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19 novembre 2009

L'incisore-scrittore : MAURIZIO MANCUSO


con l'incisore-scrittore MAURIZIO MANCUSO E SIG.RA (e la sottoscritta)

a GIARDINI NAXOS - 25 ottobre 2009
durante la cerimonia di premiazione concorso
ACCADEMIA INTERNAZ. IL CONVIVIO

MAURIZIO MANCUSO

è MAESTRO INCISORE-SCRITTORE NATO A PIACENZA NEL 1937


ha ricevuto il premio speciale di arte

per la sua opera

L'ALBERO DELLA VITA


alcune foto della cerimonia con il maestro Mancuso


Breve Biografia del maestro Mancuso :


Ha studiato e lavorato a Milano.
Ha conseguito il diploma di Decorazione pittorica e Calcografia alla Scuola Superiore di Arti Applicate del Castello Sforzesco di Milano.
Come incisore ha tenuto mostre personali a ha partecipato a Collettive a Milano. Si è trasferito a Borzonasca, in Liguria, nel 2003, dove ha proseguito l'attività incisoria e la scrittura.
Partecipa alle attività culturali della Associazione degli incisori liguri a Genova.
E' presente alle Rassegne biennali del Comune di Bagnacavallo-Gabinetto delle Stampe.
Ha pubblicato un bassorilievo di ardesia sul tema "L'albero della vita" donato all'Ospedale Gaslini di GENOVA, nel 2007.
Ha eseguito pitture all'interno del teatro comunale di Borzonasca sui temi delle Muse, della Nascita di Venere e del Commiato di Orfeo da Euridice, nel 2008.
L'intento dell'autore è quello di accordare le parole alle immagini incise (il libro inciso)

E' USCITO ad ottobre 2009

IL LIBRO DI POESIE E' ACCOMPAGNATO DALLE FOTO DELLE SUE INCISIONI:
FOGLIE AL VENTO




Così dice la Prefazione del libro :


Scrivere poesie è comunicare per immagini.
Possono essere forti o delicate ma coinvolgono tutti i sensi e riguardano l'intero corso dell'esperienza umana dello scrittore.
Soprattutto il tempo, le stagioni della vita. Come nel sogno i vivi convivono coi morti, in una sospensione magica del tempo. Ritornano a farci vista volti, voci, attede dei tempi , delle speranze. Qualcuno ci suggerisce grappoli di parole, noi dobbiamo individuare la musica per legarle insieme.
Una volta che la poesia ci è stata dettata, nero su bianco, dobbiamo rileggerla col necessario distacco e tagliar via tutto ciò che non è essenziale.
Bisogna poi nasconderla sotto un libro, leggerla nuovamente il giorno dopo, quando abbiamo un po' di tempo da perdere.Va ancora bene? Non si sa. Ci vuole un bel coraggio a pubblicare poesie.
-------

Un parere personale?
Concordo pienamente, la poesia va riposta, nascosta e poi ripresa...e chissà...E NON è detto che la poesia sia ancora tale!

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per ragioni di spazio, riporto qui solo tre poesie, e come spesso mi succede, mi sento dispiaciuta per questo, ma non è certamente possibile riportare tutto il libro:

GIORNATA GRIGIA A MILANO

La giornata era grigia e fredda,
un vento secco aveva spazzato lo smog,
Una forza cupa e allegra come un canto
rendeva spedito e sicuroil suo passo.
Al ritmo del battito del suo polso
e del respiro dei suoi polmoni
pulsava la volontà di esprimere
un nuovo sè stesso.



NUVOLE NERE

Nuvole nere
gonfie ed immobili
come figure
dell'Apocalisse.

Un tempo è finito.
Se vuoi un barlume
di verità
cerca il silenzio.

Sono parole
confuse, atterrite,
spiegazioni insensate,
contorte, nel Caos,
come un turbine
di foglie strappate
da un vento implacabile.

Siamo impotenti
di fronte a un futuro
di violenza e barbarie,
se non cerchiamo
un barlume,
tirati da un filo
fuori dalla grotta
oscura
a cdercare la luce soffuss
di un Purgatorio

dove i sentimenti
e la mente
non sono venduti
e contano ancora.

NOI

Noi siamo persone
che si perdono
in ripetizioni meccaniche
di gesti propiziatori.

Assorte, piegate
intente a cantare cantilene.
Visi impietriti
in maschere rigide
ed occhi vuoti.

Forme cupe d'angoscia
non vi ammoniamo invano.

Voi protagonisti di chiacchiere vuote,
marionette di commedie false e ridicole,
pagati per ingannare.
Giacerete abbandonati, riversi
sul palcoscenico vuoto,
pupazzi dai fili tranciati.

