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Le mie opere im vendita su ARTLYNOW

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troverete particolari proposte artistiche- carla_colombo@libero.it

7 ottobre 2019

#segnalibri

Ne ho fatti tanti...ecco una nuova serie.
Potrebbe essere una'idea di piccola cadeau per Natale oppure adatto a pubblicità di attività sul retro, inserendo timbro societario.
Segnalibri con sfondo ad acquarello e tratto veloce dei fiori a china - plastificati per proteggerli nel tempo - copyright www.artecarla.it
altri esempi di segnalibri :
http://www.artecarla.it/segnalibri_.html








5 ottobre 2019

#casadiLucioDalla

Visitare Bologna e pensare di non vedere (almeno da fuori) la casa che fu di Lucio Dalla ed ora diventato museo, è impossibile.
Ho chiesto espressamente alla guida di permetterci di passare almeno davanti (si può visitare il museo ma ci si deve prenotare prima), anche perchè si trova a due passi dalla chiesa di San Petronio, in piazza maggiore, ed ecco qui






#coloriaBologna

Pranzare in un ristorante (mi sfugge il nome) adue passi dal santuario della Madonna di San Luca e trovarsi sulla testa questi colori, è senz'altro un augurio di ritorno al sole, ed infatti, dopo una mattinata di pioggia, al pomeriggio, a Bologna, le nubi si sono aperte e ci hanno regalato un pomeriggio soleggiato. 
le mie foto 







#santuariodellamadonnadisanluca

Se ancora non lo conoscete, il santuario della Madonna di San Luca vale senz'altro una visita. 
Si erge imponente con le mura color "terra" sulla collina che sovrasta un panorama interessante, come è interessante la via dai tanti archi che giunge direttamente in città e l'immagine della madonna miracolosa, preziosa ed artistica. Il mattino di pioggia non ha permesso foto eclatanti, ma questo è.

DA WEB 
Le origini del santuario che sorge sul Monte della Guardia risalgono all'anno 1192 quando Angelica Bonfantini, poi beata, donò il terreno ai Canonici di S. Maria di Reno per la costruzione di un monastero. La costruzione iniziò con la posa della prima pietra il 15 maggio 1194. All'interno si collocò l'immagine della Madonna con Bambino. Nel 1433 il popolo portò la Madonna in processione per implorare la cessazione delle rovinose piogge e giunti a porta Saragozza la pioggia cessò; per ringraziamento gli Anziani decretarono che la processione si sarebbe dovuta ripetere ogni anno. La devozione aumentò ma la chiesa era in uno stato di degrado tale che si decise di ristrutturarla ed ampliarla.
La nuova chiesa fu consacrata il 1 luglio 1481 dal vescovo di Sarsina.
Tra il 1674 e il 1732 si costruì il portico, progettato da Gian Giacomo Monti, che si estende dalla chiesa fino a porta Saragozza, lungo un tracciato di quasi 4 km coperto da 666 archi. Il 26 luglio 1723 su progetto dell'architetto Francesco Dotti iniziò la costruzione del nuovo santuario che fu poi consacrato il 25 marzo 1765. Lo stile dominante dell'edificio è quello barocco, testimoniato da forme e volumi dinamici e curvilinei alternati in continue sporgenze e rientranze. La facciata, che non copre completamente le forme retrostanti, è costituita da un avancorpo modellato sulle forme classiche del pronao: un ordine di paraste giganti in stile ionico sorreggono un frontone, sotto il quale si apre un grande arco centrale. Il portale d'ingresso è affiancato dalle statue di San Luca e di San Marco di Bernardino Cametti, eseguite nel 1716 e in origine collocate nel presbiterio.
Il corpo del vecchio monastero domenicano e il campanile sono incorporati nel lato meridionale della costruzione. All'interno è possibile ammirare La Madonna del Rosario di Guido Reni e una versione del Cristo che appare alla Madre del Guercino. Per raggiungere il santuario dal centro storico di Bologna si percorrono oltre 3 km lungo un porticato che inizia in corrispondenza dell'Arco Bonaccorsi. Il portico consta di 666 archi e 15 cappelle e pare essere il portico più lungo al mondo. Il portico è punteggiato di lapidi ed epigrafi commemorative di varie epoche, con fine devozionale oppure ad espressione di gratitudine per donazioni. La via fu resa praticabile sin dal 1589, ma con il crescere dell'afflusso di pellegrini si decise di costruire il lunghissimo portico, per proteggere i pellegrini dalla pioggia. Un primo modesto progetto fu redatto da Camillo Saccenti nel 1655, ma la scarsità di risorse economiche fece abbandonare il progetto, ripreso nel 1673 da un gruppo di privati che affidarono l'esecuzione dei lavori a Francesco Monti Bendini e a Carlo Francesco Dotti, che progettò l'Arco del Meloncello nel 1721. Secondo alcuni osservatori non sarebbe casuale il fatto che il portico sia composto esattamente da 666 archi: il numero diabolico (cfr. Apocalisse, 13, 18) sarebbe utilizzato per indicare che il porticato simboleggia il "serpente", ossia il Demonio, per la sua forma e perché, terminando ai piedi del santuario, ricorda la tradizionale iconografia del Diavolo sconfitto e schiacciato dalla Madonna sotto il suo calcagno.

