Una carellata veloce di sculture-monumenti fra quelli che mi hanno colpito di più , per la bellezza, per l'intensità oppure per il nome famoso dello scultore o della famiglia a cui è dedicata.....ma devo dire che molte notizie mi sono sfuggite.
Il primo monumento che si presenta subito all'entrata - il più antico del monumentale
tomba famiglia Branka.
questa mi ha colpita...
anche questa...
la vedova piange il figlio ed il marito morti. Rappresenta realmente la vedova al capezzale dei suoi cari
il fascino del momento
un bellissimo esempio di scultura agglomerata
i genitori hanno voluto rappresentare il figlio morto giovanissimo in guerra.
la dama dedicata ad una giovane sposa.
la moglie ed il figlio che piangono il marito-padre che va incontro alla morte
L'ultima cena - tomba famiglia Campari
la venere nera col braccio teso verso il cielo
mi ha molto colpito
scultura di Adolf Wildf - tomba famiglia Korner
Mausoleo Bernocchi (1933) - Monumentale Legnanesità
tomba del Senatore Antonio Bernocchi(opera di Giannino Castiglioni),Sindaco e Benefattore Legnanese,nel suo testamento diede i fondi al Comune di Milano per la costruzione del palazzo dell'Esposizione Triennale Internazionale delle Arti Decorative e Industriali Moderne e dell'Architettura Moderna (conosciuta come La Triennale), inaugurato nel 1933.
la Morente di Stefano Butti - tomba della famiglia Casati di Milano
Figlio di un intagliatore e nipote dello scultore Stefano Butti, nel 1861 si trasferisce a Milano dove entra, come garzone ornatista, nella bottega di Boni e Pelitti.
Successivamente frequenta l'Accademia di Brera sotto la guida del Casnedi e lavora negli studi di Magni e Barzaghi. Tuttavia sono soprattutto gli influssi di Giuseppe Grandi eVincenzo Vela a orientare la sua formazione artistica in senso realista.
Autore della statua di San Gerolamo (1875) a Milano, nel 1885 esegue i monumenti a Garibaldi di Viggiù e Treviglio.
Nel 1890 realizza la scultura tombale della famiglia Casati (La Morente), in cui ha modellato gli ultimi istanti della giovane Isabella Airoldi, morta nel 1889 a soli 24 anni, con la sottile coscienza della bellezza recisa nel fiore degli anni. Il busto è appena sollevato sui morbidi cuscini dove è appoggiata la testa con la disciolta capigliatura, che sembra esprimere ancora, nel suo ondeggiante moto, un estremo palpito di vita. Il volto bellissimo è assopito nell'ultimo sonno mortale, nudo è l'acerbo piccolo seno, il lenzuolo, su cui si posano le braccia inerti, s'allunga sul corpo immobile in morbide pieghe.
IL comune sta provvedendo al restauro poichè non ci sono eredi della famiglia ed il monumento è di valore estimabile
Don Giussani - una delle poche cappelle con i fiori freschi
cappella Toscanini
e chiudo la mia visita al MONUMENTALE che ho trovato molto molto interessante sotto tanti aspetti.