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12 ottobre 2009

Frasi e citazione grandi pittori : PAUL GAUGUIN






L'arte è o plagio o rivoluzione.
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(per me - è plagio,sono plagiata dall'arte)

Biografia

Paul Gauguin, pittore post-impressionista francese, nasce a Parigi il 7 Giugno 1848.
Dopo un anno la sua famiglia si trasferisce a Lima, in Perù dove trascorse la sua prima infanzia. Tornato in patria, studia prima ad Orléans e poi in collegio a Parigi.
Innamorato del mare, a soli 17 anni Paul Gauguin, si imbarca come cadetto su un mercantile diretto in Sudamerica, partecipando in seguito alla guerra franco-prussiana del 1870 come marinaio sulla corvetta "Jerome Napoleon".Nel 1871 Paul Gauguin torna a Parigi, si impiega presso un agente di cambio e l'anno dopo si sposa con una ragazza danese diventando un agiato borghese che colleziona quadri, ama dipingere e studia pittura all'Accademia Colarossi di Parigi.
Paul Gauguin che incontra e frequenta i pittori Camille Pissarro, Paul Cézane e Edgar Degas, nel 1876 espone il suo primo quadro.
Paul Gauguin, che continua a dipingere con passione, espone le sue opere nelle mostre collettive che gli impressionisti tengono dal 1879 al 1886, elaborando uno stile che però si distacca da quello degli Impressionisti stessi, uno stile che evolverà in colori violenti e verrà chiamato post-impressionismo.
Licenziato dalla ditta presso la quale lavora, in crisi per un crack di Borsa, nel 1883 Paul Gauguin di trova senza uno stipendio, con una famiglia che si è andata facendo via via più pesante (cinque figli).
Paul Gauguin, che aspira ad un mondo puro ed incontaminato, si convince sempre più della opportunità di allontanarsi dalla vita borghese di città, ma la moglie non condivide i suoi sogni e torna in Danimarca coi figli.

Paul Gauguin Natura Morta 1885
Gauguin segue la famiglia in Danimarca, ma dopo un breve tentativo di adattamento, ritorna in Francia, mantenendo solo rapporti epistolari con la famiglia.
Nel 1885 si stabilisce in Bretagna, a Pont - Aven,diventando il capofila di una nuova corrente artistica chiamata «scuola di Pont-Aven» da lui definita «sintetista», stabilendone i canoni con l'amico Emile Bernard.
Con questa nuova corrente Paul Gauguin ricerca una forma essenziale attraverso la semplificazione delle forme e l'eliminazione dei dettagli.
Insoddisfatto ed alla ricerca di un mondo vergine e autentico, nel 1887 Paul Gauguin si imbarca per Panama e visita la Martinica, ma i soldi finiscono subito ed a Novembre è costretto a tornare in Francia dove espone i suoi lavori nella galleria di Theo Van Gogh, ma i colori accesi e violenti dei suoi quadri hanno poco successo.







Paul Gauguin Vegetazione tropicale 1887

Paul Gauguin Ritratto a Vincent Van Gogh 1888
Ad Arles, nell'estate dell'anno dopo , Paul Gauguin è ospite di Vincent Van Gogh, ma presto i due artisti, che hanno visioni diverse sulla pittura, si scontrano in una furiosa lite, dopo la quale Gauguin spaventato torna a Parigi e Van Gogh si taglia un orecchio.
Paul Gauguin continua sulla strada del "sintetismo", alla base della quale si può ravvisare l'influsso delle stampe giapponesi, il primitivismo espressivo della scultura bretone ed colore piatto e frammentato delle vetrate gotiche.Affascinato e pieno di nostalgia per le selvagge terre d'oltremare, Paul Gauguin organizza mostre per finanziarsi un nuovo viaggio.


Nel 1891 Paul Gauguin raggiunge Tahiti, dove, oltre che dipingere, inizia a scrivere un racconto autobiografico "Noa Noa".Due anni dopo, una malattia agli occhi, la solitudine ed anche la mancanza di denaro lo costringono a far ritorno a Parigi insieme alla sua compagna giavanese, Anna.
Dal viaggio riporta molti dipinti originali che tenta di vendere, sempre con scarso successo.
Una inaspettata eredità è il colpo di fortuna che permette a Paul Gauguin di tornare nel 1895 nei mari del Sud.
Gli ultimi anni di vita di Paul Gauguin sono funestati dalla morte della figlia Arline e dalle malattie che, nel pesante clima tropicale, lo colpiscono.
Il pittore, già debilitato dall'alcool e da una grave forma cardiaca, contrae la sifilide e, nel 1898, tenta il suicidio
.Gauguin, che entra ed esce dagli ospedali si trasferisce nelle Isole Marchesi, ma sognando di tornare in patria, muore ad Atuona, Hiva Oa il 18 Maggio 1903.
Il suo ultimo quadro rappresentava un paesaggio innevato.


















1 settembre 2009

Frasi-citazioni di grandi pittori


HENRI MATISSE

BREVE BIOGRAFIA



Il pittore e scultore francese Henri Matisse nasce a Le Cateau il 31 dicembre 1869: visse durante uno dei periodi più densi di eventi tragici della nostra storia.
Eppure, nella sua opera, non vi è traccia dell'alienazione, della sofferenza, delle contraddizioni della nostra era: i suoi dipinti sono un mondo a parte, in cui si trova sollievo, pace, rifugio, calma, serenità, colore e luce.
Dal 1895 al 1899 Matisse frequenta lo studio di Gustave Moreau, studiando i lavori di Manet e di Cezanne e, risentendo delle esperienze dell'impressionismo, nel 1897 crea "La deserte".
Dopo alcuni soggiorni in Inghilterra, in Corsica e nella regione di Tolosa, nel 1902 presenzia in alcune mostre presso la galleria di B.Weil a Parigi, esponendo, tra le altre opere, anche "Veduta di Notre Dame nel tardo pomeriggio" del 1902. In questi anni, dal suo studio approfondito dell'arte neo-impressionista e dalla scoperta dell'arte africana e asiatica, nasce la "pittura pura dei fauves", nuova corrente di cui Henri Matisse è massimo interprete.
Nel 1941, in concomitanza con lo scoppio della seconda guerra mondiale, dipinge la famosa tela "Natura morta con magnolia".
Nel 1943 si stabilisce a Vence, dove si dedica, negli anni dal 1949 al 1951, alla realizzazione della cappella dei Dominicani della Madonna del Rosario. Tra le sue opere più importanti si ricordano il "Nudo blu" del 1907, "La danza" del 1908 e "La danza e la musica" e del 1910.
Della sua produzione negli anni '20 è famosa la serie delle "Odalische".




