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5 giugno 2023

ConvEnto dell'Annunciata, Pincogno

Per chi non lo conoscesse, una gita è proponibile in

Val Camonica, Piancogno, il convento dell'Annunciata,

dove si può trovare ospitalità, silenzio, natura e spiritualità. Il convento, ricco di affreschi e di cura delle varie testimonianze di fede, è un luogo che apre al visitatore anche uno splendido panorama sulla valle. Alcune foto delle tante ...#piancogno #conventodellannunciata #valcamonica

da web

Un’antica casa di famiglia dimenticata nel bosco. Una storia secolare da scoprire, sussurrata in ogni angolo quando nella notte si accendono le candele nei chiostri, le lucciole danzano nel fitto del parco e inizia la festa.

L’amore per l’arte difficile del saper ricevere.
Pensiamo che l’essenza di Convento dell’Annunciata sia una combinazione di semplicità, storia, raffinatezza, cura del dettaglio.

Siamo convinti che scegliere Convento dell’Annunciata voglia dire sentirsi lontani dal fascino del falso lusso di facile effetto oggi imperante nel mondo del wedding business.
I nostri ospiti cercano la cura del dettaglio, un’eleganza curiosa verso le sperimentazioni più glamour ma sempre spontanea e senza forzature. Come insegna Baldassarre Castiglione, mantovano come noi e maestro di raffinatezze: delle cose rare e ben fatte ognun sa la difficoltà, in esse la facilità genera grandissima meraviglia; al contrario il sforzare e, come si dice, tirar per i capelli fa estimar poco ogni cosa, per grande ch’ella sia.

Convento dell’Annunciata non è nato per ospitare ricevimenti tutti uguali fra loro, ha accolto nei secoli principi, Imperatori, eserciti di passaggio, santi, banditi, scampagnate belle époque e con lo stesso spirito può accogliervi anche oggi. Vi chiediamo solo un po’ di fantasia, di unicità. Del resto come voi ci siete solo voi, lo sapete.

Vi offriamo la possibilità di svolgere un rito civile con valore legale direttamente all’interno del convento. Crediamo sia un’opportunità preziosa, un’alternativa alle sale comunali spesso poco adatte a momenti emotivamente così intensi. Abbiamo visto cerimonie nel fitto del bosco che ricordavano riti antichi legati a madre natura, momenti di romanticismo a tinte pastello in riva al nostro laghetto, cerimonie sontuose e più formali nel giardino rinascimentale dei carpini.

La nostra è una sfida importante sia dal punto di vista naturalistico che storico e artistico: preservare per le future generazioni un angolo incontaminato di paesaggio italiano, un convento del Quattrocento, un grande parco, per questo Convento dell’Annunciata fa parte di ADSI, Associazione Dimore Storiche Italiane.

Nel grande bosco del convento sono tornati dopo anni di esilio dal loro habitat naturale gli scoiattoli, gli aironi cinerini, i rigogoli, le volpi, una miriade di farfalle, le ghiandaie… È il riconoscimento più prezioso dei nostri sforzi, insieme a quello di Vogue e Corriere della Sera che hanno definito il convento di una bellezza da togliere il fiato. Siamo infinitamente grati ai giornalisti, ma non solo a loro, grazie anche ai nostri magici gatti Mimì e Baba che viaggiano misteriosamente per il bosco del convento e con i loro occhi luminosi controllano che tutto sia sempre perfetto.




























5 marzo 2023

#villasironi #oggiono

Peccato il tempo, ma valeva lo stesso la pena approfittare di una consegna per visitare con l'ottimo "cicerone" Dario Ripamonti #villasironi Villa Sironi di #oggiono
Mi sono ripromessa di tornare col sole e con i fiori che, a detta di Dario, saranno piantati fra poco. Il panorama sul lago era invisibile così pure sulle Prealpi che di solito si ammirano dalla terrazza.
La villa, oggi gestita dal comune, è ora sede di eventi culturali di organizzati dallo stesso comune o da associazioni varie. 
 Grazie Dario per la tua grande disponibilità.

DA WEB

Villa Sironi, detta la “la Baita” dal rag. Guido Sironi che la fece costruire nel 1912, sorge in posizione panoramica sulla collina da cui si domina il lago di Annone a nord e la pianura a sud. Circondata da un ampio parco e distribuita su quattro piani, si articola in tre corpi, con innesto verso est di una struttura belvedere; fregi, decori in cotto, legni intagliati e comignoli sono distribuiti in buona sintesi e riprendono citazioni del gotico lombardo e del manierismo.