LE POESIE SONO ACCOMPAGNATE DALLE SPLENDIDE IMMAGINI RELATIVE ALLE INCISIONI DEL MAESTRO :

Eccone alcune :


vecchia cinese


fontana magica



il pittore e la modella

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Coloro che volessero contattare direttamente il maestro Mancuso, lo possono fare direttamente tramite mail : maurizio.mancuso.37@alice.it
Sarà ben felice di essere a Vostro completa disposizione per info sul libro e sulle sue bellissima, ma soprattutto sentite e particolari INCISIONI.




questa incisione è una della mie preferite :
DISASTRO
(La trovo semplicemente SUBLIME)
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Complimenti sinceri Maurizio per tutta la tua arte!

16 novembre 2009

Un gradito regalone " ALCUNE OPERE DI FRANCESCO BALDASSI"

questo post completa il post precedente :


Vi ho scritto qualche giorno fa del Poeta - scrittore FRANCESCO BALDASSI di Roma avendo avuto modo di conoscerlo personalmente presso la cerimonia di premiazione dell'accademia IL CONVIVIO a GIARDINI NAXOS
Il mio è stato un gesto spontaneo volendo assolutamente far conoscere a tutti Voi che mi seguite quanto sia sublime il suo scrivere.
Consaiderando le numerose opere pubblicate, mi rendo conto che aver postato tre poesie è stato uno spazio troppo limitativo, riduttivo ed allora Vi voglio qui riportare altre poesie che ho estratto dai volumi che ho avuto in regalo dallo stesso autore proprio oggi :





finito di stampare ottobre 2008
-
(alcune poesie)


QUIETE

Dallo scandaglio assiduo della vita
e da un vago timore eviscerato
dalla totalità fugace di penombre.

e per il vasto incresparsi del rumore
sorpreso nel sospetto del respiro:
germoglia la presenza dell'attesa.

Ritorno allora a lambire
l'essenza della quiete.

Così nell'emergenza del mio canto
disciolgo la vibrazione nel sereno.

E il senso che avvolge il cuore delle cose,
tracciate nel discender del destino,
sorprende l'esistazione della voce.

Ma il dono di parlarti con l osguardo
s'alza a congiungere questa invocazine
nell'incombenza d'una pietà risorta
a colmare lo spazio / del silenzio umano.



BELLEZZA

Ascoltare il silenzio del fiorire
dentro la vastità che annuncia il sole
all'origine della sorpresa della vita.

Dell'essere è scomparsa la sua assenza
impone regale la sua sovranità
nella liberazione dall'occulto

della bellezza

impervia alla sostanza
della folta oscurità dell'esistenza.

Ma forte si sovrappone l'energia
della lode che vibra nelle altezze
di questa suprema vittoria dell'amore

che impregna la materia
della fecondità, sortita
dalla potenza che illumina l'eterno.



">
finito di stampare luglio 2009


IL TRAMONTO

... torna a crogiolarsi nello spazio.

Un abisso di luce s'inginoscchia
e muore.

In lontananza
negli orizzonti accesi
dalla necessità del vento
il silenzio dell'ora si rovescia
dentro una calma
estrema.


Su tutto
preme l'infinito.


L'ONDA

Ho sognato di stringerti accanto
a questa inversione sconfinata
dell'oblio.

Per questo l'onda s'acquietò
rapidamente intorno all'accensione
del desiderio.

E tacque ogni sorpresa
in tanta convinzione di apparire
compresi nello spazio
d'una rincorsa folle
verso l'onnipotenza del destino.


E' trascorso mezzo secolo da quando, ragazzetto poco più che undicenne, Donato ritornò con i suoi a Roma. Mezzo secondo tondo, dopo esserne partiti otto anni prima, "sfollati" a motivo della guerra, andandosi a stabilire nel paese di origine e di nascita di suo padre.
Così ieri - dopo ver sostato un poco presso la tomba paterna, per una rapida visita - egli andava considerando quei lontani eventi e tutto il tempo trascorso nel suo paese di adozione.
Oscillava nel pensiero tra la percezione del presente e la rievocazione del passato, tra i ricordi di luoghi ed avvenimenti e la loro apparizione concreta, tra il sentimento delle giovanili amicizie. l'angoscia dell'ineluttabilità del tempo e la speranza del ricupero reale dell'esistenza perduta....

Francesco Baldassi


finito di stampare luglio 2008


(alcune poesie)


L'APICE

L'apice è là dove si spegne
la costanza del battito del cuore
là dove culmina la perseveranza
di questo scivolare lungo i bordi
d'un grave andare
nei crinali di tanta asperità del vivere
col sapore dell'aria nel respiro.

