GRAZIE PER ESSERE ARRIVATI QUI DA ME.
carla_colombo@libero.it - 349 5509930 - In questo mio spazio desidero condividere le mie opere pittoriche, le mie poesie, foto, viaggi, ricette, letture...ACCOMODATEVI!

Le mie opere im vendita su ARTLYNOW

Le mie opere  im vendita su ARTLYNOW
troverete particolari proposte artistiche- carla_colombo@libero.it

Visualizzazione post con etichetta Recensioni per amici artisti. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Recensioni per amici artisti. Mostra tutti i post

23 febbraio 2024

Volume "BASTA prevenzione e sicurezza sulla strada e sul lavoro" prof. Domenico Cerullo - Recensione

 RECENSIONE AL VOLUME “BASTA” DI  DOMENICO CERULLO

In questi quasi trent'anni di ripresa artistica ho incontrato sul mio percorso illustri maestri d'arte ed illustri professori che hanno sempre lasciato in me particolari ricordi e legami: di amicizia, di rispetto e stima. Così è stato ed è con il prof. Domenico Cerullo di Avellino, che, per motivi occasionali artistici a seguito del Suo pensionamento, ha sempre avuto in me un posto speciale. Così quando qualche anno fa mi illustrò il  Suo grandioso e significativo progetto a tema “prevenzione e sicurezza sulle strade e sul lavoro” e mi chiese un mio disegno in bianco e nero da inserire nel volume che pensava di pubblicare, non esitai un attimo e nel giro di una settimana glielo feci pervenire con tanti ringraziamenti da parte Sua. Lo sentii tanto coinvolto ed entusiasta del progetto che aveva in mente e mi augurai e gli augurai  che tutto andasse a buon fine e che il tanto impegno che avrebbe riposto in esso fosse premiato di attenzione da parte degli enti preposti, ma soprattutto anche da chi, della sicurezza, deve farne argomento quotidiano e costante. Ne è passato di tempo, ma non ho dimenticato  mai di questo Suo desiderio, ed ora con tanta tenacia e perseveranza, nonostante gli ostacoli burocratici e non, il volume ha visto la luce ed il giorno 25 gennaio 2024 è stato presentato presso l'aula magna Istituto De Sanctis di Avellino. Il volume che ha per titolo "Basta! prevenzione e sicurezza sulle strade e sul lavoro” - CESVO LAB è ora disponibile. Il professore, gentilissimo, me lo ha spedito e come l’ho avuto in visione, l’impatto è stato di eleganza e di chiara lettura nel carattere e nella stesura.  Corposo, elegante, raffinato, colmo di statistiche e di diagrammi significativi dei quali non intendo entrare nel merito poiché non sono la persona più adatta, ma che sicuramente illustrano con i dati alla mano, di quanto il problema sicurezza  sul lavoro e sulle strade sia un argomento di attualissima cronaca nera che vede la morte di giovani e di lavoratori. Sembra che, nonostante le varie Leggi sulla sicurezza e la Leggi sull’omicidio stradale non sia cambiato nulla ed il problema resta di grandissima attenzione.  Ẻ cronaca di questi giorni del crollo relativo al cantiere di  Firenze, dove cinque lavoratori hanno trovato la morte, colpevoli solo di svolgere il loro dovere, forse spinti dal sistema dove tutto deve essere veloce ed eseguito a  costi competitivi al ribasso. Ẻ ancora cronaca di ieri, mentre stavo stilando questo scritto, di un altro incidente proprio ad Avellino, presso un’azienda dell’indotto Sorgenia. Un padre di famiglia ha perso la vita mentre stava facendo  un intervento di manutenzione ad un macchinario. Le cosidette morti bianche sono segnali di un paese che ha bisogno di uno stato attento che emetta normative precise, efficaci ed efficienti e soprattutto che facciano seguito a controlli ed ispezioni.   Dibattiti senza poi far seguito ai fatti, restano fine a stessi e le parole restano tali. Non spetta a noi cittadini  trovare le varie responsabilità, ma da parte nostra è doveroso manifestare il proprio disappunto ed è  lodevole  sollevare sempre il problema, con i mezzi più congeniali,  come ha fatto con il volume “Basta”  il prof. Cerullo che con tanta dedizione e precisione denuncia su candide pagine banche proponendo statistiche assurde in un mondo civile. La sicurezza sulla strada un’altra piaga sociale. Una disattenzione, un eccesso di velocità, alcool, droga, possono cambiare la vita, ma soprattutto togliere la vita ai nostri giovani che non avranno alcun futuro se non lasciare pianti infiniti  e vuoti incolmabili. L’informazione costante presso le scuole deve essere obbligatoria e materia di studio affinché i nostri giovani prendano coscienza dei rischi che vanno incontro sulle disattenzioni o comportamenti sbagliati. Devono riuscire a far proprie le preziosità di un vivere sano seguendo ciò che una normale vita ci può offrire.

