carla_colombo@libero.it - 349 5509930 - In questo mio spazio desidero condividere le mie opere pittoriche, le mie poesie, foto, viaggi, ricette, letture...ACCOMODATEVI!
Il film “Lezioni d’ Amore” della regista catalana Isabel Coixet è un dramma sentimentale che racconta la passione tra un anziano e cinico professore (Ben Kingsley) e una giovane studentessa (Penelope Cruz).
Dopo i precedenti film “La mia vita senza me” e “La vita segreta delle parole”, la regista Isabel Coixet nel film “Lezioni d’ Amore” torna a parlare d’ amore e morte. Nel film “Lezioni d’ Amore” (presentato in concorso alla 58ma Berlinale) Penelope Cruz è l’ oggetto del desiderio di Ben Kingsley. Il film “Lezioni d’ Amore” è la trasposizione di un racconto breve di Philip Roth intitolato “L’ animale morente”.
Nel racconto di Philip Roth i protagonisti sono un uomo e una donna con oltre trent’ anni di differenza d’ età che si amano ma che comprendono di voler stare insieme per sempre solo quando è troppo tardi.
Affascinata dal racconto di Philip Roth, la regista Isabel Coixet nel suo film “Lezioni d’ Amore” prende alla lettera la riflessione suggerita dallo stesso Roth: “il corpo ha più memoria della mente”.
Il film “Lezioni d’ Amore” è infatti un intenso dramma sentimentale incentrato sulla fisicità e sull’ attrazione tra i due protagonisti Penelope Cruz e Ben Kingsley, ma il film altera l’ essenza dei due personaggi principali creati dallo scrittore Philip Roth limitandosi ad abbozzare la loro personalità. Il film “Lezioni d’ Amore” è incentrato sulla visione del sesso come mezzo contro la vecchiaia e la morte.
“Lezioni d’ Amore” è quindi un adattamento dell’ opera originale di Philip Roth, con un’ ottima interpretazione di Penelope Cruz e Ben Kingsley e la ricerca della perfezione scenica da parte della regista Isabel Coixet.
Regia: Isabel CoixetSceneggiatura: Nicholas MeyerAttori: Penélope Cruz, Ben Kingsley, Dennis Hopper, Peter Sarsgaard, Patricia Clarkson, Deborah Harry, Chelah Horsdal, Sonja Bennett, Shaker Paleja
LA TRAMA DEL FILM “LEZIONI D’ AMORE”
Nella trama del film, David Kepesh (interpretato dall’ attore Ben Kingsley) è un professore per niente simpatico che ha passato i 50 anni.
David insegna all’ università e ha il vizietto delle avventure facili e poco impegnative, dato che è cresciuto nella libertà sessuale dei campus americani degli anni ‘60.
Le belle ragazze che frequentano il suo corso di critica letteraria all’ università non mancano, finchè entra in aula Consuela Castillo (Penelope Cruz): una bellissima studentessa cubana poco più che ventenne.
Da quel momento la vita di David cambia in modo radicale: la voglia di possedere Consuela diventa quasi un’ ossessione per David. Ma tra Consuela e David oltre alla passione scatta qualcosa di più profondo: David prova per la prima volta nella vita sentimenti come ansia, gelosia e insicurezza. Le emozioni della prima vera storia d’ amore della sua vita. I continui sospetti di tradimento di David finiscono però per allontanare Consuela e la loro storia d’ amore si interrompe.
David deve anche fare i conti con gli anni che passano e con l’ età. Ma due anni dopo Consuela riappare nella vita di David con una richiesta disperata che cambierà il corso della loro storia.
Un mio parere :
Gli attori protagonisti Ben Kingsley e Penelope Cruz sono bravissimi ed danno veramente l'impronta al film, ricco di dialoghi intelligenti e direi mai banali, anche se all'inizio potrebbe sembrare un pochino monotono. Al primo approccio sembra la solita storia d'amore dell'uomo maturo con la giovane ragazza, ma col procedere la storia diventa coivolgente ed in alcuni tratti di profonda riflessione. Il dialogo, le immagini, le riflessioni dei protagonisti sono accompagnati da sottofondo di musica da pianoforte (mi è sfuggito il titolo ed il compositore) molto melodiosa e carezzevole.