E' qualcosa di estremo
una definitiva ininterrotta
proclamazione
dalla frattura che s'avverte
quando si scuote l'ora del destino.


SORELLA MORTE

Mi sei presente, sorella, e mi brandisci
racchiusa nel mio seno
serenamente colmato nel tuo bene
e d'ogni perfezione
della distanza
da tutta la finitudine del mondo.


Lietamente
accorrerò a interrompere l'indugio
per tanta capacità di trasalire
a questa gremita festività degli occhi
che trascima a squillare nella luce
degli spazi percossi dalla sostanza eterna.

finito di stampare luglio 2006
(alcune poesie)

HO DATO LE MIE MANI...

Ho dato le mie mani a questa sosta
nel sollevarsi allo sguardo dei mattini
di rarità ad accogliere il diletto
del compimento incessante della vita.

Questo cuore mi hai dato e questa voce
a trasgredire il pudore dell'arcano
e il bisogno di ritrovare la sostanza
di guardare stupito dentro il cielo.

E grida e palpiti sospesi nello spazio
di un accorato gemito a sfrangiare
acuti attriti dall'ombra delle nubi
sull'increspato specchio del mio stagno.

Ma oggi ascolto questa fragilità del canto
che accompagna le mie notti impigliate
dentro i sogni che fuggono dal mondo
della frantumazione del mistero.


DENTRO IL FIORIRE

Dentro il fiorire aperto
di quel sorriso scalfito dal tepore
elava il suo silenzio dall'eterno.

E già la proiezione della luce
s'insinuava rapida a lambire


della vita una goccia

trasparente.


Fu l'attimo. E la soglia
di questo progredire dell'annunzio
ci regalò il sussurro

della letizia.


E le stagioni e il cielo
sciolsero il loro canto
a custodire
questa presenza morbida del volo
nel breve suo palpito raccolto
sul velo di quel volto
a disegnare l'infanzia della vita
dentro il primo respiro.

Era dono ed offerta
altare e liturgia.
Il sopraggiungere unico del soffio
e un vagito:
primizia dell'amore.

Roma, febbraio 20

finito di stampare nel 2005


Le scienze dell'uomo non sono in grado di interpretare adeguatamente "il malessere che affligge l'animo umano" che si esplicita "nella profanazione assurda del reale".
Solo con la luce e la forza della fede è possibile respongere nocivi giustificazionismi, allontanare comportamenti aberranti, rifiutare la logica del mondo avversa al progetto divino e riscattare l'uomo nel segno della Croce.
Nella poesia di Francesco Baldassi la parola umana, indegno simulacro della Parola divina, verifica se stessa e il mondo, proponendosi come risarcimento alla contigenza ed all'effimero del reale. (tratto da retro di copertina)



stampato nel 1969

(alcune poesie)


GIUSTO DOLORE UMANO

Mansuetudine dell'aria stanca,
nell'odore di nebbie
tra le viti. Ancora il sangue
trasale ai moti oscuri
del cuore, ancora l'urlo
sprofonda, ancora
il giusto dolore umano.

Come lontana
dal verde che affonda nel tramonto
questa malinconica di carne!

Alatri, 1961


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Ringrazio profondamente Francesco per questo suo splendido regalo e per avermi regalato attimi di profonda riflessione.

9 novembre 2009

La mistica, raffinata, elegante poesia di FRANCESCO BALDASSI


La cerimonia di premazione dell'accademia IL CONVIVIO a GIARDINI NAXOS nell'ottobre scorso è stata per me motivo di enorme soddisfazione dal punto di vista artistico, ma è stata anche un'occasione unica per conoscere artisti che mi hanno in qualche modo colpita - affascinata.
In qualche post precedente ho postato alcune poesie di Giuseppe Palermo (alias Gabbimon), ora Vi voglio presentare un altro illustre poeta, del quale ho apprezzato d'impatto il suo modo appassionato di argomentare alcune Sue convinzioni in campo dell'editoria. Ho approfondito successivamente, tramite il Suo sito, alcune poesie edite e ne sono rimasta "semplicemente folgorata".
Vi presento il poeta :


FRANCESCO BALDASSI DI ROMA


(I° PREMIO LIBRO EDITO DI POESIA - ALL'ACCADEMIA INTERNAZIONE IL CONVIVIO...ma reduce da numerosi successi di libri editi di poesia)

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L'autore


Francesco Baldassi, classe ’38, è nato e vive a Roma.

