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13 giugno 2009

Come riconoscere un ICTUS CEREBRALE

Pubblico la mail che ho ricevuto. La solita catena, ma in questo caso, credo che possa essere utile a tutti noi (speriamo mai!!!)
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Come riconoscere un ictus cerebrale...
Durante una grigliata Federica cade.
Qualcuno vuole chiamare l'ambulanza ma Federica rialzandosi dice di essere inciampata con le scarpe nuove. Siccome era pallida e tremante la aiutammo a rialzarsi.
Federica trascorse il resto della serata serena ed in allegria.
Il marito di Federica mi telefonò la sera stessa dicendomi che aveva sua moglie in ospedale. Verso le 23.00 mi richiama e mi dice che Federica è deceduta.
Federica ha avuto un ictus cerebrale durante la grigliata.
Se gli amici avessero saputo riconoscere i segni di un ictus, Federica sarebbe ancora viva.
La maggior parte delle persone non muoiono immediatamente.
Basta 1 minuto per leggere il seguito: Un neurologo sostiene che se si riesce ad intervenire entro tre ore dall'attacco si può facilmente porvi rimedio.
Il trucco è riconoscere per tempo l'ictus!!!
Riuscire a diagnosticarlo e portare il paziente entro tre ore in terapia.
Cosa che non è facile.

Nei prossimi 4 punti vi è il segreto per riconoscere se qualcuno ha avuto un ictus cerebrale:

* Chiedete alla persona di sorridere (non ce la farà);
* Chiedete alla persona di pronunciare una frase completa (esempio: oggi è una bella giornata) e non ce la farà;
* Chiedete alla persona di alzare le braccia (non ce la farà o ci riuscirà solo parzialmente);
* Chiedete alla persona di mostrarvi la lingua (se la lingua è gonfia o la muove solo lateralmente è un segno di allarme).

Nel caso si verifichino uno o più dei sovra citati punti chiamate immediatamente il pronto soccorso.
Descrivete i sintomi della persona per telefono.
Un medico sostiene che se mandate questa è- mail ad almeno 10 persone, si può essere certi che avremmo salvato la vita di Federica, ed eventualmente anche la nostra.
Quotidianamente mandiamo tanta spazzatura per il Globo, usiamo i collegamenti per essere d'aiuto a noi ed agli altri.
Sei d'accordo?
Io si

Celebre pittori : MARC CHAGALL espone a VILLA OLMO



Marc Chagall, il cui vero nome era Moishe Segal nasce a Liosno, presso Vitebsk nella odierna Bielorussia il 7 Luglio 1887, primo di sette figli in una famiglia ebrea molto unita.

Dal 1906 al 1909 studia pittura, prima a Vitebsk, poi alla Scuola della Società Imperiale per la Difesa delle Belle Arti di Pietroburgo, dove è allievo anche di Léon Bakst.Per vivere a Pietroburgo, gli ebrei dovevano essere muniti di un permesso di soggiorno e Chagall, per mantenersi, era costretto a lavori d'ogni genere, finendo persino in prigione.
Nel 1910, grazie ad un viaggio finanziato da un mecenate, si trasferisce a Parigi, dove conosce le nuove correnti pittoriche e di pensiero, interessandosi particolarmente al Fauvismo ed al Cubismo.


Negli ambienti artistici d'avanguardia frequenta pittori ed intellettuali, conosce, tra gli altri, Guillaume Apollinaire, Robert Delaunay, Cendrars e Leger. Lo stile di Chagall è già indirizzato alla scomposizione delle immagini realizzate in chiave onirico e fantastica, tenendo conto degli insegnamenti del fauvismo e del cubismo,