Lo consiglio, solo se siete "portati" a questo genere di film...(ho sentito diversi sbadigli durante la proiezione....) ehehehe, specialmente da parte degli uomini.
Al prossimo appuntamento con il film sotto le stelle.
STEFANO DE MAIO di AOSTA , propongo questi due scatti "poetici" . Come me, l'artista con queste foto è stato
selezionato e poi segnalato con menzione di merito
al concorso POETART 2009 ------- Mi sono innamorata della foto qui sopra postata, e penso possa essere musa ispiratrice
di una valida opera...od almeno ci provo!
FOTO : SOLITARIO
Stefano de Maio ha acconsentito...col privilegio di essere il primo "osservatore" dell'opera. -------- Grazie STEFANO ed in bocca al lupo per la tua arte e per la tua vita!
Mi piace ricordare questo appuntamento che ci vedrà raggruppati numerosi : artisti della zona ma anche di fuori brianza.
L'amminsitrazione comunale ci ha espresso la propria soddisfazione per la partecipazione degli artisti poichè nonostante sia la prima edizione ha trovato molto consenso.
PoetArt Concorso- Vincitori Winners 2009.La Giuria del Premio Poetart 2009 “In memoria di Dario Giuliano” presieduta da Carlo Roberto Sciascia (Critico d’arte) e composta da
Mario Francese (Giornalista) Carmine T.A. Verazzo (Presidente di ExpoArt – Poeta e scrittore) Carlo Capone (Vicepresidente di ExpoArt – Pittore) Angelo Ranieri (Direttore artistico di ExpoArt - Pittore)
presa attenta visione delle opere d’arte ed attenta lettura delle poesie pervenute alla segreteria del premio ha valutato il valore di ogni singola opera e componimento, pervenendo all’insindacabile verdetto che costituisce la classifica finale.
La Giuria ha così deliberato:
Per la sezione A POESIA
1° Premio Antonella Rossi - Sesto S.Giovanni (MI) con la poesia “E ora dimmi, madre” 2° Premio ex aequo Agostino Tortora - Napoli con la poesia “Anima d’argento” 2° Premio ex aequo Vincenzo Colonnese - Londra (ENG) con la poesia “Di sogni e d’amore” 3° Premio Antonio Fabozzi - Frattaminore (NA) con la poesia “Siamo lacrime amare!”
Finalisti selezionati con attestato di merito Luca Cenisi - Cordenons (PN) con la poesia “L’haiku mattutino” Barbara Santoni - Chiusi (SI) con la poesia “Guardo” Rosalba Panzieri - Poggio Moiano (RI) con la poesia “La mia forma” Valentina Di Stefano - Roma con la poesia “Attraversando l’aria” Emanuela Antonini - Fabriano (AN) con la poesia “La vita in pugno” Maria Rosaria Rizzo - Agropoli (SA) con la poesia “In memoria di te” Flora Gravina - Porlezza (CO) con la poesia “Madonna Betulla”
Il premio della Giuria è stato attribuito al secondo classificato ex aequo Agostino Tortora
Per la sezione B ARTI VISIVE 1° premio Enito - Aversa (CE) 2° premio Ex aequo Antonio Gigante - Palagianello (TA) 2° premio Ex aequo Davide Arpe - Matera 3° premio Michele D’Ippolito - Napoli
Finalisti selezionati con attestato di merito
Carla Colombo - Imbersago (LC) Ciro D’Alessio - Napoli Pasquale Mastrogiacomo - Salerno Clara Nicese - Napoli Maria Bagiardi - Latina Stefano De Maio - Saint-Vincent (AO) Anita Manachino - Netro (BI) Rosa Maria Taffaro - Milena (CL) Giovanni Coscarelli - Salerno Giovanni Cappelletti - Civitanova Marche (MC)
Il premio della Giuria è stato attribuito al secondo classificato ex aequo Antonio Gigante.