Negli stessi anni l'artista si cimenta anche nel campo della scenografia, del disegno e dell'incisione; negli anni '30 produce inoltre arazzi. Numerose sono anche le sue opere di scultura in bronzo.
Henri Matisse muore a Nizza il 3 novembre 1954.







“LA DANSE”
(Olio su tela, cm 260 x 389 -
Museo dell’Hermitage, San Pietroburgo)

Dipinta nel 1910, “La Danse” è uno dei capolavori di Matisse, grande poeta del colore del XX secolo.
Avvicinandoci a quest’opera bisogna tener presente che era stata concepita come un pannello decorativo, in relazione alla scala della residenza del grande collezionista d’arte contemporanea Sciukin.
Avrebbe avuto così una collocazione precisa ed un’illuminazione specifica, e l’effetto sarebbe stato cresciuto dal riflesso della neve moscovita nei mesi invernali in modo che spiccasse, una visione da lontano, di colore acceso, quasi febbrile.
Con la rivoluzione d’ottobre, però, Sciukin perse la proprietà delle sue opere e “La Danse” (defraudata, allontanata dalla cornice originaria, fortunosamente salvata) venne trasferita in museo, dove appare “tradita”.
Questa grande composizione rappresenta il punto di incontro tra gli insegnamenti dei grandi maestri innovatori di fine Ottocento e le nuove tendenze pittoriche degli inizi del secolo: sono presenti infatti il primitivismo delle tele tahitiane e la dottrina del colore arbitrario di Gauguin, la stesura di colore “a plat” della scuola di Pont-Aven, l’intensità delle tinte e l’accordo di superfici di colori intensi di Van Gogh e lo studio della composizione di Cezanne.
La scena si svolge su una collina verde contro un fondo azzurro notturno, quasi cupo, su cui immaginiamo il suono del flauto di Pan.
Le figure scarlatte si dimenano come fiamme in movimenti ampi e ben delineati. I corpi, sospesi tra il cielo e la terra, sono asessuati, per eliminare la distinzione tra uomo e donna. La composizione è aprospettica e adimensionata.
I cinque nudi - contro il canone delle composizioni in moto circolare, che vorrebbe un numero pari di figure – si distribuiscono in cerchio aperto. In primo piano le due mani che non si toccano creano una frattura nel movimento, secondo la poetica del non finito ripresa da Michelangelo.
La struttura è risolta dalla figura di spalle che, allungata in uno slancio violento, imprime uno spostamento rotatorio al nudo di sinistra, che a sua volta lo trasmette ai due del fondo. Chiude il giro il quinto elemento, che appare trascinato dalla forza dei gesti degli altri.Matisse stende i colori in larghe campiture, giocando coi valori cromatici presenti nell’universo. Il quadro ha essenzialmente un significato ontologico: il suolo è la terra, il contingente; il cielo è lo spazio interstellare, l’assoluto, l’ideale; le figure sono i giganti tra i due mondi. Pur non sconfinando in quei canoni espressivi novecenteschi estremamente innovativi, “La Danse“, vera e propria risposta al Cubismo, è un quadro di opposizione alla sua “razionalità” volumetrica. Decisamente nuovo, sulla scia dell’esperienza futurista, è il ritmo che non si può definire regolare e statico, bensì spezzato e in continuo movimento verso quel blu irreale e senza fine. E se vogliamo, quello stesso punto, cui condurrebbe un’immagine retrospettiva della storia umana, sul filo della tensione verso l’infinito, sempre perseguita dall’uomo, ma mai raggiunta. Questo - per usare le parole di Argan - è il quadro della sintesi, della massima complessità, espressa con la massima semplicità.Nel dipinto l’estetica della pittura incontra le arti della musica e della poesia: il bello è espresso dal ritmo, scandito dalle movenze dei corpi armoniosi, e la perfezione nasce dall’equilibrio di tre universi: il cielo, la terra, l’umanità. Si respira un’atmosfera di felicità e di allegria collettiva, raggiunta grazie ad un’esperienza di vita e di grazia interiore condivisa tra i danzatori, fatta di disinibizione, entusiasmo e partecipazione corale. Il tema della danza circolare è lo stesso che immaginiamo nella preistoria, quando uomini impauriti per la precarietà dell’essere s’infondevano il coraggio di vivere danzando insieme intorno ai fuochi improvvisati nelle radure della foresta. È la stessa circolarità della danza che percorre nel corso dei secoli la cultura popolare e giunge fino a noi nelle tarantelle e nel sirtaki.
“La Danse” può essere vista come allegoria della vita umana: il vortice circolare e incessante in cui sono trascinate le figure trasmette sia il carattere gioioso della vita in movimento, sia il senso angosciante della necessità di dovere per forza danzare senza sosta.
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Personalmente faccio fatica ad apprezzare questo dipinto. :-(

22 luglio 2009

Foto : ...e la luce fu

Come già ebbi occasione di dire in altri post qui sul blog, mi piace ogni tanto "spolverare" foto scattate in precedenti viaggi-vacanza e se allora non avevano colto il mio entusiasmo, ora mi ritrovo invece a valutare con occhi diversi alcuni scatti . Oggi Vi voglio proporre questo che ho intitolato:



