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Le mie opere im vendita su ARTLYNOW

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17 aprile 2009

Visitate il mio paese e la mia Brianza verde - LAGHET DE SARTIRANA











foto scattate il giorno di Pasquetta
La leggenda del lago di Sartirana
C’era una volta un pellegrino vecchio e stanco; era in cammino da molto tempo senza essersi fermato in alcun luogo. Si narra che quando giunse a Sartirana, molti e molti secoli or sono, il lago non esistesse ancora ed il paese si adagiasse in una ridente valle dove i contadini vivevano felici con le loro famiglie.
Era già tardo pomeriggio quando il pellegrino giunse nel centro abitato. Il poveretto girava e rigirava per le vie del paese in cerca di ospitalità.
Il cuore di tutti era così indurito che nessuno gli volle prestare attenzione; anzi, tutti, a cominciare dai bambini, presero a deriderlo. Persiane e porte di ogni casa gli venivano chiuse in faccia. Le madri, benché affaccendate nei lavori domestici, correvano a vederlo e nascondevano i figli sotto i propri grembiuli. C’era anche chi, ancor più timoroso, si nascondeva dietro gli stipiti delle porte e lo guardava passare mogio e triste con quel cappello scuro calcato sulla testa, la lunga barba, i piedi nudi, il bastone, la bisaccia un po’ logora ed un pastrano consumato dai tarli e dagli anni.
Però, proprio mentre stava passando davanti all’ultima casa, una porta si aprì e sul ballatoio comparve una donna di mezza età.
Era rimasta vedova da alcuni anni ed abitava sola con i figli.
Subito, vedendolo così sporco e stanco, offrì ospitalità al pellegrino.
Quando fu l’ora di andare a dormire, la vedova lo accompagnò nella camera che aveva preparato.
Egli la ringraziò commosso e si coricò contento.
Anche la donna andò subito a dormire e quella le sembrò proprio una notte tranquilla. Al mattino però, una visione straordinaria le doveva apparire davanti agli occhi; infatti, alzatasi di buon’ora, dopo aver aperto la finestra, al posto del paese vide che c’era un lago: delle case e dei suoi abitanti non era rimasta traccia.
E’ solo una leggenda, oppure si avvicina alla realtà?
In paese, ancora oggi, qualcuno ha paura a lanciare la lenza in mezzo al lago,non si sa mai, potrebbe rimanere impigliata in qualche comignolo o nella torre del campanile sommerso.
Il lago di Sartirana, Merate (LC) A cura di Massimo Ciarloni

Il lago di Sartirana è un piccolo bacino lacustre di origine intermorenica della regione briantea (nel comune di Merate, in provincia di Lecco) con una profondità massima di 2,7 metri. Si estende su un'area di 0,098 Kmq con una larghezza e lunghezza massima rispettivamente di 210 e 450 metri. La costa è lunga 1,2 Km mentre il bacino contiene 196.000 mc d'acqua.E' alimentato da tre immissari, un rigo e due sorgenti, oltre che dalle precipitazioni atmosferiche.Il rigo è un piccolo corso d'acqua che si immette sul lago occidentale del lago in prossimità dell'emissario. Spesso è in secca ed anche in primavera la portata idrica indica valori molto limitati con un massimo di 2,5 litri al secondo che non contengono molto ossigeno a causa della stagnazione.La sorgente principale è localizzata nella parte nord occidentale e prima dell'ingresso nel lago forma un piccolo bacino di acqua stagnate nel bosco perimetrale. Su 9 verifiche, la sorgente 3 volte è risultata in secca e pure in primavera la portata resta limitata con una media annuale di 0,8 litri di acqua al secondo.La seconda sorgente si trova nella parte nord del bacino dove si immette attraverso una tubazione. E' l'unico emissario attivo durante tutto l'arco dell'anno. La portata media risulta pari a 1,4 litri al secondo con una temperatura minima di 11,6°C ed una massima di 17,2°C.La foce invece è situata a sud ovest e collega il lago allo stagno di San Rocco che a sua volta è collegato all'Adda.