Da cittadini diciamo Basta! Diciamo Basta!

Da pittrice ed amante dell’arte tutta, non posso non soffermarmi sulle varie opere pittoriche che, sfogliando il volume si ammirano. Opere di tanti artisti che hanno collaborato con la loro arte a dar colore ed a rappresentare col cuore, unito alla tecnica  ciò che vuol dire “sicurezza”. Impatti colorati eseguiti con dedizione con la consapevolezza di trasmettere con un’immagine l’importante problema sociale.  Si legge fra le tante opere la volontà di esserci con la propria passione che deve e vuole essere denuncia, solidarietà alle vittime ed ai proprio cari  e dare al prof. Cerullo quel sostegno (non che ne avesse bisogno) di approvazione e di plauso. Una pagina è riservata pure alla sottoscritta, un disegno in bianco e nero che il prof. Cerullo mi aveva richiesto che nel tempo le collaborazioni artistiche sono diventate , a colori, alcune con la cromia delicata di un soffio di vento,  altre invece  di forte impatto emotivo. Una bellissima visione d’insieme che rende il volume prezioso, quanto una mostra e  nello sfogliare, pagina dopo pagina, ci si immerge nella collettività d’insieme per un unico obiettivo, denunciare e denunciare per migliorare. Significativa e d’impatto l’opera in copertina  dell’amico Generoso Vella che come sempre, con la Sua arte, centra in pieno il tema proposto. Ci tengo  sottolineare    che tra i tanti artisti indicati all’interno e tra i vari ringraziamenti alle autorità locali e non, siamo presenti in pochi del nord: prov. Lecco, Milano, Udine, Pordenone, Treviso e Parma. 

Mi sento dunque onorata di essere stata “chiamata” a dare il mio contributo.

 Imbersago,lì 22 febbraio 2024

                                                                                     Carla Colombo

Pittrice/poetessa

Imbersago Lc

Via Brianza n. 4

2398 Imbersago Lc

Carla_colombo@libero.it

Cell. 349 5509930

Sito: www.artecarla.it





per visionare la presentazione del libro presso l'aula magna Istituto De Sanctis di Avellino.

https://www.blogger.com/blog/post/edit/2465016801388283868/5592592633519915632


 

26 gennaio 2024

BASTA! di Domenico Cerullo

In questi quasi trent'anni di ripresa artistica ho incontrato sul mio percorso illustri maestri d'arte ed illustri professori che hanno sempre lasciato in me particolari ricordi e legami, in alcuni casi di amicizia, di rispetto e stima.

Così è stato ed è con il prof. Domenico Cerullo di Avellino, che, per motivi occasionali artistici a seguito del Suo pensionamento, ha sempre avuto in me un posto speciale.
E così quando anni fa mi interpellò per illustrarmi un Suo grandioso e significativo progetto e mi chiese un mio disegno in bianco e nero da inserire in un volume che intendeva pubblicare a tema prevenzione e sicurezza sulle strade e sul lavoro, non esitai un attimo e nel giro di una settimana glielo feci avere.
Ne passò di tempo, tanti anni, ma non mi dimenticai mai di questo Suo desiderio, ed ora con tanta tenacia e perseveranza, nonostante gli ostacoli burocratici e non, finalmente il volume ha visto la luce, ed il giorno 25 gennaio è stato presentato presso l'aula magna Istituto De Sanctis di Avellino.
Il volume "Basta!" prevenzione e sicurezza sulle strade e sul lavoro - CESVO LAB è ora disponibile.
Per la Cover il prof. Cerullo su è avvalso di un significativo dipinto dell'amico artista Generoso Vella di Avellino, mentre il mio disegno è inserito a pag. 55 del volume.
Congratulazioni grandissime al prof. Cerullo, con un fort abbraccio di stima.














22 settembre 2022

Per non dimenticare: il cuore racconta di Tiziano Scarpel

Succede che le amiche e gli amici in questo mio cammino artistico, mi chiedano di scrivere di loro, di recensire il loro volume o una loro opera.

Non mi ritengo "critica d'arte", non ho titoli a tal proposito, ma credo, dopo tanti anni di dedizione all'arte in genere, di riuscire a capirne qualcosa.

Qualche mese fa mi è giunta la richiesta da parte dell'amico Tiziano Scarpel di stilare una prefazione al suo nuovo volume e seppur non conosco Tiziano, ma di lui ho seguito la sua pittura ed il suo crescendo nello scrivere, mi sono sentita di esaudire a sua richiesta. 