...e la luce fu


Si tratta di uno scatto

all'interno del Jameos del Agua -


a LANZAROTE

creazione dell'artista famoso della zona Manrique

questa è la targa posta all'esterno della grotta "che sa di incantesimo"

se avete piacere leggete qui :

http://www.pepephelipe.com/ASP/ma_bio_it.asp

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L'ULTIMO GRIDO

Le parole che seguono furono presentate poco dopo la morte dell'artista, durante il "Dia Mundial de Turismo", presso l'auditorio del "Jameos del Agua", dal Presidente della Fundacion César Manrique, José Juan Ramirez. É l'ultimo accorato grido di allarme ma anche di ottimismo che Manrique non ha mai potuto rivolgere direttamente all'Isola ma che rimane una sorta di "testamento" indimenticabile:
"Si tratta di vivere con lo sguardo verso il futuro, contribuendo a costruire una alternativa pulita, intelligente, di qualità di vita.Non dobbiamo fallire, bisogna andare avanti, rimanere vigili e mantenere viva la coscienza critica, dato che il futuro mai è realizzato, e dobbiamo conseguirlo dal presente.Si tratta di far convivere l'industria turistica con la difesa del Territorio e della propria cultura. E questa convivenza è possibile, ma, sopratutto, necessaria, obbligatoria per non vivere girando le spalle al futuro.Viviamo un periodo di tempo tanto corto su questo pianeta che ogni nostro passo deve essere nella direzione di costruire più e sempre più lo spazio sognato dell'utopia.Costruiamolo insieme: è l'unica maniera di renderlo possibile."

21 luglio 2009

Frasi di celebri pittori : GUSTAV KLIMT





IL BACIO - 1908





JUDITH 1901

"Nessun settore della vita è tanto esiguo e insignificante da non offrire spazio alle aspirazioni artistiche."

LE TRE ETA' DELLA DONNA 1913

BIOGRAFIA DI GUSTAV KLIMT

La presenza di musicisti come Mahler e Schönberg, di intellettuali come Freud e Wittegenstein, di scrittori come Musil, rendevano la Vienna della fine '800 una delle città più affascinanti e colte d’Europa.Quell'aria romanticheggiante era il canto del cigno di un mondo che stava per scomparire, consapevole della sua prossima fine, che avvenne con lo scoppio della prima guerra mondiale.La coscienza della fine è riscontrabile anche nella pittura di Klimt che rimarrà il personaggio più vitale ed emblematico della Secessione Viennese posta sulla scia della pittura simbolista.Dalle sue prime opere emerge la predilezione per il soggetto femminile, che tuttavia esprime una bellezza semplicemente decorativa, ancora influenzata dalla scuola romantica.
Il 1892 fu un anno di lutti per Guastav Klimt, muoiono sia il padre che il fratello Ernest, solo ventottenne e la sua creatività ha una battuta d'arresto, non dipinge per quasi un anno, cosa che lo allontana dal socio Franz von Matsch.Ormai ricco e famoso Klimt si assume l'onere economico del mantenimento della madre, della cognata e della nipote, ma personalmente non si sposerà mai, preferendo le relazioni con le modelle che posavano per lui.Nel 1894 Klimt e Matsch ricevono l'incarico di realizzare una serie di dipinti per il soffitto dell'Aula Magna dell'Università di Vienna, ma ormai l'affiatamento artistico fra i due è svanito, il sodalizio si spezza e questa rottura segna per Gustav Klimt l'inizio di una nuova concezione artistica, convinto che l'arte austriaca sia di vedute troppo ristrette ed eccessivamente ancorata al passato.
Contestato dalle autorità viennesi per il contenuto, ritenuto erotico e per l’inedita impostazione compositiva dei dipinti eseguiti per l’Aula Magna dell’Università ed il grande fregio decorativo realizzato nel 1902 per la Sala che ospitava il monumento a Beethoven, Gustav Klimt dirige la sua arte verso i ritratti delle signore della buona società. Eseguì anche vari lavori di design per le Wiener Werkstätte (Officine Viennesi), una società di Arti Applicate fondata nel 1903 da un gruppo di membri della Secessione.Nonostante la ricchezza e la fama, Klimt viveva modestamente e, a parte qualche breve viaggio all'estero, non lasciò mai Vienna.Viveva con la madre e due sorelle nubili, lavorava molte ore al giorno senza interrompersi neppure per mangiare e, pur amando la compagnia, non cercò mai di far parte del bel mondo.Il famoso quadro "Giuditta" del 1901 segna l'inizio del "periodo aureo" del pittore ormai vicino ai quarant'anni.In clima simbolista la figura di Giuditta si presta ovviamente alla rappresentazione della "femme fatale", crudele e seduttrice, che porta alla rovina e alla morte il proprio amante.L'utilizzo della foglia d'oro ha funzione decorativa e di valorizzazione della luminosità che l'oro dona alla figura, ma è dovuto anche alla familiarità che l'artista ha con il metallo: suo padre era orafo incisore e suo fratello George, che di quest'opera realizza la cornice, è cesellatore.Nel 1903 Klimt effettua un viaggio in Italia, fra Venezia, Ravenna e Firenze, rimane molto impressionato dai mosaici bizantini, è affascinato dal loro splendore, dalla preziosità, ma soprattutto dalla straordinaria luminosità, che confermano la sua scelta dell'utilizzo del prezioso metallo come materiale preferito nella composizione delle sue opere almeno fino al 1909.
Lo stile di Klimt si fa decisamente bidimensionale, con l’accentuazione del linearismo.Primo pittore a collaborare con gli artigiani del Wiener Werkstätte (Vienna Workshop), creato nel 1903, Gustav Klimt ed i secessionisti viennesi formarono, nel 1906, un nuovo gruppo, la Kunstschau Wien, sostenuto dal giornale Erdgeist.Nell'estate del 1908 fu inaugurata la prima manifestazione ufficiale del nuovo gruppo, la Kunstschau Wien 1908.Tra il 1905 e il 1909 Klimt realizzò un prezioso mosaico per la sala da pranzo del palazzo Stoclet di Bruxelles, che resta la sua opera più famosa.




