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Le mie opere im vendita su ARTLYNOW

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22 maggio 2009

Vassoio


Chi mi conosce sa quanto mi piace il fai da te...(ricamo, cucito, uncinetto, giardinaggio, cucina, ecc ecc) ed allora è normale che mi lasci trasportare da svariate tecniche nella creazione di oggetti particolari. Mi sono applicata qualche tempo fa in creazioni di vassoi in stoffa e passamaneria varia.


Ecco qui il risultato :




Mario Piana - il pittore-poeta di emozioni acquerellate

Mi piace dedicare questo spazio di oggi ad un bravo acquerellista che ho ammirato praticamente da subito e mi risulta spontaneo, osservando i suoi lavori, esternare parole e pensieri come fossero note musicali su un rigo accogliente.

Così ho scritto di Mario, quale mese fa :
opera 1 - terre d'acqua - dim. 50x32
oepra 2 - attimi di assoluto- dim. 29x35


Mario Piana - il pittore-poeta di emozioni acquerellate



Tra tutte le tecniche pittoriche quella dell’acquerello è, a detta di molti maestri dell’arte, una delle più difficili e diventa quasi retorico affermare che il fascino dell’acquerello coglie sempre l’animo del fruitore, anche di quello più disattento, ed il mio n’è particolarmente attratto. Non riesco quindi a “passare oltre” davanti agli acquerelli di Mario Piana, mi diventa assolutamente spontaneo fermarmi, sembra che abbiano un richiamo su di me. Le sue opere trasudano d’anima, le sento raccoglitrici d’emozioni tanto che creano "pathos" naturale e spontaneo.L'intesa che si respira tra l'artista e la sua arte nel silenzio dell’osservare diventa complicità ed approvazione. Con tanta spontanea generosità Mario elargisce la magia dei suoi pigmenti senza restrizione. Baciati dall’acqua i colori diventano racconti, favole, ricordi, magistralmente stesi con pennellate sicure, decise e scorrevoli depositano sui fogli bianchi morbida atmosfera spiritualizzante che diventa colonna sonora di un racconto a lieto fine. Il foglio acquerellato si sfuma di color arcobaleno... il più luminoso…e si amalgama in una visione vellutata rendendo carezzevole il dolce insieme , i colori diventano note musicali di una melodia senza tempo e la poesia traspare dalle sfumature di una rappresentazione che si impregna di anima intrisa di tanta armonia. Emozioni a tutto tondo dunque, dove anima e tecnica si amalgamano e diventano un unisono per rendere l’opera “unica”. Mario usa il bianco del foglio e lo fa diventare luce e senza ripensamenti o titubanze lascia che il foglio sprigioni la sua qualità primordiale; il bianco, ed allora i contrasti diventano diretti, le sfumature diventano sofisticate, la morbidezza e la raffinatezza diventano naturali, un insieme di caratteristiche che fanno delle opere di Piana dei veri toccasana al bel vedere. Nei suoi acquerelli vengono rappresentati paesaggi di oggi e paesaggi della nostra infanzia; angoli che portano la nostra memoria a tempi andati; antichi casolari di vecchie rimembranze, angoli di campagne più o meno assolate, acque trasparenti e rilassanti, che portano la leggiadria, ma ciò che rende “amabili” queste sue opere è l’intrinseca pacatezza del suo “star bene con se stesso”,(lo si percepisce), mista alla volontà di voler trasmettere la sua personalità di artista che ama la sua arte e la fa sua, accarezzandola, meditandola, conservandola ma anche dando sempre una spinta per una nuova sperimentazione. La sua continua ricerca lo porta a sperimentare altre tecniche: nei suoi lavori possiamo ammirare opere eseguite a pastello, ad acrilico, tutte comunque con un minimo denominatore comune…opere colme di pathos con il coinvolgimento dell’anima. Il suo legame con la natura, con l’ambiente, rende l’artista sensibile ed attento alla tematica dell’ambiente, non è un caso che molti suoi acquerelli rappresentano paesaggi naturali a volte prive di costruzioni. Mario Piana è tutto questo…ma non solo…Mario Piana è pittore-poeta di favole colorate-acquerellate, testimone del momento che fissa sul foglio la visione, scandida però dalla SUA emozione...percepita, vissuta, subita o voluta.
Carla Colombo
29 gennaio
potete visitare la pagina a lui dedicata, oppure chiedere una recensione cliccando :
Visitate il BLOG DI MARIO PIANA:

21 maggio 2009

Opere del mese di Maggio

IL MIO TEMPO DELLE NINFEE
Opera unica ad olio - spatola su tela
cm. 60x40 - maggio 2009
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Lettura del dott. Romeo ARACRI
Bella ,limpida,luminosa composizione dove le ninfee sono fermate nell’attimo in cui catturano i raggi della luce .E se Monet le dissolveva con un tocco lieve quasi etereo per impressionare l’immagine nella sua mente ,Carla Colombo le deposita con tocchi leggeri,delicati quasi per vivificarle di emozione vera. Cosi scivolano nell’acqua come silenziose parole ..non dette, affievolite dal dolce e armonioso ricamo di tonalità che aprono spazi immensi in cui immergersi ed estraniarsi. L’immagine allora perde la sua consistenza e viene interiorizzata divenendo sublimazione intima su cui soffermare per un attimo lo scorrere del tempo.Forse semplicemente una pittura en plein air che ha il grande merito di recuperare tecnica,talento,sentimento….come solo chi ha la pittura nel cuore sa fare.
23-mag-2009
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Per pura combinazione mi sono applicata alle ninfee e proprio in questo periodo ho saputo che è in programma una mostra di MONET proprio sulle ninfee.
Ho preso quindi in prestito il titolo di questa mostra (con la speranza che Monet non me ne voglia...eheheh)
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A MILANO - PALAZZO REALE -
mostra dal titolo appunto IL TEMPO DELLE NINFEE di MONET
dal 30 aprile al 27 settembre.
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...e visto che ci siamo, Vi posto il link
affinchè Vi sia possibile inserirla nel Vs. Calendario.
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Nel 1890 Claude Monet acquista la casa e il giardino di Giverny, lungo la Senna, a nord di Parigi. Ha cinquant’anni ed è l’esponente più rappresentativo dell’Impressionismo, il padre del movimento a cui aveva dato anche il nome, chiamando “impressioni” i suoi primi quadri, e che aveva cambiato la storia dell’arte in Francia e in Europa.Quella dei giardini è una passione della prima ora, che Monet ha già vissuto a Vétheuil e poi ad Argenteuil. Giverny è finalmente il sogno di una vita, il suo vero grande progetto.Nella casa di Giverny Monet vivrà il resto della sua lunga vita, cercando senza sosta di realizzare quella che considera l’opera d’arte in assoluto più importante: il suo giardino. Accanto al giardino francese, con i fiori che ha piantato in un primo tempo, con fatica e tenacia e perfino con l’aiuto del presidente Clemenceau, costruirà un giardino acquatico e, in uno stagno, circondato da cotogni, felci, salici, rododendri e azalee, metterà a dimora le più diverse specie di ninfee: è il suo giardino giapponese, oggi il più visitato al mondo.Quegli anni, dall’ultimo decennio dell’Ottocento al 1926, saranno per Monet il tempo delle ninfee, lo stesso a cui è interamente dedicata la mostra allestita nelle sale nobili di Palazzo Reale a Milano.
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Un mostra credo, da non perdere assolutamente.
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ciaoooo a tutti.

20 maggio 2009

Poesia : L'INVERNO CHE VERRA'


L'ovattata atmosfera
d'inoltrato autunno
scolpisce di solchi profondi
l'albero della mia vita
e le foglie ramate
di caldi pigmenti
rispecchiano
l'andar della stagione
cullando carezze leggere
e sogni ormai sopiti.