Dopo una decennale esperienza come francescano, rinuncia alla sua professione religiosa abbandonando l'Ordine all'età di ventiquattro anni, agli inizi della sua formazione teologica. Ritornato al secolo, si inserisce gradualmente nell’ambiente politico e culturale di sinistra, ed inizia dal ’68 a praticare il gruppo di giovani poeti romani, tra cui: Tommaso Di Francesco, Franco Cordelli, Augusto Pantoni, Dario Bellezza, Renzo Paris, Biancamaria Frabotta... e molti altri non meno promettenti poeti e scrittori, che si riunivano, inizialmente, nella libreria ‘Ferro di Cavallo’ di via Ripetta e che formarono successivamente, dopo l'esperienza di 'Pubblico e Privato', il Collettivo 'Valore d'uso', che pubblicò periodicamente in forma autogestita, l'omonimo foglio di poesia. Questo evento costituisce l’esordio ad un suo intenso lavorio interiore che lo convincerà a spalancare le braccia alla fede ideologica marxista ed alle conseguenti idee politiche e culturali, che manterrà per oltre un trentennio. Dal 1973 ha iniziato, con entusiasmo, la professione di insegnante elementare, che eserciterà fino agli inizi del nuovo millennio. Si è anche dedicato attivamente, per quasi un ventennio, all'educazione motoria nella scuola, come insegnante e come formatore, ed all'attività di promozione sportiva (CAS), con funzioni di tecnico federale, specializzato nell'attività giovanile (pallavolo). Ha conseguito, presso la Terza Università di Roma, la laurea in Pedagogia, discutendo la propria tesi su Karl Raimund Popper: 'K. R. Popper tra epistemologia e antropologia'. Verso la fine del millennio ritorna di nuovo a professare la fede giovanile, che lo vedrà intensamente adoperarsi attorno ad una scrittura e ad una rinata poesia, decisamente e convintamene ordinata alla testimonianza della propria esperienza cristiano-cattolica.


Per INFORMAZIONI, SUGGERIMENTI, DIALOGHI, CONFRONTI o ALTRO, contattare l'autore per e-mail:


francescobaldassi@tiscali.it

LIBRI EDITI DI POESIE DI FRANCESCO BALDASSI - cliccate sul sito



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Digitando su GOOGLE " FRANCESCO BALDASSI " potrete conoscere tutte le numerose pubblicazione del poeta romano.

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ALCUNE SUE POESIE


da : LIEVE IL VENTO 2007


Cadrà la notte


Condurti alle soglie del perduto!
Ma già si spande il velo dell’albore.

E la perennità ci coglie assorti
nell’espansione estranea della luce


che ha crivellato l’esordio dell’eterno.


Quando s’accende l’ultimo bagliore
in questo cielo trapunto da comete:

cadrà la notte!

E il pensiero si accascerà disfatto
negli occhi dilatati
dall’insonnia.

------------------

L’ultimo istante





Trattienimi in questa ampiezza
con lanci furtivi della tua quiescenza:

voglio rapire l’essenza del mistero!

Se tutta la trasparenza del durare
di un cielo aperto al vento di borea

congelasse impietrito il mio respiro:

fermerò allora l’ultimo istante mio
nel tempo eterno dell’adorazione

---------

da : STUPORE 2003

Stupore

Stupore dell’azzurro destarsi
stupiti al sottile
tattile laminare della luce
sorpresa avanti l’alba
nella sua curvatura
limpida saettante all’orizzonte
nell’arco aperto della mente
scattata ancora a consegnarci
corporeo il tepore della vita:

e mattini così trepidi
di penetranti voci
raccolte nel tuo abbraccio!

*

Stupore
della perennità
del volteggiare attonito
dello squittire adamantino
in cristallini aerei
passaggi apparsi
a sondare vergini cavità
condensate nel centro del pensiero
nella fitta, silente
sonorità del vento
nell’incorporeo arpeggio dell’amore:

e garrule rondini a forare
l’aerea dissolvenza della luna
nell’impietrito squillo dell’albore!

-

Stupore della grazia
di poterti chiamare
d’ascoltarti vicino alla mia assenza
di adorarti sospeso nel mio nulla
di coglierti - folgorato
nell’attimo che sa d’eternità
-Padre perfetto, Dio
della consolazione
della bruciante attesa, Dio
unico e immenso
raccolto nell’infinità amorosa
del tuo Volto.

-

Stupore del respiro
della sconfinata libertà
dello spirituale chiarore
che aleggia nella candida
veste dei tuoi figli, mio Signore.

Ah, parlare e amarti
con la voce dell’essere integrale
a raggiungere il tuo cielo profondo
consumarsi dentro la perforazione
nell’universo creatore
del tuo Verbo!