Le allegorie sulla condizione umana sono tra i dipinti più complessi ed enigmatici di Klimt.Dal momento che raramente il pittore commentava le sue opere, è spesso difficile individuare il significato dei suoi dipinti meno convenzionali, anche se gli scopi paiono abbastanza evidenti.Generalmente il tema centrale è il sesso, che viene però trattato dal pittore nei modi più appassionati che riflettono l'opinione che Klimt aveva delle donne, viste come idoli bellissimi, tenere madri, ma anche come predatrici, che si servono del loro fascino come di una trappola fatale, spesso in atteggiamenti decisamente provocatori, ma rappresentati con tale eleganza e tenerezza da non risultare mai volgari.Opponendosi alle idee conservatrici dei suoi contemporanei, superando barriere e divieti realizzò dipinti erotici e simbolici che rappresentavano i sogni, le speranze, le paure e le passioni dell’uomo.
Klimt iniziò a dipingere paesaggi solo verso i trentacinque anni, durante le vacanze.I paesaggi costituiscono una parte sostanziale dell'opera dell'artista: sono oltre cinquanta e pertanto rappresentano un quarto di tutta la sua opera pittorica pervenutaci e mostrano di preferenza i luoghi frequentati d'estate dai ricchi viennesi.Gustav Klimt fu anche uno dei più grandi disegnatori dei suoi tempi; oltre ai molti bozzetti per i dipinti, eseguì anche disegni come opere a sé stanti.I primi, spesso eseguiti a carboncino, sono in stile tradizionale e mostrano una solida tecnica; i successivi invece più liberi e delicati, sono in genere eseguiti a matita o a pastello.
Anche se di costituzione robusta, Klimt, era tendenzialmente un ipocondriaco, tanto che dal 1912 ogni anno si recò a Bad Gastein per le cure termali.Dopo il "periodo aureo" Gustav Klimt ebbe un periodo di crisi esistenziale ed artistica dal quale l'artista uscì dopo qualche anno con un nuovo stile.Influenzato dalla pittura espressionista che già da qualche anno si era manifestata in area tedesca, dai suoi dipinti scompaiono gli ori e le eleganti linee liberty sostituiti da colori accesi e vivaci.Klimt aveva conosciuto l'Espressionismo, soprattutto attraverso all’attività di due artisti viennesi, già suoi allievi Egon Schiele e Oscar Kokoschka.Nel 1911 si trasferì in un nuovo studio e continuò a lavorare fino all'11 gennaio 1918 quando, recandosi ad un caffè per la prima colazione, ebbe un gravissimo colpo apoplettico che gli paralizzò il lato destro del corpo impedendogli di continuare a dipingere.Ammalato e senza la consolazione dell'arte, sopravvisse meno di un mese: morì il 6 febbraio 1918, a cinquantacinque anni, pianto come il più grande artista austriaco dell'epoca.

13 giugno 2009

Celebre pittori : MARC CHAGALL espone a VILLA OLMO



Marc Chagall, il cui vero nome era Moishe Segal nasce a Liosno, presso Vitebsk nella odierna Bielorussia il 7 Luglio 1887, primo di sette figli in una famiglia ebrea molto unita.

Dal 1906 al 1909 studia pittura, prima a Vitebsk, poi alla Scuola della Società Imperiale per la Difesa delle Belle Arti di Pietroburgo, dove è allievo anche di Léon Bakst.Per vivere a Pietroburgo, gli ebrei dovevano essere muniti di un permesso di soggiorno e Chagall, per mantenersi, era costretto a lavori d'ogni genere, finendo persino in prigione.
Nel 1910, grazie ad un viaggio finanziato da un mecenate, si trasferisce a Parigi, dove conosce le nuove correnti pittoriche e di pensiero, interessandosi particolarmente al Fauvismo ed al Cubismo.


Negli ambienti artistici d'avanguardia frequenta pittori ed intellettuali, conosce, tra gli altri, Guillaume Apollinaire, Robert Delaunay, Cendrars e Leger. Lo stile di Chagall è già indirizzato alla scomposizione delle immagini realizzate in chiave onirico e fantastica, tenendo conto degli insegnamenti del fauvismo e del cubismo,


Marc Chagall Il carro volante 1913

Nel 1912, a soli 25 anni, Chagall espone sia al Salon des Indépendants a Parigi, che al Salon d'Automne di Berlino. Il mercante d'arte berlinese Herwarth Walden nel 1914 gli allestisce una Personale nella sua galleria Der Sturm, mentre Chagall è tornato in Russia a Vitebsk per lo scoppio della Prima Guerra Mondiale. Marc Chagall che lavora in una fabbrica di armi, nel 1915 si sposa e l'anno dopo diventa padre della piccola Ida.Durante gli anni della guerra Chagall, riprende la dura cronaca del presente trasfigurandola in un sogno, dove sovrappone fantasie popolari, violinisti solitari e figure volanti sul villaggio natale ed espone le sue opere a Mosca e Pietroburgo.
Nominato Commissario alle Belle Arti dell'amministrazione regionale di Vitebsk, fonda l'Istituto d'Arte Moderna, di cui rimane direttore fino al 1920, quando gli subentra Malevich.Marc Chagall si trasferisce a Mosca con la famiglia, insegna disegno alla Scuola per gli orfani di Guerra a Malazhovka e, dopo la prima esposizione di Arte Rivoluzionaria a Pietrogrado, il Governo Russo compra 12 suoi quadri.In patria la sua arte è molto apprezzata, tanto che ottiene l'incarico di realizzare le decorazioni per il Teatro Ebraico Statale "Kamerny", ma presto il suo dissenso con il comunismo, lo porta nel 1923 a Berlino per proseguire l'anno dopo per Parigi.Tra i soggetti più ricorrenti nei quadri di Chagall figurano il mistero della nascita, le nozze nel villaggio, la vita dei contadini, i rabbini e le feste ebraiche, usando dei colori intensi e cupi per creare atmosfere inquietanti.