FOTO DA WEB 


ALCUNI MIEI SCATTI













1 ottobre 2019

#composizionefiori #riciclo

della serie ...non si butta nulla!

- Piccolo vaso di vetro, (era un portaoggetti, ed a suo tempo avevo rotto il coperchio)
- Inserimento di fiori in seta ricavati dai vari pacchetti dono e conservati nel tempo.
- Aggiunta di verde sintetico (avanzo di altra composizione - costo 1 Euro

et voilà



30 settembre 2019

#castellodellamanta



Il castello della Manta è un maniero medievale situato sulle colline di Manta, in provincia di Cuneo
Nel 1984 è stato concesso in comodato al Fondo Ambiente Italiano dalla contessa Elisabetta de Rege Thesauro di Donato Provana del Sabbione, affinché fosse inserito in un unico progetto di gestione e valorizzazione culturale. 
Il castello della Manta fa anche parte del circuito dei "Castelli Aperti" del Basso Piemonte.

Numerose sono gli ambienti che lo caratterizzano: in una sala, all'interno di una piccola nicchia è conservato un affresco raffigurante una Madonna del Latte in cui è raffigurata la Vergine Maria nell'atto di allattare Gesù. 
L'opera risalente al Quattrocento è opera di un anonimo pittore. Si esclude che possa essere l'anonimo artista che affrescò la sala baronale.
La sala baronale conserva il più importante ciclo pittorico conservato nel castello. Questo è infatti arricchito da un'importante sequenza di affreschi che ne decora perimetralmente le pareti, capolavoro e rara testimonianza della pittura profana tardogotica attuata nell'Italia settentrionale. L'opera è attribuita all'anonimo pittore Maestro del Castello della Manta.
Il ciclo, completato poco dopo il 1420, rappresenta una serie di eroi ed eroine (presumibilmente coi tratti dei marchesi e marchese di Saluzzo) - qui illustrati secondo la tradizione iconografica classica, ebraica e cristiana ed effigiati con preziosi abiti del tempo - e la cosiddetta Fontana di giovinezza, tema questo ripreso dall'antica tradizione dei romanzi francesi medievali. 
Un'importante testimonianza dell'arte manierista del Cinquecento è invece data dalla Sala delle grottesche, parte dell'appartamento di rappresentanza voluto intorno al 1560 da Michele Antonio della Manta: presenta un soffitto finemente dipinto e decorato con stucchi, grottesche, antiche rovine, architetture rinascimentali frutto della cultura tipica dell'Italia centrale del tempo.

ALCUNE FOTO scattate nella mia visita del 29 settembre


















Chiesa di Santa Maria al Castello

Annessa al castello è visitabile la chiesa castellana, nel cui interno sono custoditi due locali di particolare pregio, anch'essi riconducibili ai due momenti più significativi della decorazione pittorica che caratterizza l'intero maniero.
Interessanti affreschi sulla vita di Gesù Cristo - risalenti allo stesso periodo della realizzazione della sala baronale del castello - corredano l'abside della chiesa, mentre la cappella funeraria di Michelantonio mostra una ricca decorazione a stucco e pitture anch'esse di gusto manieristico.



foto di Carla Colombo
testo di Wikipedia