Marc Chagall Il carro volante 1913

Nel 1912, a soli 25 anni, Chagall espone sia al Salon des Indépendants a Parigi, che al Salon d'Automne di Berlino. Il mercante d'arte berlinese Herwarth Walden nel 1914 gli allestisce una Personale nella sua galleria Der Sturm, mentre Chagall è tornato in Russia a Vitebsk per lo scoppio della Prima Guerra Mondiale. Marc Chagall che lavora in una fabbrica di armi, nel 1915 si sposa e l'anno dopo diventa padre della piccola Ida.Durante gli anni della guerra Chagall, riprende la dura cronaca del presente trasfigurandola in un sogno, dove sovrappone fantasie popolari, violinisti solitari e figure volanti sul villaggio natale ed espone le sue opere a Mosca e Pietroburgo.
Nominato Commissario alle Belle Arti dell'amministrazione regionale di Vitebsk, fonda l'Istituto d'Arte Moderna, di cui rimane direttore fino al 1920, quando gli subentra Malevich.Marc Chagall si trasferisce a Mosca con la famiglia, insegna disegno alla Scuola per gli orfani di Guerra a Malazhovka e, dopo la prima esposizione di Arte Rivoluzionaria a Pietrogrado, il Governo Russo compra 12 suoi quadri.In patria la sua arte è molto apprezzata, tanto che ottiene l'incarico di realizzare le decorazioni per il Teatro Ebraico Statale "Kamerny", ma presto il suo dissenso con il comunismo, lo porta nel 1923 a Berlino per proseguire l'anno dopo per Parigi.Tra i soggetti più ricorrenti nei quadri di Chagall figurano il mistero della nascita, le nozze nel villaggio, la vita dei contadini, i rabbini e le feste ebraiche, usando dei colori intensi e cupi per creare atmosfere inquietanti.

Marc Chagall Ritratto della moglie Bella 1917

Marc Chagall Decorazioni per teatro ebraico
A Parigi Marc Chagall rientra nel giro degli artisti, conosce Ambroise Vollard, che gli commissiona prima l'illustrazione di "Le Anime Morte" di Gogol e poi delle "Fiabe" di La Fontaine e allestisce una retrospettiva delle sue opere presso l'importante Galerie Barbazanges-Hodeberg.La notorietà e le nuove possibilità economiche permettono al pittore di viaggiare in Europa per ammirare le tele dei grandi maestri, come Rembrant in Olanda e El Greco in Spagna, spingendosi fino in Palestina.Nel 1933 Marc Chagall espone al Kunstmuseum di Basilea ma nel frattempo in nazismo prende il potere in Germania e tutte le opere di Chagall vengono confiscate ai musei tedeschi. Nel 1937 il pittore prende la cittadinanza francese e durante l'occupazione tedesca si rifugia con i suoi quadri nel sud della Francia, nella zona ancora libera, dove nel 1941 accoglie l'invito del Museo di Arte Moderna di New York e parte per l'America.La morte della moglie nel settembre del 1944 sconvolge Chagall al punto di abbandonare i pennelli per molti mesi.


Marc Chagall 1935

Marc Chagall Vetrata a New York
Finita la Guerra, nel 1947, Marc Chagall ritorna a Parigi e, nel 1949, si stabilisce a Saint-Paul-de-Vence nel sud della Francia e tre anni dopo si risposa.Negli anni seguenti, importanti mostre gli vengono dedicate in tutto il mondo ed il pittore inizia una lunga serie di decorazioni di grandi strutture pubbliche.Nel 1962 disegna le vetrate per la sinagoga dello Hassadah Medical Center, presso Gerusalemme e per la cattedrale di Metz.Nel 1964 decora il soffitto dell'Opéra di Parigi e l'anno dopo si dedica alle grandi pitture murali sulla facciata della Metropolitan Opera House di New York.Nel 1970 disegna le vetrate del coro e del rosone del Fraumünster di Zurigo e di poco successivo è il grande mosaico a Chicago.Chagall, che si occupa anche di incisioni, sculture, ceramiche e scenografie per il teatro, riceve innumerevoli premi e riconoscimenti per la sua arte: viene eletto membro onorario dell'Accademia Americana di Arte e Lettere, riceve la Laurea Honoris Causa dall'Università di Glasgow in Scozia, riceve il premio Erasmo a Copenaghen, viene nominato cittadino onorario di Venezia, nominato Ufficiale della Legion d'Onore, ed insignito della Grande Croce della Legione d'Onore.Marc Chagall muore a Saint-Paul-de-Vence il 28 marzo 1985.

Marc Chagall - decorazioni pe teatro ebraico
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UN AFORISMA DI DI MARC CHAGALL....PENSO DISCUTIBILE :
"Che genio era quel Picasso... un vero peccato che non abbia dipinto nulla"
Marc Chagall

12 giugno 2009

Pittore celebre : WASSILJ KANDINSKIJ in mostra a VILLA OLMO - COMO

Wassilj Kandinskij, il celebre pittore e teorico dell'arte russa, è considerato il principale iniziatore dell'arte astratta.