Tiziano è rimasto soddisfatto e mi ha pure detto, che tra le righe, ha letto tanto di lui come se io lo avessi davvero conosciuto e frequentato. Mi succede e forse  è proprio questo mio modo di entrare prima nella persona e poi nell'artista mi permette di  carpire quelle sfumature che anche, al più esperto critico, magari può sfuggire.

Vi presento


“Per non dimenticare: il cuore racconta” di Tiziano Scarpel

PREFAZIONE di CARLA COLOMBO

“La passione è un’emozione sulla quale si agisce.

Senza azione, la passione non produce risultati utili.

La passione è il carburante nel fuoco dell’azione.

Quando hai passione per qualcosa, lo ami anche quando lo odi.

Un desiderio alimentato dalla passione porterà i più grandi risultati nella vita”.

Ecco che cosa ho trovato in web sulla definizione della “passione” che ho voluto cercare, pensando a Tiziano Scarpel, perché è  palpabile quanta passione lui riponga nel suo operato artistico, ma oserei dire anche nel suo percorso di vita.

Se c’è dunque passione, vuol dire che c’è emozione e trovarmi a recensire appunto le emozioni scritte di Tiziano Scarpel non è poca cosa, considerando   che non ho mai avuto il piacere di conoscerlo personalmente per cui, per questa prefazione mi dovrò limitare alla mia conoscenza virtuale attraverso le Sue opere sia pittoriche che letterarie.  

La nostra amicizia è ormai quasi ventennale ed è stata coltivata  attraverso i mezzi informatici, in particolare il rispettivo blog, che appunto tanti anni fa ormai, “la faceva da padrone”  in web  come vetrina personale per postare i lavori artistici,  conoscere il lavoro di altri e comunque postare ciò che si voleva condividere con  gli altri detentori di blog di argomenti vari.

Il tempo ha fatto sì che quegli spazi diventassero salotti per commenti più o meno pertinenti, ma che comunque davano lo spunto per creare amicizie, che sono in alcuni casi durati nel tempo.  

Tutti i giorni era normale postare, erano creature nostre che cullavamo e che cercavamo sempre di renderle al meglio; accattivanti, eleganti, interessanti. Ed è proprio lasciando i vari commenti sui diversi blog il nostro range di conoscenze si ampliava e così è successo anche con Tiziano.

Nel tempo purtroppo carissime amiche ed amici ci hanno lasciato ed è come se ci avessero lasciate persone che realmente frequentavamo.

Tiziano a tal proposito ha lasciato, qui fra questa pagine del volume la poesia: “Ultimo post” dedicato proprio ad un carissima amica che ci ha lasciati.  

 

Dopo questa premessa necessaria, per far conoscere i miei inizi di amicizia con Tiziano Scarpel, entro nel merito della silloge, in punta di piedi, come mi piace spesso affermare. Recensire poi un lavoro letterario, di poesie fra l’altro, secondo me, deve essere fatto proprio con la delicatezza del cuore, perché si vanno a scoprire emozioni intime espresse da un animo che si è in quel momento messo a nudo,

Già il titolo della silloge lo trovo azzeccato. Si evince da subito che all’interno troveremo emozioni legate agli affetti, ai ricordi a tutto ciò che Tiziano ha accarezzato e che accarezza con la carezza del cuore nel suo percorso di vita, con tutta la positività che lo contraddistingue, come il ragazzo di tanti anni fa.

“Per non dimenticare, il cuore racconta” è la seconda fatica letteraria di Tiziano Scarpel.   La prima risale al 2014 il cui titolo era “Una vita…tante emozioni”

Titolo entrambi emblematici per quanto contenuto.

Ero sicura di trovare all’interno poesie dedicate ai suoi affetti familiari: Tiziano marito non può certamente tralasciare liriche dedicate alla sua compagna di vita, sua moglie Anna Maria, come non può tralasciare nel suo ruolo di padre poesie dedicate alle due figlie: Cristiana e Gloria e poi al figlio Mauro.  Tiziano che della sua vita ha fatto un capolavoro di dedizione con chiunque ed ovunque, è persona disponibile, leale, buona, gentile. Non credo di potermi sbagliare, perché se non lo fosse non potrebbe scrivere così liberamente di sentimenti puri, leggibili sotto  ogni aspetto e sotto qualsiasi lente di in gradimento. Non si notano brutture, sdoppiamenti, negatività, nella Sua semplicità di scrittura c’è tutto il Tiziano Scarpel, quello che ama e sa di essere amato.

Per incidere maggiormente sulla volontà di “raccontarsi e raccontare” Tiziano si avvale  di fotografie storiche in bianco e nero  che lo ritraggono con i suoi affetti più cari e di alcune  opere pittoriche scelte fra le tante da lui dipinte che accompagnano liriche dedicate alla natura, al mare, alla montagna, ai tanti fiori decantati (stella alpina, papavero, solo per citarne qualcuno). I posti delle fragole sono raccontati come se quei posti li avessimo conosciuti anche noi e vederli con i nostri occhi in fondo non è così difficile. Un ritorno alla gioventù, agli anni belli della spensieratezza e della serenità.