Marc Chagall Ritratto della moglie Bella 1917

Marc Chagall Decorazioni per teatro ebraico
A Parigi Marc Chagall rientra nel giro degli artisti, conosce Ambroise Vollard, che gli commissiona prima l'illustrazione di "Le Anime Morte" di Gogol e poi delle "Fiabe" di La Fontaine e allestisce una retrospettiva delle sue opere presso l'importante Galerie Barbazanges-Hodeberg.La notorietà e le nuove possibilità economiche permettono al pittore di viaggiare in Europa per ammirare le tele dei grandi maestri, come Rembrant in Olanda e El Greco in Spagna, spingendosi fino in Palestina.Nel 1933 Marc Chagall espone al Kunstmuseum di Basilea ma nel frattempo in nazismo prende il potere in Germania e tutte le opere di Chagall vengono confiscate ai musei tedeschi. Nel 1937 il pittore prende la cittadinanza francese e durante l'occupazione tedesca si rifugia con i suoi quadri nel sud della Francia, nella zona ancora libera, dove nel 1941 accoglie l'invito del Museo di Arte Moderna di New York e parte per l'America.La morte della moglie nel settembre del 1944 sconvolge Chagall al punto di abbandonare i pennelli per molti mesi.


Marc Chagall 1935

Marc Chagall Vetrata a New York
Finita la Guerra, nel 1947, Marc Chagall ritorna a Parigi e, nel 1949, si stabilisce a Saint-Paul-de-Vence nel sud della Francia e tre anni dopo si risposa.Negli anni seguenti, importanti mostre gli vengono dedicate in tutto il mondo ed il pittore inizia una lunga serie di decorazioni di grandi strutture pubbliche.Nel 1962 disegna le vetrate per la sinagoga dello Hassadah Medical Center, presso Gerusalemme e per la cattedrale di Metz.Nel 1964 decora il soffitto dell'Opéra di Parigi e l'anno dopo si dedica alle grandi pitture murali sulla facciata della Metropolitan Opera House di New York.Nel 1970 disegna le vetrate del coro e del rosone del Fraumünster di Zurigo e di poco successivo è il grande mosaico a Chicago.Chagall, che si occupa anche di incisioni, sculture, ceramiche e scenografie per il teatro, riceve innumerevoli premi e riconoscimenti per la sua arte: viene eletto membro onorario dell'Accademia Americana di Arte e Lettere, riceve la Laurea Honoris Causa dall'Università di Glasgow in Scozia, riceve il premio Erasmo a Copenaghen, viene nominato cittadino onorario di Venezia, nominato Ufficiale della Legion d'Onore, ed insignito della Grande Croce della Legione d'Onore.Marc Chagall muore a Saint-Paul-de-Vence il 28 marzo 1985.

Marc Chagall - decorazioni pe teatro ebraico
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UN AFORISMA DI DI MARC CHAGALL....PENSO DISCUTIBILE :
"Che genio era quel Picasso... un vero peccato che non abbia dipinto nulla"
Marc Chagall

12 giugno 2009

Pittore celebre : WASSILJ KANDINSKIJ in mostra a VILLA OLMO - COMO

Wassilj Kandinskij, il celebre pittore e teorico dell'arte russa, è considerato il principale iniziatore dell'arte astratta.