16 aprile 2009

Nuove opere di Aprile

Papaveri nel verde
olio a spatola su tavola
piccola opera 13x10 - aprile 2009
Il sole sempre sulle stagioni
piccole opere dim. 13x10x4 su tavola
olio a spatola
aprile 2009

Ricordi di Provenza; fragranze,profumi....e colore
olio a spatola su tela
cm. 40x30 - aprile 2009
Lettura dell'opera di Romeo Aracri - 28 aprile 2009
Il ricordo del viaggio che riporta essenze di lavanda pervadono la tela come il vento della nostalgia che riprende sensazioni malinconiche. Delicatissimo e virtuoso cromatismo che domina la luce catturata nelle onde di un viola vellutato quasi etereo. A volte bastano i colori di una composizione come questa dolcissima,tenera,elegante per ricostruire in un angolo del cuore una emozione ancora palpitante. Monet sarebbe certamente felice di ritrovare in questa opera dagli accenni finemente impressionistici la sua luce e i suoi pigmenti eterei che C.Colombo recupera nel suo talento e li addolcisce con la sua sensibilita’.

Opere di aprile 2009

Piccolo angolo di Brianza
olio a spatola su tavola
cm.24x18 - aprile 2009

15 aprile 2009

Voci dell'anima - periodico on-line di Annarita Petrino

Vi segnalo il periodico on-line - VOCI DELL'ANIMA

http://www.mooncity.it/voci_anima.htm

realizzato da Annarita Petrino,
che per la seconda volta ha ritenuto opportuno utilizzare un'ulteriore mia opera,

(TOWARD THE IGNOT - VERSO L'IGNOTO)

inserita nel n. 22 a pag. 20 :

Così scrive Annarita Petrino :

"questo quadro di Carla Colombo sembra fatto apposta per il sentimento di smarrimento che alberga nei cuori di tutti noi, La strada che porta verso l'ignoto fa paura e tanti lo stanno percorrendo in questo momento.

L'incertezza crea angoscia da sempre , ma questo non può essere il sentimento che anima il cristiano, perchè anche in situazione di smarrimento e di difficoltà, il credente sà che non sta camminando verso l'ignoto.

Ha ben chiara la meta. E' quel sepolcro spalancato che si ricorda la vittoria di Cristo sula morte. Gesù è sceso nell'inferno della disperazione, nella voragine del dolore, dell'odio contro Dio, nella diffidenza, nella sfiducia, nella paura per dire " Io ho vinto la morte ".

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Grazie Annamaria per aver espresso un così profondo pensiero sulla mia opera e per avermi regalato uno spazio nel tuo periodico !

Visitate il mio paese e la mia Brianza verde-LAGHET DE' SAN ROC


LAGHET DE SAN ROC -


è la foce del lago di Sartirana, la riserva naturale che si trova in comune di Merate, raggiungibile a piedi in circa 15 minuti da casa mia

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Ecco come si presenta in questi giorni di limpida primavera.















Così lo dipinsi nel 2001 - un angolo del laghet de San Roc.
Olio su tela - cm. 30x60 - anno 2001