Nato il 4 dicembre 1866, proviene da una agiata famiglia borghese di Mosca e viene avviato agli studi di legge. Dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza, gli viene offerta una cattedra all'università che egli però rifiuta per dedicarsi alla pittura. In questa fase della sua gioventù egli si dedica allo studio del pianoforte e del violoncello. Il contatto con la musica si rivelerà in seguito fondamentale per la sua evoluzione artistica come pittore. Un altro avvenimento di questi anni fornirà un contributo fondamentale alla formazione della sua arte. Lui stesso scriverà in "Sguardi sul passato", la sua autobiografia: "All'interno della mia materia, l'economia politica (allora Kandinskij era appunto ancora uno studente), mi appassionava solo il pensiero puramente astratto, oltre al problema operaio" spiega l'artista che poco oltre racconta: "Risalgono a quel periodo due avvenimenti che hanno impresso un marchio su tutta la mia vita. Il primo fu la mostra dei pittori impressionisti francesi a Mosca, e in particolare "I covoni" di Claude Monet. Il secondo fu la rappresentazione del "Lohengrin" di Wagner al Bol'soj. A proposito di Monet, bisogna dire che prima di allora conoscevo solo la pittura realistica, e quasi esclusivamente quella russa [...]. Ed ecco, improvvisamente, vidi per la prima volta un quadro. Mi sembrava che senza il catalogo in mano sarebbe stato impossibile capire ciò che doveva rappresentare il dipinto. Mi turbava questo: mi pareva che nessun artista avesse il diritto di dipingere in quel modo. Nello stesso momento notavo con stupore che quel quadro turbava e affascinava, si fissava indelebilmente nella memoria fino al più minuzioso dettaglio. Non riuscivo a capire tutto ciò [...]. Ma ciò che mi divenne assolutamente chiaro fu l'intensità della tavolozza. La pittura si mostrò davanti a me in tutta la sua fantasia e il suo incanto. Profondamente dentro di me nacque il primo dubbio sull'importanza dell'oggetto come elemento necessario nel quadro [...]. Fu nel Lohengrin che sentii, attraverso la musica, l'incarnazione e l'interpretazione suprema di questa visione [...]. Mi divenne perfettamente chiaro, però, che l'arte possedeva in generale una potenza assai maggiore di quanto pensassi, e che la pittura era capace di esprimere la medesima intensità della musica". Nel 1896 si trasferisce a Monaco, in Germania, per intraprendere studi più approfonditi nel campo della pittura. In questa città viene in contatto con l'ambiente artistico che in quegli anni aveva fatto nascere la Secessione di Monaco (1892). Sono i primi fermenti di un rinnovamento artistico che avrebbe in seguito prodotto il fenomeno dell'espressionismo. Kandinskij partecipa attivamente a questo clima avanguardistico. Nel 1901 fonda la prima associazione di artisti monacensi, cui dette il nome di "Phalanx". La sua attività pittorica lo porta in contatto con gli ambienti artistici europei, organizza mostre in Germania, ed espone a Parigi e Mosca. Nel 1909 fonda una nuova associazione di artisti: l"Associazione degli artisti di Monaco". In questa fase la sua arte è sempre più influenzata dall'espressionismo a cui lui fornisce contributi pittorici e critici. Ed è proprio partendo dall'espressionismo che negli anni dopo il 1910 avviene la sua svolta verso una pittura totalmente astratta. Dopo alcuni contrasti con la NKVM, nel 1911 fonda, insieme all'amico pittore Franz Marc, "Der Blaue Raiter" (Il Cavaliere Azzurro). Inizia così il periodo più intenso e produttivo della sua vita artistica. Nel 1910 pubblica il testo fondamentale della sua concezione artistica: "Lo spirituale nell'arte". Qui l'artista propone un paragone fra le varie arti e rileva nella musica una spinta fondamentale nel tentativo di andare oltre la rappresentazione, per approdare ad una dimensione più intima e disincarnata, quale appunto la musica è in grado di generare. Egli infatti scrive: "il più ricco insegnamento viene dalla musica. Salvo poche eccezioni, la musica è già da alcuni secoli l'arte che non usa i suoi mezzi per imitare i fenomeni naturali, ma per esprimere la vita psichica dell'artista e creare la vita dei suoni". A queste parole, non sarà insensibile un musicista visionario come Scrjabin... Queste riflessioni convincono Kandinskij che la pittura deve essere sempre più simile alla musica e che i colori devono sempre più assimilarsi ai suoni. Solamente una pittura astratta, cioè non figurativa, dove le forme non hanno attinenza con alcunché di riconoscibile, liberata dalla dipendenza con l'oggetto fisico, può dare vita alla spiritualità. Nel 1914, allo scoppio della prima guerra mondiale, Kandinskij rientra in Russia. Qui, dopo la rivoluzione del 1917, viene chiamato a ricoprire importanti cariche pubbliche nel campo dell'arte. Crea l'Istituto per la Cultura Pittorica e fonda l'Accademia di Scienze Artistiche. Partecipa al clima avanguardistico russo che in quegli anni conosce importanti fermenti con la nascita del Suprematismo e del Costruttivismo. Tuttavia, avvertita l'imminente svolta normalizzatrice, che avrebbe di fatto tolto spazio alla ricerca delle avanguardie, nel 1921 ritorna in Germania e non farà più ritorno in Russia. Nel 1922 viene chiamato da Walter Gropius ad insegnare al Bauhaus di Weimar. Questa scuola di arti applicate, fondata nel 1919 dall'architetto tedesco, svolge un ruolo fondamentale nel rinnovamento artistico europeo degli anni '20 e '30. Qui Kandinskij ha modo di svolgere la sua attività didattica con grande libertà e serenità, stimolato da un ambiente molto ricco di presenze qualificate. In questa scuola operarono in quegli anni i maggiori architetti, designer ed artisti provenienti da tutta Europa. Kandinskij lega in particolare con il pittore svizzero Paul Klee, il pittore russo Alexej Jawlensky e il pittore e fotografo americano Lyonel Feininger. Con essi fonda il gruppo "Die blaue Vier" (I quattro azzurri), che idealmente si lega al precedente gruppo del Cavaliere Azzurro. In questa fase il suo astrattismo conosce una svolta molto decisa. Se nella prima fase i suoi quadri si componevano di figure molto informi mischiate senza alcun ordine geometrico, ora le sue tele assumono un ordine molto più preciso (una naturale influenza, questa, delle concezioni artistiche della scuola Bauhaus). Il periodo trascorso al Bauhaus finisce nel 1933 quando la scuola viene chiuso dal regime nazista. L'anno successivo Kandinskij si trasferisce in Francia. A Parigi vive gli ultimi dieci anni della sua vita. Muore nella residenza di Neuilly-sur-Seine il 13 dicembre 1944.