Nato il 4 dicembre 1866, proviene da una agiata famiglia borghese di Mosca e viene avviato agli studi di legge. Dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza, gli viene offerta una cattedra all'università che egli però rifiuta per dedicarsi alla pittura. In questa fase della sua gioventù egli si dedica allo studio del pianoforte e del violoncello. Il contatto con la musica si rivelerà in seguito fondamentale per la sua evoluzione artistica come pittore. Un altro avvenimento di questi anni fornirà un contributo fondamentale alla formazione della sua arte. Lui stesso scriverà in "Sguardi sul passato", la sua autobiografia: "All'interno della mia materia, l'economia politica (allora Kandinskij era appunto ancora uno studente), mi appassionava solo il pensiero puramente astratto, oltre al problema operaio" spiega l'artista che poco oltre racconta: "Risalgono a quel periodo due avvenimenti che hanno impresso un marchio su tutta la mia vita. Il primo fu la mostra dei pittori impressionisti francesi a Mosca, e in particolare "I covoni" di Claude Monet. Il secondo fu la rappresentazione del "Lohengrin" di Wagner al Bol'soj. A proposito di Monet, bisogna dire che prima di allora conoscevo solo la pittura realistica, e quasi esclusivamente quella russa [...]. Ed ecco, improvvisamente, vidi per la prima volta un quadro. Mi sembrava che senza il catalogo in mano sarebbe stato impossibile capire ciò che doveva rappresentare il dipinto. Mi turbava questo: mi pareva che nessun artista avesse il diritto di dipingere in quel modo. Nello stesso momento notavo con stupore che quel quadro turbava e affascinava, si fissava indelebilmente nella memoria fino al più minuzioso dettaglio. Non riuscivo a capire tutto ciò [...]. Ma ciò che mi divenne assolutamente chiaro fu l'intensità della tavolozza. La pittura si mostrò davanti a me in tutta la sua fantasia e il suo incanto. Profondamente dentro di me nacque il primo dubbio sull'importanza dell'oggetto come elemento necessario nel quadro [...]. Fu nel Lohengrin che sentii, attraverso la musica, l'incarnazione e l'interpretazione suprema di questa visione [...]. Mi divenne perfettamente chiaro, però, che l'arte possedeva in generale una potenza assai maggiore di quanto pensassi, e che la pittura era capace di esprimere la medesima intensità della musica". Nel 1896 si trasferisce a Monaco, in Germania, per intraprendere studi più approfonditi nel campo della pittura. In questa città viene in contatto con l'ambiente artistico che in quegli anni aveva fatto nascere la Secessione di Monaco (1892). Sono i primi fermenti di un rinnovamento artistico che avrebbe in seguito prodotto il fenomeno dell'espressionismo. Kandinskij partecipa attivamente a questo clima avanguardistico. Nel 1901 fonda la prima associazione di artisti monacensi, cui dette il nome di "Phalanx". La sua attività pittorica lo porta in contatto con gli ambienti artistici europei, organizza mostre in Germania, ed espone a Parigi e Mosca. Nel 1909 fonda una nuova associazione di artisti: l"Associazione degli artisti di Monaco". In questa fase la sua arte è sempre più influenzata dall'espressionismo a cui lui fornisce contributi pittorici e critici. Ed è proprio partendo dall'espressionismo che negli anni dopo il 1910 avviene la sua svolta verso una pittura totalmente astratta. Dopo alcuni contrasti con la NKVM, nel 1911 fonda, insieme all'amico pittore Franz Marc, "Der Blaue Raiter" (Il Cavaliere Azzurro). Inizia così il periodo più intenso e produttivo della sua vita artistica. Nel 1910 pubblica il testo fondamentale della sua concezione artistica: "Lo spirituale nell'arte". Qui l'artista propone un paragone fra le varie arti e rileva nella musica una spinta fondamentale nel tentativo di andare oltre la rappresentazione, per approdare ad una dimensione più intima e disincarnata, quale appunto la musica è in grado di generare. Egli infatti scrive: "il più ricco insegnamento viene dalla musica. Salvo poche eccezioni, la musica è già da alcuni secoli l'arte che non usa i suoi mezzi per imitare i fenomeni naturali, ma per esprimere la vita psichica dell'artista e creare la vita dei suoni". A queste parole, non sarà insensibile un musicista visionario come Scrjabin... Queste riflessioni convincono Kandinskij che la pittura deve essere sempre più simile alla musica e che i colori devono sempre più assimilarsi ai suoni. Solamente una pittura astratta, cioè non figurativa, dove le forme non hanno attinenza con alcunché di riconoscibile, liberata dalla dipendenza con l'oggetto fisico, può dare vita alla spiritualità. Nel 1914, allo scoppio della prima guerra mondiale, Kandinskij rientra in Russia. Qui, dopo la rivoluzione del 1917, viene chiamato a ricoprire importanti cariche pubbliche nel campo dell'arte. Crea l'Istituto per la Cultura Pittorica e fonda l'Accademia di Scienze Artistiche. Partecipa al clima avanguardistico russo che in quegli anni conosce importanti fermenti con la nascita del Suprematismo e del Costruttivismo. Tuttavia, avvertita l'imminente svolta normalizzatrice, che avrebbe di fatto tolto spazio alla ricerca delle avanguardie, nel 1921 ritorna in Germania e non farà più ritorno in Russia. Nel 1922 viene chiamato da Walter Gropius ad insegnare al Bauhaus di Weimar. Questa scuola di arti applicate, fondata nel 1919 dall'architetto tedesco, svolge un ruolo fondamentale nel rinnovamento artistico europeo degli anni '20 e '30. Qui Kandinskij ha modo di svolgere la sua attività didattica con grande libertà e serenità, stimolato da un ambiente molto ricco di presenze qualificate. In questa scuola operarono in quegli anni i maggiori architetti, designer ed artisti provenienti da tutta Europa. Kandinskij lega in particolare con il pittore svizzero Paul Klee, il pittore russo Alexej Jawlensky e il pittore e fotografo americano Lyonel Feininger. Con essi fonda il gruppo "Die blaue Vier" (I quattro azzurri), che idealmente si lega al precedente gruppo del Cavaliere Azzurro. In questa fase il suo astrattismo conosce una svolta molto decisa. Se nella prima fase i suoi quadri si componevano di figure molto informi mischiate senza alcun ordine geometrico, ora le sue tele assumono un ordine molto più preciso (una naturale influenza, questa, delle concezioni artistiche della scuola Bauhaus). Il periodo trascorso al Bauhaus finisce nel 1933 quando la scuola viene chiuso dal regime nazista. L'anno successivo Kandinskij si trasferisce in Francia. A Parigi vive gli ultimi dieci anni della sua vita. Muore nella residenza di Neuilly-sur-Seine il 13 dicembre 1944.

19 maggio 2009

Frasi - citazioni di grandi pittori

PAUL CEZANNE











BREVE BIOGRAFIA DI PAUL CEZANNE

Paul Cézanne nasce nel 1839 ad Aix-en-Provence.Nel 1858 si iscrive a Giurisprudenza, ma si accorge di non aver attitudine per il diritto e di essere interessato all'arte. Per seguire la sua vocazione, nel 1861 si trasferisce a Parigi, dove frequenta l'Académie Suisse.Cerca, senza successo, di iscriversi all'École des Beaux-Arts.Incerto sul suo futuro, Cézanne alterna il suo tempo tra Aix e Parigi, dove frequenta numerosi artisti, tra cui Pissarro, Renoir, Monet, Sisley e Bazille.Pur non entrando a far parte del gruppo, espone ad alcune mostre degli impressionisti, tra cui la prima del 1874, da Nadar.La sua partecipazione alla terza, quella del 1877, segna l'inizio del suo isolamento artistico.

