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Al termine di un restauro costato 30 anni di lavori e circa quattro milioni di euro, Milano ha ritrovato la Chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore. Un vero e proprio gioiello considerato la “Cappella Sistina” ambrosiana per via dei circa 4mila metri di affreschi che decorano le sue superfici interne fino alla volta.
- DOVE: Chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore
- INDIRIZZO: Corso Magenta, 15
- E-MAIL PRENOTAZIONI: segreteria@spazioaster.it
- TELEFONO PRENOTAZIONI: 02 20404175
- APERTURA: Fino al 31 ottobre 2015: dal martedì alla domenica 9.30 - 19.30Dal 1 novembre 2015: dal martedì alla domenica 9.30-17.30Chiuso il lunedì
- COSTO: Ingresso gratuitoLa prenotazione, gratuita, è obbligatoria solo per i gruppi (minimo 10, massimo 25 persone) e va effettuata con almeno 15 giorni di preavviso
- TRASPORTI: Metro: MM1 (fermate Cordusio e Cairoli ), MM2 (fermata Cadorna)Tram: 16, 27,Autobus: NM1, 19, 50, 59
- DURATA VISITA: 1 ora circa
La chiesa, costruita all'interno dell'importante Monastero Maggiore delle Benedettine, è opera di Gian Giacomo Dolcebuono. Viene edificata nel 1503 sulle rovine di un'antica chiesa annessa al monastero, demolito nel 1799. La facciata è rivestita con pietra grigia e contrasta con la decorazione interna ricca di ori e affreschi.
L'interno è diviso da un tramezzo in due vani di uguali dimensioni: uno destinato a chiesa pubblica, l'altro a coro delle monache.
Una ricca decorazione pittorica copre integralmente l’articolata struttura architettonica: si tratta della testimonianza più organica di settant'anni cruciali di pittura a Milano, dagli anni Dieci del Cinquecento alla fine del secolo. Nel coro si trovano dipinti del Bergognone, mentre nelle cappelle sono conservati affreschi del Lomazzo e dipinti di Antonio Campi. Nella terza cappella a destra sono le celebri pitture di Bernardino Luini, portate a termine dai figli Aurelio e Giovan Piero Luini. A Simone Peterzano si deve invece la decorazione della facciata interna della chiesa.
ALCUNE FOTO CHE HO SCATTATO DURANTE LA VISITA
MUSEO ARCHEOLOGICO
ALCUNE FOTO CHE HO SCATTATO
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Il Museo Archeologico è collocato in un contesto architettonico straordinario, l’ex-convento del Monastero Maggiore di San Maurizio, fondato nell’VIII secolo d.C., dove la storia di Milano antica mostra ancora visibili le sue tracce. L’area era occupata da un edificio residenziale di I secolo d.C., dalle mura e dal grande circo romano adiacente al palazzo imperiale della fine del III secolo d.C., di cui si sono conservati consistenti resti. Le collezioni sono esposte in diverse sale a seconda della cultura di appartenenza. Al piano terra, superato il primo chiostro (decorazione architettonica di provenienza milanese) si trova la sezione dedicata a Milano Antica.
Il percorso di visita continua nel chiostro interno (“la società milanese attraverso le epigrafi") dove è visitabile la torre poligonale (fine III secolo) con affreschi medioevali (XIII Secolo). E' visibile il filmato Milano Capitale dell'Impero. Al piano interrato si possono visitare la sezione di Arte del Gandhara e la sezione Abitare a Mediolanum.
Dal chiostro interno del museo, percorrendo la passerella che attraversa le mura romane si raggiunge l'edificio di via Nirone 7, nuovo ampliamento del museo. Al piano terra, accanto alla sala conferenze-didattica c'è la sezione Caesarea Maritima (Israele). Al primo piano è esposta la sezione altomedioevale, al secondo la sezione etrusca mentre il terzo piano è dedicato alla sezione greca. Da una piccola saletta in fondo alla sezione etrusca è possibile gettare uno sguardo alle due torri romane del complesso del Monastero Maggiore. All’interno della torre poligonale delle mura è esposta una scultura donata al Comune di Milano da Mimmo Paladino.
IL PALAZZO IMPERIALE
ALCUNE FOTO CHE HO SCATTATO
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Dopo il Museo si proseguo per una visita al Palazzo Imperiale…o a ciò che ne resta, in via Brisa.
Più che un palazzo era una serie di edifici, una sorta di Quartiere Imperiale. Certamente si resta un po’ delusi di fronte a questo piccolo spazio verde con dei ruderi, che si può solo guardare dall’alto; d’altra parte sembra che a Palazzo abbia abitato anche Attila…
foto di Carla Colombo