Edificata su progetto di Enrico Barbieri, architetto all’Accademia di Milano (1883 – 1973), la villa presenta infatti le caratteristiche dello stile tipico degli edifici Coppedè, che prendono il nome dalla famiglia Coppedè. Decoratori e costruttori, nelle loro realizzazioni elaborarono uno stile eclettico, basato sull’ingigantimento del motivo decorativo e sul fantasioso assemblaggio di elementi che vanno dal moresco al neogotico, dal neorinascimentale al neobarocco. Ad uno dei maggiori esponenti, Guido Coppedè (1866 – 1927), architetto, scultore e decoratore, si devono opere come il “Quartiere Coppedè” a Roma e il Castello Mackenzie a Genova.
L’edificio della portineria è del 1922.
I materiali utilizzati nella costruzione sono prevalentemente locali. La pietra arenaria con cui è stato operato il rivestimento esterno, proviene probabilmente dalle numerose cave esistenti a Oggiono e nei dintorni (si ricordano la Cava Bellani e la Cava Amati). Nel 1960 ne esistevano due ancora operative a Oggiono e due nei pressi di Como e Lecco. Un’altra pietra utilizzata nella costruzione è il granito, presente in alcuni inserti al di sopra delle architravi connesse alla copertura.
Le operazioni di recupero hanno riguardato l’inserimento di un ascensore, l’ampliamento dei servizi igienici, l’isolamento della copertura, l’impianto di riscaldamento ad irraggiamento (che lavora in parte con il solare termico), il rinnovamento o la sostituzione di pavimenti lignei, l’inserimento di vetrate termiche nei serramenti. Esternamente si è attuato il recupero della struttura in arenaria compromessa, dei gradini e del fregio esterno. L’opera, denominata “ la Pietra e la Storia” è stata finanziata dall’Unione Europea mediante un contributo destinato alle progettualità che si trovano a cavallo tra le zone di confine. L’obiettivo che riguarda il recupero di Villa Sironi è duplice: destinare la Villa a usi culturali e civici, e creare un itinerario culturale e turistico sulla base dei beni architettonici e dei manufatti lapidei di cui si è occupata la scuola universitaria professionale della Svizzera Italiana.
Il rag. Guido Sironi nacque a Milano nel 1865. Diplomato in ragioneria, fu anche appassionato filologo e ammiratore delle Arti e fu mecenate di pittori quali Giovanni Sottocornola, Segantini e Previati.

Direttore della banca Feltrinelli, acquistò terreni incolti nel territorio milanese e fondò la società Quartieri Nord Milano (su uno dei suoi terreni fu eretta l’attuale Stazione Centrale progettata da Ulisse Stacchini).

Fu anche presidente della Società STEL, che si occupava delle tranvie elettriche e della Ferrovia Monza-Molteno-Oggiono. Per un accordo raggiunto da lui con le Ferrovie dello Stato, il servizio su tale linea permetteva, con le stesse vetture, la partenza dalla stazione Centrale di Milano per Oggiono e, in un secondo tempo, il proseguimento per Lecco.

Per testamento volle che i suoi quadri venissero ceduti alle raccolte reali di Milano e una parte delle sue proprietà all’istituto dei ciechi di Milano. In Oggiono nominò come erede universale la Congregazione di Carità con l’impegno di sostenere varie istituzioni assistenziali: un ricovero per anziani e l’asilo infantile, intitolati ai suoi genitori Luigi e Regina.

Morì nella sua villa il 14 marzo 1935 e fu sepolto nel civico cimitero di Oggiono, nel mausoleo di famiglia, costruito nel 1914, sul quale volle fossero ben visibili quattro massime di autori latini: “il lavoro costante vince ogni cosa” (Virgilio). “fondamento di ogni virtù è l’affetto verso i genitori” (Cicerone). “vivi ricordando che devi morire” (Persio). “quello che non vuoi sia fatto a te, non lo fare agli altri” (Lampridio). 




























12 novembre 2022

Villa Grugana, Cassina Fra' Martino, Merate

 La mia curiosità per le ville storiche o cmq di interesse generale della mia zona continua..

Stavolta ho percorso il tragitto a piedi dalla mia frazione fino ad arrivare a Villa Grugana (sono pochi chilometri, forse 7/8)fr.ne Cassina fra Martino, Merate 

VILLA GRUGANA - 

Luogo importante per la sua bellezza e per la storia del Pime, oggi Villa Grugana è una delle case più frequentate (e amate) dai giovani che seguono i cammini del Pime e non.

La “missione” della comunità consiste soprattutto nell’incontrare i giovani, di ogni età e provenienza, e avvicinarli al mondo del Pime. Le proposte sono le più svariate: il cammino di Giovani e Missione mirato alla preparazione di brevi periodi in terre lontane, le Giornate di lavoro e in fine, gli esercizi di Quaresima e il Capodanno in Grugana. La casa è in oltre attrezzata per accogliere, in autogestione, gruppi per incontri e offre ai giovani la possibilità di un accompagnamento personale.

DOVE

Villa Grugana

via Solferino

23807 Merate

Vengono affittati locali per riunioni o incontri di associazioni varie.