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11 gennaio 2010

GRANDI MAESTRI ARTISTI : AMEDEO MODIGLIANI


“L’arte del disegno non deve perire,
la sua fine significherebbe la fine dell’arte stessa”.

Così scriveva Modigliani nel 1902, una frase che racchiude l’importanza del disegno per l’artista stesso...
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Tra le grandi mostre di pittori famosi che ho avuto la fortuna di vedere, fra quelle che mi hanno maggiormente colpita c'è proprio la mostra di AMEDEO MODIGLIANI che qualche anno fa ho potuto ammirare presso PALAZZO REALE A MILANO.

Personalmente l'arte di Modigliani non mi aveva particolarmente attirata, ma dopo quella visita  devo dire che ho rivalutato l'opera di Modigliani.
Le sue figure così asciutte, quasi asettiche, in quel contesto emanavano un fascino particolare e  dietro ai quei volti, dietro a quegli occhi che sembrano tutti uguali, una singolare e sempre diversa luce li illuminava. Ogni volto era accompagnato da un'anima ...probabilmente l'anima che ha "arricchito" tutti qui dipinti era della sua amata Jeanne.
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BIOGRAFIA DI MODIGLIANI
(forse un pò lunga...ma vale la pensa, secondo me, di leggerla)

Nato in Toscana da una famiglia ebraica - quarto figlio del livornese Flaminio Modigliani e di sua moglie, francese di nascita, Eugénie Garsin - crebbe nella povertà, dopo che l'impresa di mezzadria in Sardegna del padre andò in bancarotta.




Fu anche afflitto da problemi di salute, dopo un attacco di febbre tifoide, avuto all'età di 14 anni, seguito dalla tubercolosi due anni dopo. La famiglia di Modigliani soffriva di una storia di depressioni, che colpì anche lui, e almeno alcuni dei suoi fratelli sembrarono aver ereditato la sua stessa vena testarda e indipendente. Nel 1898 il fratello maggiore ventiseienne, Giuseppe Emanuele, poi deputato del Partito Socialista Italiano venne condannato a sei mesi di carcere.



(a sin.casa natale di Modigliani a Livorno)



Di salute assai cagionevole (cadrà più volte malato di polmonite, che infine si convertirà in tubercolosi), Modì sin da piccolo mostrò una grande passione per il disegno, riempiendo pagine e pagine di schizzi e ritratti tra lo stupore dei parenti; e, durante un violento attacco della malattia, sarebbe riuscito a strappare alla madre la promessa di poter andare a lavorare nello studio di Guglielmo Micheli, uno dei pittori più in vista di Livorno, da cui apprenderà le prime nozioni pittoriche, e dove conoscerà, nel 1898, il grande Giovanni Fattori. Modigliani sarà così influenzato dal movimento dei Macchiaioli, in particolare dal Fattori stesso e da Silvestro Lega.
autoritratto



Nel 1902, Amedeo Modigliani si iscrisse alla Scuola libera di Nudo di Firenze, e un anno dopo si spostò a Venezia, dove frequentò l'Istituto per le Belle Arti di Venezia. È a Venezia che Amedeo provò per la prima volta l'hashish e, piuttosto che studiare, iniziò a passare il tempo frequentando i quartieri più infimi della città. Nel 1906, Modigliani si sposta a Parigi, che all'epoca era il punto focale dell'avant-garde, dove sarebbe diventato l'epitome dell'artista tragico, creando una leggenda postuma, famosa quasi quanto quella di Vincent Van Gogh. Sistematosi a Le Bateau-Lavoir, una comune per artisti squattrinati di Montmartre, fu ben presto occupato dalla pittura, inizialmente influenzato dal lavoro di Henri de Toulouse-Lautrec, finché Paul Cézanne cambiò le sue idee. Sicché Modigliani sviluppò un suo stile unico, l'originalità di un genio creativo, che era contemporaneo dei cubisti, ma non faceva parte di tale movimento. Modigliani è famoso per il suo lavoro rapido: si dice completasse un ritratto in una o due sedute. Una volta terminati, non ritoccava mai i suoi dipinti. Eppure, coloro che posarono per lui dissero che essere ritratti da Modigliani era come farsi spogliare l'anima.

Nel 1909, Modigliani fece ritorno alla sua città natale, Livorno, malaticcio e logorato dal suo stile di vita dissoluto. Non restò in Italia a lungo, e fece presto ritorno a Parigi, questa volta affittando uno studio a Montparnasse.