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Un caldo raggio di sole
improvvisamente,
lacera e divide
lo scenario del giorno
ed avvolge
nel cielo terso la nostalgia
del dorato autunno
e la lenta quiete
di una stagione
che presto arriverà .
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Carla Colombo
4 novembre 2008
Foto e collage della mia amica fotografa Nina Grioli di Catania - Grazie Nina

Primavera in Alsazia - V° tappa

C O L M A R
Case a graticcio, chiese medioevali, canali pieni di fiori.
Sono solo alcune delle attrattive di Colmar, città alsaziana ai piedi del massiccio dei Vosgi, inglobata tra vigne e boschi dove spesso le cicogne si fermano a nidificare.
Originariamente Colmar era un territorio di proprietà di Carlo Magno, che qui allevava colombe. Col tempo e con l’arrivo di numerosi artigiani e operai, il villaggio si trasformò in un borgo che nel Medioevo si arricchì grazie al commercio del vino.
Un passato che sembra rivivere nel centro storico della città, dove le auto non possono entrare, dove le case a graticcio (quelle con le facciate di legno colorato e intonaco), i gerani, le antiche insegne creano un’atmosfera molto particolare.
Come accade per quasi tutte le città che hanno due o più canali, anche Colmar ha un quartiere che viene chiamato Piccola Venezia: in rue Turenne si può salire sulle piccole imbarcazioni a fondo piatto per ammirare la città vecchia da una particolare angolatura, navigando sulle calme acque che la attraversano.
Da vedere, oltre all’antico ospedale, al castello sull’acqua, alla vecchia dogana e ai tanti edifici antichi, anche la replica della Statua della Liberta costruita nel 2004, alta 12 metri e posta all’ingresso settentrionale della città.




























































































impossibile postare tutti gli angoli suggestivie e particolari.
E' indubbiamente da visitare con calma e con particolare animo.

...e se Vi viene voglia di pranzare in un ristorante super, raffinato...e costoso...eheheheh - Vi consiglio Le MARECHAL ....


il buonissimo dolce che ci è stato servito.

19 maggio 2009

Frasi - citazioni di grandi pittori

PAUL CEZANNE











BREVE BIOGRAFIA DI PAUL CEZANNE

Paul Cézanne nasce nel 1839 ad Aix-en-Provence.Nel 1858 si iscrive a Giurisprudenza, ma si accorge di non aver attitudine per il diritto e di essere interessato all'arte. Per seguire la sua vocazione, nel 1861 si trasferisce a Parigi, dove frequenta l'Académie Suisse.Cerca, senza successo, di iscriversi all'École des Beaux-Arts.Incerto sul suo futuro, Cézanne alterna il suo tempo tra Aix e Parigi, dove frequenta numerosi artisti, tra cui Pissarro, Renoir, Monet, Sisley e Bazille.Pur non entrando a far parte del gruppo, espone ad alcune mostre degli impressionisti, tra cui la prima del 1874, da Nadar.La sua partecipazione alla terza, quella del 1877, segna l'inizio del suo isolamento artistico.

Nel 1878 si ritira a dipingere in Provenza. I rari contatti con l'ambiente artistico parigino si riducono all'invio delle sue opere al Salon. Un'operazione inutile, perché vengono sistematicamente respinte.
Sul finire degli anni '70 Cézanne appare sempre meno legato a Monet e agli impressionisti.
Comincia a maturare un nuovo stile pittorico attento alla struttura dello spazio e ai volumi degli oggetti.
Negli anni '80 dipinge le prime opere delle serie dedicate all'Estaque, alla Montagne Sainte-Victoire e ai Bagnanti. Non è un periodo facile. Incompreso e amareggiato per la pubblicazione de L'Oeuvre, nel 1886 rompe l'amicizia con Zola, che era stato tra i suoi primi sostenitori.
Realizza nature morte, ritratti e paesaggi di Provenza.Il 1895 può essere considerato l'anno della riscossa. La mostra allestita da Vollard riscuote infatti un gran successo, soprattutto tra gli artisti d'avanguardia.
Anche il collezionismo comincia a guardare con sempre maggiore interesse al suo lavoro.Sul finire del secolo Cézanne si può considerare ormai famoso e "arrivato". Espone al Salon des Indépendants e all'estero.Nel 1904 il Salon d'Automne gli dedica un'intera sala.Paul Cézanne muore ad Aix nel 1906.Nel 1907, a Parigi, viene allestita una grande retrospettiva.
La mostra rivela al pubblico la sua enorme statura. La visione delle sue ultime tele ha un impatto enorme su molti giovani artisti. In questo modo spalanca la strada a gran parte della ricerca
Artistica del '900.
Per approfondire :