-

Stupore di sorprendermi
esistente
vivo nell’intimo
del tuo possente ardore
nell’estasi
el palpito, nella irrompente
graziosità del cenno
nella operosa, essenziale
beatitudine della tua dimora
o Vasta Donazione.



-------


( foto e collage di Nina Grioli - alias NiGri)


Scegliere fra le tante poesie è stata una sofferenza.

L'autore mi perdonerà se in questa scelta sono stata "riduttiva".


Vi demando al sito del poeta :

3 novembre 2009

DEDICATO A : EMOZIONI DIPINTE DI FILIPPO NASELLO

in qualsiasi momento, nella vita, oltre l'ombra c'è sempre la luce!".
/FILIPPO NASELLO/
dal catalogo
HOMO ETNEUS - EMOZIONI DIPINTE




LA MIA VISITA AL MAESTRO FILIPPO NASELLO DI GIARRE.

Con grande entusiasmo ho accetto l’invito della mia amica siciliana Nina Grioli di conoscere il maestro Filippo NASELLO di Giarre del quale conoscevo già la Sua arte tramite un periodico d’arte e successivamente uno scambio di mail art.
Giungo dunque il venerdi 23 di ottobre piovvigginoso ed umido in quel di Giarre e dopo un caloroso sorriso ed una forte stretta di mano, il maestro mi invita a visitare il suo studio.
Un’immagine diretta, esaltante mi balza subito agli occhi.
Mi immergo completamente in questo suo immenso spazio, e nel disordine/ordine dello studio, mi vedo in un angolo di paradiso.
Ne resto positivamente folgorata!
Un mondo che ben conosco, ma che non avevo mai assaporato in modo così diretto e coinvolgente e, non guidata, la mia voce esterna la prima impressione : ecco lo studio di un vero maestro.
Penso che il maestro abbia percepito il mio entusiasmo. Mi sorride! Non può non notare questo mio entusiasmo!
I miei occhi si sgranano a tanto colore steso su enormi tele che sovrastano lo studio altissimo e luminosissimo. I gialli, gli azzurri, i verdi diventano una miscela di vita dove il nostro respiro sembra quasi disturbare l’atmosfera che sovrasta. . I colori sono complici, la loro intesa è palpabile, parlano tra loro e trasmettono tutta la loro essenza in pigmenti raffinati e luminosi.
Nasello con pennellate vaporose, a volte corpose a volte sfumate dipinge fiori che si cullano ai raggi del sole, l’erba che si trastulla fra la brezza mattutina, il mare che si adagia in un' ampia culla… dipinge la natura; la sua iniziale musa ispiratrice .
Sono tantissime le tele accostate per terra, sui mobili, sugli scaffali, una sull’altra come ubbidienti soldatini , altre sono appese ai muri dell’ampio studio ed i grandi cavalletti, necessari per ospitare le enormi tele si improvvisano custodi di tutte le opere presenti nello studio.
Non c'è una migliore dell'altra...impossibile...tutte sono "esageratamente" valide!
Nasello con la gentilezza innata e spontanea mi mostra e mi spiega qualche sua creatura, quelle a cui è particolarmente legato o che comunque ritiene rappresentative della sua arte.
In particolare mi mostra sul cavalletto, con luce favorevole, le opere dove si percepisce che usa la pittura come mezzo, come strumento per manifestare il suo sentire, il suo essere uomo; pezzi di corpi umani che si aggrovigliano inerti, stati d’animo nel vortice della vita, opere di forte energia e di impatto emotivo non indifferente, la sensibilità umana qui prende il sopravvento ed i colori ora diventano più “color terra-cupi” sfumati solo dall’ocra e dagli azzurri-grigi.
Sono davanti ad opere “intimistiche” ed i messaggi diventano profondi, personali ed i colori personali arricchiscono questo sentire.La luce è flebile e le ombre sovrastano sull’insieme;
la raffigurazione del nostro vivere, senza valori, sensa senso, la denuncia dell’abisso in cui l’uomo è precipitato.
Nelle opere di Nasello l’amore per la sua amata Sicilia è palpabile e trasborda dalle tele. I suoi colori sono puliti, solari persino lo scuro dell’Etna diventa magicamente luce, diventa colore. Si rivela come una forza che esplode, che scoppia sulla tela quasi a voler sfidare e denunciare al mondo la sua forza. Pennellate energiche su enormi tele urlano...Nasello stesso diventa vulcano.
La sua arte è dunque arte di grande respiro. Il passaggio dei colori solari a quelli più scuri, l’abbandono del particolare per la ricerca dell’essenziale, la dedizione del suo credere nell’arte, l’uso dell’arte per la manifestazione del suo sentire, porta Nasello ad occupare un posto importante nel mondo artistico contemporaneo .
Il tempo velocemente passa e dopo un fresco aperitivo, un gradito omaggio del catalogo “HOMO ETNEUS – Emozioni dipinte “ recante le sue opere, una stretta di mano ed un grande sorriso, mi ritrovo ad occhi aperti a sognare della sua arte e delle sue …emozioni dipinte.
Grazie infinite maestro Nasello.


