metri. La costa è lunga 1,2 Km mentre il bacino contiene 196.000 mc d'acqua.E' alimentato da tre immissari, un rigo e due sorgenti, oltre che dalle precipitazioni atmosferiche.Il rigo è un piccolo corso d'acqua che si immette sul lago occidentale del lago in prossimità dell'emissario. Spesso è in secca ed anche in primavera la portata idrica indica valori molto limitati con un massimo di 2,5 litri al secondo che non contengono molto ossigeno a causa della stagnazione.La sorgente principale è localizzata nella parte nord occidentale e prima dell'ingresso nel lago forma un piccolo bacino di acqua stagnate nel bosco perimetrale. Su 9 verifiche, la sorgente 3 volte è risultata in secca e pure in primavera la portata resta limitata con una media annuale di 0,8 litri di acqua al secondo.La seconda sorgente si trova nella parte nord del bacino dove si immette attraverso una tubazione. E' l'unico emissario attivo durante tutto l'arco dell'anno. La portata media risulta pari a 1,4 litri al secondo con una temperatura minima di 11,6°C ed una massima di 17,2°C.La foce invece è situata a sud ovest e collega il lago allo stagno di San Rocco che a sua volta è collegato all'Adda.




16 aprile 2009

Nuove opere di Aprile

Papaveri nel verde
olio a spatola su tavola
piccola opera 13x10 - aprile 2009
Il sole sempre sulle stagioni
piccole opere dim. 13x10x4 su tavola
olio a spatola
aprile 2009

Ricordi di Provenza; fragranze,profumi....e colore
olio a spatola su tela
cm. 40x30 - aprile 2009
Lettura dell'opera di Romeo Aracri - 28 aprile 2009
Il ricordo del viaggio che riporta essenze di lavanda pervadono la tela come il vento della nostalgia che riprende sensazioni malinconiche. Delicatissimo e virtuoso cromatismo che domina la luce catturata nelle onde di un viola vellutato quasi etereo. A volte bastano i colori di una composizione come questa dolcissima,tenera,elegante per ricostruire in un angolo del cuore una emozione ancora palpitante. Monet sarebbe certamente felice di ritrovare in questa opera dagli accenni finemente impressionistici la sua luce e i suoi pigmenti eterei che C.Colombo recupera nel suo talento e li addolcisce con la sua sensibilita’.

Opere di aprile 2009

Piccolo angolo di Brianza
olio a spatola su tavola
cm.24x18 - aprile 2009

15 aprile 2009

Voci dell'anima - periodico on-line di Annarita Petrino

Vi segnalo il periodico on-line - VOCI DELL'ANIMA

http://www.mooncity.it/voci_anima.htm

realizzato da Annarita Petrino,
che per la seconda volta ha ritenuto opportuno utilizzare un'ulteriore mia opera,

(TOWARD THE IGNOT - VERSO L'IGNOTO)

inserita nel n. 22 a pag. 20 :

Così scrive Annarita Petrino :

"questo quadro di Carla Colombo sembra fatto apposta per il sentimento di smarrimento che alberga nei cuori di tutti noi, La strada che porta verso l'ignoto fa paura e tanti lo stanno percorrendo in questo momento.

L'incertezza crea angoscia da sempre , ma questo non può essere il sentimento che anima il cristiano, perchè anche in situazione di smarrimento e di difficoltà, il credente sà che non sta camminando verso l'ignoto.

Ha ben chiara la meta. E' quel sepolcro spalancato che si ricorda la vittoria di Cristo sula morte. Gesù è sceso nell'inferno della disperazione, nella voragine del dolore, dell'odio contro Dio, nella diffidenza, nella sfiducia, nella paura per dire " Io ho vinto la morte ".

------

Grazie Annamaria per aver espresso un così profondo pensiero sulla mia opera e per avermi regalato uno spazio nel tuo periodico !