Egli si era inizialmente pensato come scultore più che come pittore, e iniziò a scolpire seriamente dopo che Paul Guillaume, un giovane e ambizioso mercante d'arte, si interessò al suo lavoro e lo introdusse a Constantin Brancusi. Questi appaiono antichi, quasi egizi, piatti e che ricordano una maschera, con distintivi occhi a mandorla, bocche increspate, nasi storti, e colli allungati. Anche se una serie di sculture di Modigliani venne esposta al Salone d'autunno del 1912, a causa delle polveri generate dalla scultura, la sua tubercolosi peggiorava; abbandonò quindi la scultura prima della pietra e poi anche del legno, e si concentrò unicamente sulla pittura.







Tra i suoi lavori si ricordano il ritratto del suo amico e forte bevitore Chaim Soutine, e i ritratti di molti dei suoi contemporanei che frequentavano Montparnasse, come Moise Kisling, Pablo Picasso, Diego Rivera, Juan Gris, Max Jacob, Blaise Cendrars, e Jean Cocteau. Suo più grande e fedele amico fu lo straordinario pittore Maurice Utrillo che visse gli stessi problemi di alcolismo che caratterizzarono la vita di Amedeo.


I NUDI









Il 3 dicembre 1917 si tenne alla Gallerie Berthe Weill la prima personale di Modigliani. Il capo della polizia di Parigi rimase scandalizzato dai nudi di Modigliani in vetrina, e lo costrinse a chiudere la mostra a poche ore dalla sua apertura. Quello stesso anno, Modigliani ricevette una lettera da una ex-amante, Simone Thirioux, una ragazza franco-canadese, che lo informò di essere di ritorno in Canada e di aver dato alla luce un suo figlio. Non riconobbe mai il figlio come suo, ma dopo essersi mosso a Nizza con la Hébuterne, questa rimase incinta, e il 29 novembre 1918 diede alla luce una bambina, che venne anch'essa battezzata Jeanne. Della Thirioux e del figlio, non si sono avute più notizie.


Mentre era a Nizza, un soggiorno organizzato da Léopold Zborowski per Modigliani, Tsuguharu Foujita e altri artisti, allo scopo di cercare di vendere i loro lavori ai ricchi turisti, Modigliani riuscì a vendere pochi quadri e solo per pochi franchi ciascuno. Nonostante ciò, mentre era lì produsse la gran parte dei dipinti che sarebbero infine diventati i suoi più popolari e di valore.


Durante la sua vita vendette numerose delle sue opere, ma mai per grosse somme di denaro. I finanziamenti che riceveva svanivano rapidamente in droghe e alcool. Nel maggio del 1919 fece ritorno a Parigi dove, assieme a Jeanne e alla loro figlia, affittò un appartamento in Rue de la Grande Chaumière. Mentre vivevano li, sia Jeanne che Modigliani dipinsero ritratti l'uno dell'altro e di tutti e due assieme. Anche se continuò a dipingere, per quel periodo il suo stile di vita era giunto a richiedere il conto, e la salute di Modigliani si stava deteriorando rapidamente.


I suoi "blackout" alcolici divennero sempre più frequenti. Dopo che i suoi amici non ne ebbero notizia per diversi giorni, l'inquilino del piano sotto al suo controllò l'abitazione e trovò Modigliani delirante nel letto, attorniato da numerose scatolette di sardine aperte e bottiglie vuote, mentre si aggrappava a Jeanne, che era quasi al nono mese di gravidanza. Venne convocato un dottore, ma c'era ormai poco da fare, poiché Modigliani soffriva di meningite tubercolotica.


Dopo il delirio

Ricoverato all' Hospital dela Charitè, in preda al delirio e circondato dagli amici più stretti e dalla straziata Jeanne, morì all'alba del 24 gennaio 1920. Alla morte di Modigliani ci fu un grande funerale, cui parteciparono tutti i membri della comunità artistica di Montmartre e Montparnasse.


Jeanne Hébuterne, che era stata portata alla casa dei suoi genitori, si gettò da una finestra al quinto piano, un giorno dopo la morte di Amedeo, uccidendo con sé la creatura che portava in grembo.


(foto- Tomba di Amedeo Modigliani)
Modigliani venne sepolto nel cimitero di Père Lachaise nel primo pomeriggio del 27 gennaio.



Jeanne Hébuterne venne seppellita il giorno dopo al Cimetière de Bagneux, vicino a Parigi, e fu solo nel 1930 che la sua amareggiata famiglia (che l'aveva fatta seppellire furtivamente per evitare ulteriori "scandali") concesse che le sue spoglie venissero messe a riposare accanto a quelle di Modigliani.

