Quando i miei colleghi pittori mi chiedono come ho fatto a farmi conoscere in tutta Italia, ed anche all'estero, con la mia pittura (volutamente non la chiamo Arte e qui sta l'umiltà di chi dipinge), rispondo semplicemente "lavorando tanto".
Dopo una lunga pausa dovuta all'evolversi del cammino di vita che implica altri impegni, ho ripreso in mano il pennello nel 1996, dopo aver assimilato l'immagine del Maestro Beretta (che poi è diventato la mia Guida) che con la mano tremante a 86 anni, tutti i pomeriggi si accostava al cavalletto. Non ho vissuto di pittura, la mia attività lavorativa è stata ben altro, ma dal 1996 tutti i sabati pomeriggio ed anche qualche sera dopo aver terminato la pesante giornata; ufficio, (dalle 7,30 alle 18,45 fuori casa/, i figli, le solite faccende, i genitori, ecc ecc mi immergevo nei miei colori, lavoravo con foga, come se volessi mangiarmi e recuperare il tempo, sempre troppo poco. Riuscivo a "sfornare" dalle 12 alle 18 opere al mese.
Mi coricavo tardissimo con i colori negli occhi ed al mattino la sveglia suonava inesorabile alle 6,30.
Avendo dimestichezza con i mezzi informatici poiché lo facevo per lavoro, non mi è stato complicato ampliare la mia pittura con le partecipazioni a collettive e concorsi sparsi in varie regioni, aprire un blog, farmi da sola il sito, iscrivermi ai siti di arte, conoscere e fare conoscere con iniziative varie l'arte di altri pittori, senza invidia alcuna, ma solo in nome dell'arte.
Donare e partecipare a progetti di mail art organizzati in tutto il mondo.
In quegli anni le partecipazioni agli eventi erano a costi simbolici, non come ora che è diventato tutto esageratamente quasi proibitivo.
Tre/quattro personali all'anno, dal 1998 l'appuntamento fisso al mercato dell'Antico del mio paese hanno fatto sì che il passaparola e la mia costante presenza mi aiutassero a farmi conoscere in zona.
Ora posso anche mancare che non succede nulla al mio percorso artistico.
Credo di aver superato le 1.500 (un giorno conterò tutte le foto) opere ad olio senza contare gli acquarelli,i disegni, i piccoli dipinti e tutto questo fotografato e referenziato.
Insomma ho lavorato e lavoro tanto e credo che ora posso anche fare a meno di organizzare personali, come del resto sto facendo, perché chi ha necessità sa come e dove trovarmi.
Non mi dimentico di nessuno, ho memorizzato tutti i miei estimatori con i quali ho ancora ottimi rapporti e non dimentico l'opera o le opere che hanno privilegiato. È grazie a loro che il mio entusiasmo è sempre costante e stimolante.
Che dire ancora?
"Nulla ci viene regalato, ma lo si conquista con dedizione, passione, emozione ed onestà".
Carla
Presso ArteCarla
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