Vi riporto con questo post alla continuazione e chiusura della giornata trascorsa in Engandina, dopo essere giunti a Saint Moritz ed aver percorso la bellissima zona dei laghi, si giunge all'ultimo paese :
M A L O J A
Maloja è l’unica località dell’Alta Engadina che si fregia del titolo “località svizzera per le famiglie”. Questo villaggio sul passo, al confine con la Val Bregaglia, fa davvero di tutto per guadagnarsi il suo ruolo: qui si organizza un mercatino di articoli per bambini, si prenota la babysitter direttamente all’ufficio del turismo insieme al corso per imparare a fare la pizza, dedicato ai piccolissimi.
Sul lago di Sils i piccoli costruiscono grandi cose.
Al parco dei divertimenti valgono solo le avventure, e al lago di Cavloccio, a 1907 m s.l.m., si può fare anche il bagno.
Ma non solo le famiglie sono a proprio agio in questa natura:
l’affascinante gioco di luci ed ombre ha sempre attratto anche gli artisti.
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...E QUI STA LA MIA GRANDE IGNORANZA: (SORRIDO)
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Non sapevo che Giovanni Segantini . il grande pittore maestro del divisionismo scelse di trascorrere la sua vita proprio qui a Maloja, la cui natura ha ispirato le sue opere maggiori.
Come perdere allora questa occasione!?
Mi sono dunque addentrata nello scoprire qualcosa in più...e tra le stradine ancora coperte di neve sono riuscita a scattare alcune foto che testimoniano la Sua permanenza qui, ma soprattutto la sua morte.
Questa è la sua casa, ora chiusa, ed a destra il suo atelier dalle grandi vetrate, dove poteva ricevere tutta la luce possibile che poi trasformava sulle sue tele, dividendola addirittura nei suoi pigmenti .
Si dice che dipingesse anche di notte per sfruttare la luce particolare della montagna innevata che rifletteva nei vetri l'incanto di una luce particolare.
La chiesina dal campanile rosso che accompagna la salitina (mi sono addentrata in una stradina impervia, copertissima ancora di neve) per fotografare le foto che qui sotto vedete
Ecco la lapide di Segantini e della moglie del brullo cimiterino
Qui riposano anche tre dei suoi quattro figli
ed all'ombra di questa conifera Segantini con i suoi cari...riposa.
Chi era SEGANTINI :
Giovanni Segantini, il maggiore pittore divisionista italiano, nasce ad Arco in provincia di Trento il 15 gennaio 1858.
Dopo un'infanzia drammatica a causa delle ristrettezze economiche e della morte della madre quando Giovanni ha solo sette anni, viene affidato alla sorellastra.
I ragazzo finisce rinchiuso in riformatorio per vagabondaggio dove resterà fino al 1873, quando viene affidato al fratellastro Napoleone, residente a Borgo Valsugana dove possiede un laboratorio fotografico.
Per qualche anno Giovanni Segantini lavora nel laboratorio fotografico affinando la sua sensibilità artistica, cosa che lo spinge ad applicarsi allo studio della pittura.
Dal 1878 al 1879 frequenta corsi regolari all'Accademia di Brera, segue le lezioni di Giuseppe Bertini e stringe amicizia con Emilio Longoni, allora aspirante pittore come lui.
Nell'ambito accademico il "Verismo Lombardo" va per la maggiore e le prime opere di Segantini risentono di questa influenza.
Durante l'Esposizione Nazionale di Brera del 1879, viene notato dalla critica milanese, incontra il pittore ungherese Vittore Grubicy, che ne intuisce il talento e col quale instaura un rapporto d'amicizia.
Nel 1880 si sposa e si trasferisce con la moglie a Pusiano in Brianza, dove dipinge con il sostegno finanziario di Vittore Grubicy che con il fratello si occupa del mercato dell'arte.
Per alcuni anni Giovanni Segantini vive in Brianza, spostandosi alla ricerca di nuovi paesaggi che riprende con Emilio Longoni, stipendiato come lui dai Grubicy, con la cui organizzazione sottoscrive, nel 1883, un contratto esclusivo.
Nelle opere del periodo brianzolo i soggetti preferiti di Giovanni Segantini riguardano la vita agreste, il lavoro nei campi, il pascolo, la tosatura e la filatura, nello sforzo artistico di liberarsi dell'impostazione accademica per trovare uno stile personale.All’Esposizione Internazionale di Amsterdam gli viene assegnata la medaglia d’oro per la prima versione del dipinto “Ave Maria a trasbordo” e, nell’autunno del 1885, inizia quello che rimarrà forse il suo quadro più conosciuto, “Alla stanga”.
Nel 1886 Giovanni Segantini si stabilisce a Savognino nel Canton Grigioni con la famiglia che è cresciuta (4 figli).
Spinto dal gallerista Grubicy, inizia il progressivo avvicinamento alla tecnica divisionista, prima con alcune sperimentazioni ed in seguito con un'adesione totale, affinando, nello stesso tempo i suoi interessi culturali collaborando anche a riviste d'arte.
I commercianti d'opere d'arte, i fratelli Grubicy promuovono i suoi lavori e accrescono la sua fama per mezzo di una intelligente attività promozionale.
Dal 1889 Giovanni Segantini si avvicina al "Simbolismo"e le sue opere hanno per oggetto vere e proprie allegorie, sempre più legate agli esempi nordici.
Ammiratore dei divisionisti francesi, applica in modo originale questa tecnica ai suoi dipinti, che assumono la caratteristica luminosità cristallina.
Il divisionismo che nasce ufficialmente nel 1891, quando le prime opere divisioniste vengono esposte alla Triennale di Brera, è una particolare tecnica, che consiste nell’accostare i colori puri e applicarli sulla tela a piccoli tratti.
Segantini ottiene vari riconoscimenti sia in campo nazionale che internazionale e matura anche un proprio orientamento simbolista ma, assillato dai debiti, nel 1894 abbandona Savognino e si stabilisce in Engadina al Passo Maloja.
La vita in questi luoghi incontaminati e solitari, intensifica l'innato misticismo di Segantini.
In molti dipinti di Giovanni Segantini degli anni '90, appare evidente il Simbolismo che alla fine del secolo si affermerà in Europa aprendo le porte all'Art Nouveau del nuovo secolo.
Invitato a collaborare alla realizzazione del padiglione dell'Esposizione Universale di Parigi del 1900, Giovanni Segantini prepara il "Trittico della Natura".
Proprio per completare quest’opera il 18 settembre del 1899 l’artista sale ai 2.700 metri dello Schafberg, ma, colpito da un violento attacco di peritonite, Giovanni Segantini muore il 28 settembre 1899.
Arrivati a MALOJA, si scende poi in Valchiavenna...e si torna...in quel di Imbersago, attraversando paesi colorati e lussureggianti di vegetazione. Il paesaggio dunque cambia merito anche delle abitazioni con i tetti in pietra ..i famosi crotti valtellinesi.....
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AD MAJORA...alla prossima!