GRAZIE PER ESSERE ARRIVATI QUI DA ME.
carla_colombo@libero.it - 349 5509930 - In questo mio spazio desidero condividere le mie opere pittoriche, le mie poesie, foto, viaggi, ricette, letture...ACCOMODATEVI!

Le mie opere im vendita su ARTLYNOW

Le mie opere  im vendita su ARTLYNOW
troverete particolari proposte artistiche- carla_colombo@libero.it

12 marzo 2009

Pensieri


Ho bisogno di tuffarmi
in giornata piene di sole
senza ombre né pioggia,
perché se piove,
se piove…io non vivo.
--------------------------------

Avrò occhi
per sciogliere lacrime
ed avrò il sorriso
per poterle asciugare.

--------------------------------
Adesso che tutto è finito
so che il mio "racconto"
fu il migliore di tutti
e tu…ne fosti l'autore.
---------------------------------
Se senti
il mare urlare
ed i gabbiani piangere,
....ricorda
sono io che urlo
e piango.
--------------------------------

9 marzo 2009

Regalo biglietto spettacolo di cabaret

Con piacere CEDO BIGLIETTO che ho acquistato per ass. Onlus contro l'epilessia per :

SPETTACOLO DI CABARET
PRESSO EXCELSIOR DI ERBA
TITOLO : RESTATE SEDUTI...AL RESTO PENSIAMO NOI"
GIORNO 3 MAGGIO ORE 16.00

Si tratta di uno spettacolo di cabaret con Bred e Pitt.


Chi della zona fosse interessato basta che mi contatti ! ciaooo

5 marzo 2009

Gita a Pisa (a seguito ritiro premio a Pontedera)

piazza DEI MIRACOLI A PISA


Approffittando del ritiro del premio presso la galleria LA TAVOLOZZA di Pontedera, ci siamo fermati a Pisa, e con piacere, Vi voglio far partecipe delle bellissime visioni che ho avuto visitando Piazza dei Miracoli.


Entrando al "camposanto", in una sala attigua, ai nostri occhi si sono aperti questi splendidi ed enormi affreschi che mi hanno per un attimo tolto il respiro ...

































il camposanto


------------------


in piazza dei CAVALIERI - l'università NORMALE dove hanno studiato illustri fisici e letterati.



...in piazza dei Miracoli...e la torre che pende, che pende che mai non va giu'...!!!!


La cattedrale e la torre


il battistero



la caratteristica chiesetta della Spina



lungo l'Arno

4 marzo 2009

Concorso-Collettiva La maschera e la pergamena d'oro

SEGNALAZIONE DI MERITO CON LA POESIA
....E INSIEME


Sarò clessidra
per far del nostro tempo
riempimento di ogni granello di sabbia.

Sarò sale
per assaporare quel tempo
che arido sfugge lasciando il nulla.

...E insieme non saremo stupiti
se coglieremo fiori di arancio a rami
e cospargeremo la nostra anima
non ancora avvizzita,
e raggi di sole a pioggia
inondando il nostro sentire
di calde sfumature.

...E insieme non saremo stupiti
se increduli e sorpresi
scopriremo di non stupirci
di essere finalmente NOI .

Carla Colombo
settembre 2006


SEGNALAZIONE DI MERITO
PER L'OPERA PITTORICA
INCREDIBILE AMORE













P.ZZA MARIA AUSULIATRICE AD ADRANO CT


LE MIE OPERE PRESENTARE





Ringrazio l'amica fotografa catanese NINA GRIOLI che molto gentilmente mi ha omaggiata di scatti del concorso, essendo impossibilita a partecipare direttamente
Chi volesse visionare altre foto le può trovare sul mio sito alla pagina mostre-concorsi
Grazie






2 marzo 2009

Concorso-collettiva - premio piccolo formato presso Galleria LA TAVOLOZZA di Pontedera - Pisa

III° premio sezione PITTURA
con l'opera
ALLA RICERCA DELLA VITA


Con l'opera


Al ritiro del riconoscimento

con l'artista Mimmo Corrado e l'opera di Antonio De Rose (due artisti di equilibriarte)




per altre foto Vi demando al mio sito
(dopo aggiornamento)