Nel 1878 si ritira a dipingere in Provenza. I rari contatti con l'ambiente artistico parigino si riducono all'invio delle sue opere al Salon. Un'operazione inutile, perché vengono sistematicamente respinte.
Sul finire degli anni '70 Cézanne appare sempre meno legato a Monet e agli impressionisti.
Comincia a maturare un nuovo stile pittorico attento alla struttura dello spazio e ai volumi degli oggetti.
Negli anni '80 dipinge le prime opere delle serie dedicate all'Estaque, alla Montagne Sainte-Victoire e ai Bagnanti. Non è un periodo facile. Incompreso e amareggiato per la pubblicazione de L'Oeuvre, nel 1886 rompe l'amicizia con Zola, che era stato tra i suoi primi sostenitori.
Realizza nature morte, ritratti e paesaggi di Provenza.Il 1895 può essere considerato l'anno della riscossa. La mostra allestita da Vollard riscuote infatti un gran successo, soprattutto tra gli artisti d'avanguardia.
Anche il collezionismo comincia a guardare con sempre maggiore interesse al suo lavoro.Sul finire del secolo Cézanne si può considerare ormai famoso e "arrivato". Espone al Salon des Indépendants e all'estero.Nel 1904 il Salon d'Automne gli dedica un'intera sala.Paul Cézanne muore ad Aix nel 1906.Nel 1907, a Parigi, viene allestita una grande retrospettiva.
La mostra rivela al pubblico la sua enorme statura. La visione delle sue ultime tele ha un impatto enorme su molti giovani artisti. In questo modo spalanca la strada a gran parte della ricerca
Artistica del '900.
Per approfondire :

26 aprile 2009

Frasi celebri di : EDGAR DEGAS






BIOGRAFIA DI EDGAR DEGAS



Edgar Degas (1834-1917)

tra tutti i pittori impressionisti è quello che conserva la maggiore originalità e distanza dagli altri. I suoi quadri non propongono mai immagini di evanescente luminosità ma rimangono ancorati ad una solidità formale assente negl
Nel 1862 realizzò il suo primo quadro che lo rese famoso: «La famiglia Bellelli».
In esso raffigura la famiglia della sorella sposata ad un fiorentino di nome Bellelli. Nel quadro compaiono il marito, la moglie e due figlie.
L’inedito taglio compositivo, insieme ad una precisa introspezione psicologica dei personaggi, ne fanno un’opera di un realismo e di una modernità che addirittura anticipa alcune delle successive conquiste di Edouard Manet.
Negli anni successivi iniziò ad uscire dal suo ambiente borghese per frequentare il Café Guerbois dove strinse amicizia con Manet e gli altri pittori che avrebbero formato il gruppo degli impressionisti.
Fu tra i fondatori del gruppo e fu proprio egli ad organizzare la mostra presso il fotografo Nadar. E partecipò a tutte le otto successive mostre impressioniste, tranne quella del 1882.Le sue differenze con gli altri impressionisti sono legate soprattutto alla costruzione disegnata e prospettica dei suoi quadri.
Le forme non si dissolvono e non si confondono con la luce. Sono invece rese plastiche con la luce tonale e non con il chiaroscuro, e in questo segue la tecnica impressionista. Ciò che contraddistingue i suoi quadri sono sempre dei tagli prospettici molto arditi. Per questi scorci si è molto parlato dell’influenza delle stampe giapponesi, anche se appare evidente che i suoi quadri hanno una inquadratura tipicamente fotografica.
Tra i suoi soggetti preferiti ci sono le ballerine, (che costituiscono un tema del tutto personale), e le scene di teatro.
Anche in questo,
Degas coincide con l’impressionismo: la scelta poetica di dar immagine alla vita urbana, con i suoi riti e i suoi miti, a volte borghesi, a volte bohemiène.

21 aprile 2009

Frasi-citazioni di grandi artisti (pittori)














VINCENT VAN GOGH

La nostra vita è come il cammino di un pellegrino. Una volta vidi uno splendido dipinto, rappresentava un paesaggio di sera. Sulla destra, in lontananza, una fila di colline che sembravano blu nelle brume della sera. Al di sopra di quelle colline, lo splendore del tramonto, le nuvole grigie striate d'argento, d'oro e di porpora. Il paesaggio è una pianura coperta d'erba e d'erica, qua e là le cortecce bianche delle betulle con le foglie gialle perché è autunno. Attraverso il paesaggio scorre una strada che porta a un'alta montagna, molto, molto lontana e, sulla cima della montagna, una città su cui il sole al tramonto getta una luce di gloria. Sulla strada cammina un pellegrino, ha un bastone in mano. Egli sta camminando già da molto tempo ed è stanco. Incontra una donna, una figura in nero che fa pensare alle parole di San Paolo: "Anche se triste, tuttavia sempre lieta. Quest'angelo di Dio è stato messo lì per incoraggiare il pellegrino e per rispondere alle sue domande; e il pellegrino chiede: 'Questa strada è sempre in salita?'. E la risposta è : 'Sì, fino alla fine'. Il pellegrino chiede ancora: 'Il viaggio durerà tutto il giorno?'. E la risposta è: 'Da mattina fino a sera, amico mio'. E il pellegrino continua la sua strada, triste eppur sempre lieto.
Vincent Van Gogh
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BREVE BIOGRAFIA
Van Gogh Vincent, pittore olandese (1853-1890). Iniziò a lavorare all'età di sedici anni alla bottega d'arte della galleria Goupil, prima nella sede principale dell'Aia e poi nelle filiali di Londra e Parigi. Spinto da una crisi religiosa, nel 1876 divenne predicatore laico. L'esperienza fallì e il V. G. pensò di dedicarsi appieno alla pittura. Tornato all'Aia (1881) iniziò a dipingere soggetti di vita contadina, usando colori e tecniche che richiamavano la tradizione della pittura olandese. La manifestazione più alta di questo periodo è "Mangiatori di patate" (1885, Amsterdam, Museum V. G.). Ritornato a Parigi (1886), vi trascorse anni così pieni di esperienze, da indurre in lui profondi cambiamenti stilistici in cui predominava un uso del colore acceso, puro, una pittura tormentata che senz'altro aprì la strada a movimenti artistici come il fauvisme e l'espressionismo. Ma, intanto, l'equilibrio psichico di V. G. andava sempre più affievolendosi. Nel 1889 si tagliò un orecchio e fu ricoverato all'ospedale psichiatrico di Saint-Rémy. All'uscita dall'ospedale alternò periodi di grande fiducia in se stesso a crisi di profonda disperazione. Fu questo, comunque, il periodo in cui il V. G. dipinse furiosamente e accanitamente.