La loro figlia di soli 20 mesi, Jeanne, venne adottata dalla sorella di Modigliani a Firenze.


Da adulta, avrebbe scritto una importante biografia di suo padre, intitolata: Modigliani senza leggenda. Jeanne morì nel 1984 a Parigi, proprio nei giorni in cui si discuteva sull'autenticità delle tre teste, cadendo da una scala in circostanze alquanto misteriose (qualcuno sospettò che fosse stata spinta, ma l'autopsia non fu fatta e le indagini furono sbrigative).

Oggi, Modigliani è considerato come uno dei più grandi artisti del XX secolo, e le sue opere sono esposte nei più grandi musei del mondo.


Le sue sculture raramente cambiano di mano, e i pochi dipinti che vengono venduti dai proprietari possono raccogliere anche più di 15 milioni di Euro.


Il suo "Nu couché" (Sur le côté gauche) venne venduto nel novembre del 2003 per 26.887.500 dollari.










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10 gennaio 2010

Regali di Voi lettori


cartolina RICEVUTA ON-LINE DALLA LETTRICE DEL  BLOG
E L E N A

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Immagine  RICEVUTA ON-LINE DALLA LETTRICE  DEL BLOG
G I U L I A N A

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mentre l'artista GILDO DE VIDO DORDI 
ha inserito una mia opera con link del  mio sito sul suo BLOG


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GRAZIE di cuore a tutti Voi!
Siete molto cortesi e gentili con me.

9 gennaio 2010

Opere del mese : gennaio 2010


opera : VERDE EFFETTO ...STUPORE
Olio a spatola su tela
dim. cm. 40 x 30 - anno 2010

Lettura dell'opera del Dott. ROMEO ARACRI - 8 gennaio 2010

Questa artista ha ormai trovato un suo personale infinito universo espressivo fatto di colori vivi e pulsanti e di luce magicamente soffusa e dominata nelle tonalità eteree e volatili che esondano lo spazio della tela per invadere ogni angolo dell’anima impregnandola di dolci emozioni eternamente fissate nei suoi tenerissimi pigmenti.
Le immagini, la scenografia, la profondità in cui disperdere lo sguardo sulle ali del sentimento aprono scorci bellissimi di estensioni quasi metafisiche. Ma in questa opera è la luce che modula il paesaggio stesso frantumando l’apparente monotonia del verde e sciogliendola in una diffusione melodica, lirica, che amplifica le soluzioni pittoriche sempre morbide e dolci dei suoi paesaggi sempre riconoscibili.
Incredibile la capacità di disciplinare il colore immettendo attimi del suo intimismo che si riflette in una organizzazione del soggetto in cui si perdono i tratti secondari e l’intensità delle sue sensazioni si fissano sulla tela.
Bellissimo il dosaggio cromatico, sempre eseguito a spatola, nell’ombra e nella luce sperimentando quasi le possibilità materiche e luminose del colore. Infine sono le emozioni che si sovrappongono alla realtà rappresentata quando l’artista vuole rivivere e farci rivivere il fascino dell’atmosfera, dell’ambiente, forse la magia dei profumi o il suono misterioso della natura e quel sapore di antico che è nell’angolo più nascosto del cuore.

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Grazie Romeo, sai sempre cogliere al volo l'essenza dei miei dipinti.

Ormai le tue letture sono tantissime (hai iniziato a scrivere per me tanto, tanto tempo fa)...ed ancora lo fai con l'entusiasmo delle prime volte.
Sono felice di aver contribuito con i miei dipinti a far sì che il tuo amore per la pittura crescesse, ed ora penso di non essere modesta nel dire che in questi anni siamo cresciuti nel mondo artistico, (in altri non mi permetterei),  tu con le tue parole raccolte in recensioni - letture anche per altri artisti ed io con i miei colori che trovano sempre cromie diverse. 
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8 gennaio 2010

RASSEGNA STAMPA :



Il progetto di mail art- vinile 45° organizzato da VIRGINIA MILICI al quale ho partecipato



è stato pubblicato sul periodico d'arte EUROARTE - dicembre/gennaio 2010


inoltre :

SULLA RIVISTA
 N 1 TALENTS MI

mi sono state riservate le pag. 6-7-8-9
RECANTE ALCUNE FOTO DELLE MIE OPERE E DUE POESIE,
UNITAMENTE AD UN'INTERVISTA EFFETTUATAMI
DALLA DIRETTRICE DELLA RIVISTA GRAZIA ALLERA BARBI  .