27 febbraio 2009

Opere di marzo


VERSO L'IGNOTO
Olio su tela
cm. 80 x 60

Prosa & PoesiaSkyatos "Riflessioni sull'Ignoto"di Cristina Tarabella.Tratto da un racconto dialogico filosofico sugli interrogativi della vita di Cristina Tarabella.
Mi era concesso fare domande, ma dovevo meditarle attentamente.Erano giorni che cercavo di formulare al mio Maestro, il problema che mi assillava.Ma non trovavo termini adatti per esprimere l'abisso di perplessità che si era aperto in me.Mal tollerato era porre domande vuote, ma ancor più grave era non porle affatto, poiché, questo, era l'insegnamento: solo chi domanda è alla ricerca della verità e della saggezza.Mi mossi titubante, là dove il Maestro sedeva in attesa.Nella sua immobilità era come l'aria circostante, e in essa si confondeva.Così, come un alito non stormiva le fronde, anche sul suo volto non aleggiavano sensazioni, né espressioni o pensieri.I suoi occhi non frugavano il vuoto, più tosto lo riflettevano: erano fissi nel nulla e trasparivano loro stessi.I miei goffi passi non lo distolsero dal suo immenso silenzio interiore pieno di infinite saggezze. Ma adesso io stavo andando lì, davanti a lui e dovevo assolutamente trovare qualcosa di saggio da dire.Un fremito di esitazione mi smorzò l'incedere e l'impercettibile dissenso del Maestro sferzò violentemente la mia anima, facendomi barcollare più vicino.Il Maestro ora ascoltava la mia presenza, rendendo più greve il silenzio.Nessun incoraggiamento sarebbe uscito dalla sua voce.Dovevo parlare.Affondarono le mie parole, come nell'acqua che risucchia veloce il corpo dopo un tuffo."Maestro, per quale fine viviamo?" Trattenni il respiro, come il nuotatore che aspetta di riconquistare la superficie vitale.Il suo volto non ebbe fremiti; solo mi parve di vedere i suoi occhi intristirsi dietro la luce opaca che li rifletteva. La sua voce mi raggiunse, ed io respirai di nuovo."Qualche sprovveduto potrebbe risponderti che il fine della vita è la morte. Ma ben più ampia è la risposta alla tua domanda.E' ampia quanto la tua capacità di pensare.Fin tanto che tu vivrai, potrai dare infinite mète alla tua esistenza ed infinite risposte.La morte è una tappa del ciclo vitale, il quale è posto al disopra di ogni umana comprensione.Poiché la vita pertiene agli esseri viventi, essi ne fanno ciò che vogliono e le dànno fini e mète quali arbitrariamente e soggettivamente sgelgono nel tempo."Senza nemmeno pensare, feci un'altra domanda e lui ancora mi rispose."Tu mi chiedi come fanno gli animali a scegliere le loro mète, egli disse, giacché essi sono governati dall'uomo. Ma tu sai che non esistono solamente gli animali che aiutano l'uomo nel suo lavoro, bensì anche le fiere che regnano indomite nei luoghi selvaggi. Ebbene, esse sono libere di scegliere, e un tempo anche gli animali domestici non avevano padroni…Inoltre, puoi ben renderti conto, Skyatos, che tutto ciò che è vivente, ha davanti a sé delle mète, in quanto soggiace all'incorruttibile Scettro del Tempo, che induce ogni cosa ad agire e reagire……E questo moto, non potremmo noi definirlo 'un fine'?"La risposta alle mie domande fu peggiore dell'abisso stesso in cui mi ero trovato fino a quel momento. Sentivo, infatti, le parole del Maestro aliene dalla mia realtà; aliene dal quotidiano; dal contingente, dove io e tutti viviamo e nel quale abbiamo bisogno di verità tangibili e ben determinate.Il Maestro, appesantito nell'anima dalla grevità infinita delle sue riflessioni, sedeva quasi tutto il giorno in mezzo ad un boschetto di fruscianti betulle dorate, e qui, seguiva la luce nella sua eterna evoluzione.Io, invece, ero divorato dalla frenesia delle membra, e avrei voluto correre lungo i sentieri, giù dal dirupo fino al mare… Ma non era cònsono, poiché, mi aveva ammonito il Maestro, quando una persona corre, significa che ha dentro qualcosa da cui vorrebbe fuggire; per questo dunque deve fermarsi ad analizzare se stesso.A me, adesso, non sembrava di avere dei tormenti dai quali volessi fuggire, tuttavia, se riflettevo, mi veniva in mente che quando avevo voglia di correre, di solito era perché mi era capitato qualcosa: o avevo ricevuto un biasimo; oppure non avevo capito una risposta del Maestro. Oppure ero semplicemente pieno di tristezza.Quindi mi allontanai sul sentiero a passo forzatamente lento, con la speranza che il Maestro, vedendomi, provasse per me un pensiero compiaciuto.Dopo poco gli alberi mi rubarono allo sguardo l'immobile figura di lui, o forse egli si confondeva, ormai simile ad essi, fra gli esili tronchi.Cominciai a riflettere. Mi sovvenne che la mia domanda non poteva avere 'una' sola risposta, ma infinite, come aveva detto il Maestro, come infiniti sono gli attimi che noi rubiamo alla Morte.In quel dolcissimo tepore che sapeva di agavi fiorite, il mio pensiero venne cullato e trascinato insieme ai virideggianti fili d'erba che il vento faceva parlare, mentre, come pennellate d'oro date da un dio nascosto, il ginestrone macchiava di sé i poggi solatii.Pensai allora come sublime fosse ogni attimo; perché mai, mai!, ne sarebbe venuto uno uguale ad uno trascorso! Mi persi così nel paesaggio circostante, confondendomi fra i mille, infiniti, invisibili granelli di polline che il tepore alato trasportava lontano….

Cristina Tarabella