CARLA COLOMBO
3 novembre 2009



POTETE VISITARE e contattare il maestro visitando il sito :

1 novembre 2009

ALDA MERINI ...E LA SUA "POESIA"


E' morta a Milano la poetessa Alda Merini. Aveva 78 anni. Era ricoverata all'ospedale San Paolo (dove sarà allestita la camera ardente) da una decina di giorni per un tumore osseo. Viveva in condizioni di quasi indigenza (una scelta di vita basata su una sorta di noncuranza), tanto che i pasti quotidiani le venivano portati dai servizi sociali comunali.



http://www.youtube.com/watch?v=pEAYCn_GKm8






LA TERRA SANTA
Ho conosciuto Gerico,
ho avuto anch'io la mia Palestina,
le mura del manicomio
erano le mura di Gerico
e una pozza di acqua infettata
ci ha battezzati tutti.
Lì dentro eravamo ebrei
e i Farisei erano in alto
e c'era anche il Messia
confuso dentro la folla:
un pazzo che urlava al Cielo
tutto il suo amore in Dio.

Noi tutti, branco di asceti
eravamo come gli uccelli
e ogni tanto una rete
oscura ci imprigionava
ma andavamo verso la messe,
la messe di nostro Signore
e Cristo Salvatore.

Fummo lavati e sepolti,
odoravamo di incenso.
E dopo, quando amavamo
ci facevano gli elettrochoc
perché, dicevano, un pazzo
non può amare nessuno.

Ma un giorno da dentro l'avello
anch'io mi sono ridestata
e anch'io come Gesù
ho avuto la mia resurrezione,
ma non sono salita ai cieli
sono discesa all'inferno
da dove riguardo stupita
le mura di Gerico antica.






biografia di ALDA MERINI
Alda Merini, poetessa milanese, nasce nel capoluogo lombardo il 21 marzo 1931.
Minore di tre fratelli, le condizioni della famiglia sono modeste. Alda frequenta le scuole professionali all'Istituto "Laura Solera Mantegazza"; chiede di essere ammessa presso il liceo Manzoni, ma - sembra incredibile - non supera la prova di italiano. In questi anni dedica molto tempo anche allo studio del pianoforte.

Spinta da Giacinto Spagnoletti, suo vero scopritore, esordisce come autrice alla tenera età di quindici anni. Spagnoletti sarà il primo a pubblicare un suo lavoro, nel 1950: nella "Antologia della poesia italiana 1909-1949" compaiono le sue poesie "Il gobbo" e "Luce".
Nel 1947 incontra quelle che definirà come "prime ombre della sua mente": viene internata per un mese all'ospedale psichiatrico di Villa Turno.

Nel 1951, anche su suggerimento di Eugenio Montale, l'editore Scheiwiller stampa due poesie inedite di Alda Merini in "Poetesse del Novecento".
In questo periodo frequenta per interesse di lavoro ma anche per amicizia Salvatore Quasimodo.

Sposa Ettore Carniti, proprietario di alcune panetterie di Milano, nel 1953. Esce poi il primo volume di versi intitolato "La presenza di Orfeo". Due anni dopo publica "Nozze Romane" e "Paura di Dio". Sempre nel 1955 nasce la primogenita Emanuela: al medico pediatra dedica la raccolta "Tu sei Pietro" (pubblicata nel 1961).

La poetessa inizia poi un triste periodo di silenzio e di isolamento: viene internata al "Paolo Pini" fino al 1972, periodo durante il quale non manca comunque di tornare in famiglia, e durante il quale nascono altri tre figli.

Dopo alternati periodi di salute e malattia, che durano fino al 1979, la Merini torna a scrivere; lo fa con testi intensi e drammatici che raccontano le sue sconvolgenti esperienze al manicomio. I testi sono raccolti in "La Terra Santa", pubblicato da Vanni Scheiwiller nel 1984.

Nel 1981 muore il marito e, rimasta sola, la Merini dà in affitto una camera della sua abitazione al pittore Charles; inizia a comunicare telefonicamente con il poeta Michele Pierri che, in quel difficile periodo del ritorno nel mondo letterario, aveva dimostrato numerosi apprezzamenti sui suoi lavori.