Comunicazioni La manifestazione di chiusura del Premio si terrà i giorni 13-14-15 settembre 2009 presso il Chiostro di S.Antonio al Seggio ad Aversa. Il giorno 13 settembre alle ore 18:30 è prevista la cerimonia di premiazione, alla presenza delle istituzioni cittadine, alla quale faranno seguito la lettura pubblica delle liriche finaliste e la presentazione della Mostra Collettiva d’Arte Contemporanea composta dalle opere finaliste.
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urrahhhhh sono felicissima!!!
Poichè mi sarà impossibile partecipare alla cerimonia di premiazione , se qualcuno della zona dovesse leggere questo post, chissà che possa fare il regalo di qualche scatto fotografico...
Con il film italiano “Vincere” il regista Marco Bellocchio torna a parlare della storia d’ Italia e dell’ amore di Ida Dalser (interpretata da Giovanna Mezzogiorno) per Benito Mussolini (Filippo Timi). Il regista Marco Bellocchio con il film “Vincere” è stato in concorso al Festival di Cannes 2009
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La storia di Ida Dalser è la storia della donna che diede un figlio a Mussolini, uno scandalo soffocato e nascosto da Benito Mussolini stesso che portò Ida e il figlio a morire in manicomio. Mussolini sposò Ida Dalser in chiesa, ma poco dopo la nascita del figlio Albino, Mussolini sposò in municipio anche Rachele Guidi, già madre di Edda da cinque anni.
Una sorta di bigamia tutta mussoliniana.
Il film “Vincere” è una riflessione sul potere. Ida Dalser non si arrese mai nella sua lotta per portare alla luce la verità, ma la sua vita finì tragicamente nel manicomio in cui lo stesso Benito Mussolini l’ aveva fatta rinchiudere.
Ida Dalser fu seppellita nella fossa comune di quel manicomio e dimenticata.
Se Ida Dalser fosse stata zitta e al suo posto, avrebbe potuto fare la bella vita all’ ombra di Mussolini. Ma Ida è stata un’ eroina anomala nella storia d’ Italia ed è andata contro il “buon senso” dell’ epoca per far valere la verità.
La storia di Ida Dalser è il segreto di Mussolini, una vicenda ignobile, risaputa e taciuta per quasi un secolo di storia.
Benito Albino Dalser Mussolini è stato il primo e “scomodo” figlio maschio di Benito Mussolini, nato nel 1915 dall’ unione con Ida Dalser e poi internato come la madre in un manicomio.
Il figlio “segreto” di Mussolini morì a 26 anni e fu sepolto in una fossa comune per essere cancellato dalla storia d’ Italia. Nella storia del film “Vincere” si intrecciano potere, morale cattolica e ragion di Stato, e il fascismo nelle sue forme pubbliche e private. --------- In una delle prime scene del film “Vincere”, Ida Dalser assiste (nel 1907) al dibattito in una Casa del Popolo fra il giovane Benito Mussolini (allora socialista e anticlericale) ed un sacerdote: Mussolini nega l’ esistenza di Dio. Ma quando Ida Dalser è rinchiusa nel manicomio di Pergine, la radio annuncia la firma dei Patti Lateranensi. Mussolini usava tutto e tutti. Ida aiutò molto Mussolini, lo finanziò economicamente per realizzare le sue idee, ma poi Mussolini scelse Rachele: una donna che parlava in dialetto era più funzionale alla sua ascesa politica di quanto non lo fosse Ida Dalser istruita e intraprendente. Per proteggere la sua immagine e la sua famiglia ufficiale con Rachele, Mussolini strappò il figlio Albino alla madre Ida mettendolo in collegio e impedendogli di dire chi fosse. Ma quando, prima Ida e poi il figlio, iniziarono a dare scandalo con le loro richieste di riconoscimento, Mussolini li rinchiuse in manicomio.