14 aprile 2009

Frasi-citazioni di grandi pittori - CLAUDE MONET









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BIOGRAFIA DI CLAUDE MONET

Pittori fra i più amati di tutti i tempi per la delicatezza e l'espressività lieve dei suoi quadri, Claude Oscar Monet è nato il 14 novembre 1840 a Parigi. Artista alle prime armi, trascorre la propria fanciullezza con la famiglia a Le Havre, città che lascia all'età di quindici anni per trasferirsi a Parigi, su consiglio del pittore Boudin. La capitale francese era in effetti anche la capitale della cultura ed è naturale che lì il pittore avrebbe trovato adeguati stimoli per sviluppare le sue idee. Durante il mese di gennaio dell'anno 1857 perde la madre. A Parigi si iscrive alla "Academìe Suisse" dove, oltre a rimanere colpito dalla pittura di Delacroix, Daubigny e Corot, incontra artisti specializzati in paesaggi, come Pissarro, Bazille, Sisley e Renoir. Insieme formano un'allegra quanto talentuosa combriccola, si scambiano idee e proposte culturali, oltre a condividere momenti di pittura "dal vero" nella foresta di Fontainbleu. Lega in particolare con Bazille e, grazie a questi, Monet trova finalmente un atelier personale, dove elabora alcune celebri tele due delle quali ("La foce della Senna a Honfleur" e "Punta di Cap de Héve con la bassa marea") vennero accettate in quello che diverrà il celeberrimo "Salon des réfusés" (l'esposizione in cui si rifugiarono i rivoluzionari impressionisti, inizialmente del tutto avversati dalla critica). Queste opere ebbero una critica tanto lusinghiera da spingere l'artista ad iniziare il dipinto "Colazione sull'erba". Intanto esegue anche caricature, un genere di cui è sempre stato un maestro fin dalla fanciullezza, riuscendo a pubblicarne qualcuna su fogli satirici. Alla fine dell'anno torna a Le Havre, ma il 29 aprile 1861 riceve la chiamata alle armi da cui non può esimersi. E' arruolato nel corpo dei cacciatori d'Africa e a giugno parte per Algeri. In seguito dirà di essersi preparato qui all'impressionismo. Ad un certo punto interviene la ben introdotta zia Marie-Jeanne e riesce a farlo esonerare. Nel 1862 lavora con Bourdin e conosce Jongkind. In autunno è di nuovo a Parigi: entra nello studio di Gleyre e incontra Renoir e Sisley, oltre a ritrovare Bazille. Appartengono a questi anni alcuni paesaggi dei dintorni di Honfleur. Nel 1867 dipinge "Donne in giardino", tappa fondamentale nelle ricerche impressioniste. Da questo momento in poi diviene costante nella sua arte, l'impegno di identificare pittura e natura, immagine e forma, e di cogliere attimo per attimo la realtà. Il 28 giugno 1870 sposa Camille, sua compagna fino al 5 settembre 1879, quando la ritrae sul letto di morte. A settembre, giunto a Londra per evitare nuovamente la guerra, Daubigny lo presenta a Durand-Ruel che alla prima mostra della Società degli artisti francesi nella sua galleria di New Bond Streeet, gli permette di esporre "Entrata al porto di Trouville". Nelle opere del decennio '70-'80 sono espresse le concezioni impressioniste. Ad esempio "La colazione", "Il ponte di Argantuil" e il celebre "Impression, soleil levant", estremamente importante perchè è da esso che prenderà il nome il gruppo degli impressionisti. Nel 1871 muore il padre e si trasferisce a Londra dove sboccia l'interesse per Turner e Constable. Nel 1874 si trasferisce in Olanda dove realizza vedute e paesaggi di Amsterdam. Alla mostra degli impressionisti dello stesso anno Claude Monet presenta sette pastelli e cinque dipinti tra cui "Campo di papaveri". Nel 1876 Paul Cezanne lo presenta al collezionista Chocquet. Esegue quattro vedute dei giardini delle Tuileries. L'anno seguente apre uno studio in rue Moncey, realizza varie vedute della stazione Saint-Lazare ed espone alla terza mostra degli impressionisti. Nel 1878 realizza "Rue Montorguril", "Rue Saint-Denis" e la "Chiesa a Vétheuil". Dopo dieci anni presenta alla terza mostra dei Les XX di Bruxelles dieci nuovi lavori. Le opere vengono esposte anche in America ed ottengono enorme successo. Ad aprile torna in Olanda a dipingere; da settembre a novembre soggiorna a Belle-Ile-en-Mer in Bretagna e realizza una quarantina di dipinti che terminerà poi a Giverny. Qui inizia la serie degli "stagni". La sua reputazione internazionale cresce: espone ancora a Parigi, San Pietroburgo, Mosca, New York, Dresda e Boston. Nel 1911 Durand-Ruel gli organizza due mostre personali a New York. Nello stesso anno gli viene diagnosticata una doppia cataratta, ma l'operazione agli occhi viene rimandata. I problemi agli occhi si aggravano di anno in anno. Si ammala di tumore al polmone nel 1926. Morirà il 5 dicembre dello stesso anno a Giverny.