La nostra escursione prosegue con la visita di CARTAGINE ed in particolare ci siamo soffermati al museo parco archeologico Nazionale
ed alla terme
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Bene protetto dall'UNESCO | |
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Patrimonio dell'umanità | |
Sito di Cartagine (EN) Site of Carthage | |
(FR) Scheda | |
Cartagine (latino: Carthago o Karthago; greco: Καρχηδών, Karkhēdōn; arabo:قرطاج, Qarṭāj; berbero: ⴽⴰⵔⵜⴰⵊⴻⵏ, Kartajen; ebraico: קרתגו, Kartago; dal fenicio קַרְתְּ חַדַשְתְּ, Qart-ḥadašt, che significa «Città nuova», inteso come "Nuova Tiro"[1]) è un'antica città, fiorente in età antica e oggi sobborgo di Tunisi, in Tunisia.
La città è collocata sul lato orientale del Lago di Tunisi. Secondo una leggenda romana, fu fondata nell'814 a.C. da coloni feniciprovenienti da Tiro, guidati da Elissa (la regina Didone). Divenne una grande e ricca città, molto influente nel Mediterraneo occidentale, fino a scontrarsi con Siracusa e Roma per l'egemonia sui mari.
Le prime battaglie navali coinvolgenti il popolo cartaginese, infatti, furono le cosiddette guerre greco-puniche, campagne di assedio per il predominio sul Mediterraneo e in particolare sulla Sicilia, la quale nel corso dei secoli VIII fino al V a.C. era coabitata dalle etnie fenicio-puniche (principalmente a Mozia, Solunto, Palermo), dai Popoli preellenici e dall'etnia greca. Le campagne di espansione greca verso l'occidente furono spesso motivi di guerra tra le due componenti e in particolare i contrasti tra le città diSelinunte (greca) e Segesta (elima e in quanto tale alleata dei Fenici) erano motivo di accesi conflitti. Spesso Cartagine entrava nello scacchiere fornendo mezzi e uomini a supporto dei Fenici isolani, fino ad essere coinvolta in diversi scontri. Il terreno di battaglia fu spesso la Sicilia, come nella celebre battaglia di Hymaera, ma non mancarono scontri navali.
Inoltre, verso il VI secolo a.C. , i Cartaginesi cercarono di impadronirsi della Sardegna. Al tentativo di colonizzazione seguì l'inevitabile reazione armata dei sardo-nuragici che in breve rioccuparono i territori invasi minacciando la distruzione delle città costiere già loro colonie. Nella Prima guerra sardo-punica (540 a.C.), Cartagine inviò in Sardegna un suo esperto generale, già vittorioso in Sicilia contro i Greci e da questi chiamato Malco; nella Seconda guerra sardo-punica (535 a.C), dopo la vittoriosa battaglia navale del Mare Sardo contro i Greci focesi, i Punici al comando dei due fratelli Asdrubale e Amilcare, figli di Magone, tentarono una nuova campagna militare per la conquista dell'Isola. Venticinque anni dopo, nel 510 a.C., si combatteva ancora, ed in quell'anno i Punici persero in battaglia il generale Asdrubale.
I Cartaginesi inoltre, sotto la guida di Annibale, giunsero a mettere in pericolo il dominio romano con la vittoria a Canne, ma uscirono poi debolissimi dalla Seconda guerra romano-punica. Con la sconfitta nella Terza guerra romano-punica, la città fu distrutta nel 146 a.C. dai Romani. I Romani distrussero Cartagine perché era una città che non si era arresa a loro dopo le prime sconfitte, ma dopo molte guerre. Successivamente però la ricostruirono e ne fecero una delle città più importanti dell'Impero romano.
Conquistata dai Vandali nel 439, fu la capitale del loro regno fino al 533, quando fu riconquistata da Belisario con la Guerra vandalica. In seguito alla conquista omayyade del Nord Africa, Cartagine fu distrutta definitivamente nel 698.
Resta ancor oggi una popolare attrazione turistica, che nel 1979 è stata inserita dall'UNESCO tra i Patrimoni dell'umanità.
Il 25 dicembre 1943 il Primo ministro inglese Winston Churchill e il Presidente americano Franklin D. Roosevelt si incontrarono in questa località per pianificare i termini dell’operazione Shingle, ovvero lo sbarco alleato oltre la Linea Gustav.
Il Museo Parco archeologico e le terme di Cartagine
Andare a Tunisi e non vistare Cartagine è come andare a Roma e non visitare il Colosseo, o a MiIlano e non andare in piazza Duomo...ma vale comunque la pena per quanto riguarda le reminiscenze scolastiche..la piccola Cartagine che diventò la grande ...potenza di tutto il Mediterraneo.
Ora ne rimangono solo le rovine, in uno parco archeologico che si estende dall'acropoli punica sulla collina di Byrsa, dove è collocato il Museo, alle imponenti Terme Romane di Antonino, direttamente sul mare.
si notano tra le macerie epoche diverse, resti di case romane, l'anfiteatro, e poi mosaici di epoca bizantina, (poca cosa rispetto a quelli conservati al museo del Bardo) ma comunque da visitare, tracciati di basiliche e battisteri, tronconi di colonne che ergono verso il cielo, e le rovine delle Terme, le più importanti di tutta l'Africa.
Il parco è attraversato da strade ortogonali, che seguono in parte il tracciato delle vie della Cartagine romana. E ancora cisterne, chiese di epoche diverse e una necropoli punica nella parte alta del Parco.
E' veramente un piacere passeggiare tra le rovine, ammirando l'invidiabile posizione del sito, la bellezza delle vestigia, e cercando di immaginare Cartagine, grande potenza dell'antichità.
Splendida la vista dal parco di tutta la zona del golfo.
Museo
all'uscita del museo
le Terme romane di Antonino
e per ultimo, questo splendido Ibiscus...un omaggio alla Vostra visita su questo blog
Questo fiore pullula in tutta la Tunisia...
Un mio parere personale-
Siti interessanti assolutamente da non perdere, anche se, secondo me, sottovalutati dagli stessi Tunisini. Non si trovano in loco pubblicità particolari di visite.
Interessante il biglietto cumulativo, tra l'altro a prezzo davvero limitato, se non ricordo male dieci dinari, che corrispondo ai nostri 5 euro che vale per tutte le entrate ai vari siti e musei.
Nella zona terme Vi è lateralmente la residenza del presidente per cui ci hanno avvertito che avremmo potuto vedere qualche guardia armata, cosa che invece non è successa.
Una visita davvero piacevole merito anche dello splendido panorama e dal clima non caldissimo e accompagnato da un leggero venticello. Il fatto poi di essere stati non dico i soli, ma quasi, perchè i visitatori erano davvero pochissimi, (potrei dire una quindicina) è stato come respirare l'atmosfera dell'allora grande Cartagine.
foto di Carla Colombo
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