Mi piace ricordare che Tiziano Scarpel è un bravo pittore di tecnica ad olio, che stende mirabilmente con pennellate grasse, tanto da essere scambiate per spatolate.  Ricordo come fosse ieri,  quanto chiesi al fratello di Tiziano, Tomaso (con una m) di farmi  vedere qualche immagine di opera di Tiziano e quando vidi un suo lavoro non esitai a carpire la passione che Tiziano aveva riposto in quella tela, di quanta fosse la passione che si trovava intrisa  nella cromia, di quanto entusiasmo viveva in quel paesaggio.  Non avendo frequentato alcuna scuola d’arte ed essendo appunto autodidatta è facile intuire di quale dono di natura egli è dotato, che nel tempo ha coltivato esclusivamente con la sua dedizione e caparbietà, le stesse che ha utilizzato negli ultimi anni per scrivere le liriche che andrete a leggere in questa nuova silloge. 

Tiziano non ha mai nascosto e non nasconde di non aver frequentato studi particolari. Era normale per noi figli del nord, soprattutto della Lombardia e del Veneto, due delle regioni che negli anni del dopoguerra offrivano lavoro soprattutto in campagna, e dunque,  dopo le scuole dell’obbligo, i nostri genitori ci indirizzavano sulla via del lavoro, vuoi per necessità familiari o vuoi per la cultura dei genitori stessi che allora era legata molto al mondo agreste.

La poesia per Tiziano Scarpel è stata, oltre alla pittura, un’ulteriore ancora di salvezza, un’uscita dalla normalità. Così come per la pittura anche la poesia nasce da autodidatta.  L’occasione fu accolta qualche anno fa quando lo invitai a partecipare ad una rubrica natalizia che teneva  un’amica comune per una testata locale qui del lecchese e da allora, entusiasta nel vedere pubblicata una sua poesia sul Natale,  non si è più fermato.

Ha partecipato a diverse mie iniziative sia come pittore in collettive di pittura, che come poeta in progetti proposti con il coinvolgimento di bravi autori nazionali, quindi i suoi scritti sono annoverati in antologie varie, depositate anche presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma.

Nelle sue liriche l’autore lascia parlare il cuore e la sua mano scrive con la semplicità di chi sa raccontare i drammi ed i travagli di una vita in modo “quasi sereno”, dando voce a leggeri scoramenti, che non sono mai strazianti, ma semplicemente leggeri,  accadimenti casuali che succedono come se nella vita tutto fosse normalità. Un susseguirsi di atteggiamenti positivi, con il finale che non sorprende, perché trova sempre la chiusa positiva ed incoraggiante.

Sembra che ci voglia dire: il buio della vita si dilegua sempre e delle ferite dell’anima restano solo i ricordi, tutto si è rimarginato, quasi senza lasciare nessun solco. Come allora non essere amico del tempo che passa, seppur lascia  malinconia e nostalgia, come nella poesia di apertura “Far tesoro”

…da sempre mi ha tenuto per mano, nella gioia e nel dolore…

Gli affetti e l’amore  così  importanti per tutti noi li troviamo nelle liriche di Tiziano che li raccoglie con la leggerezza di parole semplici ma tanto sentite.

Dediche particolari alla sua compagna di vita, a sua moglie,  che diventa musa ispiratrice alla quale dedicare parole spontanee piene di amore e di profonda gratitudine per una vita insieme colma di tutto, di gioie e di dolori, con la consapevolezza che però insieme, tutto è stato affrontato e si affronta

Cinquant’anni di vita, guerra e pace!””…Mano nella mano, come due ragazzini, abbiamo festeggiato un traguardo, un sogno…”

tante pagine che Tiziano ricorda con parole dettate dal cuore, parole dirette che non lasciando fraintendimenti, ma la testimonianza  di un amore assoluto, forse leggermente  celato, forse non esternato,  ma che ora resta fra le pagine magnificamente presenti, bianche, quasi immacolate.

Come tralasciare l’amore importante per le figlie, Cristiana e Gloria alle quali dedica parole colme d’amore. Alla figlia maggiore Cristiana, che  ne parla con gli occhi pieni di luce di un padre che l’ha visto crescere “La bambina dai capelli color del grano” ,ora donna e madre.

Alla figlia voluta ed amata  “Gloria, una dolce melodia”

…Giungesti dal cielo, come un fulmine a ciel sereno, un dono inaspettato che ti lascia senza fiato…

Non manca il ricordo alla cara mamma, con la poesia appunto “Cara mamma”

…sono trascorsi più di vent’anni, da quando una sera, silenziosamente sei partita…

Scorrendo le varie pagine, mi soffermo sugli scritti dedicati agli angoli del cuore, alla natura in tutte le sue sfaccettature; dal fiume, ai monti, al mare, ai fiori, accompagnati da opere pittoriche significative .