Mostra : I CAPOLAVORI DELLA RUSSIA

Chagall
Pavel

Mavelic


Kandinsky

Una serie di capolavori provenienti dalla Russia sono in esposizione sul lago di Como, una perla naturale del panorama italiano.

Chagall, Kandinsky e Malevic. Maestri dell’Avanguardia Russa” è il titolo della mostra in scena fino al 26 luglio alla Villa Olmo di Como.

La rivoluzionaria stagione dell’Avanguardia Russa, iniziata ai primi del Novecento e terminata con la svolta realista imposta da Stalin nel 1934, fu un periodo di grande creatività.
La rassegna ne ripercorre le vicende attraverso oli, acquerelli, tempere e disegni dei suoi tre protagonisti assoluti, ai quali è stato affiancato un altro artista, Pavel Filonov, famoso in Russia, ma ancora poco noto in Italia.
Ottanta capolavori di artisti sublimi, accompagnati dalle loro poetiche spiegazioni sul senso dell’arte e della vita e riuniti nella spendida cornice di una villa settecentesca affacciata sul lago.
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INFO:
orario: martedì, mercoledì e giovedì 9.00-20.00; venerdì, sabato e domenica 9.00-22.00. lunedì chiuso(possono variare, verificare sempre via telefono)
biglietti: Intero: 9 €Ridotto: 7 € giovani fino a 18 anni e studenti fino a 26, over 65,gruppi (min.20 persone – gratuito per l’accompagnatore)Ridotto scuole: 5 € gruppi scolastici (min. 20 persone – gratuito per due accompagnatori)Gratuito: bambini fino a 6 anni, disabili con accompagnatore
vernissage: 4 aprile 2009.
catalogo: in mostra
editore: SILVANA EDITORIALE
ufficio stampa: CLP
curatori: Sergio Gaddi, Evgenia Petrova
autori: Marc Chagall, Pavel Filonov, Vassily Kandinsky, Kazimir Malevic
patrocini: Regione Lombardia - Assessorato alle Culture, Identità e Autonomie della Lombardia, Provincia di Como, Camera di Commercio, Fondazione Cariplo, Acsm
telefono evento: +39 0254918
genere: arte contemporanea, collettiva
web: http://www.grandimostrecomo.it/