14 aprile 2009

Frasi-citazioni di grandi pittori - CLAUDE MONET









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BIOGRAFIA DI CLAUDE MONET

Pittori fra i più amati di tutti i tempi per la delicatezza e l'espressività lieve dei suoi quadri, Claude Oscar Monet è nato il 14 novembre 1840 a Parigi. Artista alle prime armi, trascorre la propria fanciullezza con la famiglia a Le Havre, città che lascia all'età di quindici anni per trasferirsi a Parigi, su consiglio del pittore Boudin. La capitale francese era in effetti anche la capitale della cultura ed è naturale che lì il pittore avrebbe trovato adeguati stimoli per sviluppare le sue idee. Durante il mese di gennaio dell'anno 1857 perde la madre. A Parigi si iscrive alla "Academìe Suisse" dove, oltre a rimanere colpito dalla pittura di Delacroix, Daubigny e Corot, incontra artisti specializzati in paesaggi, come Pissarro, Bazille, Sisley e Renoir. Insieme formano un'allegra quanto talentuosa combriccola, si scambiano idee e proposte culturali, oltre a condividere momenti di pittura "dal vero" nella foresta di Fontainbleu. Lega in particolare con Bazille e, grazie a questi, Monet trova finalmente un atelier personale, dove elabora alcune celebri tele due delle quali ("La foce della Senna a Honfleur" e "Punta di Cap de Héve con la bassa marea") vennero accettate in quello che diverrà il celeberrimo "Salon des réfusés" (l'esposizione in cui si rifugiarono i rivoluzionari impressionisti, inizialmente del tutto avversati dalla critica). Queste opere ebbero una critica tanto lusinghiera da spingere l'artista ad iniziare il dipinto "Colazione sull'erba". Intanto esegue anche caricature, un genere di cui è sempre stato un maestro fin dalla fanciullezza, riuscendo a pubblicarne qualcuna su fogli satirici. Alla fine dell'anno torna a Le Havre, ma il 29 aprile 1861 riceve la chiamata alle armi da cui non può esimersi. E' arruolato nel corpo dei cacciatori d'Africa e a giugno parte per Algeri. In seguito dirà di essersi preparato qui all'impressionismo. Ad un certo punto interviene la ben introdotta zia Marie-Jeanne e riesce a farlo esonerare. Nel 1862 lavora con Bourdin e conosce Jongkind. In autunno è di nuovo a Parigi: entra nello studio di Gleyre e incontra Renoir e Sisley, oltre a ritrovare Bazille. Appartengono a questi anni alcuni paesaggi dei dintorni di Honfleur. Nel 1867 dipinge "Donne in giardino", tappa fondamentale nelle ricerche impressioniste. Da questo momento in poi diviene costante nella sua arte, l'impegno di identificare pittura e natura, immagine e forma, e di cogliere attimo per attimo la realtà. Il 28 giugno 1870 sposa Camille, sua compagna fino al 5 settembre 1879, quando la ritrae sul letto di morte. A settembre, giunto a Londra per evitare nuovamente la guerra, Daubigny lo presenta a Durand-Ruel che alla prima mostra della Società degli artisti francesi nella sua galleria di New Bond Streeet, gli permette di esporre "Entrata al porto di Trouville". Nelle opere del decennio '70-'80 sono espresse le concezioni impressioniste. Ad esempio "La colazione", "Il ponte di Argantuil" e il celebre "Impression, soleil levant", estremamente importante perchè è da esso che prenderà il nome il gruppo degli impressionisti. Nel 1871 muore il padre e si trasferisce a Londra dove sboccia l'interesse per Turner e Constable. Nel 1874 si trasferisce in Olanda dove realizza vedute e paesaggi di Amsterdam. Alla mostra degli impressionisti dello stesso anno Claude Monet presenta sette pastelli e cinque dipinti tra cui "Campo di papaveri". Nel 1876 Paul Cezanne lo presenta al collezionista Chocquet. Esegue quattro vedute dei giardini delle Tuileries. L'anno seguente apre uno studio in rue Moncey, realizza varie vedute della stazione Saint-Lazare ed espone alla terza mostra degli impressionisti. Nel 1878 realizza "Rue Montorguril", "Rue Saint-Denis" e la "Chiesa a Vétheuil". Dopo dieci anni presenta alla terza mostra dei Les XX di Bruxelles dieci nuovi lavori. Le opere vengono esposte anche in America ed ottengono enorme successo. Ad aprile torna in Olanda a dipingere; da settembre a novembre soggiorna a Belle-Ile-en-Mer in Bretagna e realizza una quarantina di dipinti che terminerà poi a Giverny. Qui inizia la serie degli "stagni". La sua reputazione internazionale cresce: espone ancora a Parigi, San Pietroburgo, Mosca, New York, Dresda e Boston. Nel 1911 Durand-Ruel gli organizza due mostre personali a New York. Nello stesso anno gli viene diagnosticata una doppia cataratta, ma l'operazione agli occhi viene rimandata. I problemi agli occhi si aggravano di anno in anno. Si ammala di tumore al polmone nel 1926. Morirà il 5 dicembre dello stesso anno a Giverny.




9 aprile 2009