Alcuni esempi: “La nostra battigia”,  “Il lento mutare”, e poi riflessioni, “perduta libertà”  “Come il mare”..e tante altre.

Tanti sono gli argomenti trattati; la donna, la figura dell’alpino,  il Natale, la Befana, San Valentino, argomenti vari affrontati sempre con la semplicità che lo contraddistingue.

Nessuna figura retorica, nessun sottinteso, nessuna similitudine, solo ed esclusivamente la penna del cuore, come anche nelle poesie in vernacolo friulano, che lascia quel tocco di nostrano e di antico che tanto ci convince sempre.  

Sfogliando le pagine della silloge, troviamo il  Tiziano Scarpel “grande” , dove svela  una punta di nostalgia e di quasi dispiacere nel tempo che se ne è andato troppo velocemente , che ben si racconta nei suoi ricordi con la semplicità di chi ha vissuto una vita piena di valori con la grinta di esserci sempre in prima persona a dare  il meglio di sé per chiunque ne avesse bisogno.

Lo ha fatto e lo fa sempre in famiglia, nella vita lavorativa, nel suo ambiente, e lo fa anche come pittore e come poeta regalando sempre immagini solari con i suoi dipinti e parole sincere con le sue liriche.

Un merito grande quello di Tiziano è la volontà ferrea di aver superato ostacoli, non sempre facili, di averci messo la grinta giusta soprattutto per superarli.

Lui lo sa ed io lo confermo, che su queste pagine  lascia una testimonianza eccezionale di vita, un diario per i suoi affetti più cari ed una conoscenza maggiore del suo animo sensibile per coloro che gli vogliano bene e che vorranno possedere questo suo volume...raccontato col cuore…per non dimenticare.

 Carla Colombo

per eventuali info sull'acquisto contattatemi : carla_colombo@libero.it 

15 agosto 2022

TURKANA, estasi al mare di giada di Rosy Pozzi

 "INCREDULITA’ E CONSAPEVOLEZZA"

Ho sempre pensato che il cosidetto “Mal d’Africa” fosse ad appannaggio di pochi, perché, pensavo, è solo per chi se lo può permettere, perchè non viene per caso, solo coltivandolo, viverlo, desiderarlo, aumenta la necessità di vivere l’Africa.
Ci si deve andare spesso e, mi dicono, possibilmente a scadenza, perché solo così si vive intensamente quella parte di mondo, diverso dal nostro per abitudini, usanze, tradizioni ed anche per territorio.
Lo penso ancora, il Mal d’Africa non è di tutti e per tutti.
Prima ci si arriva con una vacanza e si apprezza, poi la voglia di tornarci diventa impellente e così si prosegue.
E’ ciò che è successo in quel del Kenya a Rosy Pozzi ed al marito Angelo, che per puro caso hanno calpestato la terra kenyota parecchi anni fa per vacanza, ma che poi non l’hanno più lasciata prodigandosi in solidarietà presso i villaggi della zona che frequentano, ma non mi voglio addentrare nel tema solidarietà, non è questo il contesto (anche se ricordo che le vendite dei libri di Rosy sono a scopo solidale).
A questi momenti di conoscenza dei vari abitanti nei villaggi, si unisce ovviamente la voglia di conoscere il territorio con la propria fauna e flora per cui diventa normale organizzare e partecipare ad escursioni.
E dopo tante escursioni la voglia di mettersi un po’ alla prova, di toccare la propria resistenza fisica, di vedere altre realtà, altri paesaggi ha fatto sì che Rosy ed Angelo si spingessero all’interno, in una terra difficile e ostica, meta stabilita “Lago Turkana”, da qui l'ESTASI appunto al MARE DI GIADA che da titolo al libro di Rosy Pozzi.
Rosy e Angelo erano informati di quanto il viaggio per raggiungere il lago fosse difficoltoso e pieno di incognite, anche se accompagnati da guide esperte, ma non hanno desistito e così si sono addentrati in una nuova esperienza che credo abbia lasciato un’impronta indelebile nel loro essere, non solo turisti, ma viaggiatori.
Mi sono addentrata, come spesso mi succede quando leggo un libro, con la lentezza di chi vuol entrare nello scritto ed ho plasmato pagina dopo pagina come se stessi sfogliando un libro delicato, ponendomi quel senso di riservatezza nell’andare a scoprire l’anima di persone che vivono in condizioni inumane. Difficoltà in ogni momento della giornata, dal sole cocente al lago salato, rendono la vita davvero molto difficoltosa.
Le numerose fotografie che accompagnano le parole, aiutano poi a rendere il tutto più “familiare” come se il lettore non stesse invadendo, ma che fosse parte integrante di quelle poche giornate passate in un pezzo di terra del nostro pianeta assurdo, ma che tanto assurdo non è, visto che ci sono esseri umani che cercano di sopravvivere in modo inumano, ma questo lo è per noi, per loro è invece la normalità.
La lettura è scorrevole e aiuta il lettore a conoscere abitudini e comportamenti impensabili.
I panorami da sogno si susseguono nelle visioni per noi immaginarie e rese reali dalle frasi descrittive di Rosy.
Si è quasi increduli pensando a chi vive quella realtà, ma poi ci si rende conto che quello è il loro vivere e che, non conoscendo altro, probabilmente amano proprio quel vivere che è semplicemente vedere calare e sorgere il sole tutti i giorni.
Leggendo le varie pagine mi pare di aver intuito che l’autrice con la conoscenza del mare di giada e dei suoi abitanti abbia avuto un nuovo grande stimolo per continuare le sue chiamate in terra d’Africa, che ormai è diventata per lei una seconda patria.
Carla Colombo - 13 agosto 2022