Regia: Marco Bellocchio Sceneggiatura: Daniela Ceselli, Marco Bellocchio Attori: Giovanna Mezzogiorno, Filippo Timi, Fausto Russo Alesi, Pier Giorgio Bellocchio, Michela Cescon, Corrado Invernizzi, Paolo Pierobon, Bruno Cariello, Francesca Picozza, Simona Nobili, Vanessa Scalera, Giovanna Mori, Patrizia Bettini, Silvia Ferretti, Corinne Castelli, Fabrizio Costella
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biografia di Ida Dalser Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Vai a: Navigazione, cerca Ida DalserIda Irene Dalser (Trento, 1880 – Venezia, 11 dicembre 1937) fu, secondo la ricostruzione del giornalista trentino Marco Zeni e come descritto nelle memorie di Rachele Mussolini, una delle compagne di Benito Mussolini.
Nata vicino Trento, facente allora parte dell'Impero Austroungarico, e figlia del sindaco del paese di Sopramonte, si diplomò a Parigi in medicina estetica per poi trasferirsi a Milano ed aprire un salone di bellezza sul modello francese. A Milano riprese una relazione con Mussolini, che conosceva già. Il duce infatti aveva lavorato, nel 1909, a Trento come giornalista del locale periodico socialista diretto da Cesare Battisti. Secondo alcuni Benito Mussolini e Ida Dalser avrebbero contratto un matrimonio religioso, anche se di questo evento non esistono registrazioni nei documenti ufficiali. Dalla loro relazione pare sia nato (l'11 novembre 1915) Benito Albino Mussolini, che (secondo la ricostruzione di Marco Zeni) è stato riconosciuto dal padre (vi è un documento notarile che prova questo riconoscimento) e ne avrebbe assunto il cognome. Benito Mussolini pare abbia accettato anche notevoli somme da lei, come pure dai coniugi Sarfatti, per finanziare la sua attività politica. Ida Dalser avrebbe dichiarato anche di aver partecipato ad incontri con agenti francesi che promettevano finanziamenti al giornale di Mussolini ("Il Popolo d'Italia") in cambio del suo impegno a favore dell'entrata in guerra dell'Italia. In realtà Mussolini aveva già maturate, per conto suo, posizioni interventiste.
Allo scoppio della guerra Benito Mussolini si arruolò. Contestualmente si unì con un'altra donna, Rachele Guidi, con un regolare matrimonio civile avvenuto il 17 dicembre 1915 durante una degenza all'ospedale di Treviglio. Dopo la Marcia su Roma, Mussolini, ormai arrivato al potere, sembra abbia cercato di cancellare le tracce della sua relazione con Ida Dalser, che però non si sarebbe rassegnata al ruolo di ex-amante e pretendeva di essere riconosciuta come prima moglie del duce. Ida Dalser, che avrebbe affermato di aver subito un lungo periodo di stretto controllo da parte della polizia locale, venne internata nel manicomio di Pergine Valsugana e poi di S. Clemente a Venezia, dove morì nel 1937.
Il figlio Benito Albino venne educato in un collegio dei Barnabiti e poi arruolato in marina, sempre, pare, sotto la stretta sorveglianza della polizia politica. Venne internato nel manicomio di Milano Mombello dove morì il 26 agosto 1942.
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Un mio personale e modesto parere (discutibile)
Un film che ho apprezzato molto per quanto riguarda la parte "storica" che non conoscevo. Ho scoperto un nuovo pezzo della vita del duce che non sapevo. Dal punto di vista artistico ritengo che in alcuni tratti (a mio parere) è risultato un pochino lento e un po' confusionario nel richiamare pezzi di storia reale tramite trasmissione di documentari .
Forse avrei affidato ad altro artista la parte del figlio e non avrei utilizzato lo stesso artista Filippo Timi che ha intepretato il duce degli anni 1915.
Stupenda la Mezzogiorno nella parte di Ida Dalser; molto intensa e veritiera sia nella parte di amante-dedita totalmente al duce e quella di donna-moglie e mamma che fino all'ultimo denuncia la verità.