I due si sposano nel 1983: Alda si trasferisce a Taranto dove rimarrà tre anni. In questi anni scrive le venti "poesie-ritratti" de "La gazza ladra" (1985) oltre ad alcuni testi per il marito. A Taranto porta a termine anche "L'altra verità. Diario di una diversa", suo primo libro in prosa.

Dopo aver nuovamente sperimentato gli orrori del manicomio, questa volta a Taranto, torna a Milano nel 1986: si mette in terapia con la dottoressa Marcella Rizzo alla quale dedicherà più di un lavoro.

Dal punto di vista letterario questi sono anni molto produttivi: naturale conseguenza è anche la conquista di una nuova serenità.

Negli anni, diverse pubblicazioni consolideranno il ritorno sulla scena letteraria della scrittrice.

Nel 1993 riceve il Premio Librex-Guggenheim "Eugenio Montale" per la Poesia, come altri grandi letterati contemporanei prima di lei, tra i quali Giorgio Caproni, Attilio Bertolucci, Mario Luzi, Andrea Zanzotto, Franco Fortini.

Nel 1996 le viene assegnato il "Premio Viareggio" per il volume "La vita facile"; l'anno seguente riceve il "Premio Procida-Elsa Morante".

Nel 2002 viene pubblicato da Salani un piccolo volume dal titolo "Folle, folle, folle d'amore per te", con un pensiero di Roberto Vecchioni il quale nel 1999 aveva scritto "Canzone per Alda Merini".

Nel 2003 la "Einaudi Stile Libero" pubblica un cofanetto con videocassetta e testo dal titolo "Più bella della poesia è stata la mia vita".

Nel febbraio del 2004 Alda Merini viene ricoverata all'Ospedale San Paolo di Milano per problemi di salute. Un amico della scrittrice chiede aiuto economico con un appello che le farà ricevere da tutta Italia, e-mail a suo sostegno. La scrittrice ritornerà successivamente nella sua casa di Porta Ticinese.

Nel 2004 esce un disco che contiene undici brani cantati da Milva tratti dalle poesie di Alda Merini.

Il suo ultimo lavoro è datato 2006: Alda Merini si avvicina al genere noir con "La nera novella" (Rizzoli).

26 ottobre 2009

Poeta prof. Giuseppe Palermo - alias Gabbimon (un GABBiano di MONtagna)

Durante la cerimonia di premiazione a GIARDINI NAXOS del concorso dell'ACCADEMIA IL CONVIVIO,
ho avuto il piacere e l'onore di pranzare con validissimi artisti; poeti, scrittori, pittori


In questo post Vi voglio presentare la "creatura" del poeta prof. GIUSEPPE PALERMO alias GABBIMON (un GABBiano di MONtagna) che molto gentilmente mi ha fatto dono con una bellissima dedica

IL GABBIANO E IL VENTO



(copertina realizzata dal maestro scultore Calogero Barba)


dedicato a :Irene, Luciana e Dario

( finito di stampare nel mese di Maggio 2009 dalla Lussografia - CL )
(Il volume è composto da 127 pagine recanti 127 POESIE-LIRICHE)

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LIBRO RISULTATO FINALISTA AL PREMIO INTERNAZIONALE ACCA. IL CONVIVIO
nella sezione LIBRI EDITI
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Giuseppe Palermo, nasce a Mussomeli (CL), intraprende gli studi classici al liceo ginnasio della sua città, che c0mpleta poi al "Don Bosco" di Palermo.

Laurea in Scienze Naturali all'Università dello stesso capoluogo. Ha insegnato materie scientifiche nelle scuole superiori.

Si è accostato alla poesia, ai tempi della sua adolescenza, giocando con le rime per diletto e per sfogo interiore. Per anni il suo sentire è rimasto soliloquio. Agli inizi degli anni ottanta, a sprazzi, comincia a esternare i suoi versi. Una sua poesia "Monito" viene pubblicata sul "Canzoniere del Giornale di Sicilia". Terzo classificato con la composizione " Fra distratti arcobaleni " al "Concorso di poesia Parthenos" di Partinico nel 1980. Pubblica nel 1981 la cartella "Incontri", contenente una sua poesia e una grafica del pittore Giuseppe Petruzzella che ne illustra il tema. Un lavoro teso a marcare il primo vagito del "Centro Culturale Il Nuovo Pegaso" tenuto a battesimo dallo scrittore Michele Pantaleone, dalla cantante Laura Mollica, dal poeta scrittore Cesare Sermenghi e da altri ancora; un ambizioso progetto editoriale e culturale finalizzato alla divulgazione di opere artistiche e letterarie di autori siciliani meno conosciuti.