I libri di Rosy Pozzi si possono richiedere direttamente a Rosy Pozzi, alla sottoscritta, attraverso messaggio in messenger (con dedica) - rosypozzi@alice.it - carla_colombo@libero.it
oppure alla casa Editrice Etabeta
o reperibili nei maggiori store internet.




2 agosto 2022

"Non conto le ore se non sono serene" di Teresina Formenti

Eccola qui, Teresina. Ora ti leggo!

La bella antologia "Non conto le ore se non sono serene" di Teresina Formenti, recante in copertina la mia opera "Costante presenza" che ora si trova in Argentina per un progetto solidale, la potrete trovare presso alcune librerie della zona, cmq contattate Teresa Formenti su contatto facebook.





LA GENEROSITA' DELLO SCRIVERE DI TERESINA FORMENTI

Si presenta molto bene l'antologia di Teresina Formenti edita da LunaNera! Sono di parte, non potrebbbe essere diversamente vista la mia opera in copertina!
Ma a parte la battuta, l'antologia è uno sfogliare piacevole che porta all'infanzia, ai ricordi, a quella terra di Brianza che è anche la mia terra, piena di tradizioni e di avarizia di manifestazioni di affetti.
Teresina con la delicatezza che la contraddistingue, sa sempre imprimere il tocco di gentilezza, di leggerezza, a volte anche di allegria, nelle parole sviluppate con semplicità e con generosità .
Mette a nudo in fondo se stessa e sappiamo bene quanto Teresina lo sappia e lo voglia fare!
Ama profondamente le Sue radici, come ama i suoi affetti e nei ricordi ripone la Sua crescita di poetessa, ma soprattutto come donna, moglie, mamma e nonna.
In esse ripone carezze, baci, abbracci avvolti in versi che ci accompagnano in un mondo senza, appunto, le ore pesanti. Lei vuole solo ore serene e sa bene come allontanarle.
Nella seconda parte della raccolta, dove si esprime in vernacolo, manifesta in toto le Sue radici contadine e brianzole, che ama sradicare nella difficoltà di uno scrivere dialettale duro e vario di zona in zona, un dialetto che noi degli anni settanta ci ha visti imparare come prima lingua, poiché i genitori contadini parlavano in dialetto a noi figli.
Scrivere è per Teresina Formenti la generosità d'animo, la carezza su una gota, un abbraccio sentito, scrivere per Lei è tanto della Sua vita.
Teresina con il libro fra le mani, ci trasmette la Sua felicità, Lei ha fra le mani la Sua creatura che sta amando pazzamente.
Carla Colombo
2 agosto 2022

6 gennaio 2022

Nonna, spazzolami i capelli?, Libro, Adelia Rossi, Recensione

 
Letto, come si suol dire, tutto d'un fiato!

È il romanzo (credo in parte autobiografico) di Adelia Rossi


"Nonna, mi spazzoli i capelli?"