10 giugno 2009

Collettiva VENTIPERVENTI - Galleria LINEADARTE - NAPOLI

PARTECIPO ALLA COLLETTIVA DI CUI SOPRA
CON TANTISSIMI ALTRI ARTISTI :

VERNISSAGE 20 GIUGNO 2009

DAL 20 GIUGNO AL 20 LUGLIO


DESCRIZIONE EVENTO :


Lineadarte Officina Creativa è lieta di invitarLa aVentiPerVentiNei propri spazi napoletani Sabato 20 giugno 2009 alle ore 20 Lineadarte Officina Creativa inaugura la terza edizione della mostra internazionale del piccolo formato "VENTIPERVENTI", numerosi sono gli artisti che vi hanno aderito, francesi , brasiliani, messicani , belga, svizzeri ...un abbraccio globale .

Le opere ospitate in centinaia e centinaia rivestiranno le pareti del vasto-laboratorio di Via San Domenico Soriano 34, rivestiranno perché è questa è la sensazione che le opere danno, a memoria della vecchia tradizione napoletana delle riggiole, come spiegano gli artisti -curatori della manifestazione Gennaro Ippolito e Giovanna Donnarumma la mostra è nata per celebrare la creatività partenopea ,le case più popolari davano dignità agli "scarti" di produzione ed alle "rimanenze" riuscendo ad esprimere nella totale diversità e nel loro accostamento la massima bellezza, da qui la voglia di dar voce a tutti quegli artisti non rappresentati dall'attuale sistema dell'arte, dare il là ad un confronto artistico sul piccolo formato 20x20, ma con una rilettura del tutto contemporanea , ed è di queste similitudini che lo scrittore e giornalista Domenico Raio ci parla: "In origine la "riggiola", anche quando è maiolicata, non è dissimile da un'altra "riggiola" della medesima fattura così come non è diversa una tela bianca da un´altra tela bianca della stessa maglia e della stessa misura.

Entrambi gli elementi divengono ricettori di esperienze singolari nel trasformarsi da entità omogenee ed asettiche a pellicole sensibili sulle quali s´imprimono le più diverse vicende umane sotto forma di segni.

Quante similitudini si riscontrano tra gli agenti esterni che hanno effetto sulle "riggiole" e quelli che agiscono sull´animo umano e che gli artisti, sia pure secondo forme e stili diversi, provano a riprodurre su tela.

Sulla "riggiola", il tempo sortisce lo stesso effetto che ha sullo spirito umano: lo rende sempre meno impressionabile, o meglio, i segni che lasciano le avversità che l´esistenza ci riserva diventano sempre meno evidenti, perché si confondono con quelli precedenti, e questi ultimi con quelli ancora anteriori.

La tela diviene dunque uno strumento speculare all´animo di un artista chiamato a trasmettervi le esperienze rimaste impresse nel suo vissuto, anche quando l´esercizio pittorico può apparire meramente estetico, tecnico o concettuale.

Le dimensioni ridotte assumono anche un valore simbolico e riconducono alla limitatezza delle stesse possibilità d´azione degli esseri umani, ma esaltano nell´artista la capacità di sintesi e lo impegnano in una prova tecnico-espressiva di superiore livello di cui questa mostra collettiva è un chiaro esempio."Un invito a visitare la mostra viene dai 300 artisti che vi hanno aderito .


Paesi partecipanti: Argentina, Belgio, Brasile, Bulgaria, Croazia, Francia, Germania, Giappone, Grecia, Italia, Messico, Olanda, Perù, Polonia, Romania, Spagna, Russia.


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Ho partecipato con il trittico 20x20x3 - ESSENZE E PRESENZE