Un sogno inseguito tenacemente, che dura il tempo di una meteora.

Alcuni suoi versi si trovano nell'antologia di poeti mussomelesi "Profumi di montagna" pubblicata nel 1995.
Altre composizioni, sparse su siti internet, sono rintracciabili sono l'alias de "il gabbiano" o "gabbimon".

Alcune poesie tratte dal volume

DELIRIO

All'orizzonte

una vela di naufragio
sullo scoglio

delirio di speranza

su nel cielo
un'ala di gabbiano
(Palermo febbraio 1970)

(foto e collage di Nina Grioli - alias NIGRI)

ALBERO SCORTICATO

Soppeso note di parole,

gusto il sesso delle sillabe,

è vino la danza delle frasi,


Albero scorticato

di pochi frutti acerbi,

gravido di versi


rosicchio giorni e mesi.


Che "poetuncolo" di pochi petali!

M'ubriaco di neve al Sole

con infinite sincopi

di lunghi inverni

(Mussomeli dicembre 1980)

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POESIA

Non ho parole d'inchiostro

per questa poesia,

ho solo parole di tenera brezza

e argento d'aurora

nel bosco delle mie orchidee

(Mussomeli marzo 1979)



(foto e collage di Nina Grioli - alias NIGRI)

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PER EVENTUALI INFO


contattare direttamente il poeta prof. GIUSEPPE PALERMO

che provvederà direttamente alla spedizione o comunque a tutte le info del caso.


Recapiti: cell. 3804518518


gipalermo@alice.it,


gabbian@hotmail.com


abitazione ; Via Palermo, 62 - 93014 Mussomeli (CL)

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ECCO COSA HA SCRITTO OGGI 28 OTTOBRE

IL POETA GIUSEPPE PALERMO




a Carla e a Nina
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Stordito da eccelse fragranze



in un soave giardino

mi smarrisco,



“GIOCANDO CON LE EMOZIONI”

Nina e Carla…



intreccio di anime



in unico sublime bozzetto.




Carla e Nina…



hanno spogliato l’arcobaleno



per giocare coi colori.



Nina e Carla…



hanno plasmato il vento



per miniare parole.



Carla e Nina…



che sfondo di note vellutate!



Mi ci perdo dentro



con gocce di rugiada



fra ciglia emozionate.




Nina e



Carla…



Carla e



Nina



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grazie infinite da parte e credo di interpretare anche il pensiero di Nina.




7 ottobre 2009

Educazione stradale con le vignette

Mi piace qui riportare questa splendida iniziativa di ALFREDO BODANO in arte ALBO - padre di una mia carinissima amica sarda ANNA BODANO.

Potete trovate altre vignette sul sito http://www.al-bo.it/ , con annesso forum http://www.al-bo.net/ gestiti entrambi da ANNA BODANO





Educazione stradale con le vignette
Cartelli e comportamenti su due e quattro ruote spiegati con il tratto della matita di Alfredo Bodano, disegnatore e giornalista pubblicista, oltre che ex funzionario del Comune.
È questa l'iniziativa rivolta alle scuole e che ha ottenuto il patrocinio dell'assessorato regionale alla Pubblica istruzione e della Provincia.
Un centinaio di grafiche saranno esposte all'hotel Califfo, sulla litoranea per Villasimius, dal 3 ottobre (l'inaugurazione è alle 17) fino al 31.
La mostra sarà aperta tutti i giorni dalle 10 alle 20.
Non è la prima che l'artista utilizza la firma “Albo”, acronimo di Alfredo Bodano.
Nel corso degli anni ha realizzato rassegne sulle tradizioni locali e vignette umoristiche sulla politica locale, regionale e nazionale, pubblicate in diverse riviste, quotidiani e siti Internet.
Fonte Articolo: Unione Sarda

22 agosto 2009

FOTO di STEFANO DE MAIO - AOSTA

FOTO - SUL CIGLIO DI NOI STESSI


Su consenso dell'artista,
STEFANO DE MAIO di AOSTA ,
propongo questi due scatti "poetici" .
Come me, l'artista con queste foto è stato
selezionato e poi segnalato con menzione di merito
al concorso POETART 2009
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Mi sono innamorata della foto qui sopra postata, e penso possa essere musa ispiratrice
di una valida opera...od almeno ci provo!

FOTO : SOLITARIO

Stefano de Maio ha acconsentito...col privilegio di essere il primo "osservatore" dell'opera.
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Grazie STEFANO ed in bocca al lupo per la tua arte e per la tua vita!