SIncera? ERA ORA!!!
..Epifania e tutte le feste le porta via!!!
Adorazione - Andrea Mantegna
...E così dopo il 6 gennaio si incomincia a smontare l'albero, il presepe, i vari addobbi vari e si ritorna "finalmente" alla normalità.
Queste feste mi hanno portato due chiletti che spero di smaltire presto (solo quelli) perchè ormai gli altri, fanno parte di me...e poi che mi ha portato? Tanto tanto affetto che veramente non pensavo di avere, ma che mi è giunto tutto quanto e l'ho colto a piene mani.
Ho passato le feste all'insegna degli affetti e della serenità e credo che sia il più bel regalo che si possa ottenere quando tutto diventa così "normale".
---
ma oggi voglio elargire a tutti quanti in particolare alle amiche che mi leggono,
AUGURI DI BUONA BEFANA...io sono la prima....mi seguite?
La Befana, corruzione lessicale di epifania attraverso bifanìa e befanìa,una tipica di alcune regioni, diffusasi poi in tutta Italia. Appartiene alle figure folkloristiche, dispensatrici di doni, legate alle festività natalizie
Dalla carissima ANNALISA
dolce lettrice del mio blog
Zitta, zitta
è arrivata.
Zitta, zitta?
Una... Caciara!
Svelta, svelta
ha preparato
le calzette
e le sorprese.
A mille, a mille:
caramelle
cioccolatini.
E tanti biscottini.
Un regalino,
un pensierino.
Due dolcetti
e un mandarino.
Ed ha lasciato
un messaggino.
"Baci, bacini
ai miei bambini.
E sorrisini
ai miei pulcini."
AUGURI
----------
Tradizione
Secondo la tradizione italiana la Befana fa visita ai bambini il 6 gennaio, durante la notte dell'epifania, per riempire le calze lasciate da essi appositamente appese. Nel caso siano stati buoni, il contenuto sarà composto da caramelle e cioccolatini, in caso contrario conterranno carbone. Spesso la befana viene descritta come una vecchia, che vola su una scopa. A differenza di una strega è spesso sorridente e ha una borsa o un sacco pieno di ogni squisitezza, regali per i bambini meritevoli, ma anche di carbone per i bambini che non sono stati buoni durante l'anno.
La distribuzione di regali ai bambini a nome della Befana fu fortemente incoraggiata dal fascismo, nell'ambito dell'opera di "italianizzazione" della penisola.
Simbologia
L'origine di questa figura va probabilmente connessa a tradizioni agrarie pagane relative all'anno trascorso, ormai pronto per rinascere come anno nuovo. Difatti rappresenta la conclusione delle festività natalizie come interregno tra la fine dell'anno solare (solstizio invernale, Sol Invictus) e l'inizio dell'anno lunare.[4]
L'aspetto da vecchia sarebbe dunque una raffigurazione dell'anno vecchio: una volta davvero concluso, lo si può bruciare così come accadeva in molti paesi europei, dove esisteva la tradizione di bruciare fantocci, con indosso abiti logori, all'inizio dell'anno (vedi ad esempio la Giubiana e il Panevin o Pignarûl, Casera, Seima o Brusa la vecia, oppure il Falò del vecchione che si svolge a Bologna a capodanno).
In quest'ottica l'uso dei doni assumerebbe un valore propiziatorio per l'anno nuovo.
Un'ipotesi suggestiva è quella che collega la Befana con una festa romana, che si svolgeva all'inizio dell'anno in onore di Giano e di Strenia (da cui deriva il termine "strenna") e durante la quale si scambiavano regali.
La Befana si richiama pure ad alcune figure della mitologia germanica, Holda e Berchta, sempre come personificazione della natura invernale.
Secondo una versione "cristianizzata", i Re Magi, diretti a Betlemme per portare i doni a Gesù Bambino, non riuscendo a trovare la strada, chiesero informazioni ad una signora anziana.
Malgrado le loro insistenze, affinché li seguisse per far visita al piccolo, la donna non uscì di casa per accompagnarli. In seguito, pentitasi di non essere andata con loro, dopo aver preparato un cesto di dolci, uscì di casa e si mise a cercarli, senza riuscirci.
Così si fermò ad ogni casa che trovava lungo il cammino, donando dolciumi ai bambini che incontrava, nella speranza che uno di essi fosse il piccolo Gesù.
Da allora girerebbe per il mondo, facendo regali a tutti i bambini, per farsi perdonare.Il termine "befana" inteso come "fantoccio esposto la notte dell'epifania" fu già usato nel XIV secolo, poi da Francesco Berni nel 1535, da Agnolo Firenzuola una prima volta nel 1541.
da Wikipedia
Riflessione
Si parla tanto della befana, legata alla nostra infanzia, a casa mia si diceva che arrivavano i Re Magi .
Finalmente nel presepe di casa erano arrivati alla capanna col Gesù Bambino che aveva sempre il lumicino acceso. Ricordo che il mio Re preferito era Baldassare.. la statuina scura col manto azzurro con in mano il cofanetto con la mirra...e poi mi affascinava l'idea della mirra, probabilmente perchè non sapevo dare un significato a questo regalo
Mi piaceva da piccola tutti giorni portare avanti lentamente le statuine accompagnate dagli inseparabili cammelli, uno per uno che spostavo sulla stradina fatta con la segatura della legna accatastata vicino al camino.
Già il camino...al quale rivolgevo sempre lo sguardo alla mattina del 6 gennaio e che sempre risultava Non c'era mai appesa nessuna calza (eppure in casa ce n'erano due di camini) e non posso neppure dire che i Re Magi erano generosi con me, in pratica era una festa inesistente per quanto riguarda i regali e la mia costante riflessione era che probabilmente non meritavo nulla perchè ero stata cattiva.
Del resto però non avevo neppure il carbone, perchè non ricordo che da me usasse regalare il carbone di zucchero. Poi mi consolavo perchè dicevo...non sono stata cattiva solo io, ma anche mia sorella, perchè per entrambe era la stessa cosa.
Ai miei figli, memore di questa mancanza, ho sempre fatto trovare la calza contenente i dolci e il regalino extra, ma probabilmente qualche strascio mi ha lasciato, perchè ahimè, una volta svuotata dei dolci, conservavo la calza di pannolenci e pizzi, la riponevo e la riutilizzavo per l'anno successivo.
Mi sembrava giusto così, (c'erano altre esigenze), ma se ci penso ora, mi viene il magone....
Vi posso confidare che la befana non mi è per nulla simpatica neanche oggi?
CIAOOOOO ED ANCORA BUONA EPIFANIA.
foto e video recuperate da web