Sarà perché sono nonna da soli due anni di due gioielli, sarà che trovo il titolo molto personale, (adoravo da bambina spazzolare i capelli), sarà perché sono incuriosita dall'espressione letteraria di Adelia, sarà per un sacco di altri motivi, fatto stà che ho letto in un solo giorno il libro.
Non nascondo che fra le pagine pensavo di carpire qualche "segreto" di vita di Adelia, non nascondo che avrei voluto conoscere qualcosa di più personale della sua vita, che, credo, sia stata colma "di tanto", ma poi, pagina dopo pagina sono stata avvolta dalla poesia mista alla vita quotidiana che emerge.
La prima riflessione che mi è venuta subito spontanea è nel pensare che forse faccio ancora in tempo a lasciare ai miei nipoti, oltre alle mie testimonianze artistiche, qualcosa di veramente personale, emozioni di vita che non ho mai raccontato e che tengo ben strette nel cuore e che restano per tutti noi emozioni che ci portiamo all'aldilà senza che trovino condivisioni su questa Terra.
Nonna Tilde, la protagonista, ha raccontato tanto, ma c'è sempre in noi il pudore di raccontarsi fino in fondo ed allora ho trovato molto valido il tramutare le sue esperienze di vita in
messaggi e massime rivolti alla nipote Matilde, quali aiuti per un proseguo di vita e di crescita personale.
E qui il rammarico di una nipote che non ha frequentato in modo abitudinario la nonna, negandosi addirittura la "sana follia"della nonna.
Il romanzo si snoda in un intreccio di sentimenti veri, che, nonostante screzi e dissapori, volgono sempre al positivo, se non altro, per la voglia di riscatto che emerge sempre in noi.
L' amore di una nonna che vede nella nipote il suo proseguo di vita è una catena dorata in un orizzonte infinito che non volge mai al tramonto è che s'impregna nelle pieghe del giorno. Leggerezza dunque ed ottimismo in questo testo di Adelia che lascia al lettore "il cuore aperto", con la possibilità di recuperare il tempo perso.
Non è mai troppo tardi per recuperare rapporti forse un po' abbandonati per tanti motivi.
Consiglio la lettura del libro di Adelia per coloro che credono nei sentimenti veri, ma soprattutto per coloro che hanno voglia di ritrovarli.

Scritto di getto il 6 gennaio h. 14,15 - C. Colombo

27 agosto 2021

Addio Carmelo (prof. Carmelo Cozzo)

 Nel "MIO MONDO ARTISTICO", nel mio cuore, ma anche nel mondo artistico in generale, considerando l'alta qualità di tutto il Suo operato, abbiamo perso un valido esponente.

Il prof.Carmelo Cozzo, di Adrano CT, del quale mi sono coccolata nella Sua preziosa amicizia, fatta di tanto affetto, di chiacchiere, di consigli, di letture di poesie e scambi di tecniche artistiche. Il mio cuore ora ha un vuoto, perché anche se lontani, anche se si sa che tutto ha un finale, mi rendo sempre più conto che questo mio mondo che in qualche modo è parte della mia vita, pian piano va scemando, poiché ho perso persone carissime che mi hanno veramente voluto bene ed alle quali io ho voluto bene.

La moglie, la cara Franca, mi ha comunicato stamane che il prof. Carmelo è mancato ieri sera, dopo parecchi mesi di sofferenze. Aveva pian piano perso la vista, il suo grande cruccio, e le forze gli eravano venute a mancare.
Si è spento all'età di 93 anni, ma il Sua grande amore per l'arte, l'ha reso sempre, anche con l'andare degli anni, persona attenta, documentata, giovane nel suo animo sempre alla ricerca di nuovi stimoli.
La mia avventura artistica con lui inizia nel lontano 2009, dopo la mia partecipazione ad un concorso in quel di Sicilia. Scambiammo qualche parole telefonicamente, ma poi i nostri colloqui si infittirono sempre di più.
Tanta era la Sua voglia di far conoscere la Sua arte nel mondo informatico, ma i mezzi/capacità per lui erano proibivi ed allora mi nacque l'idea di parlare di lui e della sua arte sul mio blog e successivamente dedicai uno spazio tutto suo su un nuovo blog che poi divenne una vera galleria d'arte virtuale, dove ospitai negli anni 100 artisti, postando immagini e recensioni. Il materiale poi sfociò nel volume LaVostraArte. Carmelo era tanto: era scultore, pittore, poeta, decoratore, restauratore...e di lui ho parlato tanto e me lo sono voluto in tutte le mie pubblicazione, dedicandogli sempre una pagina, perché so per certa, che lui, anche se non lo ha mai saputo, ne avrebbe avuto piacere.
Vi lascio con ciò che scrissi di lui nel lontano gennaio 2010, e se volete visionare il Suo operato artistico Vi lascio il link


So che Carmelo non finirebbe mai di ringraziarVi se Vi perdete fra le sue pagine piene zeppe del suo lavoro artistico.
Carmelo lascia sculture, dipinti, disegni, restauri, poesie raccolte in antologie, lascia un patrimonio artistico non indifferente.
----
Ciao Carmelo, non ti dimenticherò mai e non temere, vedrai che le tue opere saranno tutte raccolte e custodite, perché la città di ADRANO non vorrà mai perdere un artista, maestro d'arte come sei tu. Ci tenevi tanto e sempre me lo dicevi!