L'intervista :

Com'è il legame tra te e le tue orgini, la tua terra che spesso rappresenti nelle tue opere

Sono nata in Brianza, una terra di antiche culture e di tradizioni forti, di credenze e leggende, trovando in essa un dialogo quasi spirituale e per la quale nutro un forte legame. La mia famiglia è di origine contadine ed ho quindi vissuto i periodi dell’ infanzia e dell’adolescenza a stretto contatto con la “vera terra”, quella fatta di profumi, di raccolti, di serate attorno ad un camino scoppiettante, di risate sull’aia, ma al contempo quella terra che elargiva doveri anche a noi bimbi: il tempo della mietitura, della raccolta del granoturco, della vendemmia, doveri per i quali era necessaria anche il contributo di noi bambini.

Oltre a quello che si vede, cosa vuoi rappresentare nei tuoi quadri?

Non ho la pretesa di trasmettere chissà quale messaggio, vorrei solo con le mie opere elargire positività e serenità, messaggi semplici dunque, ma preziosi e mai scontati.
Inoltre vorrei riprendermi e magari  recuperare tutto ciò che mi è stato tolto o forse mai donato per poter coltivare questa mia passione; anni preziosissimi per una crescita artistica e di approfondimento.
Mi sto dedicando da anni alla ricerca dell’arte informale e tramite la materia amalgamo stati d’animo, energia, emozione, un connubio di sentimenti del mio “vivere” di oggi.


Qual'è il motivo per cui hai deciso di dedicarti per tutta la vita all'arte?

Non ho deciso di dedicarmi all’arte, è stata l’arte a decidere per me…mi ha scelta.
Mi sono innamorata dell’arte in genere nella classica ora di educazione artistica sui banchi di scuola . Per ragioni di “doveri vari” ho dovuto percorrere un cammino diverso durante gli annoi della mia attività lavorativa, ma l’arte è sempre stata una mia compagna segreta.

Hai ottenuto tantissimi riconoscimenti, ce n'è uno in particolare che ti ha colpito più degli altri?

Ogni riconoscimenti ha per me sempre il massimo valore ed ognuno ha la propria storia, un proprio flash e un posto importante dentro di me.
Non riesco a privilegiarne uno rispetto all’altro.
Nutro sempre emozioni al ricevimento di qualsiasi premio, nonostante il mio curriculum in questo senso si stia allungando.

I tuoi quadri esprimono grandi emozioni, da dove nascono queste emozioni?

Le emozioni penso che siano parte di me; passeggiando lungo le rive del mio fiume, lungo il lago…ovunque e dovunque.
Nelle opere informali le emozioni esplodono come degli urli a volte, come delle necessità interiori, ed è impossibile non ascoltarle.

Cosa vuoi rappresentare nei tuoi quadri?

Attraverso i miei dipinti vorrei rappresentare solo me stessa, il mio sentire nei miei colori. E’ piacevole al di là della vendita ritrovare persone che ritornano con l’entusiasmo di voler godere ancora di una mia opera.

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(per ragioni di spazio l'intervista nelle risposte è stata tagliata di brutto....)

E' possibile visionare la rivista cliccando


7 gennaio 2010

Opere del mese : Gennaio 2010

opera : D'INVERNO...GIALLO E ROSSO
OLIO + TECNICA MISTA SU TELA
DIM. CM. 50 X 40 - GENNAIO 2010

Cerco sempre di sperimentare e questo è un nuovo esperimento di  "sfondi" particolari.

5 gennaio 2010

COMUNICAZIONE

sul nuovo blog http://lavostraarte.blogspot.com/ l'artista proposto

PROF. CARMELO COZZO DI ADRANO CT


Sul mio sito in home page (in basso) lo spazio del mese DI GENNAIO  è dedicato 
PITTRICE PAOLA ELSA TAGLIABUE

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se volete propormi la Vostra arte...fatelo senza esitare.
ciaooo

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Vi FACCIO PARTECIPI DI UN BELLISSIMO REGALO


UN REGALO inviatomi  dalla gentilissa sig.ra ANGELA  che ho conosciuto  in occasione di un viaggio organizzato e che, come me, era indaffarata a trovare spunti suggestivi per foto speciali.

...e per pura combinazione l'ho ritrovata alla mostra personale di Correzzana  :

FOTO " ROSA"
di
ANGELA BOLIS di Correzzana MI