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Le mie opere im vendita su ARTLYNOW

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14 ottobre 2019

#bomboniere #rosso #papaveri

Un immenso prato di ROSSO PAPAVERI per le bomboniere della Santa Cresima di una bellissima bimba dagli occhi magnetici: Giada.
La mamma Luisa ha poi confezionato le varie tele, impreziosendo il tutto con raffinatezza ed eleganza ed ha preparato la cassetta contenitrice



Olio a spatola su tela - 20x20 e 30x30 eseguite una ad una.








12 ottobre 2019

#Saluzzo




Saluzzo si presenta come un borgo di collina tipicamente trecentesco: piccole vie acciottolate, chiese e eleganti palazzi nobiliari con i loro giardini, popolano il centro storico.  Il territorio di Saluzzo è ricompreso nella riserva della biosfera trasfrontaliera del Monviso (tra Italia e Francia). 
Siamo nelle Terre del Monviso e nelle Valli Occitane e la politica culturale e turistica della Città di Saluzzo dal  2015 si pone l'obiettivo di sviluppare una promozione culturale e turistica integrata e coordinata tra le diverse realtà inserite in quest'area territoriale.
La Storia
Citato per la prima volta nel 1028 come “castrum”, in un atto relativo ai possedimenti del marchese di Torino, si pensa però che Saluzzo sia esistito fin dall’epoca romana. Governato da quattordici marchesi, il Marchesato di Saluzzo raggiunse la massima fortuna nel XV secolo, sotto i governi di Ludovico I e Ludovico II. Nel 1511 ottenne l’istituzione della Diocesi diventando una sorta di piccola capitale del territorio. Dopo un breve periodo di decadenza, Saluzzo venne poi annesso al Ducato Sabaudo nel 1601 e poi al regno francese durante il periodo napoleonico. Con la costituzione del Regno d’Italia, fu nominato capoluogo di circondario e sede di sottoprefettura.

alcune foto 

























foto di Carla Colombo 

7 ottobre 2019

#segnalibri

Ne ho fatti tanti...ecco una nuova serie.
Potrebbe essere una'idea di piccola cadeau per Natale oppure adatto a pubblicità di attività sul retro, inserendo timbro societario.
Segnalibri con sfondo ad acquarello e tratto veloce dei fiori a china - plastificati per proteggerli nel tempo - copyright www.artecarla.it
altri esempi di segnalibri :
http://www.artecarla.it/segnalibri_.html








5 ottobre 2019

#casadiLucioDalla

Visitare Bologna e pensare di non vedere (almeno da fuori) la casa che fu di Lucio Dalla ed ora diventato museo, è impossibile.
Ho chiesto espressamente alla guida di permetterci di passare almeno davanti (si può visitare il museo ma ci si deve prenotare prima), anche perchè si trova a due passi dalla chiesa di San Petronio, in piazza maggiore, ed ecco qui






#coloriaBologna

Pranzare in un ristorante (mi sfugge il nome) adue passi dal santuario della Madonna di San Luca e trovarsi sulla testa questi colori, è senz'altro un augurio di ritorno al sole, ed infatti, dopo una mattinata di pioggia, al pomeriggio, a Bologna, le nubi si sono aperte e ci hanno regalato un pomeriggio soleggiato. 
le mie foto 







#santuariodellamadonnadisanluca

Se ancora non lo conoscete, il santuario della Madonna di San Luca vale senz'altro una visita. 
Si erge imponente con le mura color "terra" sulla collina che sovrasta un panorama interessante, come è interessante la via dai tanti archi che giunge direttamente in città e l'immagine della madonna miracolosa, preziosa ed artistica. Il mattino di pioggia non ha permesso foto eclatanti, ma questo è.

DA WEB 
Le origini del santuario che sorge sul Monte della Guardia risalgono all'anno 1192 quando Angelica Bonfantini, poi beata, donò il terreno ai Canonici di S. Maria di Reno per la costruzione di un monastero. La costruzione iniziò con la posa della prima pietra il 15 maggio 1194. All'interno si collocò l'immagine della Madonna con Bambino. Nel 1433 il popolo portò la Madonna in processione per implorare la cessazione delle rovinose piogge e giunti a porta Saragozza la pioggia cessò; per ringraziamento gli Anziani decretarono che la processione si sarebbe dovuta ripetere ogni anno. La devozione aumentò ma la chiesa era in uno stato di degrado tale che si decise di ristrutturarla ed ampliarla.
La nuova chiesa fu consacrata il 1 luglio 1481 dal vescovo di Sarsina.
Tra il 1674 e il 1732 si costruì il portico, progettato da Gian Giacomo Monti, che si estende dalla chiesa fino a porta Saragozza, lungo un tracciato di quasi 4 km coperto da 666 archi. Il 26 luglio 1723 su progetto dell'architetto Francesco Dotti iniziò la costruzione del nuovo santuario che fu poi consacrato il 25 marzo 1765. Lo stile dominante dell'edificio è quello barocco, testimoniato da forme e volumi dinamici e curvilinei alternati in continue sporgenze e rientranze. La facciata, che non copre completamente le forme retrostanti, è costituita da un avancorpo modellato sulle forme classiche del pronao: un ordine di paraste giganti in stile ionico sorreggono un frontone, sotto il quale si apre un grande arco centrale. Il portale d'ingresso è affiancato dalle statue di San Luca e di San Marco di Bernardino Cametti, eseguite nel 1716 e in origine collocate nel presbiterio.
Il corpo del vecchio monastero domenicano e il campanile sono incorporati nel lato meridionale della costruzione. All'interno è possibile ammirare La Madonna del Rosario di Guido Reni e una versione del Cristo che appare alla Madre del Guercino. Per raggiungere il santuario dal centro storico di Bologna si percorrono oltre 3 km lungo un porticato che inizia in corrispondenza dell'Arco Bonaccorsi. Il portico consta di 666 archi e 15 cappelle e pare essere il portico più lungo al mondo. Il portico è punteggiato di lapidi ed epigrafi commemorative di varie epoche, con fine devozionale oppure ad espressione di gratitudine per donazioni. La via fu resa praticabile sin dal 1589, ma con il crescere dell'afflusso di pellegrini si decise di costruire il lunghissimo portico, per proteggere i pellegrini dalla pioggia. Un primo modesto progetto fu redatto da Camillo Saccenti nel 1655, ma la scarsità di risorse economiche fece abbandonare il progetto, ripreso nel 1673 da un gruppo di privati che affidarono l'esecuzione dei lavori a Francesco Monti Bendini e a Carlo Francesco Dotti, che progettò l'Arco del Meloncello nel 1721. Secondo alcuni osservatori non sarebbe casuale il fatto che il portico sia composto esattamente da 666 archi: il numero diabolico (cfr. Apocalisse, 13, 18) sarebbe utilizzato per indicare che il porticato simboleggia il "serpente", ossia il Demonio, per la sua forma e perché, terminando ai piedi del santuario, ricorda la tradizionale iconografia del Diavolo sconfitto e schiacciato dalla Madonna sotto il suo calcagno.

FOTO DA WEB 


ALCUNI MIEI SCATTI