L’ARTE SUBLIME
del prof. CARMELO COZZO
di Carla Colombo
A seguito di una collettiva organizzata presso la città di Adrano e per un puro caso fortuito ho avuto il piacere e l’onore di contattare telefonicamente il prof. Carmelo Cozzo e subito, già dall’inizio conversazione, ho avuto la netta sensazione che qualcosa di “magico” mi veniva in quel momento regalato.
Il prof. Cozzo è artista assolutamente poliedrico nel suo manifestare arte, ma soprattutto è uomo dalla sensibilità non comune.
Egli manifesta quell’arte che ti entra “dentro” e che non ti lascia alcuna perplessità nel chiederti; se sei davanti ad un lavoro qualsiasi o ad una vera opera d’arte…e la risposta è facilmente capibile.
Il suo manifestare e arte pura!
Il raccontare e lo spiegare le tecniche acquisite nel tempo fanno capire come egli ama la sua arte, emana entusiasmo come un bimbo quando si approccia ad un nuovo giocattolo.
E’ uomo saggio e nella Sua saggezza emana il suo intimo sentire con qualsiasi mezzo espressivo artistico che sia pittura, poesia, scultura, grafica…tutto è facilmente eseguibile per le sue mani, ma soprattutto per la sua anima che traspare in ogni lavoro.
Oserei dire che la sua Arte è arte di amore, di passionalità e di dedizione completa.
Non ho avuto purtroppo la fortuna di poter ammirare le sue opere dal vero, ma dal materiale che il prof.gentilmente mi ha mandato e che conservo gelosamente, soffermandomi a lungo sui suoi lavori pittorici ad olio ed a acquerello, pur riconoscendo la non nitidità delle foto, mi sono trovata ad osannare alla mano sapiente della cromia spontanea, raffinata, calda, che mi trovavo davanti. Racconta della sua terra, di quanto ama la sua Sicilia, le sue radici insulari che sono palpabili in una proiezione al futuro senza dimenticare il passato. Gli azzurri del mare, l'ocra delle campagne, i verdi della vegetazione sono colori netti, decisi di una tavolozza energica ma “stranamente” miscelata ad una sorta di pacatezza, di rilassatezza..
…e come non soffermarmi sulle sculture di bronzo, di marmo, di ceramica, di terracotta, persino in alcuni casi,d’argento?
Sculture che urlano al mondo nel loro linguaggio figurativo con quella propensione al comunicare le brutture del mondo.
Cozzo è artista che urla silenziosamente!
Le sue figure parlano, urlano senza voce…è il prof. Cozzo che manifesta il suo “disappunto” per le brutture di questa società attraverso il mezzo a lui più congeniale, la sua Arte.
Volti espressivi, figure lanciate nello spazio oppure aggrovigliate in posizioni quasi di sofferenza esaltano la bravura dell’artista Cozzo, ma al contempo segnalano l’insofferenza dell’uomo Cozzo, l’uomo che esalta ai sani valori di un normale ed onesto vivere quotidiano.
Ho assaporato tra il silenzio di casa mia in una giornata di freddo inverno, le sue poesie e con la compagnia dei suoi scritti, nel suo ermetismo riflessivo, mi sono ritrovata.
Il prof. Cozzo, come nelle sue sculture, scrive di solidarietà, di amore, di onestà, di amicizia, scrive di valori in cui egli profondamente crede e davanti ad un foglio bianco esterna emozioni d’anima.
La tele diventano poesie, le poesie diventano colore e le sue sculture raccolgono il tutto in un connubio universale che solo i grandi artisti sanno trasmettere.
Tanti sono i suoi restauri, ma non mi sento di addentrarmi in questo suo mondo, ho solo il coraggio di dire che l’opera, dopo il restauro, brilla di luce nuova, come se quella fosse la sua prima vita.
Ho il piacere di sentire telefonicamente e periodicamente il prof. Cozzo. Dall’alto dei suoi 81 anni raccolgo la sua energia, il suo entusiasmo, il suo raccontarsi in un esaltante voglia di vita.
I suoi anni si sono fermati a tanto tempo fa, a quando era professore e trasmetteva tutta la sua sapiente arte ai suoi alunni.
Oggi ne parla ancora e nonostante siano passati tanti anni, il professore chiede spesso il silenzio ai suoi famigliari, perché ha necessità di elaborare e rielaborare tecniche artistiche e non si lascia perdere occasioni per partecipare a collettive che vengono organizzate nella Sua Sicilia.
----
Grazie prof. Cozzo per privilegiarmi della Sua amicizia e della Sua generosità artistica.
(modestamente)
CARLA COLOMBO
4 gennaio 2010
-----
qualche opera del suo immenso lavoro artistico e con Carmelo, nel lontano 2014, durante una Sua visita al nord, e visitammo la città di Bergamo e Sotto il Monte in visita al Santo Papa Giovanni XXIII

















https://www.facebook.com/tvadrano/videos/988225498389531